Andiamo a casa

di pandamito
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« Ancora! » gridò Haymitch, battendo il bicchiere sul bancone di legno di uno dei capanni del Forno, da poco ricostruito.
Ripper si fermò dal pulire un calice, guardando con amarezza il povero quarantenne e storcendo il muso. Era ubriaco, aveva lo sguardo perso nel vuoto e, sentendo che la donna non rispondeva alla sua supplica, si passò una mano sul viso, domandandosi cosa stesse realmente facendo.
Alla fine, Ripper sospirò. « E va bene, ma solo perché è Natale » cedette, versando ancora un po’ di vino con l’unica mano buona che le era rimasta.
L’uomo sollevò il capo, scosso da quelle parole. « E’ già Natale? » domandò confuso, prendendo la mano vecchia e segnata dal lavoro di una vita di lei.
« Sì » ammise quella, con un po’ di gentilezza, contraccambiando la stretta e portando le dita fra i capelli scomposti di lui. « Dopo andiamo a casa. »
 
 
 
 
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