Un bacione a
tutti!
Ebbene si sono
ritornata…parlo al singolare perché questa
è l’ennesima sorpresa per la mia
kumachan! Dovete sapere che abbiamo ancora
litigato…ma abbiamo fatto subito pace con la mi ammenda! ME
tapina ho fatto un casino…
Per farmi
perdonare avevo proposto di scriverle una ficcy…ma su cosa?
Ultimamente abbiamo diversi interessi su vari pairing ed allora mi sono
detta perché non assecondarli tutti? E quindi kumachan
sorpresa nella sorpresa ecco la tua seconda dedica!!! Adesso aspettati
la terza…ma sai già su cosa no? Ihihih…
Va beh due
avvertimenti sulla ficcy...da come la vedo io è molto
triste…quindi se siete persone suscettibili e che hanno la
lacrima facile…siete avvertiti!
Per tutti quelli
che hanno deciso di leggere…beh buona lettura!
Hopes
Quando
lo vidi svegliarsi, ebbi la certezza che in qualche modo,lui, sapesse.
Me
lo disse il suo volto, lo lessi nella sua espressione seria e
distaccata.
Perché
da una persona che si è appena risvegliata in ospedale, dopo
aver appena perso un occhio, ci si aspetta un attimo di vacillamento.
Ci si aspetta una domanda.
Eppure
niente.
Lui
si limitò a svegliarsi ed ad assumere
un’espressione fredda e distaccata.
La
stessa di sempre.
È
incredibile come il mio cuore ed i miei occhi avessero imparato a
decifrare quell’espressione, stava soffrendo, soffriva
perché sapeva.
E
per circa due ore non si diede la pena di parlare ed io, accanto a lui
non avevo il coraggio di guardargli in faccia, di rivedere quella muta
espressione di totale dolore nell’unico occhio che gli era
rimasto.
Ma
i arrivò come un fulmine a ciel sereno. Quella fatidica
domanda.
Per
un attimo pensai di mentire.
Ma
non ha senso mentire ad un uomo che ha già capito tutto e
lui aveva trovato il coraggio per pormi quell’unica domanda
alla quale non volevo rispondere.
Aveva
trovato il coraggio che io non avevo.
Aveva
trovato il coraggio di chiedermi se la persona che amava era ancora in
vita.
“Tenente?”
La
voce stanca e roca mi riscosse, dovevo rispondere, doveva sapere.
Doveva
arrendersi.
“mi
dispiace signore”
Magistralmente
mascherai il mio dolore.
E
lui ancora più sfacciatamente mascherò il suo.
Era
maledettamente bravo a mentire, almeno lo era più di me.
E
fu così che passò la sua convalescenza, nella
consapevolezza di un dolore trattenuto.
Ed
io soffrivo con lui.
Perché
lo amavo, se è possibile anche più della mia
stessa vita e vederlo morto dentro mi faceva diventare pazza.
Aveva
perso il suo Edward, aveva perso il suo mondo.
Ma
non reagiva, si limitava a fingere ed a reprimere tutto quello che
sentiva.
Ed
io pensavo che al posto suo sarei impazzita.
Se
lui fosse morto io sarei morta con lui.
E
in un certo senso, era quello che stava accadendo.
“Riza…non
preoccuparti”
Me
lo disse un giorno, l’espressione quasi sorridente, il volto
luminoso.
Io
lo fissai attenta, cercando di decifrare, di capire il
perché del suo comportamento.
“manca
poco, devi aspettare un altro po’, soltanto un altro
po’…magari già da domani
starò meglio…”
E
sospirò, ed io temevo di scoprire il significato di quelle
parole.
L’
espressione era tornata seria.
Fissava
lontano.
Tutto
questo mi metteva in soggezione, eppure capii che era
cambiato qualcosa.
Quello
sguardo fisso verso la finestra dimostrava che lui voleva andare avanti.
E
sentii gli occhi pizzicarmi.
Le
lacrime minacciavano di uscire, se avesse detto qualcos’altro
sarei scoppiata.
“…devi
solo attendere un altro po’…”
E
con gli occhi lucidi lo voltai verso di me.
“d-devo
a-aspettare cosa?”
Non
riuscii a mantenere una voce fredda, sapevo quello che avrebbe detto.
Quello
che non sapevo era che me lo avrebbe detto col sorriso.
“non
si può andare avanti se non si tocca il fondo
Riza…quando lo farò forse comincerò a
vivere…”
E
mi violentai ricacciando indietro tutte le lacrime.
