Megan Nicole as Sarah
Harry Styles as Harry
Avere
un centro commerciale vicino casa è sempre stato meglio di
abitare accanto ad un parco o ad un amico, a parer mio. Soprattutto in
estate, quando tutti gli amici o i parenti sono lontani dalla
città per le vacanze.
E'
abbastanza insolito pensare che tutte le persone con cui ho confidenza
non siano a disposizione per passare un pomeriggio con me, se non
quando i parenti sono solo i genitori e una zia senza figli. E di amici
ne ho due, Christine e Kyle. Sono figlia unica e, purtroppo, non ho
più nonni.
Mamma
e papà mi hanno promesso che partiremo per Natale con zia
Emily per affittare una casa nel Cheshire. Per quest'estate hanno
deciso di risparmiare e di non muoverci da Enfield, un comune londinese.
La
zia, sorella minore di mia madre, è a New York con un'amica
da una settimana e ci rimarrà per altre due; Christine e
Kyle, invece, sono in Italia, precisamente a Firenze, per una vacanza
studio e torneranno a inizio settembre. Maledico ancora quel giorno in
cui ho chiesto ai miei genitori se potevo partire con i miei amici,
ma non mi hanno dato il loro consenso perchè
sostengono che, finchè non compio i diciott'anni, io non mi
devo muovere dalla zona di Londra. Mancano pochi mesi al mio
diciottesimo compleanno, ma per mamma e papà è
come se avessi ancora dieci anni.
Tra
conoscenti fuori paese e una ristretto territorio da visitare,
quest'estate mi ritrovo a girare da sola tra gli stessi parchi e le
stesse vie che conosco da quando sono nata. E anche lo stesso centro
commerciale, il South England Store, che sta a due chilometri circa da
casa mia. Nonostante conosca tutto l'edificio a memoria, per me
è sempre piacevole fare quattro passi qui, mentre mamma e
papà fanno un giro per conto proprio. E' come essere
circondata da un ambiente amico, familiare. Soprattutto quando bevo un
frappè seduta ad un tavolino del Sunny Day Bar, poco lontano
da un negozio di giochi elettronici, il Games&Co, e un salone
di bellezza, il Golden Oil. E' situato al secondo ed ultimo piano del
centro e davanti ai tavolini si estende una grande vetrata che offre
una bella vista dei campi di Enfield, oltre i parcheggi e alcune
fabbriche.
Oggi
il cielo è abbastanza nuvoloso e continuo a scrutarlo al di
là del vetro mentre mastico l'estremità della
cannuccia che tengo in bocca. Il mio frappè alla banana
è quasi finito e cerco di farlo durare ancora un
pò bevendolo a minuscoli sorsi. Mastico e bevo. Bevo e
mastico. Nel frattempo, gli altoparlanti propongono le note
di "Somewhere Only We Know" dei Keane. E' appena cominciata
ed io non posso fare a meno di sorridere. E' una delle mie canzoni
preferite. Se ci penso, stare spesso in giro da sola per questo centro
commerciale è piuttosto triste, ma quando sento alla radio
delle canzoni che mi stanno a cuore mi riempio di buon umore. E a volte
di malinconia. Dipende dalla canzone e da cosa mi viene in mente. Con i
Keane mi viene sempre in mente un ragazzo. E la cosa più
strana, ma allo stesso tempo più bella, è che
proprio in questo momento mi sembra di vederlo. E' davanti alla vetrina
del negozio di giochi elettronici, lui adora i videogames. Statura
alta, capelli ricci e castani, piedi lunghi. Non può non
essere lui. E' Harry, ne sono sicura. Sì, è
proprio lui!
Il
cuore comincia a battere forte, ne sento il rumore. Il petto comincia
ad agitarsi, ne sento il calore. E anche il dolore.
