Per scrivere questa fanfiction comica mi sono
ispirata al celebre film
di Aldo, Giovanni e Giacomo “Tre uomini e una
gamba” che ho rivisto da poco.
I tre comici, se devo essere sincera, mi hanno dato
l’impressione che assomigliassero
a Tobi, Sasori e Deidara dei primi capitoli, quando ancora non si
sapeva
dell’identità del primo.
Molte scene saranno le stesse del film, in altre
cambiano i personaggi,
alcuni avvenimenti e forse anche il finale.
Questa fanfiction la dedico a tutti i lettori che
mi sostengono e
commentano ed è anche un “omaggio” ai
miei tre comici preferiti!!
Grazie.
Tre
Akatsuki e una gamba
22 Novembre 1963, ci troviamo in un villaggio ninja
detto “Konoha”. In
groppa ad un enorme gufo d’argilla scendono tre personaggi
sospetti vestiti di
nero a nuvole rosse che si dirigono verso un edificio, forse un motel.
Un uomo alla reception li fissa spaventato,
«la solita…» dice il più
alto con una maschera in volto, lo sventurato gli cede le chiavi.
Una volta dentro la camera i tre
guardano in torno ed iniziano a organizzarsi:
l’uomo coi capelli rossi
si avvicina al telefono, quello biondo ad una bottiglia di alcol e
quello con
la maschera appoggia la scarpa sul lato del letto e inizia a scotolare
i
pantaloni. «shhh…» il rosso interrompe
il momento « tre… due… uno…
» il
telefono squilla e lui fa un gesto di
modestia.
«Ma
come minchia fa quello ogni
volta! Ha fatto un corso di telecinesi?! » dice
l’uomo con la maschera al biondo
mentre l’altro risponde.
«Ok… » il rosso
riattacca «il bersaglio è in ritardo di due ore.
» aggiunge
riferendosi ai compagni.
«un! Ma com’è
possibile che ogni volta che dobbiamo ammazzare qualcuno
c’è sempre qualche contrattempo del cazzo!
»
urla il biondo mentre beve l’ennesimo bicchiere
di alcol.
«… ma come? Dobbiamo ammazzare
qualcuno? » risponde il mascherato
cadendo dalle nuvole «non doveva far esplodere il ristorante
di ramen? » dice
indicando il biondo .
«no, quello domani…»
«perché? Perché
devo essere sempre l’ultimo a sapere le cose?
Perché? E
questo è soprattutto per colpa tua, senpai! »
esclama esaurito indicando il
compagno mezzo ubriaco.
«non
è colpa mia se sei idiota,
un! »
«Finitela
di fare gli imbecilli,
prima finiamo e prima ce ne andiamo! »
il rosso si avvicina alla valigia da dove esce
un’enorme burattino, dopo
di che lo appoggia sulla finestra « E adesso dobbiamo solo
aspettare »
Passa un ora e mezzo, i tre aspettano la chiamata
del capo che gli dirà
cosa fare, ma qualcuno bussa alla porta. I tre si guardano in faccia
pallidi «usciamo
dalla finestra, un. » dice sottovoce il biondo, gli altri
annuiscono allarmati.
Per primo esce il rosso appoggiando i piedi sul cornicione.
«senpai,
c’ho paura. » dice il
mascherato al biondo.
«ma
va a cagare, un! »
Così anche il secondo esce e a sua volta
il terzo.
«Chi è?» domanda il
rosso.
«servizio
in camera.»
«servizio in camera? E chi l’ha
chiamato? Un. »
«sono stato io… per il pranzo!
Che sarà mai?» risponde il mascherato
mentre gli altri lo minacciano facendo gesti, ma il rosso perde
l’equilibrio. Fortunatamente
il biondo lo afferra prima che si schiantasse «disgraziato!
Un!», l’uomo
mascherato spaventato entra di nuovo dentro e apre la porta, il
cameriere entra
e posa sul comodino il pranzo, poi si gira verso l’uomo e lo
guarda come se
aspettasse qualcosa (probabilmente la mancia). Il mascherato inizia a
controllare le tasche, ma non trovando uno spicciolo mostra lo
sharingan e il
cameriere muore accasciandosi a terra.
«che è successo? »
domanda il rosso al biondo
«quella merda mascherata avrà
ammazzato di nuovo il cameriere. Un. »
«ma io lo ammazzo! »
L’uomo mascherato si affaccia dalla
finestra «scusate, ma non volevo
fare mica una figura di merda per quattro spiccioli, eh! ».
Mentre il
mascherato cerca di giustificarsi, il
biondo si guarda in torno e vede uno strano tizio toccare il suo gufo
“parcheggiato”
vicino al motel.
«ehi!
Quello stronzo sta
toccando la mia opera d’arte! Un. »
«
ci penso io, basta che mi tiri
su!» Il rosso prende dei kunai avvelenati e li lancia verso
lo sventurato ladro
che muore sul colpo.
Finalmente i tre entrano di nuovo dentro la camera,
il biondo vede il
cadavere per terra.
«Che cazzo! Ma lasci quel cadavere
lì?! Fallo sparire! Un.»
«Non ti si può lasciare solo
un attimo! »
«miii, lo faccio sparire subito! Zetsu!
Zetsu! Vieni qua che c’ho un regalino per
te!» compare una pianta umana
che inizia a divorare il cadavere del cameriere «fortuna che
va tutto bene ora!
Quel che bene finisce bene! » esclamò
l’uomo mascherato dando una pacca sulla
spalla del rosso che per sbaglio gli fa cadere sul piede uno dei suoi
kunai
avvelenati, il mascherato urla per il dolore.
«che minchia fai?!»
«idiota! Sai che non devi toccarmi!
» risponde il rosso, ma il
mascherato perde l’equilibrio e si appoggia al biondo facendo
cadere un pezzo
di argilla che esplode sul colpo.
« che dolore!! » urla
nuovamente rotolando per terra.
« ma sei un idiota! Un.»
Squilla nuovamente il telefono, il rosso corre a
rispondere fregandosene
del compagno «il bersaglio sta arrivando!» si
catapulta sulla marionetta di
prima.
DRIIIN.
Deidara
è comodamente sdraiato
sul divano di casa mentre guarda un film sui ninja in tv,
sfortunatamente a
disturbarlo c’è il telefono che squilla proprio
sulla sua scena preferita.
«Pronto?»
«Deidara,
sono io, Sasori. Tutto
apposto?»
«Si,
si, tutto apposto. Senti,
puoi chiamarmi più tardi? Ho una cosa da fare…
un.»
«No,
è una cosa urgente. Non mi
dire che stai guardando quel film sui ninja!»
«Si,
sto guardando quel film. Un.»
risponde seccato «Che vuoi?»
«Ti
ricordo che ti devi sposare…
hai ritirato il vestito?»
«Si…»
«Le
fedi?»
«Si…
che palle, un!»
«Anche
le scarpe?»
«Si…
no! Le scarpe no!»
«Se
non ci fossi io… stasera
valle a prendere prima che il negozio chiude. Domani ti vengo a
prendere alle
sette e mezzo.»
«Alle
sette e mezzo?»
«Ok,
allora facciamo alle sette e
un quarto!»
«Ma
come?!»
