Era un giorno strano, gli studenti non
potevano ancora credere che stesse succedendo, non era mai successo e nessuno
sapeva com’era iniziata questa situazione: forse quella scommessa tra Silente e
Lumacorno sulla capacità dei professori di giocare a Quidditch o forse no, si
sapeva solo che quel giorno ci sarebbe stata la prima partita di Quidditch tra
professori.
Tutta la scuola si era riunita al campo
di Quidditch: alcuni ridevano, altri facevano foto, molti erano semplicemente
scioccati da questo evento.
Le squadre erano state chiamate
Maialerosa e Tonnoviola da Silente stesso per poterle distinguere durante la
partita; nella prima erano schierati il capitano e portiere Albus Silente, i
battitori Hagrid e Malocchio Moody, i cacciatori Severus Piton, Minerva
McGranitt e Sibilla Cooman e il cercatore Remus Lupin. Dall’altra parte invece
sfoggiavano i loro abiti viola il capitano e battitore Horace Lumacorno, la
battitrice Pompona Sprite, il portiere Filius Vitious, i cacciatori Septima
Vector, Aurora Sinistra e Charity Burbage e la cercatrice Wilhelmina Caporal.
C'erano scommesse in corso tra gli
studenti, chi pensava che la professoressa Cooman avrebbe predetto la morte di
tutti e che Hagrid avrebbe distrutto qualcosa per colpa della sua mole o che
sarebbe caduto dalla sua scopa o per meglio dire le sue quattro scope unite.
“Mi raccomando, voglio un gioco pulito,
senza scorrettezze, non createmi problemi” disse Madama Bumb fischiando
l’inizio della partita.
Dopo una stretta di mano tra i due
capitani, Silente e Lumacorno, il gioco ebbe inizio.
La postazione del cronista era occupata
da Jordan, uno studente di Grifondoro e al suo fianco c’era Madama Chips con
pozioni e antidoti vari: chissà cosa avrebbero combinato quei vecchi pazzi.
“La partita è iniziata con una
fantastica presa da parte del professor Piton della pluffa, a quanto pare ha
delle doti nascoste il nostro professore, chissà cosa sarà capace a fare. La
prego solo di non avvelenarmi dopo la partita…”
“JORDAN” urlò la McGranitt dal campo.
“Scusi professoressa, sa com’è,
scherzavo… Intanto ecco il primo punto per i Maialerosa con un grande tiro del
miglior professore al mondo, ovvero il magnifico professor Piton!” esclamò Jordan compiaciuto
“JORDAN! Non fare il leccapiedi!” urlò
una seconda volta la professoressa McGranitt.
Mentre i cacciatori lottavano per la
pluffa, Hagrid era in grande difficoltà, a quanto si poteva constatare il suo
dolce peso era troppo anche per quelle quattro scope. Nel mentre, la Cooman
urlava per distrarre gli altri giocatori “Il Gramo! Il Gramo! Siamo in
pericolo! Aiuto, il gramo!” e, nell’attimo in cui tutti si voltarono alla
ricerca della bestia infernale, con una mossa fulminea prese la palla a
Sinistra e con un tiro portentoso, lanciò la palla verso l’ultimo cerchio.
Vitious riuscì a intercettarla ma la forza del tiro fu tale da farlo volare
attraverso l’anello con la pluffa.
Intanto, Lupin era alla ricerca del
boccino d’oro ma, per quanto volasse in lungo e in largo, per il campo non riusciva
a vederlo; oltretutto la professoressa Caporal lo seguiva come se fosse un
prigioniero di guerra.
Salacadula
megicabula…
Una melodia si insinuò improvvisamente
tra il vociare delle persone e i rumori delle scope che sferzavano l’aria.
Tutti i presenti, pubblico compreso, si
voltarono alla ricerca della fonte dalla quale proveniva la musichetta
sconosciuta e si ritrovarono a guardare Silente, completamente preso dalla
ricerca di qualcosa nelle tasche della divisa. La perplessità si leggeva sui
loro volti, finché non videro il preside rispondere al suo cellulare.
“Scusa, Cornelius, è che non riesco mai
a trovare questo benedetto aggeggio! Posso richiamarti più tardi, che sto
giocando a Quidditch? Bene, a dopo” disse Silente riponendo il telefonino in
qualche taschino sotto la barba. Alzando lo sguardo si rese conto che tutti lo
stavano fissando straniti “Bhe, perché mi guardate così? E’ un Nokia, no? Ora
possiamo riprendere la partita?” chiese Silente non capendo la perplessità dei
presenti.
La partita ricominciò, Tonnoviola era
riuscito a rimontare ed il risultato era di 50 a 40 per Maialerosa.