Mi
giro verso la grande vetrata e provo a riprendere fiato. Mi convinco
che devo stare calma, che tutto va bene, che il ragazzo per cui avevo
un'enorme cotta non mi abbia ancora vista. Un paio di mesi fa, quando
è iniziata l'estate, mi sono decisa a mollare tutto. Harry
ha conosciuto una ragazza e da quel giorno escono spesso insieme. Io
non potevo continuare a sperare in qualcosa. Il mio amico non doveva
pià essere tale e mi sono allontanata da lui pian piano. Lui
non si è fatto delle domande, o forse sono io che non le ho
mai ricevute. Fatto sta che adesso, io e Harry, siamo come due
sconosciuti che non sanno più cosa pensa l'uno dell'altra e
viceversa. Non so se mi vuole ancora bene, non so se mia odia. Non so
più nulla di lui, se non che è felice con la sua
ragazza. Ciò che io non sono mai stata per lui.
Mi
chiedo come sia possibile che lui sia solo. Mi volto di nuovo verso
Harry. Ma adesso eccola, vedo anche lei, Keira, probabilmente appena
uscita da Zara. Lo capisco dal sacchetto che tiene in mano. Ha i
capelli lunghi del color del miele e indossa una canottiera verde oliva
abbinata ad un paio di shorts bianchi. I sandali a pianta piatta che
porta ai piedi sono della stessa tonalità della canottiera.
Invidio il suo corpo, e non solo quello.
Lei
gli prende la mano, Harry la guarda e le sorride. Il cuore fa un tuffo.
Io faccio un tuffo. Un tuffo in una vasca piena d'acqua gelida. E io
nemmeno mi aspettavo una simile reazione da parte mia.
Harry smette di ammirare la
vetrina del negozio di videogames e finalmente riesco a vederlo bene in
faccia. Sta sorridendo. Ancora una volta mi sento morire. Mi tornano in
mente tutte le volte che lui rideva con me ed io non sentivo
più il pavimento sotto i piedi. Sono ancora convinta che i
ricordi di lui possano lasciarmi indifferente, ma ciò che
sta succedendo proprio adesso sta tradendo ogni mia imposizione. Non mi
sento affatto neautrale, anzi.
I due ragazzi sono sempre
più vicini al Sunny Day Bar e avanzano spensierati mano
nella mano. Panico. Cerco di guardarli con discrezione con occhiate
fugaci e allo stesso tempo faccio finta che tutto sia okay.
Ora si sono fermati davanti ai
bagni, proprio di fianco al Sunny. Non riesco a sentire cosa si dicono,
ma intuisco che Keira abbia appena chiesto ad Harry di aspettarla
fuori. Lui le prende il sacchetto di Zara e le da un bacio. Lei entra.
Adesso che Harry è
più vicino rispetto a prima, riesco a vederlo ancora meglio.
Rivedo finalmente il colore dei suoi occhi, una tonalità
molto chiara di verde. Rivedo le sue labbra rosee, il collo
circondato da una collana d'argento, le grandi mani con vene sporgenti.
Lo vedo ancora una volta nella sua perfezione. Indossa una T-shirt
bianca con una stampa colorata sul torace, dei jeans neri attillati e
un paio di scarpe sportive. Mi chiedo come faccia a non avere caldo, ma
in questo preciso momento sono io ad avere le vampate di calore. E non
per la temperatura estiva.
Continuo ad ordinare a me
stessa che devo stare tranquilla mentre finisco il frappè
alla banana e continuo a succhiare le ultime gocce dal bicchiere
facendo rumore.
Comincio a chiedermi cosa
potrebbe succedere se i nostri occhi si incrociassero. Lui cosa
farebbe? Mi saluterebbe o riporterebbe lo sguardo sulla vetrina di
videogiochi dietro di sé? Evidentemente sto rendendo tragica
una situazione assolutamente tranquilla. Ma io non riesco a vederla in
questo modo. Non è tranquilla per niente.
