Il
primo mese al college non è accaduto granché. Le
lezioni sono noiose, la mia compagna di stanza, una cilena dalla
pelle bronzea e capelli lucidi come cristallo, mi rivolge appena la
parola. Non sembra timida, piuttosto rispettosa di non disturbare il
mio costante silenzio. Konsta viene a trovarmi tre volte e quando
scopre l'esistenza di Maya, capisco che l'amico si è
innamorato. Normalmente taciturno e poco incline alle confidenze, si
rivela loquace, spiritoso, seducente e una marea di altri aggettivi
che non sto qui ad elencare. Le differenze fra lui e Schianto si
assottigliano.
Kley
ha cominciato a mancarmi in maniera drammatica la prima volta che ho
visto Konsta baciare Maya alla milionesima festa privata di benvenuto
alle matricole (un modo come un altro per scoprire cosa propone il
'mercato' e muoversi di conseguenza). Per un attimo, osservandoli con
la coda dell'occhio, ho avuto l'impressione che fosse Schianto quello
teneramente abbracciato alla cilena. Mi è arrivato il cuore in
gola, è esploso e la gelosia mi ha strangolato, prima di
trasformarsi in sollievo per lo scambio di persona. Da quel momento
in poi, è stato tutto un susseguirsi di inviti, flirt e
ammiccamenti. Quel che è cambiato dentro di me si è
riversato fuori, intossicando ogni individuo di sesso maschile e
femminile del college. Avete presente le bombe sexy per cui tutti
sbavano? Ecco.
Qualche
settimana prima, Konsta mi aveva raccontato del loro passato, a
partire dalla nascita - il 17 luglio 1972 – avvenuta in una
grande città della Slovenia: Lubiana, la capitale. Ha narrato
di come siano stati amati, coccolati e viziati dai genitori. Due
ragazzini normali che si facevano i dispetti prima di dormire e si
difendevano l'un l'altro contro i bulli della scuola. Di come i loro
caratteri si siano diversificati, crescendo. Resto piacevolmente
sorpresa quando mi parla delle sue esperienze liberali - vegetariano,
dio solo sa il perché – la mentalità progressista
e l'animo del sognatore.
“O
come disse nostra madre, 'un fannullone senza ne arte ne parte
della vita'.”
Sorrido del termine e
penso alla mia, che mi ha chiamato solo una volta per sapere se il
viaggio era stato gradevole e la sistemazione dignitosa.
“A
ventitré anni nostro padre riesce a trascinarmi a casa dei
nonni, la parte stramba della famiglia...”
“Stramba
in quanto vampiri?”
“Imprenditori.
Gente sempre a lavoro, ventiquattro ore su ventiquattro.
Incomprensibile per uno come me.”
Sorrido
di nuovo. “Gente normale come i miei genitori.”
“Col piccolo
difetto di essere vampiri. Mica ce ne accorgiamo subito, no. Deve
passare più di un anno prima che il guaio accada.”
Konsta gira il
cucchiaino nella tazza di tè. Siamo seduti al tavolino di un
bar poco lontano il dormitorio, è quasi Ottobre e le foglie
stanno ingiallendo. La profusione di colori mi riempie gli occhi e il
cuore.
“Mi ero fatto
notare dalla bisnonna per colpa del mio stile di vita votato ad un
solo dio, il riposo.”
“Oh dai, anche a
me piace oziare.”
"Ancora non
capisco come sia accaduto... mi sono trovato nel posto sbagliato al
momento sbagliato. Non ho affrontato lo stesso strazio di Kley, mi
sono semplicemente svegliato una mattina ed ero così.”
Porto la tazza di tè
alle labbra e ignoro il suo sguardo indagatore. “E' il fratello
maggiore, vero?”
“Si è
sempre sentito responsabile per me... l'ho preso a pugni, quando ho
scoperto cosa ha fatto.”
“Non poteva
lasciarti solo” sussurro osservando una foglia staccarsi
dall'albero e volteggiare fino a terra. “Lui come...”
“Perché
non gli poni le domande personalmente?”
“Non ci parliamo
più.”
“Lo so bene.
Avete la stessa espressione quando accennate l'uno all'altra.”
Sento il sangue
scaldarmi le guance, ma non arrossisco più come una volta.
Sono solo turbata. “Che faccia ho?”
Konsta allunga una mano
e prende la mia. “Quella di una donna innamorata.”
“Parla per te. Ti
ho visto fare lo scemo con Maya” soffio, fulminandolo con
un'occhiata veloce. “Ti da fastidio che... noi...?”