«Ah,
il pacco per il capo è
arrivato, domani andiamo a prenderlo. Ci vediamo.»
Chiude
il telefono. Deidara
riprende il telecomando e alza il volume ricominciando a vedere il film.
L’indomani
Deidara e Sasori arrivano
di fronte al palazzo dove abita Tobi, nel quartiere Uchiha. Mentre i
due
citofonano si avvicina una donna, moglie del proprietario del palazzo,
anche
lei un Uchiha.
«Allora?
Che c’è?» domanda
l’amico dal citofono.
«Come
che c’è?! Sono le otto e
dieci e tu ancora non sei pronto!» esclama Sasori offeso.
«E
c’è bisogno di dirlo così? Qui
la gente mi conosce.»
«Spicciati
prima che ti lasciamo
qui! Un. Dobbiamo ancora ritirare il pacco!»
«Aspettate
un attimo, il tempo
che finisco la colazione di merendine di Dragon ball e
scendo!» chiude la
cornetta del citofono.
«Merendine?
A venticinque anni
mangia ancora merendine di Dragon Ball?» dice stupito Sasori
a Deidara.
«Oh!
Sasori! Deidara! Qual buon
vento vi porta qui? Sasori, come sta sua nonna?» domanda la
signora.
«Beh…
abbastanza bene…» risponde
irritato.
«E
lei, Signor Deidara?
Finalmente si mette a posto! Ha fatto bene ad accettare il matrimonio
con la
figlia del vostro capo. Quella si che è una gran
donna!» dice la padrona di
casa con una velocità assurda.
«Un…
si…» accenna un sorriso, ma
il risultato è una smorfia irritata.
«Finalmente
non ha più
l’ossessione dell’arte.»
«La
mia NON è un’ossessione. Un!»
«A
proposito! Se non levate la
vostra macchina da lì, chiamo mio marito e ve la faccio
rottamare.» dice mentre
indica la macchina di fronte il cancello.
«Ehm…
ci scusi…»
«Buon
viaggio a tutti e due!»
esclama la donna che sorridendo si allontana.
«Che
vipera. Un.»
Intanto
si avvicina Tobi con
accanto, attaccato al guinzaglio, una cane rosso molto simile ad una
volpe.
«Aspettate
da molto?» i due lo
guardano con aria omicida. «Ok,
scusate…», fa entrare il cane nel cofano della
macchina.
«Io
d’avanti!» dice Tobi
chiudendo il cofano e correndo verso il sedile anteriore, soffiando il
posto a
Deidara.
«Scusa
senpai!»
«Scusa?
Mi soffi il posto e mi
dici scusa? Un!»
«Smettetela
di litigare, siamo in
ritardo di un’ora!»
Mentre
vanno all’ufficio postale,
Tobi appoggia i piedi sul cruscotto, Sasori lo guarda male.
«Potresti
levare i piedi dal mio
cruscotto?!»
«Mi,
come sei pignolo!» dice
spostando i piedi.
«Pignolo?
Io?»
«Beh,
un po’ si. Un.»
«Ah,
io adesso sarei pignolo?
Questo mi graffia il cruscotto con le sue luride scarpe e io sarei
pignolo?»
«Eddai,
non è così grave.» dice
Tobi mentre si mette comodo.
«Certo.
E mentre che ci sei
potresti levare la gamba da lì, altrimenti come le sposto le
marce?!»
«Visto?
Visto? Sei pignolo!»
«Allora
facciamo tutto il viaggio
con la prima! Altrimenti sono pignolo!» risponde arrogante
Sasori. «Comunque
mettiti la cintura, perché se facciamo un incidente non
voglio responsabilità!»
«Ma
che bisogno c’è! Stiamo
andando pianissimo!»
Sasori
frena all’improvviso, Tobi
sbatte la testa sul cruscotto.
«Visto?
Te lo avevo detto!»
«Bastardo!
Un.» esclama Deidara
con un sorriso sotto i baffi.
«E
pignolo!» risponde ridendo
Sasori.
«Ahi!
Che dolore! »
Finalmente
arrivano di fronte
l’ufficio postale.
«Vado
a ritirare il pacco. Un. »
Deidara scende dalla macchina.
«Ok,
noi siamo al bar. » anche
Sasori scende.
Io
vengo con te Sasori-senpai! Così
faccio fare pipì a Kyuubi!
dice allegro Tobi facendo scendere il cane dal cofano.
Entrano
nel bar.
«Cosa
ordinate?» domanda il
cameriere.
«Due
frittelle e un caffè… per
favore le frittelle non troppo calde, ma neanche crude, una via di
mezzo. Il
caffè invece non freddo, ma neanche caldo, per favore lungo,
non troppo
stretto.»
«Io
invece un succo di frutta
alla pesca e… ha delle brioche al cioccolato?»
«Si,
le porto subito.» dice il
cameriere appuntando tutto, o quasi, poi si allontana.
«Speriamo
abbia capito.»
«Cosa?
Tu hai ordinato?» dice
Tobi mentre accarezza allegramente il cane.
«Lasciamo
stare…»
Dopo
un po’ torna il cameriere e
lascia le portate sul tavolino, quando se ne va Sasori inizia a
controllare le
frittelle e il caffè.
«Lo
sapevo! Le frittelle sono
fredde e il caffè è bollente e troppo
lungo!»
«Su,
Sasori, non è colpa del
mondo se non capisce la tua perfezione.» dice Tobi
sorseggiando il succo di
frutta alla pesca come se fosse un calice di vino.
«Divertente.»
«Sai
che puoi fare? Mettere le
frittelle nel caffè, così si
riscaldano!»
«…
non ho ancora capito se ci sei
o ci fai.»
Finito
di mangiare vanno in
macchina dove c’è Deidara con il pacco che li
aspetta di fronte al cofano.
«Ma
quanto ci avete messo? Un.»
«Diciamo
che “Mister Pignolo” si
è lamentato per un ora col proprietario del
bar…»
«E’
stato solo per dieci minuti.»
«Immagino
che dieci minuti. Un.»
dice cedendo il pacco a Tobi, ma l’uomo per sbaglio lo lascia
cadere a terra.
«Ma
che cazzo combini?!»
«Oddio!
Non l’ho fatto a posta! È
colpa sua!»
«Ma
che colpa mia e colpa mia!
Hai le mani di ricotta! Un.»
«Ma
tu guarda… questo qui è il
più grande di tutti e si comporta come un
moccioso!»
«Non
è colpa mia… l’apriamo?»
«Ma
sei scemo?»
«Uffa,
sono solo curioso! E poi
non è un vero e proprio pacco, sembra una custodia per
violino. »
«Se,
un violino enorme. »
Tobi
inizia a piagnucolare.
«E
va bene! E va bene! »
Sasori
apre il pacco, gli altri
due si avvicinano per guardarlo.
«Ma
cos’è sto schifo?! » dice
Tobi.
«Questa
è un Garpets! È arte! Un.
»
«Arte?
Io me la cavo meglio! »
«Ma
il capo cosa se ne farà di
una gamba di legno? »
«Magari
ha la passione per
l’arte, chi lo sa! Un. »
«O
magari ha bisogno di una nuova
mazza da golf. »
«Tobi,
questa battuta potevi
risparmiartela…»
I
tre si rimettono in macchina e
iniziano a percorrere il loro viaggio. Intanto a casa del capo si fanno
i
preparativi per il matrimonio.