“Palla ai Tonnoviola, la
professoressa Vector schiva due bolidi e avanza velocemente verso la porta,
effettua un ottimo passaggio alla professoressa Sinistra che segna! Ma, cosa
sta succedendo? Il bolide colpito da Hagrid stava quasi per capovolgere il
professor Vitious che grazie ad un incantesimo è riuscito ad evitarlo” esclamò
Lee Jordan stupefatto.
Il gioco procedeva
normalmente e tutto procedeva per il meglio finché non si sentì una strana
cantilena. La partita si fermò e tutti cercarono di trovare il fautore, finché
non videro Albus Silente che canticchiava ad occhi semichiusi “Salacadula megicabula bibbidi bobbidi
bu,fa la magia tutto quel che vuoi tu bibbidi bobbidi bu!”
Dopo qualche minuto Silente
aprì gli occhi e notò che tutta la scuola lo stava fissando in modo strano “Che
c’è? Non è colpa mia se è una canzoncina contagiosa” e detto ciò continuò
a tra le risate collettive. Il giocò
continuò con un paio di scambi e un altro punto per i Tonnoviola che li portò
alla pari con i Maialerosa.
La partita andava avanti, il
pubblico urlava e scattava foto, solo due persone non stavano seguendo la
partita: Fred e George.
Sfortunatamente nessuno si
era reso conto della loro presenza nel campo; stavano strisciando a terra, con
delle ampolle in mano, piene di un liquidi grigiastro: non promettevano nulla
di buono.
Fred e George si nascosero
in un angolino del campo, confabulando. Il risultato, nel mentre, si era portato
a 60 – 50 per i Tonnoviola che avevano rimontato.
La pluffa era appena stata presa dal professor Piton
quando si udì uno scoppio che fece quasi cadere dalle scope Hagrid, che già lo
reggevano poco. La partita si fermò per la terza volta e tutti i giocatori si
guardarono in giro, sfoderando le loro bacchette, alla ricerca della creatura
che aveva provocato quel tremendo scoppio.
L’esplosione era stato
provocato da una delle ampolle dei gemelli, la stessa aveva prodotto una vera e
propria palude, popolata da strane creature ululanti.
Nella perplessità collettiva
la professoressa McGranitt si lanciò con la pluffa verso gli anelli segnando il
punto che portò la sua squadra al pari con gli avversari.
“Ottimo lancio Minerva!”
gridò Albus, ballonzolando sulla scopa.
Nello stesso istante Lupin
decise di continuare la sua ricerca del boccino. Mentre volava intorno al campo
vide qualcosa di dorato fluttuare intorno ad Hagrid. Come un missile si lanciò
verso il boccino sperando di riuscire a prenderlo prima che la Caporal si
accorgesse di lui.
“Attenzione! A quanto pare
il professor Lupin è riuscito ad individuare il boccino. Chissà se riuscirà a
portare alla vittoria la sua squadra?” urlò Jordan, vedendo l’azione di Lupin.
“Dove? Dov’è il
boccino?Prendilo Remus!” urlò Hagrid girandosi di scatto. Purtroppo però il suo
dolce pesò ruppe le scope e Hagrid iniziò a precipitare nella palude portando
con se il boccino d’oro.
Dopo una grande botta, la
scena che si presentò agli occhi degli spettatori era più o meno la seguente:
Hagrid, una volta caduto dalle sue scope, era finito nel bel mezzo della
palude, schiacciando il boccino d’oro e una delle ferocissime creature che la
popolavano. La povera bestia, intrappolata sotto il sedere di Hagrid emetteva
degli strani gridolini alla ricerca di aiuto, mentre si guardava intorno con le
quattro scope rotte in mano.
Tirando fuori il boccino,
che oramai assomigliava più a un galeone, Hagrid iniziò a scusarsi “Scusi
preside, non l’ho fatto apposta, sa com’è ste scope non valgono niente, dovevo
forse unire le firebolt…” continuò a mugugnare Hagrid.
“Beh direi che possiamo
finire qui la partita” disse Madama Bumb divertita “facciamola finire in parità
e andiamo tutti a berci una burrobirra”.
“Sì!” urlarono gli studenti
esaltati per quella strana ma bellissima giornata di scuola
Gli studenti iniziarono ad
avviarsi verso la scuola, ridacchiando; i professori si stringevano la mano
l’un l’altro, sapendo che era stata una giornata molto particolare, durante la
quale si erano molto divertiti: Hagrid piagnucolava con il boccino, o quello
che ne restava, in mano e la strana creatura ancora imprigionata dal suo dolce
peso, Piton imprecava per la poca serietà di Hagrid e Silente, beh Silente
camminava verso il castello canticchiano “Salacadula megicabula bibbidi bobbidi bu…”