Amorte

di Evazick
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Fiori morti per te colsi nel giorno
dell'antica partenza
tra valli d'ombra e spicchi di sole maturo.
Di guardie il vallo era pieno,
ripieno di uomini
come uno spaventapasseri,
razze e genti mescolate tra la sabbia
e il fino cemento.

Fiori morti per te colsi nel giorno
del giudizio iniziale.
Fiere d'estro creativo si rincorrevano
tra file di soldati
muti
e
immobili
pezzi o schegge d'uomini che furono
fondamenta di bestie che saranno.

Fiori morti per te colsi nel giorno
dell'amara rinascita sofferta.
Di ogni erba un fascio, di ogni stelo un mucchio
immersa in prati infestati e paludi in fiore.
Coi piedi feriti e le mani martoriate
sperai che
amor c'ha nullo amato amar perdona.

Fiori morti per te colsi nel giorno
in cui il bosco dei nostri segreti
tomba tua divenne,
ignoto tra gli ignoti,
elmo senza pennacchio, perso
in mezzo alle trame del
destino.

Fiori morti per te colsi nel giorno
e nella notte
depositai
sul muschio
sulle ragnatele
sulle ali delle farfalle
a monito per altri.





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