«Papà!
Papà! » una ragazza dai
capelli biondo platino e vestita con un abito da sposa gira per casa
seguita
dalle cameriere che tentano di sistemarle il vestito.
«Papà!
Sta squillando il
telefono!! »
«E
rispondi! » un uomo sulla cinquantina
d’anni sta seduto sul terrazzo, ha i capelli rossi e pircing
un po’ per tutta
la faccia che gli danno un’aria da duro.
«Preso!»
la ragazza prende il
telefono strappandolo dalle mani di una cameriera.
«Tesoruccio!
Dove siete? »
«Non
mi chiamare “tesoruccio”! »
dice Deidara dall’altra parte della cornetta.
«Ti
chiamo come cavolo voglio!
Dove sei? »
«Ancora
siamo a Lodi. Stiamo
cercando di fare il più veloce possibile! Un. »
«Ancora?
Ma quanto ci mettere?!
Uffaaa! »
«Ino!
Passami quegli idioti! »
urla l’uomo mentre vede passare la figlia, lei gli cede il
telefono.
«Pronto?
Avete ritirato il pacco?
»
«Si,
si. E complimenti per la
scultura! Un. »
«Scultura?
Tu quella me la chiami
scultura? È solo uno stupido pezzo di legno, ma vale milioni
se lo scultore
muore. »
«Ah…
capisco. Un. » dice deluso
Deidara.
«Passami
Sasori. »
Deidara
passa il telefono al
compagno.
«Pronto?
Capo, mi dica…»
«Dove
siete? »
«Beh…
siamo partiti di poco,
avremo fatto una quarantina di chilometri…»
«Ancora?
Cercate di venire
presto. Stasera c’è una cena e non voglio fare
brutte figure. » nella sua voce
c’è un pizzico di minaccia.
«Si,
capo. Abbiamo capito. »
«Bene.
È meglio per voi. » chiude
il telefono in faccia a Sasori.
La
strada è ancora lunga e, anche
dopo due ore e mezzo, sono ancora in Lombardia.
«Non
è che ci siamo persi? E se
ci fermassimo in un autogrill? »
«e
perché mai? Un. »
«Kyuubi
deve fare pipì» risponde
Tobi con un tono infantile.
«Sasori…
uccidilo. Un. » dice
Deidara accasciandosi sui sedili posteriori.
«Volentieri.
»
Si
fermano al primo autogrill che
incontrano. Tobi scene e lascia il cane attaccato tra il cofano e la
macchina «tu
rimani qui, io torno subito! », si allontana allegramente.
Intanto Deidara e
Sasori si trovano nella sezione libri dell’autogrill, a loro
si avvicina una
bella donna. I due si guardano con aria di sfida.
«Signorina,
ma sa che quel libro
è davvero bello? L’ho letto tante
volte… un. » fa un sorriso ammiccante.
«Deidara,
ma lascia stare questa
povera ragazza, ti stai andando a sposare! » dice Sasori a
Deidara con un
sorrisetto soddisfatto, poi si mette d’avanti
all’amico e inizia a parlare con
la ragazza.
«Comunque
quello è davvero un bel
libro! Glielo consiglio vivamente. »
«Deidara-senpai!
Sasori-senpai!
Guardate che ho trovato?! » Tobi si avvicina con un manga e una rivista
porno fra le mani. «Guardate
come l’hanno enormi! » dice con aria da pervertito.
La donna va via indignata.
Sasori
e Deidara guardano Tobi
con aria omicida. «Corri, perché non avremo
pietà…».
Iniziano
a correre, Tobi si
rifugia dentro la macchina e dopo vari tentativi di picchiarlo e fargli
il
solletico ripartono.
«Che
scemo che sei! Stavamo
rimorchiando una bambola con la “B” maiuscola! Un!
» dice spettinando i capelli
a Tobi.
«Ma
sta zitto che tra quasi
quarantotto ore ti sposi! » risponde Sasori
«quella potevo prendermela io! »
«Ragazzi…
ma dov’è Kyuubi? »
Frenano
di botto.
«KYUUBI!
» urlano i tre mentre
parcheggiano al lato della strada, controllano il cofano, ma del cane
neanche
l’ombra. «Qui non c’è! Un.
»
Tobi
intanto è in macchina a
piangere come un disperato «Non me lo dite, non me lo dite!
Povero cane! Era
così bello e intelligente…».
«Ecco,
bravo. Di sicuro più
intelligente di te! » dice Sasori entrando in macchina
insieme al compagno.
«Ma
come si fa a dimenticarsi di
un cane come quello?! Un! »
«Anche
voi lo conoscevate!
Dovevate ricordarmelo! »
«Ehi!
Noi, quando tu lo hai
lasciato lì, eravamo già dentro, ci sembrava che
lo avevi fatto entrare in
macchina.» dice Sasori a Tobi che ancora piagnucola, intanto
rimette la
macchina in moto e ripartono.
«Quello
era anche il cane del
capo… ora che gli diciamo? Un. »
Squilla
il telefono, i tre
impallidiscono. «Chi risponde? » dice Tobi con voce
tremante, ma Sasori ha già
risposto attivando il vivavoce.
«Pronto?
»
«è
morto!» il trio impallidisce.
«Ma…
ma…»
«”Ma”
cosa? È morto lo scultore
di quella merda! Ora è salito il suo valore! »
«Ah…
contento lei. »
«Che
è questo tono? »
«No,
niente…»
«Kyuubi
come sta? »
«è
mort… è morto dalla voglia di
vederla. Un. »
«trattatelo
bene a quel povero
cane… ci sentiamo stasera, razza di falliti. »
cade la linea.
«Che
fortuna! Non se né accorto! »
«Già,
c’è andate bene. Un. »
«Voglio
proprio vedere che scusa
inventiamo per giustificarci…» dice Sasori
scontroso. Il viaggio continua,
mentre Tobi dorme e Sasori guida silenziosamente, Deidara prende un cd
e lo
mette nell’autoradio. Parte della musica heavy metal.
«Ah,
no. » Sasori ferma la musica,
Deidara cambia cd. «Non avrai intenzione di farmi ascoltare
questa musica? » lo
ferma nuovamente.
«ok,
ok, cambiamo genere…» Deidara
mette un cd di musica lirica. Sasori si mette a cantare in playback la
canzone
“Ridi Pagliaccio”.
L’amico lo guarda
stranito, quasi scioccato, mai lo aveva visto cantare, in playback, in
quel
modo. Mentre Sasori canta afferra lo sterzo e lo gira verso sinistra
facendoli
sbalzare nell’altra corsia. Fortunatamente non succede
niente, a parte Tobi che
si è svegliato che adesso li guarda male, mentre i due
fissano scioccati
l’autostrada.
Più
tardi «Non senti un rumorino?
» dice Sasori a Deidara.
«Che
rumorino? Un. »
«Uno
metallico… ho una brutta
sensazione…»
«io
non sento niente. »
«Dici?
