Salve
a tutti! ~
Sono qui per presentarvi la mia nuova one-shot tutta dedicata al mio [
adorato ] Sasori.
E' una song fic scritta sulle note dalla canzone che offre il titolo
alla fic, vale a dire "The Boy
Who Wanted to be A Real Puppet"
dei Sonata Arctica [ se non li conoscete, ve li consiglio vivamente ^^
]; direi che sembra fatta apposta per lui, voi che ne pensate?
Dedico questa storia a tutti i suoi fans e a tutti coloro che mi
seguono sempre con affetto. <3
AVVISO: la storia che vi apprestate a leggere è una
NonSense. ^^ o almeno, ci ho provato. XD
Commentate! <3
The Boy Who Wanted to be A Real Puppet
~
Il ragazzo che volle diventare un vero Burattino ~
Un cuore di
bambino indifeso batteva nel mio petto, quelle notti in cui giacevo in
quel letto troppo grande, solo, addormentandomi piangendo,
sognando di
poterli incontrare di nuovo; e a volte mi svegliavo nel buio e
accendevo una candela, illuminando quella foto incorniciata d'argento,
che mi
ritraeva.
Assieme a loro.
Li ricordo
bene, mamma e papà; quel giorno si erano allontanati
promettendomi di tornare presto, e mi avevano salutato con un cenno
della mano.
Maledetti
bugiardi.
Non sento
più il loro calore, nè le loro voci.
Non voglio
sentirle più.
{
Così tanti anni fa, molti più di
quanti
io non mi curi di ricordare,
nel
più oscuro dei posti ti ho trovato.
Tutti
gli arti nei posti giusti,
ed
un cuore davvero d'oro.
"Mi
venda la sua piccola
marionetta,
oh signore, glielo
chiedo
gentilmente." }
Parlai al
mio cuore colmo d'ira con invidiabile calma, mentre osservavo quel
burattino muoversi sciolto, tanto che neanche pareva fatto di legno;
i suoi
capelli erano del colore dei miei e si sforzava di sorridere, per
quanto poteva farlo con quel volto privo d'umano calore, mai specchio
d'emozioni,
nè
fugaci, nè intense.
Con la sua
mano così diversa strinse la mia, patto di dannazione
eterna; prima o poi, sarebbe stato mio, mio per sempre. Per
l'eternità.
E chiesi al
padrone di quell'oscuro luogo d'averla in dono, cosicchè
finalmente potessi non sentirmi più così dannatamente
solo.
{
Tutte le notti tornavo a
guardarli,
il maestro e il burattino nello spettacolo.
Disse:
"Oh, no, non posso venderlo...
Esso
è impagabile, il mio capolavoro."
La
prego, mi venda il suo burattino, signore.
Faccia
un prezzo, oh, la prego, qualsiasi cosa lei possa
chiedere,
pagherò dieci volte tanto. }
"
Pagherò con l'anima, con l'amore, tutte cose che non mi
servono più ma vi prego... mi venda quella fottuta
marionetta. "
I capelli
rossi ondeggiavano quasi fossero reali, mentre il burattinaio pretendeva
quelle mosse; una bambola assolutamente perfetta, in ogni sua giuntura.
Si muoveva
con poco rumore, osservava il pubblico con sguardo attento; schiavi
della sua macabra danza, sarebbero morti con lei, per lei.
Avrebbero
fatto parte del suo esercito.
-
Per dominare non devi mostrare debolezze. -
Un pupazzo
crudele, fatale illusionista.
-
Vi donerò vita eterna. -
Ti
porterò con me.
{
"Non sono stato chiaro? Il discorso è finito.
Non
mi separerò mai da questo burattino, figlio mio..."
Con
occhi famelici li seguii tutta notte,
il
maestro cieco e il burattino che aveva costruito.
"No,
signore, vendere non è la mia
volontà!"
La
bambola è mia, dovessi uccidere... }
Quella
marionetta porta il mio nome.
E' mia, mia,
nient'altro che mia.
Son io che
l'ho costruita.
Il maestro
cieco è mio alter ego.
Non vedo
altro che odio e sofferenza da quel giorno; nella mia immagine riflessa
nello specchio, sul volto di mia nonna.
Nelle
lacrime di quel bambino così fortunato.
Non
venderò a nessuna lama, a nessuno schiocco di frusta,
nè ad una freccia acuminata, la mia creazione.
Perchè
sono io stesso,
frutto della mia incurabile pazzia, del dilaniante desiderio di vendetta.
Morite,
piangete, soffrite per me.
Per il
ragazzo che offrì il suo corpo di carne e sangue all'artista
dentro di lui.
Perchè
l'arte è eterna.
