Lettere d'amore al tempo del fascismo

di panaia_the_original
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L'arrivo al fronte. Ho freddo, tremo, dalla paura e dall'ansia di non farcela, lo sconforto è tanto, non vorrei essere quì ma a casa al calduccio, ok ora cerco di pensare ad altro e provo a scrivere a casa. " Cara mamma qua è freddo, mi mancate, mi manca il calduccio del camino e il profumo del pane caldo che tu facevi con tanto amore, è solo il primo giorno di naja ma già mi sembra una vita, è vero che quando tornerò sarò un uomo più forte ma credetemi, già così mi basterebbe... non so cosa farò e cosa vedrò, ma so per certo che non sarà facile raccontarvi quello che accadrà, farò del mio meglio per scrivervi più spesso che posso ma non ve lo posso promettere, quà c'è tanto da fare, smontare e rimontare le armi, rifare il letto, tenere pulita la divisa, e pensare che la povera Leda lava e stira, come la capisco ora che sono quì e non c'è lei a lavare... ora vi saluto, è tardi, l'unico momento per scrivere è prima di dormire, ma fra poco vengono a spegnere la luce e buonanotte, domattina sveglia all'alba, alle 4! Non è un problema alzarmi presto, avendo fatto il fornaio, è tutto il resto. Okai ciao un bacione a tutti" Il Vostro Senevio




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