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A Midsummer Night's Dream
A Midsummer Night's Dream
E se Inuyasha e co. fossero un gruppo di teatro di un Collegio
intenazionale e dovessero interpretare 'Sogno di una notte di mezza
estate'?
La grande opera di Shakespeare riveduta e corretta, o meglio tutto
quello che c'è stato dietro, l'avventura che ci ha fatti
diventare un successo.
Seguirò il copione usato da me e adattato dalla mia mitica
prof
di inglese nonchè regista Charlotte Christie come base.
Accettate le nazionalità, anche se non sembrano compatibili!
Per chi conoscesse la storia, i ruoli shakepeariani, i rispettivi
attori/personaggi e le nazionalità effettive della persone
che
hanno recitato con me sono i seguenti:
Hermia (Il mio ruolo ^_^): Kagome (Italia)
Lysander: Inuyasha (Romania)
Helena: Sango (Finlandia)
Demetrius: Miroku (Repubblica Sudafricana)
Theseus: Sesshomaru (Svezia)
Hyppolita: Rin (Nigeria)
Oberon: Naraku (Bosnia Herzegovina)
Titania: Kikyo (Lituania)
Egeus: Kohaku (Italia)
Nick Bottom/Pyramus: Bankotsu (USA)
Francis Flute/Thisbe: Jakotsu (Canada)
Snug/Lion: Koga (Kenya)
Snout/Wall: Kagura (Macedonia)
Starveling/Moonshine: Kanna (Singapore)
Puck: Shippo (Giordania)
26 Marzo 2008: La consacrazione.
Sono le 6 e mezza, è tardi ma non mi va di andare a mensa.
Dovrei.
Mi aspetta l'ultima notte come Hermia, e dobbiamo essere meglio di
ieri, e meglio di due giorni fa.
Chiudo il mio MacBook, prendo il copione e mi dirigo verso
l'auditorium.
Per strada i miei compagni mi fanno i complimenti, "Brava Kagome,
sei stata fantastica." "Complimenti, torno a vedervi anche oggi!"
"é nata una stella!".
Per tutti ho un sorriso, per tutti ho un grazie, ma dentro sto
tremando.
Arrivo all'auditorium.
La porta di giù è chiusa, speriamo che Charlotte
sia
già dentro, così mi apre dalla porta
anti-incendio e non
devo fare il giro.
Mi apre Saskia.
Sembra quasi sorpresa di vedermi, eppure sono anche in ritardo.
Ma sono comunque la prima ad essere arrivata.
Mi lancio verso il seminterrato dove abbiamo i nostri "camerini".
La primavera a Trieste stenta ad arrivare, e un po' tutti ci cambiamo
nella stanza della caldaia dove la temperatura supera di parecchio
quella del resto del seminterrato.
Arriva anche Miroku, il mio "Fidanzato". Nella recita, beninteso!
Corriamo giù insieme, io afferro la busta che contiene il
mio costume e mi getto nella stanza della caldaia.
Non faccio in tempo a finire di cambiarmi che quasi tutti sono
arrivati.
Indosso il costume per intero, afferro la scatola dei gioielli di scena
e mi dirigo verso l'ascensore.
Ci trucchiamo la perchè non c'è nessuno specchio
nel nuovissimo auditorium dove ci esibiamo.
Non è nemmeno un teatro, ma Charlotte è riuscita
a trasformarlo in un palco perfetto.
Indosso gli orecchini, la collana e i braccialetti e inizio a
truccarmi.
Un trucco molto naturale, niente di più e niente di meno di
quello che faccio generalmente: correttore, un po' di forndotinta,
matita, eye-liner, mascara un velo di rossetto. Mi guardo soddisfatta.
Il mio costume consiste in un lungo vestito bianco, un corpetto panna e
un coprispalle bianco anch'esso.
Le scarpe sono delle semplici mezze punte da danza rosa, tutte rovinate
ma non importa.
Adesso tocca a Miroku: gli do una passata veloce di piastra ai capelli
che legherà in un corto codino, e lo trucco.
Miroku si fa truccare e resta là come un angioletto, mica
come
Inuyasha che al primo accenno di fondotinta tira giù i santi
di
mezzo paradiso.
Miroku è sistemato.