“
io ci sarò sempre signore”
E
lo vidi sorridere.
Forse
nemmeno lui si rendeva conto di quello che aveva detto.
“per
qualsiasi cosa io ci sono, vi prego ditemi come posso
aiutarvi”
“questo
dolore Riza, è l’unica cosa che mi resta del mio
amore e non sono disposto a condividerlo con nessuno.”
E
mi innamorai di lui ancora una volta.
E
mi chiesi come era possibile che ci fosse tanta forza in un solo uomo.
Non
era possibile, non era umano.
“quanto…”
Ormai
le lacrime non potevano placarsi.
Non
potevo non crollare, almeno io.
“q-uanto
pensa….c-che….ci vorrà?”
“quando
la rabbia se ne andrà, quando tutto questo peso
svanirà”
E
mi fissò con l’unico occhio nero, immenso e dolce.
Incredibilmente
lui.
Unicamente
forte.
“quando
questa speranza che mi sta annientando
svanirà”
E
mi coprii il volto con le mani e cominciai a singhiozzare.
Non
me ne fregava niente dell’orgoglio.
Non
me ne importava di dare spettacolo.
Era
tutto dannatamente triste.
“colonnello…la
speranza non se ne andrà mai…”
“lo
sai anche tu, vero?”
Con
che coraggio provava a proteggermi da questo dolore, quando lui era
quello condannato non lo capirò mai.
Ma
con tutta la forza che mi rimaneva lo schiaffeggiai.
Lui
non vacillò, non si mosse.
“sono
adulta anche io colonnello”
“già…penso
sempre che debba proteggervi in tutto e per tutto…”
Quando
mi voltai a guardarlo vidi che piangeva.
Davanti
a me senza alcun ritegno.
Era
un uomo distrutto.
“riza…
aiu-aiutami!”
E
lo sentì mentre si abbandonava fra le mie braccia.
Ed
io lo strinsi mentre singhiozzando speravo di poterlo difendere da
tutto il dolore e da tutto il male che sentiva.
Non
era possibile.
E
per quanto in quel momento si appoggiava a me in cuor mio, io sapevo.
Come
l’ho sempre saputo.
Sarebbe
andato dritto per la sua strada.
E
quel dolore lancinante che sentiva, quella rabbia e quella sofferenza,
le avrebbe affrontate da solo.
Perché
lui era Roy Mustang ed il suo sogno era quello di proteggere tutte le
persone a lui care.
Quando
partì sapevo che sarebbe stato per sempre.
La
sua speranza non era mai morta.
E
lui aspettava.
Moriva
e aspettava.
Era
certo che prima o poi l’avrebbe rivisto.
Solo
questo.
E
per la prima volta da quando avevo scoperto i suoi sentimenti, mi
ritrovai a pregare, perché almeno questa sua speranza,
questo suo sogno, si realizzare.
È
incredibile il dolore che provi quando perdi la persona che ami.
Adesso
lo so anche io.
Ma
almeno ho la certezza che cammini, che viva.
E
solo lui capisce quanto questo sia importante.
Haloa a tutti!
Lo so
è un po’ triste…ma che volete farci?
La situazione
è chiaramente antecedente al film, quando Roy è
in ospedale in convalescenza.
Mi dispiace
se risulterà un po’
ooc…i’m sorry!
Ringrazio tutte
le persone che hanno commentato ‘attesa the time is
gone’ ossia:
Elyxyz: che
brutta scena che ci hanno costretto a vedere…mi ha fatto
stringere il cuore… è stato un brutto affare si,
chiamarlo così… è una
peste…ho già detto la fine della mia povera
tastiera? Grazie del sostegno!
Eril: contenta di
esserti piaciuta…effettivamente scrivere drabble
non è semplice…non si è mai sicuri del
risultato…ma se è apprezzato…grazie
della recensione!
Aduah: eh si
aspetterà ed aspetterà…e poi quando
arriva se lo fa scappare! Che destino terribile! Grazie
dell’apprezzamento aspettiamo il tuo prossimo
lavoro…ed un commentino! ^////^
Bad Girl: the
last but not the list! Ma con tutti I commenti che mi fai sempre
divento rossa…quando un tuo prossimo lavoro di quelli che mi
fanno morire dal ridere? Grazie di tutto!
Ok finiti i ringraziamenti riperpetuiamo il mex:
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni
di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo
dove meglio crede)
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