Aisu
[Il
mondo cade e gela]
[Affonda nel nulla e
cattura ogni cosa]
Il
cielo era plumbeo, quell'oscura mattina perlacea.
Kidou aveva sempre avuto il vizio di svegliarsi presto, nonostante
fosse in vacanza e fosse pieno inverno.
Un sospiro impercettibile graffiò le sue esili labbra,
mentre le schiudeva appena, quasi stancamente.
Un spessa patina ghiacciata aveva ricoperto le strade, che presto
sarebbero state cosparse di sale.
Aprì una sottilissima fessura della finestra, lasciando
penetrare una lingua di freddo nella sua camera.
Si ritrovò a sussultare, chiudendo di scatto l'imposta; poi,
più cautamente, la aprì del tutto.
Il suo viso marmoreo venne a contatto con i dolorosi aghi del freddo,
ma non ci fece troppo caso.
A lui piaceva l'inverno.
Gli piaceva il gelido vento che fischiava nelle porte, accompagnato da
coltri bianche di neve ghiacciata e dura, che le mani facevano fatica
ad attraversare, e il cielo che si tingeva di un fosco bianco slavato,
coperto da una massa di nubi uniforme che sembrava infinita e che
continuava oltre l'orizzonte, dando l'idea che il cielo fosse piatto.
Richiuse sereno la finestra e si infilò velocemente il
cappotto. Attraversò i corridoi che lo separavano
dall'uscita e quando fu fuori l'aria gelata gli fece quasi male lungo
la gola.
Respirò nella sciarpa e prese a camminare lentamente, solo,
lungo le strade bigie e scivolose.
Inziò a soffiare un vento forte e il giovane
rabbrividì, pensando che forse sarebbe stato meglio tornare
a casa prima di prendersi l'influenza.
In realtà, non sapeva nemmeno perchè fosse uscito.
Ma poi qualcosa che non conosceva gli fece accantonare malamente l'idea
e proseguire diritto per la sua strada, mentre il mondo veniva
risucchiato dai deboli raggi dell'alba e affondava in un silenzioso
nulla eburneo.
[Cattura gli sguardi e le paure]
[Cosa si cela in fondo
ai tuoi occhi?]
Inizialmente
non lo vide nemmeno.
All'inizio aveva pensato che non ci fosse nessuno, dato l'orario
spropositato.
Ma poi, poi aveva scorto una figura intenta a disegnare segni sulla
neve gelata con le dita scure, gli occhi profondi che catturavano quei
simboli.
Lo riconobbe subito, Kidou.
Come non farlo?
La sua pelle scura risaltava splendidamente con il biancore
circostante, i suoi occhi come abissi immobili e sereni sulla neve
candida.
Lì per lì gli sembrò naturale
salutare, ma poi ci ripensò.
Non avrebbe saputo cosa dire dopo.
Il che era davvero strano, dato che non si vedevano da quasi due anni.
Così rimase imbambolato dov'era, sperando che l'altro non si
girasse e sentendosi parecchio stupido.
Si domandò come mai non riuscisse a formulare nessuna
domanda sensata che non gli sembrasse scontata e banale.
Se lo chiese davvero, ma poi il suo sguardo si posò su
quello distratto dell'altro e si sentì arrossire.
Nascose il viso nella sciarpa, in balia di emozioni che non sapeva di
poter provare.
E poi, un desiderio chiaro e semplice gli penetrò nella
mente, per quanto cercasse di cacciarlo.
"Cosa stai pensando,
Nakata?"
[Pensieri nascosti di cui ho paura]
[Che precipitano nel
ghiaccio, silenti]
Le
nuvole si ingarbugliavano nel cielo, giocando con i raggi del mattino,
mentre il suo sguardo si perdeva fra i segni sulla neve.
Si morse le labbra. Parole italiane, come c'era da aspettarsi.
Fece involontariarmente una smorfia, chiedendosi perchè non
riuscisse a leggerle; conosceva quella lingua, eppure proprio non
riusciva a decifrarle.
Si spinse qualche passo più avanti, giusto per riuscire a
scorgere meglio le lettere.
Ormai, nemmeno un metro lo separava dal castano, che ritirò
le mani fredde dalla neve e rimase a fissare la sua scritta.
Kidou trattenne il fiato, perchè ovviamente si sarebbe
girato verso di lui.
Cosa credeva, che sarebbe rimasto lì tutta la mattina?
Difatti dopo pochi secondi Hide alzò lo sguardo e per poco
non cadde a terra per la sorpresa.
Mentre cercava quasi inutilmente di non scivolare sul ghiaccio, Yuuto
decise che era meglio intervenire.
-Attento!-
Gli afferò una mano e il castano sorrise, ritrovando
l'equilibrio.
-Ciao, Kidou-kun. Non ti avevo visto.-
Yuuto nascose un sorriso nella sciarpa, lasciando le dita del bruno.
-L'inverno non è la tua stagione, vero?-
Nakata ridacchiò, infilando le mani nelle tasche.
-Già.-
Kidou rimase a fissare il sorriso del castano, chiedendosi
involontariamente perchè fosse così bello mentre
sorrideva.
Una voragine gli si aprì dentro, mentre faceva scivolare via
quei pensieri, che si accumulavano gli uni sugli altri, maledettamente
silenziosi.
[Ho bisogno di parlare, ma non dico niente]
[Non voglio spezzare il
ghiaccio fra noi]
-Rimarrai
tanto in Giappone? Sapevo che studiavi in Italia...-
Una domanda indifferente, messa lì a caso, decisamente.