Lui indossa corti pantaloni marroni, una giacchetta di velluto arancio,
una camicia bianca con foulard e degli stivali.
Prima di dedicarmi al mio partner di scena che mi farà
disperare, già lo so, aiuto anche Sesshomaru con il trucco,
matita e
mascara.
A teatro non ti puoi permettere di recitare senza trucco.
I riflettori mettono tutti i tuoi difetti in evidenza, e soprattutto
c'è bisogno di evidenziare ed enfatizzare gli occhi.
Infine mi rassegno a truccare Inuyasha, anche perchè il
tempo stringe.
Per una volta è insolitamente quasi disponibile a farsi
"impiastricciare" la faccia, forse perchè è
l'ultima
notte.
O forse perchè spera che Kikyo lo aiuti a toglierlo, una
volta finito.
Tsk.
Anche lui indossa dei pantaloni marron corti, ma sopra porta una
camicia bianca e un gilet bianco e rosso.
Porta dei calzettoni traforati bianchi e mocassini.
Sembra un po' un hobbit.
Cerco di non concentrarmi sul fatto che mi piace da morire da quando
l'ho visto a settembre e che mi fa imbestialire dandomi dei segnali
completamente opposti.
Tra breve io sarò solo Hermia e Lui, Lysander,
sarà solo mio.
Mi sarebbe piaciuto nascesse qualcosa tra di noi, ma Monsignor
Inuyasha-Sono-Il-Più-Figo-Della-Romania ha deciso
altrimenti.
Vabbè.
So di piacergli un pochino, ma forse non è abbastanza per
distogliere il suo cuore dal suo proposito di non impegnarsi con
nessuna per almeno 5 anni. Tsk.
Non mi merita.
Anche se questo è quello che dicono i perdenti.
Forse sono una perdente.
Ma non mi importa.
Charlotte scende a farci fare riscaldamento mentre i borsisti di musica
intrattengono il pubblico che tra breve salirà ad occupare i
propri posti nell'auditorium.
"Se sei felice e tu lo sai batti le mani".
Chi l'avrebbe mai detto che quello sarebbe stato il nostro motto?
Charlotte ci fa dire la nostra frase preferita del copione.
Ci diamo la carica a vicenda.
Siamo una bella squadra.
Anche se pochi di noi sono di madrelingua inglese, siamo tutti bravi a
parlarlo.
Sesshomaru e Rin salgono le scale su invito di Charlotte.
Lo spettacolo è iniziato.
Dopo aver recuperato Inuyasha, Kohaku e Miroku salgo anch'io.
Hermia sta per entrare in scena per l'ultima volta.
Poi sarò libera.
O forse persa.
"Con fasto e ridondanza!" é la nostra imbeccata.
Si entra in scena.
D'ora in avanti sarò Hermia, ma solo su quel palco.
Solo per quel pubblico.
Francesco, un ragazzo tanto dolce del primo anno che interpreta mio
padre, mi tira verso il palco mentre io cerco di ribellarmi.
Non voglio sposare Demetrius.
Lo odio.
Piango.
Mio Padre mi schiaffeggia, ma la finta non riesce bene.
Non importa.
"Cosa ti porta al mio cospetto, Egeus?" Chiede Sesshomaru, o meglio il
Duca
di Atene Theseus, mentre mio padre mi getta singhiozzante ai suoi piedi.
"Mia figlia Hermia mi riempie di disappunto. Vieni avanti, Demetrius.
Mio Signore, quest'uomo ha il mio consenso di sposare mia figlia. Fatti
avanti Lysander. Quest'uomo con l'inganno ha rapito il cuore di mia
figlia. Con malizia hai vinto l'amore di questa povera fanciulla
regalandole braccialetti, collanine, fiori, tutti messaggeri di inganno
per le giovinette, e hai fatto diventare la sua devozione per me
maleducata sfrontatezza. Ma lei è mia, e io posso deciderne
il
fato."
Pausa.
Smetto di singhiozzare e guardo mio padre e Demetrius con digusto,
Theseus con sottomissione e rispetto, Hyppolita, la futura sposa di
Theseus cercando comprensione ed un aiuto che lei non mi può
dare.
Non oso volgere lo sguardo a Lysander, dietro di me.