Per sicurezza è meglio se
andiamo dal meccanico del prossimo paese che incontriamo. »
«Se
lo dici tu… un. »
Escono
dall’autostrada e prendono
una stradina che portava in qualche paese sperduto. «Ma
neanche un cazzo di
cartello autostradale! Che modo è! » esclama
Sasori infuriato frenando di
botto, ma sfortunatamente vengono tamponati da un’altra auto.
Tobi, che dormiva,
cade fra i sedili anteriori e posteriori, «Che
diamine…?!» esclama trovandosi
con la faccia sul tappetino della macchina. Deidara furioso scende
dalla
macchina e va verso quella che li ha appena tamponati, da lì
escono due
ragazzine di forse diciotto o diciannove anni. «Mi
dispiace» dice la ragazza
dai capelli lisci, «mi dispiace? Mi dispiace un corno!
» esclama Sasori uscendo
dalla macchina furioso. Deidara intanto le squadra per bene sorridendo
interessato, «Sasori, non c’è bisogno di
arrabbiarsi tanto… un. »
«è
colpa nostra, ci siamo
distratte un attimo e…»
«certo!
Ora ammazziamo la gente
solo perché ci si distrae un attimo! »
«e
poi siete stati voi a frenare
all’improvviso…» dice l’altra
ragazza con i capelli ricci.
«beh,
un po’ all’improvviso hai
frenato, Sasori. » aggiunge Tobi appena uscito dalla macchina.
«Ma
se stavi dormendo te! Che ne
sai?! Va beh, spostiamo le macchine almeno! »
La
ragazza coi capelli lisci prova
ad accendere la macchina, ma non parte «niente da
fare» dice delusa «e adesso? »
domanda l’altra con sguardo dubbioso.
E
così gli uomini attaccano una
corda alle due macchine per trascinarle dal meccanico della zona,
Sasori e Tobi
nella loro auto, mentre Deidara in quella delle due ragazze.
«Niente…
è chiuso. » dice Sasori
d’avanti al meccanico «cosa facciamo? »,
Tobi fa cadere delle scatole e dei
barattoli messi fuori, si mette a raccoglierli.
«Per
farci perdonare che ne dite
di un pranzo? Un. »
«Ehm…
grazie.» dicono le due
lanciandosi un’occhiata dubbiosa.
«Eh?
Ci hanno scassato la
macchina e dovremo offrire a loro un pranzo? » domanda Sasori
imbronciato, ma
ormai sono passati avanti lasciandolo dietro.
Una
volta dentro il locale le due
si allontanano andando in bagno, «sono carine. Un.
» commenta Deidara vedendole
allontanarsi.
«Non
lo metto in dubbio» risponde
sempre imbronciato Sasori.
«E
poi, non so, hanno un aria un
po’ particolare… un. »
«Ricordati
che sono ancora
“bambine” e poi tra meno di due giorni ti sposi!
»
«Non
ho detto niente di male, un.»
fece un sorrisetto sghembo e malizioso, intanto le due ragazze
ritornano. Dopo
un po’ iniziano a fare conoscenza, «quindi siete
sorelle?»
«si,
veramente gemelle
eterozigoti.»
«ah,
non si vede, sai? Un. »
«non
so se prenderlo come un
complimento» dice sottovoce la ragazza dai capelli lisci.
«Qual
è il vostro nome? » domanda
Tobi.
«Io
sono Federica. » risponde
quella coi capelli ricci.
«Io
Francesca. » aggiunse l’altra.
«E voi? »
«Il
mio nome è Deidara, quello
coi capelli rossi è Sasori e quello coi capelli neri
è Tobi. Un. »
«Che
nomi strani, non li ho mai
sentiti…»
«Diciamo
che abbiamo origini
giapponesi…»
«Davvero?
» domandano in coro le
due gemelle.
«Si,
mio padre è giapponese,
invece mia madre è italiana! » risponde fiero Tobi.
«Io
invece ho mia madre
giapponese. Un. » aggiunge Deidara.
«E
tu? » domanda Federica a
Sasori.
«Entrambi
i genitori giapponesi…»
risponde lui seccato, non gli è mai piaciuto parlare della
sua famiglia,
Deidara notandolo cambiò argomento «Voi dove
andate di preciso? Sole poi… Un. »
«In
giro, ce ne approfittiamo
delle vacanze per vagare un po’ per
l’Italia…» risponde Francesca con
noncuranza.
«Dentro
quella custodia cosa c’è?
» domanda Federica più interessata a Sasori che al
pacco.
«Mah,
niente di che. »
«Volete
vedere? Un. » Deidara
prese il pacco dalle mani di Sasori e uscì fuori la gamba di
legno.
«Che
brutta, un falegname
qualsiasi la farebbe meglio…» dice Federica.
«Ma
è autentica? Questa è un
Garpets! » esclama
Francesca prendendola
e studiandola con lo sguardo.
«Ma
come hai fatto…? Così, al
volo… un. »
«Per
forza! Se è una merda è un
Garpcoso. » dice Tobi ironico annuendo.
«Si…
ma dato che costa milioni…»
Sasori riprende la scultura e la riposa «…
è meglio se non la tocchi. »
«Beh,
io sto studiando per fare
la restauratrice, ho restaurato una cosa simile a scuola.»
aggiunge Francesca.
«Ma
va! È il sogno della mia vita
fare il restauratore! Un. » Tobi e Sasori scoppiano in una
fragorosa risata «è
vero… un. »
«Chi?
Tu? Restauratore? Ma se non
sai cos’è l’arte! A stento riesci a fare
quattro statuette con l’argilla! »
«Senpai!
Fai morire con le tue
battute! »
«Voi
invece? Che lavoro fate? »
domanda Francesca, i tre diventano seri e un silenzio imbarazzante cala
su di
loro.
«Ehm…
noi… lavoriamo nella…
meccanica di precisione, tra tecnologie avanzate… a servizio
di progettazioni
particolari e specifiche… creiamo dei supporti che
serviranno per progettare
grosse situazioni… insomma… strumenti di
precisioni per… una svolta per la
cultura… ehm… mi sono spiegato? » dice
Sasori schiarendo la voce, Federica e Francesca
fanno cenno di no.
«Insomma…
abbiamo un negozio di
ferramenta. » Tobi arrivò subito al punto con un
po’ di imbarazzo «cioè… non
è
che il negozio è nostro, noi ci lavoriamo come
“commesse”… come…
come…»
giocherella timidamente con la forchetta, i due compagni lo guardano
male
mettendosi una mano in faccia, mentre le ragazze li guardano perplesse.
Finiscono
di mangiare e ritornano
di nuovo dal meccanico, stavolta sulla porta c’è
un cartellino con soscritto
“Sono al cinema” «ma questo qui non
lavora mai! » esclama Sasori seccato
«pazienza…
non possiamo aspettare per molto, casomai noi andiamo e voi aspettate
il
meccanico che apra. Quindi, arrivederci. »
«Ma
certo che sei proprio
bastardo. »
«Vuoi
lasciarle qui? Sole? Un. »
«Cosa
vuoi? Andare al cinema a
chiamare il meccanico? » risponde ironico Sasori, Deidara
annuisce mentre Tobi
fa cadere di nuovo le scatole e i barattoli del meccanico
«si, ma a te bisogna
portarti in giro legato, eh! » aggiunge Sasori andando alla
ricerca del cinema.