“Mi dispiace
vedervi sospirare. E' uno spreco di tempo e non porta a nessun
risultato.”
“Kley sospira?”
“A modo suo: ha
raddoppiato i turni di lavoro.”
Mi umetto le labbra e
torno a stringere la tazza di ceramica. “Pensi di chiederle di
uscire?”
Konsta alza gli occhi
sull'insegna e sorride sotto i baffi. “La prossima volta.”
“E' uno spreco di
tempo” mormoro strizzando l'occhio. “Cogli l'attimo,
certe occasioni non si ripresentano due volte.”
Ha colto l'attimo. La
sera stessa, Maya è sparita ed è rincasata all'alba.
Potevo sentire il profumo di Ko sui vestiti abbandonati sulla
seggiola. Mi sono chiesta se avesse usato un trucco da vampiri per
sedurla e mi sono masturbata pensando a Kley.
Ottobre è scorso
liscio. Ho trovato lavoro in una libreria, gli assegni dei miei
arrivano regolari e Maya sparisce tutti i fine settimana con Konsta,
nella casa di lei, al lago. Quando torna, la domenica sera, ha l'aria
svagata e innamorata. Deve essere molto dolce, quel vampirucolo senza
denti.
In tutte le feste a cui
partecipo, devo mettere in conto di sbattere qualcuno contro il muro
per calmargli i bollenti spiriti, a fine serata. Sembra che il
fascino di cui Madre Natura non mi ha dotato alla nascita, mi sia
stato regalato in surplus e con un bigliettino di scuse alla
rinascita. Konsta ammette di avere difficoltà a starmi
vicino. Dice che se fossi un vampiro sarebbe la normalità, e
nel frattempo mi guarda con l'aria di uno che, se potesse, mi
succhierebbe come una caramella. Continuo a divorare grandi quantità
di cibo senza mettere su un chilo ma non disdegno una bistecca al
sangue, di tanto in tanto. Konsta mi ha portato un sacca del pronto
soccorso come ulteriore prova. Non ho avuto il coraggio di farlo di
fonte a lui ma appena sono rimasta sola, la tentazione mi ha
sopraffatto. E' stato come ingoiare un energetico pompato di
caffeina. Non ho dormito tutta la notte ma la mattina dopo, ho notato
un calo di attenzione nel popolo universitario. Forse è
un segno: quando sono 'affamata' scatta un interruttore che mi rende
una trappola invitante. L'ho detto a Konsta e lui ha emesso un
gemito. Ha usato di nuovo la frase 'normale per un vampiro'. Nella
sua visione, oscillo continuamente fra le due nature ma propendo per
la realtà vampiresca perché mi risulta più
facile accettarla. Gli ho fatto notare che impersonare un dhampir
peloso con la coda non rientra nelle aspirazioni di vita di una
ragazza, e lui ha sostenuto la tesi del vampiro, adducendo il fatto
che ancora non ho provato ad ucciderlo. Tzè! Come se potessi
correre dietro al mio migliore amico con un paletto acuminato!
Gliel'ho detto e lui mi ha sorriso in un modo mai visto prima, i miei
occhi si sono riempiti di lacrime perciò sono stata costretta
ad un abbraccio da orso con presa al collo strangolante per
mascherare la commozione. L'ho ringraziato per essere entrato nella
mia vita ed esservi rimasto, lui mi ha battuto una mano sulla testa e
mi ha intimato di lasciarlo. Poi mi ha detto di chiamare Kley e
finirla col tritato di cuore e le lacrime si sono seccate
all'istante.
A Novembre succede il
finimondo. Fra la posta trovo una busta spessa, lo apro e mi viene un
colpo. C'è un assegno dentro, un attestato di proprietà
e una lettera scritta a mano. Ci metto un po' a tradurre la grafia
della penna stilografica ma il succo è che Sigur mi ha trovata
e vorrebbe conoscermi. Dopo l'attimo di stupore, si gela il sangue
nelle vene. Mi reco al comune della città e scopro che
l'attestato di proprietà della casa è vero, l'assegno è
coperto e sul mio conto viene versato regolarmente del denaro. E' una
somma tale che gli esigui risparmi dei miei svaniscono, al confronto.
Ora ho due possibilità. Conoscere Sigur e sperare che tutto
quello che i due fratelli hanno scoperto sia vero oppure…
guardo la lettera e ripenso a quello che ha fatto Eva per me. Un bel
nulla. Non mi ha aiutato quando avevo bisogno di lei, non mi ha più
cercato, se n'è lavata le mani. Prendo il cellulare e scelgo
una terza possibilità. Ho il cuore in gola quando risponde, ma
non ce la faccio ad affrontare questa cosa da sola.
