PREFAZIONE
Se avete letto Il Signore
degli Anelli, se avete tutti i libri di J.R.R. Tolkien, se avete la sua
immagine in ogni angolo della casa e se gli rivolgete delle preghiere prima di
andare a dormire, allora fatemi due favori: non leggete questa fanfic e non
guardate il nome dell’autore perchè non desidero che mi vengano recapitate minacce di morte per ciò che ho scritto. Lasciate perdere questa pagina di Efp e tornate a
leggere fanfic fantasy serie e noiose.
Se invece non tenete in casa
un santuario con la foto del Maestro circondata di ceri, se avete solo visto il
film, se vi siete addormentati alla pagina 8 o se non avete mai letto Tolkien
perchè preferivate leggere cose più serie come “La storia delle sedie a dondolo
nel corso dei secoli” o “Come ipnotizzare il vostro vicino e costringerlo a
potare le vostre aiuole mentre voi state seduti comodi sul divano”, allora
potete leggere questa fanfic e anche il mio nome e magari lasciare un bel
commento.
Quindi, se avete deciso di
proseguire, vi voglio raccontare una bella storia (falsa) sul perchè l’ho
scritta.
Era un bel giorno d’estate e
stavo camminando in montagna, quando all’improvviso, con vece assidua
(espressione arcaica che qui significa ‘con fitta successione’), scivolai su
una pietra, caddi in un dirupo e precipitai in uno stagno. Se uno cade in acqua
e sa nuotare, allora non c’è problema, se invece non sa nuotare, allora è un
casino e gli servirebbe una barca. Fortunatamente, io so nuotare benissimo, ma
sfortunatamente la barca c’era e io ci finii proprio sopra.
Per la botta che
presi, rimasi svenuto sulla barca per un po’. Nel mezzo del mio sonno da
svenimento ebbi una visione: Tolkien mi compariva e mi diceva (in inglese
ovviamente) che nelle sue opere non c’era niente di divertente e che l’unica
cosa che poteva far ridere era il fatto che Bilbo fosse tanto pauroso. Lui mi
pregava di rimediare e di usare i suoi personaggi per fare qualcosa di comico,
all’interno però della Terra di Mezzo. Poi ha aggiunto un’altra cosa:“I pray
you: remember that Tom Bombadil doesn’t take any drug!” Io gli ho risposto che
lo sarebbe solo sembrato e poi mi ha svegliato una voce di un montanaro:“Fera
da la mia barca, ladrun!”
Il non troppo gentile
montanaro mi ha condotto fuori dalla sua proprietà in un modo conforme al suo
carattere, espressione che qui significa ‘a spintoni e pedate’.
Perciò io, consacrato a
rifacitore di Tolkien, mi accingo a descrivere in maniera distorta ed idiota la
Terra di Mezzo e i suoi abitanti.
Spero che la mia storia vi
piaccia!
PS: è vero che i poeti e gli
scrittori vivono di sogni e di chimere, ma gli autori di fanfic soprattutto di
recensioni! Perciò vedete di non farmi morire di fame!