Capitolo 1 - Homenum Revelio
C A P I T O L
O I
“ Homenum Revelio „
“Cornelius Agrippa (1486 – 1535): celebre mago incarcerato dai babbani a causa dei suoi testi”,
la luce della vetrata che aveva alle spalle illuminava i fogli
ingialliti sui quali erano riportate tali parole, riempiendo, inoltre,
di mille riflessi i fili dorati che formavano la sua chioma
straordinariamente – incredibilmente – lunga.
Lo aveva già sentito nominare diverse altre volte, sulle
figurine delle cioccorane probabilmente, ma in realtà non stava
riversando troppe attenzioni su quella frase letta per caso, la sua
mente vagava più che altro verso pensieri conditi di adrenalina
e sconfinate fantasticherie – ciò che l'attendeva, lo aveva sempre aspettato con ansia e trepidazione.
La piccola corsia che la circondava era piacevolmente vuota e il
vociferare vario e confuso proveniente dalla strada principale di
Diagon Alley al di là del vetro sul quale era appoggiata, era un
sottofondo distante e ovattato che, in un qualche modo, era addirittura
folcloristico e necessario – quasi. Altre due o tre voci si
disperdevano tra le altre corsie della libreria, ma di certo non poteva
aspettarsi un silenzio tombale – non in una giornata caoticamente
attiva come quella, tra l'altro – e, in fondo, nemmeno le
dispiaceva se proprio doveva dirla tutta; le piaceva potersi ritagliare dal mondo pur restandoci pienamente in mezzo.
Quello era per lei il luogo ideale dove poter perdere quel paio di
minuti che aveva deciso di concedersi tra una compera e l'altra –
in vista del suo primo giorno alla Scuola di Magia e Stregoneria
più famosa al mondo – e, il solo ripensarci, la faceva
sentire notevolmente agitata, non solo per via della paura ma anche a
causa – o per merito – delle forti e positive aspettative
che nutriva nei confronti della magnifica Hogwarts.
Il vuoto sfocato che divideva il suo distratto sguardo dal libro che
teneva tra le mani venne improvvisamente spezzato, per riportare
più nitidamente alla sua vista – ora attenta e bruscamente
ricondotta alla realtà – nuove pagine imprevedibilmente
propostele da qualcuno di cui non aveva ancora visto il volto.
Una mano estranea sorreggeva un tomo ancora più trascurato del suo,
aperto su un paragrafo che iniziò a leggere più per
istinto che altro.
“Bowman Wright (1492 –
1560): creò il primo Boccino d’Oro sostituendo lo Snidget
Dorato, combinando i suoi interessi di scienza, magia e sport”.
Cercò inizialmente di trovare un senso tra la sua
curiosità verso quella breve frase che era stata capace di
colpirla e la sua mancanza d'interesse per l'argomento ma, ancor prima
di ragionare su quello, il collegamento con la stranezza
dell’inaspettata rottura del suo piccolo momento di pace la
convinse ad alzare lo sguardo per vedere finalmente il volto di chi
avesse invaso – senza permesso e con tanta arroganza – il
suo attimo di ricercata solitudine; candidi e nivei capelli
contornavano il suo viso dal colorito pallido e, il sorriso che
regolava la sua espressione facciale, lasciava che un angolo della
bocca fosse tirato più in su rispetto all'altro, ma non fu
però questo a colpirla più di tutto, perché la
concentrazione le ricadde inevitabilmente sugli occhi che dominavano il
suo volto. Le ricordavano incredibilmente le acque artiche, icebergs
con tutti i riflessi bluastri dell'oceano incastrati tra le loro
incurvature, tra il brillante ghiaccio di cui erano fatti – e di
cui parevano fatte quelle iridi così intese, così fredde
e al tempo stesso piene di ardente passione.
Sembrava un ragazzo congelato nel tempo, conservato dal mondo come se
avesse deciso di non poterne fare a meno e, forse per colpa del
repentino e insospettabile risvolto delle cose o forse per colpa
dell’essersi ritrovata davanti ad una persona così
fisicamente particolare, qualcosa le aveva impedito di riuscire a
formulare una qualunque frase sensata da dire, anche se in ogni caso
lui ostentava una sicurezza decisamente maggiore della sua,
intraprendendo così un dialogo verbale e non più fatto
solo di sguardi privi di comunicazioni reali.
«Questo è sicuramente più interessante» le
disse allora, scuotendola appena al suo interno. Continuò a non
sapere cosa pensare o come esprimersi, forse perché continuava a
non riuscire a trovare della sensatezza in quell'incontro non richiesto
ma, a quell’affermazione, la più spontanea delle risposte
non manco comunque di arrivare e nacque nella sua mente
per poi prendere possesso della sua voce.
«Bene, leggilo allora».
Una piccola risata sfuggì dalle labbra del ragazzo che
ritirò il libro verso di lui, chiudendolo di scatto ma senza
troppa forza, appoggiandosi successivamente alla vetrata esattamente
come lei – che, nel frattempo, aveva perplessamente continuato a
tenergli gli occhi incollati addosso seguendo ogni suo movimento.
«Sono, sono veramente lunghi» le si rivolse nuovamente, caricando gesticolazioni da padrone del mondo e
indicando la cascata di capelli che le si estendeva accuratamente
accanto ai piedi – per non darle fastidio e per non dare fastidio.