Distolgo lo sguardo da Harry
quando mi alzo dal tavolo per buttare in un cestino il bicchiere ormai
vuoto, lasciandoci dentro la cannuccia metà mordicchiata.
-Ehy Sarah!- sento quella voce
che da tanto non udivo. Mi volto verso Harry e lo vedo sorridere. Un
sorriso enorme e raggiante mi sta facendo tremare, proprio come mesi fa.
-Harry, ciao!- lo saluto
felice e lo raggiungo a passi svelti. Lui fa lo stesso,
finchè i nostri corpi non si ritrovano uno premuto contro
l'altro, stretti in un abbraccio. Lui, prima molla la busta di Zara, e
poi, mentre mi stringe, tiene le braccia ben salde sulla mia vita.
Harry inarca la schiena per sollevarmi di pochi centimetri da terra ed
entrambi ridiamo come non facevamo da un tempo che mi pare un secolo.
La sua risata mi entra nelle orecchie, nel cuore, nell'anima. E mi
meraviglio di questo, di tutto. Mi meraviglio di ciò che sta
succedendo, sia in questo piano del centro commerciale, sia in me. Sto
mandando tutte le mie promesse e i miei autocontrolli a farsi fottere
per questo abbraccio. Percepisco un calore che, per quanto io possa
aver negato per lungo tempo, mi è mancato terribilmente; le
due lunghe e forti braccia che mi stringono le ho desiderate in notti
di fine giugno passate insonni, sognate in notti, invece, passate a
dormire beata. E il suo petto gonfiarsi e sgonfiarsi? L'ho voluto a
contatto con il mio per giornate intere, ma non l'ho mai potuto sentire
di nuovo, dopo la fine della scuola. E adesso è ancora qui,
lo sento. Dietro di lui, il cuore. Un cuore che batte fortissimo, lo
avverto. E lo amo.
Sto capendo solo ora, in un
attimo che mi pare vissuto a rallentatore, cosa ho deciso di lasciar
perdere, cosa ho deciso di lasciare a Keira. E capisco
perchè lei è così felice: le ho dato
qualcosa di splendido, le ho dato la ragione dei miei sorrisi e dei
miei pianti, le ho dato Harry. Sono stata scema. Mi sono lasciata
fregare da mie sensazioni che ho sempre percepito come morenti, spente,
stanche di bruciare. Ma in realtà erano ancora ardenti.
Prego affinchè il
tempo si blocchi proprio ora, per sempre. Io ed Harry abbracciati
all'infinito. Ma l'intensità di questo abbraccio si sta
già sciogliendo, poichè le braccia di lui si
stanno già riaprendo.
Ritorno con i piedi per terra,
sia per modo di dire che di fatto, e i miei occhi scuri si incastrano
in quelli chiari di Harry, così brillanti che mi sembra di
vedere due sorrisi, oltre a quello più grande che sta sotto
di essi, incastonato tra due fossette. Le sue fossette.
-E' da quasi tre mesi che non
ci vediamo- dice lui colpendomi una spalla con una mano. Guardo per un
microsendo il punto colpito.
-Già, davvero
tanto- tengo a precisare annuendo con la testa. Le mie guance stanno
andando a fuoco.
-Che hai fatto di bello
ultimamente?
A questa domanda non so come
rispondere. "Di bello?
Niente, ti ho pensato e ho fatto finta di odiarti", oppure
"Ho pianto per te
diverse notti, ma le mattine seguenti mi sono svegliata convinta che
fosse tutto okay nella mia vita". Anzi, potrei dire "Mi sei mancato, ma credevo il
contrario"? Meglio di no.
-Uhm, niente di che- rispondo
facendo spallucce. -Sono sempre qui al South a bere frappè
mentre mamma svaligia il negozio di articoli per la casa e
papà si incanta ad ammirare auto in vendita esposte vicino
all'ingresso numero due- continuo e abbozzo una risata ironica,
contagiando così Harry. Mi appare nella testa un altro
flash. Quanto adoravo far ridere il ragazzo per cui avevo una cotta?
