CAPITOLETTO BREVE...
SCUSATEMI MA CON LA TESI ED IL RESTO NON TROVO QUASI PIU' TEMPO PER
ME.
DEDICO QUESTO CAPITOLO
INTERAMENTE A QUALCUNO, MA QUESTO QUALCUNO LO SA GIA'...GRAZIE DEL
TUO INOCRAGGIAMENTO.
Cominciò a venire
nella mia stanza di sera dopo le riprese, sembrava non gli
importasse quanto era stanco. Mi disse che aveva bisogno di parlare
con qualcuno, di parlare dei sentimenti e delle emozioni di
Efestione che stava cercando di fare suoi ma che vedeva come un
pozzo, profondo e oscuro, in cui in qualche modo non riusciva a
calarsi completamente, quasi istintivamente ne avesse paura.
- E' perché quando
l'amore è così totale e puro come quello di Efestione,
necessariamente si ha paura di guardarlo, di viverlo. Perché
lo sai, lo senti, che sarà intenso e assoluto, e
inesorabilmente doloroso. - gli dissi mentre Marrakech ancora
pulsava di vita da qualche parte sotto la terrazza immersa nel buio.
Avevo spento le luci
perché, gli avevo spiegato, al buio è più
facile parlare, aprirsi, come se gli angoli più oscuri di noi
diventassero meno impenetrabili.
- Tu credi che ne fosse
pienamente cosciente? Di tutto il dolore che avrebbe comportato
quell'amore, intendo. - mi chiese sottovoce
- Credo di si...ne sono
certa. - risposi - Non poteva non saperlo...quali altre prospettive
potevano esserci? Ed Efestione è tutto tranne che irrazionale
e preso dalle passioni...quello è Alessandro, e lui deve
essere la sua parte mancante, quello che lo tira giù sulla
terra...lui si vota totalmente ad Alessandro, lo fa diventare la sua
vita , il suo tutto, annullandosi... e non chiede niente in cambio,
mai, tranne una volta, in cui cerca la conferma di essere amato...
senza peraltro ottenerla alla sua richiesta...ma quante volte si fa
da parte? In silenzio, bruciando di gelosia, dimostrando ancora e
ancora il suo amore, senza in realtà avere mai la conferma
che Alessandro lo comprenda in tutta la sua potenza. Credo che a
Efestione basti solo che gli occhi di lui continuino a cercarlo
quando Alessandro vuole approvazione o sostegno.
- “You are
everyting I care for...” - citò lui come se solo in
quel momento avesse capito ogni recondito significato di quella
frase.
Ricordo che mi voltai
nel buio, annuendo appena, con un sorriso triste.
- Devi annullarti Jared.
Tu penserai, e ti muoverai, e parlerai...tu respirerai... solo in
funzione di Alessandro. Pensi di poterci riuscire?
Allora mi guardò
negli occhi: lucidi occhi blu, immensi, tristi, rassegnati ma accesi
da un immenso e totale amore. Gli occhi di Efestione. “
- Stammi vicino.
Mi chiese, quasi
implorante.
- Sarò qui.
Risposi stringendogli la
mano per infondergli coraggio...
Fu l'inizio della fine,
Martine.