Heart
Il raggio lo
colpì al cuore.
[Colpì
due cuori]
Un solo colpo scaturito da
un atavico e crudele divertimento
insisto in ogni cellula Sayan.
[Anche
nelle sue]
Un singolo pugnale di luce
morta che squarciò l’ombra
danzante.
[Della
sua mente]
Trunks non fece in tempo
ad accorgersi di nulla: la luna
aveva smesso di vegliarlo da tempo.
[Lui
non era come loro.
Mezzosangue]
Mezzosangue.
Bestemmia sussurrata a bassa voce
nell’oscurità.
Vocabolo capace di rendere
un’anima solo una distesa infinita
di sogni infranti tra le tenebre.
Il suo sangue [sporco]
tinse il suolo di vermiglio. Come il crepuscolo.
La risata di Cell
risuonò come una macabra sinfonia suonata
tra le fiamme dell’inferno.
Vegeta rimase impassibile.
[Parvenze-da-rispettare]
Probabilmente, nessuno
sentì il debole eco della
frantumazione del suo cuore.
Ghiaccio trafitto da un
turbine di fuoco e passione.
Le schegge caddero a terra
una alla volta, tintinnando
sinistre nel buio.
Frammenti insanguinati,
luccicanti d’argento alla luce della
luna piena.
[Per
lui, Selene,
c’era sempre]
Gli occhi di Cell
saettarono rapidi nei suoi. Viola e nero
persi l’uno nell’altro.
Derisione e indifferenza.
Perché Vegeta non provava niente.
No, non provava niente.
‘Cosa
vorresti fare,
scimmione?’
Le parole non uscirono mai
dalle labbra dell’androide, ma
Vegeta le udì nitidamente.
Neppure fosse stato il
solo a percepire quella struggente
sinfonia dalla malinconica bellezza.
[Scheggia
dopo
scheggia, il cuore se ne và via]
La rabbia colse il
principe come una folgorazione improvvisa
e inaspettata.
Scorse violenta nelle
vene, inebriò come un dolce nettare a
troppo lungo negato la mente.
Ma non era per la morte di
Trunks. No, era per qual cos'altro.
[L’ultima scheggia cadde a terra,
l’ultima tintinnare.
Il
suo suono
riecheggiò un attimo nell’oscurità,
prima di perdersi per sempre]
Vegeta strinse i pugni,
mentre un unico serpente di cristallo
gli inumidiva le ciglia, prima di solcargli lento il volto.
[E
il cuore, andato
perso, batté nelle tenebre]
Poi partì
all’attacco [e
il cuore pulsante con lui], neppure quello stolto ragazzo
avesse mai importato
qualcosa per il principe.
E non l'aveva fatto. No,
non l’aveva fatto.
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