Avrò tempo per perdermi nei suoi occhi, che per una volta
almeno non sono freddi nei miei confronti.
Anche se è solo finzione.
Abbasso di nuovo lo sguardo.
"Se lei non accetterà qui, davanti a Vostra Grazia, di
sposare
Demetrius, invoco l'antica legge di Atene, e che lei sia consegnata a
questo gentiluomo, o condannata a morte."
Guardo mio padre sconvolta e inizio a piangere di nuovo, scossa dai
singhiozzi che non riesco a reprimere.
Theseus si rivolge a me.
"Parla adunque, bella Hermia."
Adesso tocca a me.
Con voce rotta dal pianto alzo lo sguardo al mio signore e rispondo.
"Prego la Vostra Grazia affinchè io possa sapere il peggio
che mi può accadere, se rifiuto di sposare Demetrius."
Dico le ultime due parole con disgusto.
Demetrius mi guarda altezzoso.
Non mi ama.
Mi sposa solo per le mie ricchezze e perchè, diciamocela
tutta, non gli spiacerebbe farmi sua.
"La morte o la vita da suora. Immaginati vivere tutta la tua vita nella
penombra di un chiostro, lasciando appassire il fiore della tua
bellezza cantando deboli inni alla luna fredda e sterile. Hermia,
ripensa con attenzione ai tuoi veri desideri, al sangue nobile che ti
scorre nelle vene e rifletti bene se è questo che vuoi."
Adoro il mio personaggio, per quello che sto per dire.
"Così crescerò, vivrò,
morirò. La mia
verginità la lascio qui, perchè il mio cuore non
riesce a
sottomettersi a questo giogo indesiderato"
Carico di odio anche questa battuta.
Ancora una volta Demetrius mi guarda stizzito e stavolta si aggiunge
anche mio padre.
"Per te, o bella Hermia, tuo padre dovrebbe essere pari a un dio. Nelle
sue mani sei come una forma di cera. Lui ha composto le tue bellezze, e
sta a lui decidere se lasciarle" Theseus mi alza il mento con la mano
destra- "o sfigurarle. Demetrius è un gentiluomo meritevole."
"Lo è anche Lysander"
"L'altro dev'essere tenuto in più alta considerazione."
Finalmente Demetrius apre quella boccaccia.
"Mitiga il tuo odio, Hermia. E tu, Lysander, sottometti i tuoi folli
propositi al mio diritto certo."
Mi ritiro indietro, verso Lysander, cercando di allontanarmi da
Demerius.
Incitato da questo, Lysander osa parlare.
"Tu hai l'amore di suo padre, Demetrius. Lascia che io abbia quello di
Hermia. Sposa LUI."
Shakespeare è davvero un genio. Se solo in quelle parole ci
fosse un barlume di verità da parte di Lysander.
Cioè, di Inuyasha.
"Insolente Lysander. Vero, lui ha il mio affetto. E ciò che
è mio, io glielo affido."
"Mio Signore," implora Lysander "io ho natali altrettanto nobili, e lo
stesso vale per le mie ricchezze, che in tanti stimano addirittura
maggiori di quelle di Demetrius. Io amo maggiormente Hermia. E
ciò che conta più di tutto questo vantarsi, La
bella
Hermia mi ama."
Mi volto, le nostre mani stanno per toccarsi, quando le guardie lo
tirano indietro.
"Perchè non dovrei allora far valere il mio diritto?
Demetrius,
glielo sbatterò in faccia, ha sedotto la bella Helena, e
lei,
dolcissima dama, spasima, devotamente spasima, spasima in idolatria per
quest'uomo corrotto e scostante!"
Demetrius mette mano alla spada, ma Theseus si alza e interrompe sul
nascere il presunto duello, portando via mio padre, Demetrius e
Hyppolita. Povera dama, anche lei costretta a sposare quel bruto.
Le guardie fanno per portar via Lysander, ma furbescamente il ragazzo
porge delle monete alle guardie che se ne vanno soddisfatte.
Siamo soli sul palco. Mi solleva. "Come stai, amore mio?
Perchè
le tue guance sono così pallide? Come possono le rose
là
sfiorire così presto?"
Mi allontano. "Come per mancanza di pioggia, la quale potrei ben
prenderla dalla tempesta dei miei occhi." Alzo lo sguardo e li vedo.