Trovato
il cinema entrano
nell’unica sala, mezza vuota, dove proiettano un film
d’epoca neorealista. «Come
facciamo a trovare un meccanico qui? » domanda Tobi vedendo
le poche persone
della sala, Sasori alza gli occhi in cielo e si avvicina
all’unico un uomo
sporco di olio per auto e di polvere «senta… ci
sarebbe un problemino con…»
«shhh…»
«ma…
è successo un incidente, una
cosa grave…»
«per
cortesia, sto vedendo il
film! »
«Se
posso permettermi… odio
aspettare. » il meccanico lo guarda male, Sasori si allontana.
«Niente
da fare! Ci rimane
cercare un altro meccanico. » dice imbronciato al gruppo che
lo aspetta
all’entrata della sala.
«Calcolando
la grandezza del
paese direi che qui c’è un solo meccanico, ci
tocca rimanere.» risponde
Francesca cercando un posto dove sedersi, Deidara la segue a ruota
sedendosi
accanto a lei. «Vado a prendere i popcorn! » Tobi
esce di corsa dalla sala
mentre, ormai rassegnato, Sasori lo guarda male sedendosi un
po’ più avanti
seguito da Federica.
Finalmente
inizia il film.
La scena inizia con l’interno di un tram
d’epoca, il controllore dai
capelli rossi passa accanto ai sedili per controllare i biglietti dei
passeggeri.
Un uomo con una maschera si alza dal posto e inizia
ad allontanarsi dal
controllore «Scusi, il
biglietto!
» riesce a bloccarlo prima che il
mascherato scappi.
«Faccia vedere il biglietto! »
«Ce l’ho, se non ce l’ho
l’avrò perso…» dice l’uomo cercando disperatamente un
biglietto.
«Vuol dire che farò la contravvenzione!
»
«Si, ma non è che non ce
l’ho…»
«Infatti ho detto
“farò”, futuro. »
«Se lo “ritroverò”,
anteriore. »
«Non faccia lo spiritoso, cerchi questo biglietto
così la facciamo
subito finita. »
«… vuole una sigaretta?
» esce
un pacchetto di sigarette.
«No, grazie, sta cercando di corrompermi?
»
«No, no. Non è per questo.
»
«Ci mancherebbe! »
«… vuole il pacchetto?
»
«Per favore! Non faccia lo spiritoso! Faccia vedere
sto biglietto! »
«Può essere che sia questo?
»
«Venti minuti per farlo saltar fuori? …
Ma questo è già timbrato! »
«Vuol dire che ho pagato di più!
»
«Non dica stupidate, mi dispiace ma adesso le faccio
la multa! »
Intanto
in sala Tobi, che si era
seduto dietro Sasori e Federica e avanti a Deidara e Francesca, inizia
a
commentare la scena «ma che gli costa a questo qui!
Perché non chiude un occhio?
Ma quant’è odioso! È bastardo dentro!
»
«Ma
bastardo che cosa? Sta
facendo il suo lavoro! Le regole le buttiamo nel cesso? »
risponde Sasori.
«shhh!
» uno spettatore fa cenno
di stare zitti.
Fuori dal tram il controllore continua a fare la
ramanzina al
mascherato «mi dia le sue
generalità.
»
«In generale sto così e così.
»
«Non faccia lo spiritoso! Mi dia il nome e il
cognome! »
«Il mio nome è…
Obimadarrarà…»
«… Obimadarrarà?
»
«Si…»
«… sentiamo il cognome! Con un nome
così chissà che esce fuori! »
«Obimadarrarà…
Biagio…»
«… mi dia un documento…»
L’uomo inizia a cercare nelle tasche, poi
esce una custodia e la da al
controllore.
«Ma è vuota! Non c‘è
il documento! »
«Come non c’è il documento?
»
«Si, non c’è!
»
«Porca miseria! Mi hanno fregato il documento!
»
«Ma per favore! Le fregano il documento e le
lasciano la custodia?! »
«Vuol dire che sono diventanti bravissimi! Ma porca
miseria! »
Il controllore lo prende per un braccio «senta, stia a sentire…!», ma
l’uomo inizia a dimenarsi.
«Non mi tocchi! Lei è insensibile! Mi
ricorda un compagno dell’asilo che
mi picchiava! » dice con
tono
piagnucoloso.
«E si vede che oltre l’asilo non
è andato avanti! »
L’uomo mascherato inizia a piagnucolare
ancora fino a quando non inizia
a correre, il controllore si butta nell’inseguimento.
«Fa
star male sta cosa qua. Un. »
«già,
è una scena molto
realista…» risponde Francesca più
interessata al film che a lui.
«No,
no, mi sto sentendo davvero
male! Saranno state le cozze mangiate a pranzo! Un. » cerca
di alzarsi, Tobi e
Sasori vanno in suo aiuto trascinandolo fuori dal cinema.
All’ospedale
il dottore inizia a
visitarlo «allora… le fa male se tocco qui?
» gli tocca la pancia.
«argh!
Si! Un! »
«E
qui? »
«no…
Un! »
«Dottore…
perché non gli diamo un
calmante per endovenosa al senpai…»
«è
medico? Non lo sapevo…»
«No…
veramente no…»
«Allora
mi faccia il sacrosanto
piacere di stare zitto! Infermiera! Venga un attimo! Mi procuri un
calmante per
endovenosa. »
«Subito
dottor Kakuzu…»
Tobi
fa una faccia scioccata e fa
segno a Sasori che il dottore lo ha copiato.
«Faccia
vedere la lingua…» dice
il dottore a Deidara.
«Dottore,
secondo me… c’ha
un’intossicazione…»
«Cosa
le ho detto prima? »
«Di
stare zitto…»
«Sono
io che faccio il dottore,
chiaro? »
«Mi
scusi. » abbassa lo sguardo.
«Allora,
caro signor… Deidara,
qui abbiamo una bella intossicazione, dovrà rimanere in
ospedale fino a domani
mattino. » Tobi fa di nuovo i gesti a Sasori, quando il
dottore si gira verso
di lui Tobi riabbassa lo sguardo.
«Scusi,
ma non possiamo. Siamo
già in ritardo e dovremo andare via…»
«Ehm…
Sasori, non mi sembra il
caso di discutere… lo ha detto il
dottore…» il dottore guarda male Tobi.
Più
tardi in camera rimangono
solo i tre amici, «Senpai, come stai? »
«mah…
non tanto bene… un. »
«Oh
cazzo! La macchina! Ci hanno
rubato la macchina! » urla Sasori guardando fuori dalla
finestra «visto?
Le tue amiche ci hanno rubato la
macchina e anche la gamba! Maledetto a me che le ho dato le chiavi!
Quelle
grandissime…»
«Scusate
ragazzi, ma la macchina
era messa fuori posto e l’ho spostata» dice
Francesca spuntando dalla porta
insieme alla sorella.
«Fortuna
che abbiamo preso anche
la gamba! Se la rubavano? » aggiunge Federica portando la
custodia della gamba,
Sasori sorride stupito «ah… grazie,
brave…»
«Deidara,
questa è la tua
valigia? » domanda Francesca facendo notare che ha in mano
una valigia.
«Ehm…
no, quella è la mia. »
risponde Tobi.
«Porca
miseria, lo sapevo! »
«Fa
niente! Presto un pigiama io
al senpai! » dice Tobi allegro.
