Un desiderio per la vita.

di Lady Atena
(/viewuser.php?uid=279724)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Partecipa alla Christmas Challenge indetta sul gruppo facebook Fiction Challenges II da Valerim Donanomi.

Non c'è vita, non c'è vita senza desiderio.
Ogni cuore senza riposo batte in modo così imperfetto1

Steve scostò con il braccio una serie di bicchieri di carta e li fece finire dentro un sacco.
“Quanti caffè hai bevuto?” domandò.
Tony mugolò sentendo il fruscio dei bicchieri, mosse le dita stringendole attorno al contenitore di vetro che teneva in mano e strusciò il capo contro lo schienale del divano; i capelli castano scuro erano scompigliati e macchiati di grasso e olio. Socchiuse gli occhi, seguì con lo sguardo i bicchieri cadere nel sacco e scosse la testa sbadigliando.
“Sono circa al ... centosettantesimo della giornata. Potresti passarmi il bicchiere sulla sinistra? Credo sia ancora pieno”.
Steve sospirò e si massaggiò il collo.
“Stark, ti farai venire un infarto se non dormi” borbottò.
Gettò i restanti bicchieri vuoti nella busta. Tony si mise seduto sporgendosi in avanti, batteva ritmicamente il piede in terra e allungò la mano con il bicchiere; le dita gli tremavano. Il bicchiere gli cadde con un tonfo, i cocci si frantumarono sparpagliandosi sul pavimento e lui si passò la mano sul viso.
"Ho rotto il bicchiere" biascicò.
Inspirò, espirò e scosse il capo strofinandosi la mano sul volto.
“Io ho ... ho rotto ...” sussurrò.
Allungò la mano, si tastò il braccio sentendo i muscoli tremare, toccò il bracciale dell'armatura; il respiro era affannato. Strinse il bracciale, espirò sonoramente e poggiò la schiena contro la spalliera del divano.
“Scusa non ... adesso chiamo ... ora sistemo” balbettò.
Steve gli si avvicinò, si sistemò accanto a lui e lo abbracciò. Lo cullò contro il petto e gli mise il mento sul capo.
“Sistemo io. Tu cerca di dormire, almeno alla vigilia di Natale” sussurrò.
Tony chiuse gli occhi, premette il capo contro il petto di Steve sentendo il cuore rimbombargli nelle tempie a ritmo irregolare.
< Non riposo da quasi una settimana. Tra poco potrò usare il mio battito cardiaco per un assolo degli AC/DC > pensò.
Deglutì, alzò il capo socchiudendo gli occhi e tirò indietro la testa.
“Siamo già alla Vigilia?”.
Accennò un sogghigno.
“Quindi il tuo desiderio per Natale è che io dorma, Capitano?”.
Steve lo strinse più forte a sé, si voltò guardando la luce soffusa che illuminava il salotto e si morse l'interno guancia.
“Sì, non voglio altro” bisbigliò.
Tony arricciò le sopracciglia tirando su con il naso, gli diede due pacche sulla spalla sentendo i tremiti diminuire e accentuò il ghigno.
“Hai una vita particolarmente deprimente” disse, con tono sarcastico.
“Per avere una vita basta un desiderio e quello lo possiedo” ribatté Steve.
Lo cullò nuovamente e gli massaggiò la spalla, sospirando. Tony piegò il capo di lato, arricciò il naso facendolo strofinare contro il pizzetto.
“Sai, è Vigilia. Potresti fare ancora in tempo a scrivere una lettera a Babbo Natale”.
Socchiuse gli occhi, portò le mani sui polsi di Steve facendogli abbassare le braccia e si scostò. Passò la mano tra i capelli scompigliati, scosse il capo e si batté la mano sulla gamba.
“Magari qualcuno pensa di realizzare il tuo desiderio e donarti una vita migliore”.


1 Strofa di You Raise me Up, di Josh Groban.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2358917