L'auditorium è stipato, pieno, vedo Henry Thomas, il
professore
di Storia dell'Arte e Letteratura, che ci guarda soddisfatto. Vedo Il
mio ex ragazzo, e accanto a lui sua madre, venuta dalla Romania. Vedo
Livia e Anna, le mie migliori amiche. Mi sorridono. Volgo uno sguardo a
Charlotte, Stefano e Anri che dal fondo regolano le luci. Il riflettore
bianco è puntato sul mio viso ma non mi acceca. "Povero me,
per
quello che ho potuto leggere o sentire per racconto o storia,
l'amore vero non ha mai avuto vita facile, ma o il sangue era
differente" "Oh cielo, Troppo nobile per star con un plebeo!""Oppure
gli anni erano male assorititi" "O Signore, troppo giovin per star con
un vecchio!" "Oppure gli amici avevan deciso altimenti" "O Dio, trovar
l'amor con gli occhi d'un altro!""Oppure, se vi era una predilezione,
la guerra, la morte o la malattia lo insidiavano, rendendolo momentaneo
come un suono, veloce come un ombra, corto come un sogno. Breve come il
fulmine nella notte che, in un momento d'odio dischiude la terra e il
cielo e là ebbe un uomo il potere di esclamare 'Osserva!' Le
fauci dell'oscurità lo divorano."
Pausa.
Alzo lo sguardo e all'unisono le nostre voci riempiono l'auditorium che
ora ci sembra vuoto.
"Così rapidamente le cose nitide diventano confuse."
Altra pausa.
Lysander pensa il da farsi.
"Ascoltami, Hermia, ho una ricca zia vedova, che non ha figli e mi
considera come suo unico erede"
Cosa mi stai chiedendo, Lysander, con quegli occhi ambra?
Vuoi che scappi con te, che mi disonori?
Non posso farlo.
Anche se mi vuole far sposare Demetrius, mio padre è un uomo
buono, e io gli voglio molto bene.
"La sua casa dista sette leghe da Atene"
Come pensavo. Lysander sei un bastardo, come Demetrius. Tanto vale che
sposi lui, anche se la mia migliore amica lo ama alla follia.
Non ci posso fare nulla.
E tu, Inuyasha, sei bastardo tanto quanto il tuo personaggio.
Mi prendi la mano, mi costringi a guardarti, mentre fai una leggera
pausa.
"Lì, Hermia, potrei sposarti."
Ora sì che hai tutta la mia attenzione.
Magari non sei poi così bastardo.
Non illuderti, Inuyasha, tu sei sempre un bastardo.
E non sembri avere intenzione di cambiare.
"E lì la crudele legge di Atene non può
perseguirci. Se
mi ami, allora, fuggi dalla casa di tuo padre, e io ti
aspetterò
nella foresta, ad una lega dalla città."
Ti sorrido.
Hai uno sguardo teso, stai aspettando la mia risposta.
Inuyasha, perchè tu non mi guardi mai così?
"Mio buon Lysander"
Fremi.
Hai paura della mia risposta, di un mio rifiuto.
"Ti giuro, sull'arco più potente di Cupido, su tutti i
giuramenti che gli uomini hanno infranto"
Inizi a sorridere.
Hai capito.
"In numero maggiore di quelli che le donne hanno pronunciato"
Sbuffi, come se non fosse vero.
"Nello stesso posto in cui mi hai dato appuntamento per certo domani ti
incontrerò!"
Mi abbracci, mi sollevi.
Magari mi baciassi anche.
Darei parecchio per un tuo bacio ora, che mi stringi e sono
così vicino al tuo sorriso.
"Mantieni la parola data, amore mio. Devo andare."
Lo seguo sulla passerella che delimita il palco, gli mando baci quando
va via.
Ti raggiungo tra poco.
Aspettami Inuyasha.
Non puoi tradirmi per l'ultima sigaretta.
Entra Sango, o meglio, Helena.
"Che rapidità, bella Helena. Dove ti dirigi?"
"Tu chiami me bella? Che parola inappropriata. Demetrius ama
la tua bellezza. Oh, felice bellezza la tua!"