Subito
dopo Deidara esce dal
bagno con addosso una maglietta bianco e nera e dei pantaloncini.
«Ma ti sembra
il caso di dormire con la maglietta di Del Piero? » dice
Sasori a Tobi.
«Eh…
quella di Buffon non c’era…»
Sasori
fa gesto di dargli un
ceffone e Tobi sbatte la testa sulla porta dietro di lui.
Deidara
si addormenta, «Noi
usciamo. » dice Sasori alle due ragazze sedute accanto al
letto dell’amico «volete
venire? » aggiunge Tobi, Francesca guarda un attimo la
sorella «Meglio di no,
Federica si è già addormentata, e io sono un
po’ stanca. » dice sbadigliando.
Sasori
si ferma d’avanti ad una
cabina telefonica proprio sotto l’ospedale, chiama il capo,
ma risponde Ino.
«Ma
no, non è niente. Non ti
preoccupare… sta dormendo adesso. »
«No,
scusami, perché non può
parlare? Dimmi se sta bene! » risponde Ino
dall’altra parte della cornetta.
«Ti
ho detto che sta dormendo, e
poi non è niente di grave. »
Ino
sta per rispondere, ma il
padre le prende il telefono
«Teste
di cazzo! Si può sapere
dove siete? »
«Siamo
all’ospedale, Deidara ha
preso un’intossicaz… »
«Non
me ne frega niente di come
sta! Vi avevo ordinato di venire, e voi? State facendo di tutto per
ritardare! »
«Mi
dispiace…»
«”Mi
dispiace” un corno! Se
almeno non fate in tempo per il matrimonio vi licenzio! È
chiaro? È chiaro? »
chiude il telefono con violenza, Sasori ne rimane scioccato.
«Pronto?
Pronto? …» Sasori chiude
e guarda Tobi, lui ricambia lo sguardo tristemente.
Una
volta fuori si sdraiano sul
muretto di una fontana prosciugata, Tobi accarezza un gatto e se lo
mette in
braccio, Sasori invece si sofferma a guardare il cielo. Entrambi gli
uomini
sono silenziosi, ma, al contrario di quando si sono conosciuti, tra
loro due
non c’è più quel silenzio ostile che li
faceva scontrare un tempo, perchè
all’epoca l’unica cosa che li legava era solo il
lavoro e l’amicizia di
Deidara.
«Lo
sai che col prezzo di quella
stupida gamba si potrebbe comprare una villa in spiaggia?
Sole… mare… un sacco
di palme…»
«…
tutte le donne in costume…»
«già…
e tutto l’anno in costume…
nessuno che rompe le palle o che ti dice cosa devi fare… ci
vuole coraggio
però… l’idea di abbandonare tutto.
»
«e
se ti va male? »
«beh…
c’è il rischio… tu non hai
mai rischiato? »
«si…
tante volte, ad esempio ho
rubato delle caramelle al figlio della padrona di
casa…»
«quanti
anni avevi? »
«è
stato lo scorso mese. » si
misero a ridere, poi continuarono a stare in silenzio, in un piacevole
silenzio. Una volta tornati all’ospedale Sasori si sdraia su
una panca fuori la
camera, mentre invece Tobi passeggia ancora col gatto in braccio che
gli fa le
fusa.
L’indomani
si ritorna in viaggio,
«Siete sicuri che non diamo fastidio? »
«Federica,
è chiaro che non date
fastidio, ve l’avrò detto un migliaio di volte!
Un. »
«Mica
potevamo lasciarvi sole in
mezzo all’Italia con la macchina sfasciata. »
«Non
sarebbe stata una cattiva
idea. » dice Sasori ironico.
«Ma
smettila di fare
l’antipatico! Un. » gli da una cozzata sulla nuca.
«Ehi,
ehi! All’una e mezza,
cascasse il mondo, dovremo essere a Brindisi! Chiaro? »
Sfortunatamente
mentre
percorrevano un sentiero la macchina si ferma in mezzo alla campagna
«lo sapevo
che c’era qualcosa che non andava! » dice Sasori
alzando gli occhi in cielo,
mentre Tobi gioca con la gamba come se fosse una mazza da golf e
Deidara e
Francesca sono appartati a parlare. L’unica che è
accanto a lui è Federica.
«Qualcosa
non va? » gli domanda
la ragazza.
«Niente
va.» risponde lui
sedendosi a terra, «la mia macchina è rotta, tra
meno di un giorno si sposa il
mio migliore amico e rischio il licenziamento! » sbatte il
pugno destro sul
terreno erboso.
«Mi
dispiace…»
«Non
è colpa ne tua e neanche di
tua sorella, la colpa è nostra che ci lasciamo
comandare…»
«Scusa
se mi intrometto, ma
perché? »
«Perché
altrimenti addio posto di
lavoro. »
«Ah…
quindi… il biondo si sposa? »
dice vedendo la sorella felice insieme a Deidara.
«Si,
con la figlia del capo. »
«è
una bella notizia! »
«Non
è una bella notizia! Si
sposa perché è costretto! Per un capriccio della
figlia del capo! Ho l’impressione
che appena si stancherà di lui lo farà
licenziare…»
«Mi
dispiace, non c’è niente da
fare? »
«Assolutamente
niente…» Sasori si
alza e tenta di capire il problema del guasto. Francesca da lontano
vede la
scena e si avvicina all’auto, «Posso provarci io?
» domanda a Sasori.
«Fa
pure. », la ragazza inizia a
toccare gli interni della macchina, subito dopo il motore si riaccende.
«Ma
sei un genio! » esclama
Sasori stupito.
«Ragazzi!
Ragazzi! Guardate che
ho trovato! » ritorna Tobi con in braccio un cane grigio
«avete visto? Ho
trovato il nuovo Kyuubi! »
«Ma
se è nero! Più che a un cane
assomiglia a un ratto…» dice Sasori guardando
schizzinoso il cane.
«Ma
perché devi essere razzista
anche con i cani? »
«Non
sono razzista, ho dato solo
un giudizio…»
Dopo
aver messo il cane in
macchina il gruppo riparte allegro canticchiando qualche canzone
spiritosa.
Questa volta alla guida c’è Federica che vedendo
un fiume sotto il ponte da
dove stanno passando domanda «E se facessimo un bel bagno?
»
«No,
dai, va bene la simpatia,
abbiamo scherzato, ma siamo già in ritardo! Non scherziamo,
eh! »
sfortunatamente quando Sasori si gira vede il gruppo allontanarsi
«va bene… ma
solo cinque minuti…» dice rassegnato.
E
così, dopo aver indossato i
costumi, il gruppo si tuffa in acqua. Tobi inizia a fare lo stupido
imitando le
atlete di nuoto sincronizzato canticchiando anche una sottospecie di
musica
classica.
«Facciamo
una gara di nuoto? »
domanda Francesca a Deidara.
«Accetto
la sfida! Un. »,
iniziano a nuotare «Non mi batti! » urla la ragazza.
«Ti
sto raggiungendo! Un. »Deidara
acchiappa Francesca, quando i due si fermano lei domanda «e
così… domani ti
sposi…», lui diventa serio «si, ma
niente di ché.» si tuffa evitando
l’argomento.
