Eccomi
qui... che emozione ritrovarmi, per il terzo anno consecutivo, a
scrivere e pubblicare le drabbline natalizie... e ogni volta aggiungere
la coppia dell'anno XD
Grazie
per la compagnia che mi tenete, il fandom di CT è meraviglioso e io vi
adoro <3
Tanti
tantissimi auguri di Buon Natale e buon 2014,
La
vostra
Releuse
Canzoni
di Natale
“Astro
del ciel!” Esordì Jun, seduto sul letto a gambe incrociate. In mano
aveva un libricino per bambini.
“Non
se ne parla!” Protestò Wakashimazu al suo fianco, battendo i pugni sul
materasso.
“
Tu scendi dalle stelle?”
“Ti
ho detto di no!”
“Adeste
Fideles!” Insistette Misugi.
“Nooo!”
Gridò esasperato il portiere.
“Ah!”
Il principe del calcio alzò lo sguardo, gli occhi brillavano furbetti.
“ ‘O Albero!’, è perfetta, non credi?”
“Jun,
ora ti uccido!*”
Misugi
Ridacchiò. “Dai… è… divertente!”
“Divertente
un corno!” Sbraitò Ken. “Accidenti a Nat e alla sua stupida idea di
iscriverci al concerto di Natale della scuola!”
*In
una delle mie vecchie drabbline natalizie dicevo che Ken odiava
l’albero di Natale perché, essendo alto, da bambino, alle recite, lo
vestivano sempre da albero di Natale.
*Nat
è la mia personalissima allenatrice del Toho ^^
Addobbi
“Le
palle le preferisco piccoline!” Esclamò Takeshi, seduto al tavolo della
cucina insieme a Sorimachi.
Un
tonfo improvviso li fece sobbalzare: Kojiro aveva gettato malamente la
tazza della colazione nel lavello.
Kazuki
lo ignorò. “Io le preferisco grosse… mi sembra lo riempiano, ecco!”
Hyuga
sbuffò nervoso, lasciando la cucina senza salutare. Poco dopo, passò
dal corridoio.
“…
l’ultima volta la punta non entrava…” Spiegava ancora Sawada.
“Vero!
Il buco era troppo stretto!” Asserì Sorimachi. “Bisognerà…”
D’un
tratto Hyuga uscì, sbattendo la porta.
“…
comprarne un’altra…” Terminò l’attaccante, perplesso.
Sawada
si grattò la nuca. “Forse… non ama fare l’albero di Natale!”
Vischio
“Eddai!” Gli occhioni di Shingo luccicavano speranzosi.
“No!”
Sbuffò Gentile, sorseggiando un drink.
“Ma
io voglio il bacio sotto il vischio!” Pigolò Aoi.
“Siamo
a una festa!” Lo sgridò il bomber. “E poi non mi piacciono queste
cazzate sentimentali!”
Il
principe del sole si rabbuiò. Anche sulla via del rientro, rimase in
silenzio, imbronciato.
Quando
furono in casa, Gentile, lo trascinò con forza. Shingo non capì ma,
varcata la soglia della camera da letto, spalancò gli occhi per lo
stupore: alla testiera stava annodato un ramo di vischio.
“Ecco,
tutto tuo, scimmia irritante!” Esclamò Gentile, prima di baciarlo con
passione.
Spirito
del Natale
Avevano
litigato, menandosi pesantemente. Makoto se n’era andato senza
salutarlo e ora trascorreva il cenone in compagnia dei parenti
francesi. Eppure, non riusciva a mangiare, né a divertirsi.
“Scusatemi!”
Esclamò all’improvviso, alzandosi dalla tavola. Non diede alcuna
spiegazione e, infilandosi il giubbotto, schizzò fuori
dall’appartamento, inoltrandosi per le vie di Parigi, incurante del
gelo.
Riconobbe
subito Napoleon, fermo sotto la Torre Eiffel splendidamente illuminata.
“Sapevo
di trovarti qui…” Ammise con un sospiro.
Louis
abbozzò un sorrisetto. “… e io sapevo che saresti venuto.”
“Sarà
mica… ‘sto spirito del Natale’ di cui tutti parlano?” Sorrise Makoto,
con un’inflessione beffarda nella voce.
Calendario
dell’Avvento
“Sho,
vuoi smetterla di ingozzarti?!” Stephan era spazientito.
“…
questi dolci natalizi occidentali sono la fine del mondo!” Esclamò
Shunko, mentre addentava l’ennesima fetta di panettone.
“Ok,
ma… fra pandoro, panettone, biscotti, pandolce e simili… al cenone di
domani rischierai di stare male!”
“Seeeh,
figurati!”
La
sera dopo, seccato ma per nulla stupito, Levin passava al pallido
compagno una porzione di riso bollito.
“Indigestione?”
Domandò Schneider, sorreggendo un ricco piatto.
“Più
o meno…” Sospirò lo svedese, elencandogli le cause del malore. “…
inoltre, non contento, siccome non l’aveva ancora aperto, stamattina si
è mangiato i ventiquattro cioccolatini del calendario dell’Avvento!”
Desiderio
“E
questa?” Domandò Santana, sfilando una busta da sotto l’albero
addobbato.
Leo
arrossì. “Ahem... la mia lettera per… Babbo Natale!”
Carlos
lo guardò allibito.
“Lo
so che non esiste…” Sospirò l’amico. “…è che… quando ho
chiesto che ti liberassero dalla prigione di Bala, così è stato, quindi
da allora… lo faccio ogni anno.”
Santana
rimase senza parole. “Beh… se è così… puoi dirmi cosa vuoi…” Disse
imbarazzato. “Farò in modo...”
“Tranquillo,
Carlos…” Rise Leo, appoggiandosi a lui. “Va bene così...”
Certo
non poteva dirgli che, anche quell’anno, aveva desiderato qualcosa per
lui: che potesse presto riabbracciare la sua vera madre.
FINE
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ancora buon Natale e un augurio per un frizzante 2014!!^_^
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