Quanto adoravo vedere questo sorriso sbocciato per merito di una mia
stupidaggine o una battuta idiota? Ed è appena capitato, di
nuovo.
-Ma come? Sei da sola?- mi
chiede dispiaciuto lui, ed io annuisco. -Dove sono Chris e Kyle?
-Sono in Italia per una
vacanza studio ed io non sono potuta andare- rispondo con un pizzico di
vergogna e rivolgo lo sguardo al suolo. Noto solo adesso che ho una
Superga macchiata di caffè. Dev'essere stato oggi, dopo
pranzo a casa mia. Per una volta che mi concedo un caffè, ci
rimette una mia scarpa, fantastico.
-Come mai?
-Storia lunga...- rimango sul
vago, ma direi di tutto piuttosto che ammettere che è colpa
dei miei se sono rimasta qui ad Enfield. -Tu invece? Sei già
stato in vacanza?
-Sì, sono tornato
ieri dall'Irlanda con Keira, siamo stati un paio di settimane a
Dublino- mi risponde lui, sempre con quel sorriso stampato in faccia.
Ma il mio ora si è un pò spento. E' bastato
sentire solo quel nome.
Fare una vacanza con Harry mi
sarebbe piaciuto. Non importa in che località, per me
andavano bene anche l'Alaska, il Sud Africa, il Polo Sud. Basta che
c'era lui con me. E l'Irlanda sarebbe stata pure perfetta.
-Ti sei divertito?- mi sforzo
a chiedere, anche se non mi interessa molto ricevere la risposta a
tale domanda.
-Sì, moltissimo!
Fingo un altro sorriso ed
incrocio le braccia al petto. Comincio a pensare che forse nessuno dei
due è veramente contento di vedere l'altro. O almeno, io lo
sono, ma lui non lo è quanto me. E tanto meno non ha la
bocca amara. Io sì, ce l'ho, perchè detesto il
gusto dei ricordi perduti. Harry non considera i nostri come ricordi
perduti. Scommetto che per lui, la nostra, era solo un'amicizia di poca
importanza. Futile, ma piacevole. Sono sempre stata io ad essere
più presa e felice del nostro strano tipo di rapporto. E lui
non l'ha neanche mai saputo. Ciò perchè lo volevo
io. Non doveva sapere niente. Anzi, avrebbe conosciuto i miei
sentimenti solo quando anche i suoi sarebbero finalmente nati. Ma
ciò non è mai successo, perciò i miei
sono rimasti sempre nascosti e mai usciranno allo scoperto. Tra poco
morianno, lo so. Io, fino a questo momento, li credevo già
morti e sepolti.
-Sono contenta- mento, ma
ammetto di esserne molto capace. Harry, invece, è bravo ad
abboccare all'amo. -Siete molto carini insieme- aggiungo, tanto per
essere più credibile.
-Grazie, Sarah- mi fa un
grattino al centro della testa scompigliandomi un pò i
capelli e mi guarda con tenerezza. La sua di sempre. Ed io non so bene
come sentirmi, se felice o rassegnata. Felice perchè un
pezzo del nostro passato è tornato per un piccolo insieme di
minuti, rassegnata perchè oltre a questi atteggiamenti
teneri non c'è mai stato niente. E mai ci sarà
qualcosa, perchè se prima mi pareva impossibile, adesso mi
sembra ormai troppo tardi.
-Tu? Quest'estate l'hai
trovato il ragazzo?- mi chiede lui e mi mostra la punta della lingua
incastrata tra le due file di denti.
Come avrei potuto trovare un
ragazzo se ne tenevo uno in un vecchio archivio che credevo chiuso per
sempre? Questa è bella!
-No, nessuno- rispondo con
sincerità.
-Ma come? Sei così
carina, dai!
Ma bravo, dimmela adesso una
cosa del genere. Mi sento sprofondare in un abisso. Vorrei
piangere.