-Ho accompagnato Fideo. Doveva assolutamente venire a salutare Mamoru,
chissà perchè, poi. Così ho
approfittato e mi sono preso una vacanza.-
Una scintilla rimbalzò negli occhi neri di lui e un brivido
scosse Kidou da capo a piedi.
Silenzio.
Rimase solo il fischiare apatico del vento gelido fra i rami
tintinnanti di sculture di ghiaccio.
Yuuto si chiese perchè Nakata gli facesse quell'effetto,
perchè si sentisse attanagliato da una morsa ghiacciata ogni
volta che incrociava il suo sguardo, perchè diamine dovesse
arrossire quando sorrideva.
Non poteva essere innamorato di lui, andiamo!
Non era fisicamente possibile.
Sentì un bisogno smisurato di parlare, dire qualunque cosa,
ma non ci riuscì.
I pensieri si accavallavano gli uni sugli altri, confondendolo e si
disse che sarebbe andato in ibernazione, di questo passo.
I raggi gracili del sole nascente luccicavano nello sguardo corvino di
Hide, mentre la patina di ghiaccio che li separava riluceva di
tonalità iridescenti.
[Parole che rimbombano nella mia testa]
[E vengono imprigionate
nel ghiaccio]
La
mezza sfera del sole opaco scintillava davanti a Yuuto, illuminando la
figura di Nakata davanti a lui.
Un brivido scosse il rasta, mentre dischiudeva appena le labbra.
"Mi piacerebbe conoscerti..."
Lo sguardo di Hide si era di nuovo posato sulla neve e un piccolo
sorriso gli era nato sulle labbra, un sorrisetto stiracchiato e timido.
"Mi piacerebbe capirti..."
Il bruno cancellò la propria scritta con le mani,
rabbrividendo per quel gelido contatto, senza però perdere
l'espressione serena.
"Mi piacerebbe parlarti..."
Kidou fece un insulso passo avanti, affiancandosi al ragazzo e fissando
la neve smossa, mentre Nakata buttava le mani in tasca e nessuno dei
due si azzardava a parlare.
"Ma tanto non servirebbe a niente."
[Parole che fischiano, premono sulle mie labbra]
[Ma non le
farò uscire]
-I-Io...-
Kidou deglutii, in imbarazzo.
Non poteva dare voce ai suoi pensieri, non poteva.
Maledizione, allora perchè aveva parlato?
Le campane suonarono le cinque di mattina rintoccando amabilmente, come
un'eco sfuso di qualcosa che si desti, come un risveglio immobile e
ameno, che lo rassicurò ingiustificatamente.
Il bruno sussultò e lanciò un'occhiata
all'orologio che teneva al polso.
-Devo andare, Fideo si starà chiedendo dove sono finito.
Ciao Kidou-kun, è stato bello incontrarti.-
Lo disse piano, ma sotto la sua voce tranquilla rimbombava una
perentoria fretta e agitazione improvvisa.
-Oh.-
E Kidou avrebbe voluto parlare, dire qualcosa, fare qualcosa, ma si
sentiva inchiodato al suolo, con parole inutili ghiacciate in gola.
Voleva parlare Yuuto, doveva
parlare, doveva dire assolutamente qualcosa, ma improvvisamente non ci
riusciva più.
Forse, se avesse detto alcunchè, Hide si sarebbe fermato.
Ma non lo fece e allora il bruno si allontanò.
[Rimarranno imprigionate nella mia mente]
[Come ghiaccio,
così silenziosamente]
Splendido
come un angelo peccatore, vide Nakata contro la luce dell'alba ormai
giunta al termine, che correva lontano, lontano da lui, per sempre.
Dentro di
sè gridò per fermarlo, ma dalle sue
labbra serrate non uscì alcun suono.
I fregi
ghiacciati sui rami degli alberi tintinnarono scossi da una
folata di vento che inseguiva la figura di Hide, fin quando
svoltò l'angolo, lasciando Yuuto solo, lì,
immobile davanti a quel viale avvolto da un'illusione di freddo e
foschia mattutina.
Forse, magari,
sarebbe potuto nascere qualcosa da quell'incontro
segreto e casuale, forse sarebbe germogliato un sentimento
più profondo di semplice simpatia, qualcosa di bello,
qualcosa di importante.
Ma Kidou non
provò a fermarlo e Hide non restò.
Quello fu il loro
ultimo incontro.
Però
chissà, magari, in un altro futuro, forse
sarebbero potuti diventare qualcosa di più di due semplici
conoscenti.
Chi
può dirlo, ormai...
Ciao
Mondo!!
Allora,
chi si aspettava
Nakata, mh? *.*
Nessuno,
lo sho.
Non
è un gran
che questa fic, inizialmente mi soddisfava ma poi... Boh, Kidou sembra
un fesso e Hide non mi convince, ma scialla. U.U
Come
ho già
detto è dedicata alla mia Nee-chan Sissy, per farmi
perdonare di non aver scritto niente per il suo compleanno e per farla
felice, una volta tanto...
Ho
cercato di farti
piacere un pochino (ma -ino, eh!) Nakata, e non sono sicura di esserci
riuscita.
Buon
Natale a tutti,
buon Natale a Kis, a Geo e Acchan, a Ele-chan, e a tutti gli altri!
Vi
voglio bene!!
<3
Okay,
ora vi lascio, un
bacio!!
Lucchan
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