***
Kley ci ha messo poco
ad arrivare. Quando ci incontriamo, alla stazione di un benzinaio
poco frequentato e a quell'ora chiuso, il cuore riprende a battere
come una volta. C'è un'aria cupa, minaccia pioggia, le foglie
sono quasi tutte cadute ma l'erba è verde brillante. L'odore è
inebriante e mi rasserena. Provo a sorridere sotto il capello di lana
e la sciarpona che mi copre il collo, ma mi riesce più
semplice un cenno con la mano. Lui scende dalla macchina e non
ricambia il saluto, mi prende il viso fra le mani e mi bacia. Il
bacio è uno schiaffo improvviso, si abbatte sulle mie labbra
come un tornado, mi risucchia, mi avvolge, mi confonde, lento si
placa ed infine diventa tenero e dolce, prostrandomi completamente.
E' questa la 'passione travolgente' di Eva?
“Voglio fare
l'amore con te.”
E'
la prima cosa che mi dice, guardandomi negli occhi. E la
maledizione?, mi domando ancora
scossa, mentre lui mi accarezza il viso e lo cosparge di piccoli
baci.
“Che si fotta...”
***
Potrebbe
essere oggetto di battute.
Come
fanno l'amore un vampiro e un dhampir?
Facendo
molta attenzione.
Sembra
che la Natura si stia mettendo d'impegno per non farci uscire dal
letto. Ha cominciato a piovere quando siamo entrati in macchina, ci
siamo fermati al primo albergo fuori città e quando ha preso a
tuonare, eravamo già mezzi nudi.
Kley
ha spiato la mia vita da quando avevo un anno. Sa che non sono
sessualmente attiva ma non sa che mi sono data da fare, da quando
sono arrivata. E' vero, sono stati più quelli 'sbattuti al
muro' e lasciati soli a sbollire, che quelli che davvero sono
riusciti a tastare parti di me e addirittura baciarmi. Un
cuore spezzato si consola fino ad un certo punto e la paura di
eccitarmi e scoprire la coda, ha fatto il resto. Ora capisco le
parole di Konsta: non voleva privarmi di un avvenimento così
bello col ragazzo giusto, ma più avvicina il momento clou,
più ho paura di fare casino. Kley mi ha addirittura
rimproverato di aver tagliato i capelli, mentre mi spogliava.
“Erano
della lunghezza giusta.”
Ora
non sono più una massa pesante fino alla vita, ma un caschetto
che non arriva a sfiorarmi le spalle e che, a sentire la gente, mi da
un'aria raffinata ma sbarazzina. Quando gli ho chiesto di spiegarmi
il motivo, ci ha infilato le dita dentro e li ha tirati, facendomi
piegare il collo. La sensazione si è accumulata nel basso
ventre, rendendomi languida e disponibile. Allora ho capito. Gli ho
ficcato le unghie nelle spalle e lui mi ha fatto sedere a cavalcioni
sul suo bacino. Avevamo ancora un po' di indumenti addosso ma
l'eccitazione è schizzata in alto. Kley mi ha premuto contro
di se ed ho sentito le sue mani vagare sul dorso delle cosce e sulla
schiena. Eccitata, gli ho condotto le mani sul seno. L'ha stretto
delicatamente ed io ho sentito le mutandine inzupparsi. Erano sottili
e i suoi jeans facevano un sacco di pieghe. Mi sono mossa veloce e
dura e l'orgasmo è arrivato subito, lasciandomi tremante e
persa. I puntelli che sostenevano l'impalcatura della mia anima
ferita dalla lunga assenza, solo venuti giù di colpo,
aggiungendo sensazioni spossanti a quelle appena vissute. L'ho
stretto forte e ho cominciato a frignare, cercando di non farmi
udire. Kley mi ha stretto con tenerezza e mi ha cullato finché
non mi sono calmata. Ha aspettato un po' prima di sdraiarmi sul letto
e coricarsi di fianco a me. Non dovevo essere un bello spettacolo con
gli occhi gonfi e il naso rosso, ho confidato nella penombra, lui mi
ha baciato, si è tolto il resto dei vestiti e ha fatto lo
stesso con i miei, senza mai interrompere il bacio. Quando mi ha
toccato il ventre con le mani calde, ho avuto un sussulto ed è
stato come se il precedente orgasmo non fosse mai esistito, come se
non ne avessi avuto uno pochi istanti prima. Mi sono avventata su di
lui, sdraiandolo sulla schiena e cospargendolo di baci e graffi. Mi
ha lasciato fare per qualche minuto, poi mi ha afferrato e condotto
alla sua altezza. “Abbiamo tutto il tempo, non c'è
fretta...”