[
EtErNa FoLLiA ]
{
Così sia... se questo è quello che serve.
"Oh,
l'ingordigia è davvero più cieca di me..."
"Un
cuore d'oro è quello che desideri?"
"Quindi,
questo ragazzino... vuole
essere...
un burattino, davvero..."
Così
ho un cuore d'oro, ora ho solo bisogno della voce del padrone.
Non
sentirò mai la fame, non diventerò mai vecchio.
Il
mio sogno era essere una stella, in un vero spettacolo di burattini. }
Non sento
più nulla.
Schiavo
dell'arte che m'imprigionò, non provo fatica, non
sento dolore [ fisico ], non temo di soffocare.
I fili del
destino manovrano questo corpo di legno, così bello,
così perfetto.
Guardatemi,
non sono affascinante?
-
Brusìo, narrate del mio cuore che batte ancora. Stupidi
pettegoli. -
A cosa serve
quest'umano organo, in queste condizioni, dite voi.
Se un giorno
per assurdo dovessero
tornare, loro figlio sarà [ è ]
ancora in vita.
E forse
piangeranno, mi chiederanno scusa, tenteranno di farmi provare
l'emozione di un bacio sulla fronte.
In quel
momento, almeno una parte di me brillerà; come una collana
d'oro persa nel bosco da una giovane fanciulla.
E allora il
vero show avrà inizio, perchè anche loro, come
tutti gli altri, diverranno miei.
[ E i
burattini che creai quand'ero ancora un'ingenua e innocente creatura
non mi serviranno più. ]
{
È così difficile ricordare la mia vita,
nei
tempi prima dello spettacolo.
Potrò
mai tagliare le corde?
"Fai
un inchino, ora danza e balla..."
Mi
ritrasformeresti in un bambino?
"No,
mai, io sono la tua Guida."
Puoi
vedere un piccolo ghigno sulla
faccia
del maestro, quando la marionetta è al suo posto. }
C'è
qualcosa a turbare le mie giornate, però, adesso.
Credo di
poter ciò riassumere in una cascata di biondi capelli;
potrei testare la loro morbidezza, se solo avessi ancora il corpo d'un
tempo.
Cosa mi
piaceva?
[ Non
ricordo. ]
Cos'odiavo?
[ Tutto e
tutti. ]
Chi ero?
[ Chi
può dirlo. ]
Chi sono
adesso?
[ Il suo
burattino. ]
Danzo
tenendo quella mano che non posso sentire, lo trascino assieme a me nel
baratro senz'uscita dell'auto-distruzione.
Il filo lo
avvicina, poi lo allontana di nuovo, poi lo fa girare e tornare
nuovamente stretto a questo corpo che non può godere del suo
abbraccio; che non prova nulla quand'egli lo bacia,
con ardente
passione.
Ed
è in momenti come quelli, che vorrei tornare quel bambino.
[ Lui mi
appartiene, ma non può essere mio. ]
[
Perchè l'arte che tanto amo l'ha allontanato da me ancor
prima che lui nascesse. ]
Non
tornerò mai come prima.
In fondo,
è ciò che voglio.
Ma quando mi
specchio negli occhi suoi del colore del cielo...
mi accorgo
di quant'è sbagliato.
Errare
umanum est.
{
Attenti a quello che desiderate...
i
desideri potrebbero avverarsi.
I
fili mi tirano ogni giorno e notte...
Lo
spettacolo, lo scintillio e la fama,
li
darei via per una vita.
Alcune
cose finiscono con una
parola,
dicono.
Questa
finisce solo con un coltello
affilato.
}
Osservate lo
show ancora un'ultima volta, adorati spettatori.
Guardatemi
manovrare quei poveretti, osservate mentre condanno me stesso.
Me stesso in
questo corpo che non mi appartiene...
ma che
è sempre stato mio.
Darei via
tutto per lui.
Per vederlo
sorridere ancora e sentirmi chiamare come lui è solito fare.
Ma non
è questo il destino assegnatomi.
La gloria,
la potenza.
Effimere
soddisfazioni d'un lungo ma inutile attimo...
svanite.
E
portatemi via con voi.
Portatemi
via da lui.
Per non
macchiarlo ulteriormente.
Per
lasciarlo vivere...
uccidetemi.
Per
amarlo per sempre...
cancellatemi.
Trafiggetemi.
Questo
fa male.
Male da IMPAZZIRE.
Andarsene in
questo modo.
Strappatemi
dalle sue braccia, prima che sia troppo tardi.
Sento
dolore, finalmente; dopo tanto tempo.
Cosa...
cosa
significa... ?
Aspettate,
mi manca solo una cosa da dire.
Solo un
attimo.
"
Dei...da...ra... "
BUIO.
End
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