Tobi
intanto, capendo che nessuno
lo calcola, inizia a lanciare sassi facendoli rimbalzare sul pelo
dell’acqua «guarda
come sono bravo Kyuubi 2! », il cane abbaia scodinzolando
mentre l’uomo tira
l’ennesimo sasso.
«Nuoti
bene, sai? » dice Sasori a
Federica, «Grazie… anche tu. » lei si
avvicina all’uomo, ma proprio nel momento
in cui anche lui si avvicina gli arriva un sasso in testa.
«Ahi!
Ma sei scemo?! Bastardo! »
«Ehm…
Scusami Sasori!! »
«E
te ne esci così?! Se ti
prendo…!»
Una
volta fuori dall’acqua
Federica mette un cerotto sulla fronte di Sasori, «Ahi,
ahi… bastardo di un
Tobi…»
«Scusami
Sasori-senpai! »,
Deidara da uno scappellotto alla nuca di Tobi «Scemo che non
sei altro. Un. »
«Dai,
non è successo niente di
grave… ehm… no, ora c’è il
problema…» Federica indica Kyuubi 2 che urina
sulla
gamba di legno.
«No!
No! Ti prego no! Un. »
guarda male Tobi «ora la vai a pulire tu! Un.»
«E
va bene! È solo ammoniaca, non
veleno! » si allontana andando vicino alla riva, proprio dove
la corrente è
forte. «Se la prendono sempre con me… uffa.
» bagna la gamba, ma la corrente se
la porta via «Oh, porca miseria! » corre fino
all’auto dove tutti lo aspettano,
il tempo di raccontare la situazione e ripartono
all’inseguimento della
scultura. Sfortunatamente a bloccare la strada c’è
un tronco abbattuto «guarda
cos’hai combinato! Un. »
«Ragazzi,
mi è venuta un’idea!»
Tobi prende una ruota di scorta e la lancia in acqua pensando che
galleggia, ma
invece sprofonda.
«Ma
cosa combini?! »
«Credevo
che galleggiasse»
«Non
l’avete ancora del tutto
persa… solitamente i fiumi sboccano sempre al mare, e poi
non mi sembra che sia
tanto lontano. » dice Francesca.
«Giusto!
Andiamo! », risalgono in
macchina e ripartono.
Arrivano
al mare, «è lì! Sasori,
la gamba è lì! » Federica indica la
gamba che si trova conficcata nella sabbia,
in quel momento degli uomini la stanno usando come palo per una partita
di
calcio, il gruppo li raggiunge. «Ci penso io. Un. »
Deidara si avvicina agli
uomini e ci parla, poi ritorna con sguardo fiero «ho risolto
tutto! Giochiamo
la gamba in una partita di calcio. »
Così
iniziano la partita,
Federica ha la palla al piede e proprio mentre la sta passando a Tobi
uno
strano tizio gliela prende con un sorriso ammiccante. Ha i capelli
biondi,
quasi bianchi, tiranti in dietro e gli occhi viola «Scusami,
baby, ma questa la
prendo io. », Sasori con un’aria da geloso a sua
volta la ruba a lui, si
avvicina alla porta e fa gol. «Bravo!» esclama lei,
ma lui neanche la guarda.
La
partita va avanti, dopo
qualche gol e qualche fallo finalmente finisce.
«Certo
che è stata una bella
partita! » esclama Tobi contento seduto sulla sabbia insieme
al gruppo.
«Bella
partita un corno! Hanno
vinto loro e hanno preso la gamba. » dice Sasori deluso. Le
due sorelle si
guardano con aria furbesca «mi è venuta
un’idea! » dice Federica, «aspettateci
in quel bar lì, noi arriviamo subito! » aggiunge
Francesca alzandosi con la
gemella.
Sasori,
Deidara e Tobi aspettano
al bar impazienti, le due arrivano di corsa «Ta-daan! Ecco
qui il nostro piano!
»
«Ma
non è mica carnevale… un. »
«Su
con la vita! »
Durante
la notte il gruppo entra nell’edificio
dove avevano visto entrare gli uomini di prima, tutti si mettono una
maschera
sul volto con in mano delle pistole finte.
«è
laggiù! » sottovoce Deidara
indica una mensola sopra il letto di un individuo robusto dai capelli
blu.
«Lo
prendo io! » esclama Tobi.
«Shhh!
Va bene! Ma evita di fare
rumore» dice sottovoce Sasori. Tobi sale sul letto
dell’individuo e prende la
gamba, ma improvvisamente nel sonno l’uomo gli tocca il piede
«Aiuto! » esclama
stavolta sottovoce. Francesca si avvicina al letto e lentamente leva la
mano
dal piede di Tobi, poi di corsa escono dall’edificio.
«Dove
pensate di andare? » l’uomo
dagli occhi viola è accompagnato dalla polizia che prende il
gruppo e li porta
in caserma.
«E
così volevate passarla liscia?
Poveri falliti…» dice il poliziotto
nell’interrogatorio. «Non se la prenda con
loro! Non vede? Sono dei poveracci! Si mettono nei guai solo per una
stupida
gamba di legno. »
«Ringraziate
il signor Hidan che
non vi ha denunciato»
«Grazie…»
dice il gruppo in coro,
poi vengono liberati.
Già
è giorno, anche se Deidara,
Francesca e Federica si sono addormentati, Tobi e Sasori discutono sul
capo.
«Come
mai non ha ancora chiamato?
» domanda Tobi.
«Boh,
sarà morto per la troppa
rabbia…»
«Non
è meglio se ci chiami? »
«Chiamaci
tu… se proprio ci
tieni. »
«Credi
che abbia paura? Ok… »
Tobi compone il numero. «Pronto? Pronto? Si, sono
io… no, no, …sisi, no. Stiam…
stiamo arrivando… sisi, sì, no…
lasciami… lasciami parlare… e allora? Mi fai
parlare o no?! Stai parlando solo tu! E mi hai proprio rotto i
coglioni, hai
capito? Perché non sono un automa! Sono una persona! Ad un
certo punto te lo
devo proprio dire! Vaffanculo! Vi, a, effe, effe in culo! Tu! Il tuo
negozio!
La tua vita di merda! Mi fai schifo! Stronz…» dopo
aver urlato si interrompe e
chiude subito il telefono. «Stava per
rispondere…»
«Ma
va a cagare! » urlano Sasori
e Deidara, che si è svegliato per le urla.
Intanto
nella villa del capo i
preparativi sono quasi finiti, il gruppo che suonerà nella
cerimonia è già
arrivato e Ino, senza contenersi, cerca di rimorchiare qualcuno di
loro. La
moglie del capo, una giovane signora sulla trentina d’anni
con una rosa di
carta fra i capelli, firma delle fatture «Suo marito
dov’è? » domanda un
cameriere.
«Sarà
fuori ad aspettare quel
trio di imbecilli…» risponde fredda. Ma come aveva
detto poco prima il capo si
trova fuori il cancello della villa, con un fucile in mano.
Il
gruppo si è fermato di fronte
ad un autogrill, tutti sono silenziosi, «Noi… noi
un attimo andiamo in bagno…
un. » Deidara trascina via Tobi e Sasori. Dentro il bagno i
tre discutono «Non
vorrai mandare a puttane il matrimonio, spero! » esclama
Sasori.