La
sua voce mi ha riportato sulla terra, sul problema della perdita del
controllo. Ho sentito la sua erezione premere conto la coscia e i
miei umori aumentare. “Legami al letto...” ho farfugliato
e lui ha sgranato gli occhi per un istante. “Non voglio farti
male...”
Kley
ha inspirato e mi ha rovesciato sotto di se. “Non mi farai male
ed io non ne farò a te” ha sussurrato. “Ti amo,
Tris...”
L'ho
fissato e un tuono si è abbattuto in quel momento, illuminando
la stanza. Gli ho sfiorato il mento con le dita e la barba rada ha
grattato i polpastrelli, facendomi il solletico. Ha baciato il palmo
della mia mano e mi ha accarezzato la guancia. Sono crollata un'altra
volta. “Io ci ho provato a non innamorarmi di te... ci ho
provato...”
Lui
ha sorriso, infilando la gamba fra le mie. Ho voltato su un fianco,
guardandolo con le labbra incollate. “Io credo che sia successa
una cosa simile anche fra i miei genitori...” Sì, era la
cosa più sbagliata da dire, ma l'idea di finire nella tempesta
sessuale e perdere il controllo mi ha paralizzato. Kley mi ha baciato
e mi ha sussurrato di non pensarci. Le sue carezze si sono fatte più
intense, togliendomi il respiro. “Non ti ho chiesto di vederci
per questo” ho quasi gridato, con voce distorta mentre
finivo seppellita dal suo corpo. “K...”
“Non
aver paura...” ha bisbigliato nel mio orecchio,
bloccandomi i polsi sopra la testa.
Che...
che cos'è... questa voce.... “Kley...”
Non
ha dato cenni di volersi fermare, mi ha accarezzato lungo gli
avambracci ed è sceso lento. Prima il seno, poi la pancia,
poi... “Ti devo... parlare... di una cosa....” ho
ansimato abbandonandomi fra le lenzuola mentre lui mi spiegava un
fatto fondamentale della vita: non importa quanto ti applichi
per migliorare. C'è sempre qualcuno più bravo di te, al
mondo.
***
Mi
sveglio e sta ancora piovendo. Mentre lotto per uscire dal
dormiveglia, Kley sospira fra i miei capelli, il braccio ha una
contrazione e mi stringe. Arretro la schiena contro il suo torace. E'
la pace. La pace perfetta e completa che non ho mai provato nella mia
vita. Lo sento muoversi dietro di me, assaporo la carezza, mi volto e
lui mi sorride... sexy, assonnato... sexy... “Sei pazzo, potevo
morderti...”
Sorride
di nuovo con l'aria 'se lo dici tu!' che un po' mi offende. Mi
seppellisce nel suo abbraccio, mi bacia a fior di labbra e mugola,
soddisfatto. Se vi state chiedendo come fanno sesso un dhampir dal
sangue acido e un vampiro, la risposta è 'usando un
preservativo'. Nessun trucco, nessuna magia, puro lattice al cento
per cento. Che meraviglia, la tecnologia! “Cos'era quella voce?
Un trucco da vampiro?”
“M-mh.”
“Mi
ha gelato il sangue nelle vene.”
Kley
batte le palpebre e mi guarda, completamente sveglio. Sento le
rotelline nel suo cervello scricchiolare in cerca di una spiegazione.
Forse è la natura dhampir che mi protegge dai loro imbrogli.
Glielo dico e lui fa una smorfia affermando che 'è una
spiegazione valida' ma promette di non farlo più. Rispondo che
non è un problema, non mi ha spaventato... ma se ci riprova lo
impalo con un crocifisso di frassino. Schianto alza una mano come
forma di giuramento e mi sbircia con la coda dell'occhio. Che ha da
sorridere in quel modo? Questo si è fatto un programma, ve lo
dico io.
“Dobbiamo
trovare quelle catene” sussurra con un sorriso che gli arriva
alle orecchie.
“Per
me o per te?” sghignazzo stando al gioco.
Kley
ride di nuovo e alza velocemente le sopracciglia. Due volte.
“Vuoi
sapere il motivo per cui ti ho chiamato o devi continuare a fare lo
scemo a lungo?”
