Our Life : Jortini

di Azzurrina1926
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Martina respirò profondamente. Ora ne era certa. Aveva fatto quattro test quella mattina ed erano tutti positivi. Quelle doppie linee erano indelebili e non se ne andavano.
Istintivamente la ragazza poggiò una mano sul suo ventre. Allora era tutto vero.
Per circa tre settimane aveva cercato di ignorare i sintomi: il ritardo, le nausee. Ma ora non poteva più fare finta di niente. Era tutto vero, e stava accadendo a lei.
- Tesoro va tutto bene? Sei chiusa in bagno da un’ora!-. Tipico. Sua madre era sempre in giro a ficcanasare. Era diventata più apprensiva nei confronti dei figli, dopo il divorzio dal marito.
-Si tutto bene mamma. Stai tranquilla-. Bugiarda. Martina sapeva che non andava tutto bene. Prima il divorzio dei suoi genitori, poi questo. Essere incinta a diciotto anni è un gran casino, soprattutto quando si è famosi.
Per di più, la ragazza era ha conoscenza di un imbarazzante particolare: il bambino non era di Peter.
 
Pioveva, ma doveva dirglielo. Sentiva che doveva dirglielo.
Martina si mise sotto il portico di casa, infagottata in una felpa troppo larga, ad osservare la pioggia e ad aspettare il suo arrivo.
L'audi R8 grigia, parcheggiò nel vialetto di fronte e Martina sentì che era giunto il momento.
Jorge scese dall’auto con il cappuccio in testa, e la chitarra in spalla.
Martina gli corse incontro.
Prima ancora che potesse fare qualcosa, Jorge se la ritrovò di fronte: bagnata, ansimante, ma comunque sempre bellissima.
-Sono incinta-.
Le sue parole lo trafissero in pieno petto. Tutti i suoi sforzi, tutte le sue lacrime, tutte le sue canzoni d’amore, tutto. Tutto era stata sprecato in una sola notte. In una fottutissima notte.
 
“Scappa idiota!”, questa era l’unica cosa che gli suggeriva di fare il cervello, ma, per qualche strana ragione, Jorge rimase immobile sotto la pioggia. Era come le sue gambe si rifiutassero di fare quello che gli ordinava il cervello.
E, in quel momento, Jorge fece l’unica cosa che sentiva di dover fare: l’abbracciò. Abbracciò Martina. Non lo faceva da quasi quattro anni ormai.
-Mi spiace- le sussurrò all’orecchio. Jorge  non sapeva se era una goccia di pioggia o altro, ma credette di sentire distintamente una lacrima di Martina, scorrerle sul viso.
Martina era scossa dai gemiti. Quella era la tipica reazione di Jorge, lui  non dava mai i numeri. Non gridava, non scalpitava.
Le sembrava di essere ritornata una tredicenne innamorata, quando Jorge le cantava “My Girl” dei Temptations, cambiando le parole.
Ma ora era tutto diverso.Adesso tutto cambierà.




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