Non ottenne però risposta e, vedendo a seguito delle sue parole
un semplice quanto incerto silenzio, decise di continuare a parlare.
«Allora biondin–».
«Rapunzel!».
Interrotto ancor prima di iniziare, rimase inizialmente con la bocca
dischiusa e le parole incollate sulle labbra e sulla punta della lingua. Scosse
poi la testa tirando in su qualche ciuffo
sceso a coprirgli la vista, per poi guardare cinicmente la nuova
conosciuta in attesa di una spiegazione alla sua ostilità.
Attimi silenziosi riempirono lo scambio dei loro sguardi; il suo
altezzosamente beffrardo mentre, quello di lei, diffidente per
mascherare quella nota di timidezza che non era riuscita a nascondere
completamente – e a lui piaceva come, seppur goffamente, cercasse
di sostenere il suo modo di guardarla.
La vide poi raccogliere,
senza dire nulla, la sua chioma e trattenerla tra le
braccia come un pacco – letteralmente –, allontanandosi da
lui con una smorfia forse un po' forzatamente e insensatamente restia.
«Mi chiamo Jack» l'allegra voce del ragazzo risuonò dietro di lei come un amo
da pesca gettato per trattenere la sua preda, ma le intenzioni di
Rapunzel di ritrattare la sua decisione di ritirarsi erano talmente
scarse da essere inesistenti. Si
voltò allora per un istante ancora verso di lui, dedicandogli un
veloce sguardo non necessariamente significativo, per poi sparire
dietro la libreria che divideva la loro corsia da quella accanto. Il
suono dei campanelli appesi sopra la porta d’ingresso de Il
Ghirigoro echeggiò, seguito dal rumore della stessa aprirsi e
chiudersi – e non fu difficile per il ragazzo immaginare chi
fosse uscito in quel momento.
Si appoggiò più comodamente al vetro della finestra,
incrociando le braccia e sollevando il volto appena più in alto.
Un altro piccolo risolo gli scappò assieme ad un respiro
trattenuto per troppi secondi; se l'era sentito fin da quando l'aveva
vista lì da sola, immersa nei suoi pensieri, che sarebbe stato
divertente infastidirla.
C O N T I N U A
»
N O T E
A U T R I C E
;
Ed eccomi con il primo capitolo della mia preannunciata long–raccolta riguardo i The Big Four
nell'Hogwarts!verse. Ci tengo veramente da morire e sono realmente
soddisfatta di tutti i capitoli che ho scritto finora, quindi mi auguro
vivamente di riuscire a farla piacere anche a voi!
Premetto che non ci saranno coppie ufficiali – o ufficiose –; ho cercato di mantenere un clima,
se così vogliamo dire, dove tutti possano essere shippati con
tutti, in modo da ‘accontentare’ – passatemi il
termine – qualunque gusto personale sulle coppie formabili tra
questi quattro personaggi – sebbene io prediliga le Jack x Rapunzel e,
di conseguenza, inserirò probabilmente più accenni su
loro due. Lo scopo di questa raccolta è semplicemente quello di
raccontarvi alcuni missing moment su un loro presumibile primo anno ad
Hogwarts, quindi non volevo incentrarmi in particolar modo sulle
relazioni sentimentali, quanto più sul loro modo di vivere
l'occasione di frequentare la scuola che – sicuramente –
TUTTI/E noi avremmo voluto andare. x°
Io adoro questo gruppo, lo amo sul serio, e ci sto mettendo tutto
l'impegno possibile e anche di più nel raccontare di loro,
cercando di mantenere le loro personalità intatte, variate
semplicemente sulla base del cambio di contesto/universo. Per esempio,
qui Jack è abbastanza sicuro di sé ed arrogante,
perché arrogante lo è di suo – nei film lo si
capisce chiaramente – mentre la sua spavalderia è dettata
dal suo aver paura di non essere considerato, di non essere visto,
notato, quindi ho trovato plausibile usare la sua originaria
invisibilità per trasformarla nell'insicurezza di non essere
calcolato se non tramite il suo buttarsi sempre in campo – e
spero vivamente di essermi spiegata come avrei voluto. x°
Ultima cosa, ogni capitolo avrà come titolo il nome di uno degli
incantesimi di Harry Potter, e saranno incantesimi che in un modo o
nell'altro avranno a che fare con la trama di quell'aggiornamento. La
trovavo un'idea carina e stimolante, vediamo chi riuscirà a
cogliere in che modo titolo e capitolo si collegheranno tra di loro. :pp
Ebbene, credo proprio di esser giunta al termine anche questa volta;
con ogni probabilità posterò un capitolo a settimana e ne
ho di pronti parecchi, quindi la cadenza sarà sempre abbastanza
regolare. Grazie, come sempre, a tutti coloro che mi han seguito con le
altre fanfiction e a tutti coloro che inizieranno a seguire questa
– spero con tutto il cuore che sarete in molti, davvero. ;v;
Ogni commento sarà ben gradito, è sempre piacevole veder
attivamente considerati i propri lavori, veder ripagati i propri
sforzi, quindi grazie in anticipo a chiunque lo farà. :))
Un saluto, buona Epifania e alla prossima settimana!
©
a u t u m n
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