«Non
ho detto questo… non lo so.
Un. »
«Deidara!
Non sei più un
ragazzino! Tobi, diglielo anche tu!»
«Capisco
ciò che provi, ma non
farti trascinare dagli eventi!»
«Sapete
cosa faccio? Glielo dico!
Un! »
«Ma
cosa gli dici!? Torna qui! »
esclama Sasori, ma Deidara esce dal bagno e corre verso le due gemelle.
«Penso
che il nostro viaggio
finisce qui… tra un po’ dovrebbe passare
l’autobus che porta fino al traghetto…»
dice triste Francesca mentre esce le valigie dal cofano.
«Ma…
ma come… un. » Deidara viene
raggiunto dai altri due uomini.
«Ci
dispiace» aggiunge Federica con
gli occhi lucidi. Dopo essersi salutati il trio riparte lasciando le
ragazze
lì.
In
macchina i tre sono
silenziosi, ma Tobi cerca di rompere il ghiaccio cercando di tirare su
di
morale i due amici.
«Dai
ragazzi, tra un po’ tutto
questo sarà finito… sono sicuro che non
cambierà niente! » dice con falso
entusiasmo, i due lo fissano tristi e lui abbassa lo sguardo.
«Scusate,
possiamo fermarci? Un. »
domanda Deidara.
«Certo.
» risponde triste Sasori
fermando la macchina vicino a un’insieme di scogli.
Deidara
scende allontanandosi,
dopo un po’ lo seguono Tobi e Sasori.
«Ho
capito che volevi dirle… ma
ascolta, è meglio così…»
«Quello
che si sposa qui sono io…
un. »
«Si,
ma è già tardi per…!»
Suona
il telefono, Sasori
risponde.
«Pronto?
Ciao Ino… si, stiamo
arrivando… Eh? Deidara? No, non può parlare
perché… perché è in bagno!
Oh! C’è
Tobi che ti vuole parlare! Ti passo lui! » da il telefono al
compagno che fa
gesti di disapprovazione.
«No,
no! … Pro…. Pronto? Ah, ehm…
Ino! Che piacere sentirti! Ehm… stiamo arrivando! Si, tutto
bene! No è che…
Deidara sta dormendo… eh? Ah! Si, sta dormendo in bagno! E
si vede che si è
addormentato mentre stava cagand…»
«Tobi!
» esclama Sasori
ricordando che Ino è la figlia del capo.
«Ehm…
che ne so io! Comunque
stiamo arrivando… si, lo so. Si, so che la cerimonia
è tra…» Tobi leva
dall’orecchio
il telefono, lo guarda male e poi «Ma vaffanculo! »
lancia il cellulare in
mare. I due amici lo guardano perplessi, ma al contrario delle altre
volte non
lo rimproverano.
Ritornano
in auto, tutti e tre
sono silenziosi ricordando i bei momenti passati assieme. Ricordano la
partenza, quando Sasori e Deidara rimorchiavano nella libreria
dell’autogrill,
quando si dimenticano di Kyuubi, quando incontrano le gemelle,
l’ospedale, il
lago, la spiaggia, i guai di Tobi, Kyuubi 2… fino
all’addio. Un sorriso
nostalgico si modella sui loro volti. Col matrimonio di Deidara, tutto
questo
verrà cancellato.
Percorrono
con l’auto il sentiero
arido che porta proprio ai cancelli della villa dove il capo li aspetta
impaziente col fucile in mano. Si alza in piedi, arrabbiato come non
mai.
Sasori frena e in trio scende dalla macchina con sguardo di sfida.
«Sei
proprio sicuro Sasori? »
domanda Tobi.
«Ricordi?
Bisogna rischiare. Fidati.
È meglio per tutti. » fanno dietrofront e
ritornano in macchina. Sasori
accelerando crea una nube di polvere e terra.
Il
capo guarda stupito la scena,
infatti cerca di prendere la mira, ma proprio quando sta per sparare si
accorge
della gamba di legno buttata a terra.
«Maledetti!
» urla, ma è troppo
tardi, uomini ormai se ne vanno a tutto gas.
«Sasori…
adesso? Un. »
«Shhh…
prima arriviamo e meglio
è. »
«Non
capisco. Un. »
All’autogrill
Francesca e
Federica sono sedute su di una panchina di fronte alla fermata degli
autobus,
ne sono già passati tre e uno di quelli era proprio quello
che le avrebbe
portate al porto. Ma non si muovono. Sono silenziose, immobili e con
gli occhi
lucidi che sperano in un miracolo.
«Francesca,
è impossibile che
succeda…»
«Ti
prego, aspettiamo un altro
po’…»
«Francesca!
Federica! » delle
voci familiari urlano i loro nomi, sentono una frenata e in lontananza,
parcheggiata vicino l’entrata dell’autogrill,
vedono una macchina, quella
macchina! Le due gemelle si alzano dalla panchina e iniziano a correre
verso
gli uomini, che a loro volta le vanno incontro. Federica salta addosso
a
Sasori, mentre Francesca abbraccia sia Tobi che Deidara.
«Credevamo
non tornaste più! »
dice Federica stingendo a se Sasori.
«Tranquilla…»
la consola Sasori «Adesso
siamo qui. »
Dopo
i fiumi di lacrime
finalmente il gruppo si calma.
«…
quindi… non ti sposi più. »
«certo
che no. Un. » risponde
Deidara sorridendole.
Tobi
intanto era un po’ più
distante dalle coppiette «Porca miseria che bel finale!
» dice piagnucolando
mentre ha in braccio e accarezza il povero Kyuubi 2 che guaisce
commosso, «dimmi
che staremo insieme per sempre! » esclama stringendolo
più forte, a sua volta
il cane emette un guaito per lo spavento.
«Andiamo?
» domanda Francesca.
«Andiamo
dove? Un. »
«Andiamo
in vacanza, no? Tutti
insieme! » aggiunge Federica.
«Io
ci sto! » esclama Tobi felice
come una pasqua.
«E
va bene… basta che non
arriviamo in ritardo anche per il traghetto! » dice Sasori
con un sorriso sotto
i baffi.
E
così tutti ritornano in
macchina, pronti per un nuovo viaggio da affrontare assieme. Ma
stavolta liberi!
***
E così ho finito anche questa
fanfiction! Spero che vi sia piaciuta!
Per scriverla tutta ci ho messo due giorni interi seguendo sempre le
parti dal
film, che non mi stancherò mai di vedere! *ç*
Dato che me la cavo piuttosto bene col disegno ho
pensato di disegnare
le scene più belle del film e postarle sul mio account di
DeviantArt, ma dato
che sono tante ho deciso di fare un sondaggio dove voi
lettori potete scegliere e commentare le parti che
vi
sono piaciute di più. Ovviamente per farlo mi servono
commenti, eh!XD
Grazie per aver letto! Commentate e fate i vostri
giudizi, oh saggi
lettori!+.+
p.s.: se avete dubbi contattatemi tramite e-mail o
commento XD (meglio
tramite e-mail cliccando nella pagina del mio account il link
“[Contatta]”, nel
caso di commento lasciate il vostro indirizzo)
p.p.s.: fate commenti sostanziosi!+ç+ A
me piacciono tanto!XD
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