-Non dire scemenze.
-Harry! Perchè hai
lasciato il mio vestito nuovo per terra? Sei matto? Potrebbero
rubarlo!- ed ecco Keira che, con la sua adorata busta di Zara, ci
raggiunge infastidita. Harry si volta di scatto verso di lei e si
gratta la testa imbarazzato.
-Scusa amore, non ci ho fatto
caso- risponde lui giustificandosi. Alla parola "amore" mi sale un
conato di vomito.
-Allora? Andiamo!- Keira
stringe un braccio di Harry e mi lancia un'occhiata fugace, poi guarda
altrove, come se io non ci fossi. Beh,
piacere mio Keira, io sono Sarah e ti ho fatto il regalo più
bello del mondo. E' proprio quello che stai stringendo gelosamente, e
tu non mi hai nemmeno mai ringraziata.
-Ci vediamo, allora- mi dice
Harry, ma tanto so che prima di scuola non ci rivedremo più.
Mancano circa due settimane. E so anche che, siccome è
cambiato tutto, nemmeno a settembre lui sarà quello di
prima.
-Okay- affermo timidamente.
-Ciao- lo saluto, e Harry mi fa un occhiolino. Sento il mio cuore
cominciare a piangere con quel saluto. Manca poco e piango anch'io.
Ancora una volta lo vedo
andare via. Via con una ragazza che non sono io, e mi sembra di vivere
un déjà-vù. Adesso alla radio comincia
"Wings" di Birdy. Le canzoni di oggi sembrano essere scelte apposta per
me, per questo incontro ormai finito.
Si allontanano stretti. Lei
gli parla, mi indica portando un pollice dietro di sé. "Ma chi era quella cretina?"
gli starà chiedendo. Lui probabilmente gli sta dicendo che
ero un'amica e chissà per quale motivo sono sparita. Eppure,
nonostante questo, lui mi ha abbracciata forte, mi ha sorriso, mi ha
scompigliato i capelli. Gesti che mi parevano intrappolati nel passato,
ma mai dimenticati. Gesti che oggi non hanno avuto lo stesso valore di
prima. Mi sembra tutto fatto apposta, qualcosa fatto per un obbligo.
Lui non era davvero felice di vedermi, o forse sono io che sono troppo
pessimista.
Harry, se te lo stai chiedendo
di nuovo, sappi che il motivo per cui sono svanita come polvere
nell'aria lo stai stringendo proprio ora. E tu lo ami.
Ma per me, adesso,
è lui la polvere. E' lui che sta volando via. Via da me. E
devo imparare una volta per tutte a lasciarlo andare, a convincermi sul
serio che lui non sarà mai mio, a convincermi che i miei
sono sogni destinati a morire prima di vivere.
Una lacrima mi solca una
guancia, ma io l'asciugo in fretta mentre Harry e Keira girano l'angolo
e scompaiono.
Rimango ancora una volta da
sola. Qui, in piedi, come una scema che non sa nemmeno dove si trova. E
in un certo senso, mi sento sperduta davvero.
Decido che è meglio
raggiungere mamma. Sarà ancora giù a vedere una
nuova batteria di pentole o a controllare se sono arrivati dei cuscini
ricamati per il divano. E poi, insieme, andremo da papà.
JULIEMARY RESUSCITA.
ciao ragazze, tutto okay? come proseguono le vacanze?
a proposito, BUON
NATALE E BUON ANNO NUOVO.
io ritorno con questa oneshot nata da un sogno che ho fatto di recente,
spero vi sia piaciuta.
è molto personale questo breve racconto, in poche parole
c'è Julie in queste righe qua sopra.
voi vi siete riviste in queste scene? se avete qualcosa da raccontare
fatelo in una recensione!
mi scuso per la mia lunga assenza, ma ora sono qui (?)
ah, e chiedo scusa per non aver continuato il progetto delle songfic.
ciao, alla prossima! :)