La guardo con un velo di tristezza e compassione. Mi sfigurerei per
levarmi Demetrius di torno e fare te felice.
Ok, forse no.
"Ti prego, insegnami, dimmi con quali arti controlli il cuore di
Demetrius!"
Che sciocca che sei. Si chiamano soldi.
"Io lo guardo accigliata, eppure lui mi ama!"
"Oh, se i miei sorrisi potessero imparar dai tuoi cipigli!"
"Io lo maledico, e lui mi rende amore"
"Potessero le mie preghiere sortir lo stesso effetto"
"Più lo odio, più mi segue"
"Più lo amo, più mi odia"
"Helena, la sua follia non è colpa mia!"
Che rima patetica.
"Non è di nessuno, se non della tua bellezza. Avessi io
quella colpa!"
"Tranquilla, non vedrà mai più il mio viso,
perchè
io e Lysander scapperemo da qua! Quando non avevo ancora visto
Lysander, Atene mi sembrava un paradiso. Quanto deve essere grande il
mio amore, che ha fatto diventare il paradiso un inferno! Io e
mio
Lysander ci incontreremo là nella foresta, dove io e te
eravamo
solite sdraiarci su letti di primule, riempiendoci il petto del loro
dolce profumo. E quindi volteremo i nostri occhi via da Atene, a
cercare nuovi amici e compagnie straniere."
Bacio la mia amica sulle guancie, con un grosso sorriso.
"Addio, ma dolce compagna di giochi. Prega per noi. E che la fortuna ti
doni l'amore del tuo Demetrio!"
Esco.
Corro via da quel palco e la magia di Hermia vola via da me come
polvere.
Sono di nuovo Kagome.
E corro in silenzio giù da te. Sento la voce di Bankotsu che
si allontana, i miei passi sugli scalini, e poi ti vedo.
Grazie Inuyasha, mi hai aspettato.
Per l'ultima volta.
Spezziamo la tensione, prendiamo una sigaretta, la accendiamo e ci
scambiamo le prime impressioni.
Quante volte è successo?
Tante.
Stavolta è andata meglio del previsto.
Tu hai fatto un po' una papera, ma non importa.
Perdonerei qualsiasi cosa ai tuoi occhi dorati.
Naturalmente quest'ultima informazione è risevata.
Quest'ultima sigaretta va via veloce, troppo veloce per i miei gusti.
Una Sobrania Serba. Rosa.
Ho sprecato così l'ultima garanzia di un momento solo nostro.
La faccio troppo drammatica.
Con tutti i sabati che ancora abbiamo riuscirò un giorno a
sedurti.
Infondo lo so che mi vuoi.
Sono pur sempre la tua Hermia.
"Finalmente abbiamo risolto i problemi di feeling che c'erano tra noi,
non trovi?" Ti dico cercando di rompere un po il ghiaccio.
"Già."
Entrambi stiamo pensando a quel breve scambio di battute che
c'è stato tra noi, sulla porta di camera tua.
Stanca del tuo atteggiamento insofferente sono venuta a parlarti.
"C'è qualcosa che non va nel feeling tra i personaggi,
Inuyasha." 'SEI FREDDO, PERCHÈ?' Ho soggiunto senza avere il
coraggio di parlare.
"Non so di cosa parli."
"C'è qualcosa che non va nei personaggi, manca ancora
qualcosa, non trovi?" 'COINVOLGIMENTO!' Urlavo nella mia testa.
Odio quando i miei interlocutori fanno finta di niente. Il problema
è là, palese.
il tuo tono di voce è quasi spaventato.
Tranquillo, non voglio ancora porre fine a questa agonia.
Mi piace.
Conquistarti sarà forse anche meglio di averti...
"Se lo dici tu."
Chiudo la porta dietro di me e me ne vado, arrabbiata del fatto che non
sono riuscita a scrollarti dal questo tuo torpore.
Forse semplicemente non riesci a recitare.
Daria mi ha detto che secondo lei io sono troppo per lui.
Troppo cosa?
Troppo donna?
Ad ogni modo sono felice di come sia andata questa prima scena.
Però ti odio.
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Avevo deciso di fare una one shot, ma sta diventando decisamente troppo
lunga.... Quindi la taglio qua... ^_^
Bacioni e Commentate
AvinPhi
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