Gli
leggo negli occhi la risposta. Scemo al cubo. “Sigur mi ha
scritto una lettera, mi ha chiesto di incontrarci. Vuole – cito
testualmente - sapere che aspetto ha la bambina che non
sapeva neppure di avere.”
Ho
catturato la sua attenzione. Kley si fa serio, forse troppo. “E
tu vuoi conoscerlo?”
“Credo
che Eva abbia mentito o taciuto molte verità per lungo tempo.
Dai tua figlia in adozione e la registri con entrambi i nomi dei
genitori naturali? Permetti a due vampiri appartenenti alla famiglia
dell'uomo che disprezzi di vegliare sulla sua crescita? Ma quale
madre che dice di essere in pena per la sua piccola lo farebbe?”
“Era
molto giovane quando ti ha lasciato...”
“Io
credo che sia una gran bugiarda e basta” ho insistito,
mettendomi a sedere. “E' un altro giochetto fra adulti che ha
rovinato le nostre esistenze... che c'è?”
Kley
mi risponde con la faccia da funerale. “E' stato Sigur a
trasformarmi in vampiro, due anni dopo che la maledizione si è
abbattuta su Konstantin. Ci ha messo due anni per scoprire che Eva
aveva dato alla luce un erede, maledicendolo durante il travaglio.”
Ha fatto una pausa per assicurarsi che respirassi ancora e poi ha
continuato. “Sigur era il grande amore di Eva e lui la
ricambiava a modo suo... fra una donna e l'altra. La bis nonna sapeva
che la loro grande passione non sarebbe mai cessata e che i ripetuti
incontri amorosi avrebbero allargato la già nutrita famiglia
di tuo padre. Ha colto l'occasione durante il parto, ha convinto Eva
a trasformarsi in cacciatrice, in modo che le risultasse
insopportabile la vicinanza con Sigur, scongiurando ulteriori
gravidanze, e ha messo in giro la voce che fosse a letto con una
prostituta mentre tua madre partoriva. Non era vero, non quella
volta, almeno. Sei stata partorita nell'odio e nel rancore ed Eva non
ha potuto fare altro che darti in adozione, sperando che un giorno
cercassi tuo padre per ucciderlo e consumare la sua vendetta.”
“Perchè
non ci pensa lei?”
Kley
mi ha guardato ed io ho capito: Eva lo amava ancora. Nonostante
tutto.
“La
maledizione è stata volutamente rimaneggiata. Non sei tu a
dover concedere il perdono.”
Perdono?!
“Ma non dovevo... concedere me stessa?!”
Kley
ha risucchiato le labbra e le ha lasciate andare con uno schiocco.
“Se mio fratello avesse messo da parte i suoi principi morali,
sarebbe morto avvelenato dal tuo sangue. Un maschio in meno nella
famiglia.”
“Se
lo avesse saputo, non mi avrebbe mai chiesto di farlo!”
“Konsta
si recherebbe personalmente dalla trisavola per strapparle il cuore.
Muore la strega, si dissolve la maledizione. E' per quello che la
vecchia vive nascosta. E' solo questione di tempo, ha più di
cento anni e la sua ora sta giungendo.”
“Perché
gli ha imposto di badare a me? Perché ha scelto lui, al posto
tuo?”
“Non
mi ha mai conosciuto, non sapeva del gemello cattivo.” Kley ha
sorriso della propria battuta ed io ho pensato 'sexy ed imbecille'.
“Ha
raggirato la sua mente promettendogli mare e monti. Konsta ha un
debole per le creaturine e si affeziona facilmente. In questo modo,
la vecchia ha scongiurato la possibilità che un altro membro
della famiglia di tuo padre seducesse un'altra donna della propria
stirpe.”
“Salto
a piè pari la parte in cui mi classifichi come una
creaturina...” borbotto rannicchiandomi su un fianco. Perché
nessuno ti dice che la prima volta è un purgatorio di dolori
post coitali? E' per punirti di quel che succede nel mezzo? “Perché
non me l'hai detto prima...”
“Certe
cose vanno dette a tempo debito” sussurra accarezzandomi i
capelli con tenerezza. “Sai... tempo fa, ai bordi del mercato
di Praga, una vecchia zingara mi ha letto la mano e ha predetto che
avrei vissuto un grande amore...”
“Un
pronostico azzeccato... si è sposata sei mesi fa, il tuo
grande amore...”
“Non
direi. E' proprio qui davanti a me.”
Sento
il cuore spappolarsi in una brodaglia di amore e affetto, affondo la
faccia nel cuscino e mugolo, annientata dalla sua dichiarazione. “Me
lo fai apposta, vero?”
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