Mi chiamo Samira , ho i capelli castani , gli occhi marroni e la carnagione scura.
Sono una semplice ragazza che vive a Siracusa , una piccola città della Sicilia.
Prima non era così. Prima io abitavo in un piccolo villaggio della Siria , e diciamo
che non era molto bello li. Ogni giorno mio padre rischiava la vita per portare del cibo decente a
casa , e a volte nemmeno ci riusciva. Mi ricordo che in quegli anni ero magrissima , pesavo 29 Kg ,
che è proprio pochissimo per una bambina di 10 anni. Ora ne ho 11 e ne peso 40. Tutta la mia vita
è cambiata in solo un anno. È cambiata da quando ho affrontato il viaggio della speranza.
Ero da sola con mio fratello ad affrontarlo. Mio padre era morto ucciso dai soldati , mia madre era
morta poco dopo aver dato alla luce mio fratello. È stato difficile crescere senza di lei.
Me lo ricordo bene , quel giorno. Ero li con mio fratello ad aspettare che ci facessero salire.Era buio,
faceva molto freddo. C’erano milioni di persone , tutte nervose , ma anche piene di speranza.
Finalmente ci fecero salire. Io e mio fratello eravamo stanchissimi , ma ancora non sapevamo che
era solo l’inizio. Cercammo un posto a sedere per tanto tempo , dopo un ora lo trovammo.
Da li si potevano vedere le coste della Siria e il nostro villaggio. In quell’attimo provai molta
nostalgia. Poi pensai che affrontavo quel viaggio solo per il bene mio e di mio fratello Gabriel.
Gabriel è un bambino molto allegro , sa sempre come farmi riprendere da ogni attimo di debolezza.
Mi chiede spesso della mamma , perché lui non l’ha mai conosciuta. Aveva appena 4 anni quando
affrontò con me il viaggio della speranza.
Eravamo abbracciati e ogni tanto mi chiedeva :
-Samira , ho fame , quando arriviamo?-
-non ci posso fare niente Gabriel- gli rispondevo io.
-Samira , ho sonno!-
-allora dormi!- gli rispondevo.
- Samira , mi parli della mamma?-
-va bene-
Mia madre si chiamava come me , Samira. Aveva i capelli castani e gli occhi neri, molto profondi.
Non ricordo molte cose di lei , ma mi fa piacere ricordare sempre quel poco.
Ricordo che era sempre molto dolce e gentile con me e che mi dava sempre 2 baci prima di
andare a dormire. Nient’altro. Passarono due ore , ed eravamo
ancora in mare aperto. Dopo altre cinque ore di viaggio un signore urlò :-terra! Terra!-.
Più che terra era una costa. Passammo a 5m di distanza da degli scogli, ma per fortuna non successe
niente. Per il momento. Dopo 2 minuti si sentì :-SBAM!-. alcuni uomini scesero nella stiva a vedere
che era successo. Tornarono tutti zuppi. Presero un altoparlante e gridarono “FALLA , FALLA!!!”
a sentire quelle parole tutti cominciarono a spaventarsi e a urlare. All’improvviso arrivo una marea
di acqua sul ponte. Il panico. Chi urlava , chi imprecava , chi pregava , chi correva da tutte le parti.
Era un vero caos. Tutto d’un tratto , ebbi la tremenda sensazione di stare per scivolare. Mi guardai
Intorno e mi terrorizzai. Un pezzo del barcone era più in alto dell’altro! Era di poco la differenza ,
forse era per questo che i grandi non sen erano accorti. D’istinto presi Gabriel da sotto il braccio
e con moltissima fatica ci spostammo nella parte della barca più in alto. Eravamo in salvo , almeno
qualche minuto in più degli altri. Ad un certo punto la barca s’inclinò , come avevo previsto.
Avevo visto più di 200 persone scivolare e finire in mare. Uno spettacolo orribile. Guardai
all’orizzonte , si vedeva una grandissima isola , la Sicilia. È li che eravamo diretti.
Poi vidi 2 grandi luci , ed insieme a mio fratello e degli altri sopravvissuti gridammo << SIAMO
QUI!!!! >>. Si avvicinarono e , visto che eravamo in pochi , ci fecero salire sulla loro barca , poi fecero
Inversione di rotta e ci portarono a Siracusa. La mia prima impressione fu : caspita , che grande!
Aspettammo un oretta e poi arrivarono delle persone all’apparenza gentili che ci diedero delle
coperte e un brodo caldo. Gabriel lo finì subito. (aveva molta fame , non aveva mangiato per quasi
un giorno!) poi ci portarono in una specie di hotel per i rifugiati (ci spiegarono dopo che non si
chiamava così) , dove restammo per altri 3 mesi. Poi una giovane coppia , Alessandra e Nicola ,
ci adottò. Ricordo molto bene quel giorno. Io mi ero alzata dal letto molto felice.
Stavo scendendo per fare colazione , quando mi ero scontrata con Luisa , una giovane ragazza
Che fa volontariato.
Luisa - Samira , potresti andare a svegliare tuo fratello per favore , abbiamo una sorpresa per voi!-
Samira - corro!-
Facevo lo slaom tra tutti i letti (eravamo in molti , quindi di conseguenza c’erano tanti letti) e
Andai sul letto di mio fratello e cominciai a dirgli all’orecchio :
Samira - pss , Gabriel , alzati!-
Gabriel - perché dovrei?-
Samira - perché c’è una sorpresa di sotto!-
Gabriel -siii!!!- dice alzandosi e correndo verso le scale.
Gabriel - allora , ti muovi?!-
Mi era scappata una risata , pensavo “ non cambierà mai!”.
Avevamo sceso le scale alla velocità della luce e chi eravamo precipitati in cucina.
Gabriel - allora Luisa , la sorpresa?-
Luisa - ragazzi , vi presento Alessandra e Nicola , saranno i vostri nuovi genitori-
Non ci potevo credere , non poteva essere vero. Finalmente avevo dei genitori!
Mi avvicinavo piano a loro , forse perché temevo che fosse tutto un sogno. Li abbracciai. Non era
Un sogno! Era la realtà! Poco dopo ci portarono a casa loro , dopo pranzo avremmo sistemato
Le valigie nelle nostre camere. Mi sentivo tranquilla e al sicuro “ Forse è questo che si prova
quando si vive senza guerra e con dei genitori che ti amano.” pensavo. Ed era vero.
Tutti voi ora sapete la mia storia. La storia di una ragazza coraggiosa , che ha saputo affrontare
qualcosa molto più grande di lei.
FINE
ANGOLETTO DELL’AUTRICE
Salve gente , come va? Questa è la mia prima storia in questa sezione.
Questo è un tema secondo me molto delicato. Sta a voi giudicare se mi è venuti bene o no.
Questa è la one-shot più lunga che ho mai fatto da quando sono iscritta!
Recensite numerosi! Baci da Viola the cat!
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