Obbligo!

di C l o u d
(/viewuser.php?uid=497339)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Note: Premetto che è la cosa più demenziale che io abbia mai scritto, quindi se è venuta orrenda, scusatemi. Con una piccola recensione fatemi sapere poi, okay? Buona lettura!


La bottiglia gira su sé stessa e sembra non volersi fermare. Sto tremando e, per fortuna, nessuno se n’è accorto. Adesso la bottiglia rallenta, va sempre più lenta e … Maledizione! Quella stupida bottiglia si è proprio fermata su di me! Ma è la scarogna che mi perseguita, questa?
«Kurumi …» La voce pacata, ma anche maliziosa, di Rin mi fa trasalire, mentre immagino ciò che avrei dovuto fare se fosse uscito lui. La bottiglia gira di nuovo, questa volta  più lenta del solito, e l’ansia mi mangia viva. Fa che non esca lui, fa che non esca lui. Ed ecco che la bottiglia sta per fermarsi … Se c’è qualcuno che su questo pianeta mi vuole bene, fa che non esca lui.
Splash.
Il mio cuore affonda in un oceano senza fondo non appena vedo la bottiglia che punta chi non avrebbe dovuto puntare. Grazie mille, eh!
Sento un leggero calore invadermi le gote mentre cerco di calmarmi. Se Rin è veramente mia amica, non lo farà. Ma questo pensiero si spezza quando la risata malvagia di Karen giunge alle mie orecchie. Voglio morire.
«Allora, Kurumi, ci sei?»
La sua voce non promette nulla di buono, la imploro con lo sguardo di non farmi fare nulla di imbarazzante. Se non fosse per il mio orgoglio testardo, mi sarei già fiondata fuori dalla Natts House.
«E tu, Shiro
Diamine, diamine, diamine! Beato lui che ne è indifferente, perché non sa ciò che capiterà fra poco.
Porta il dito sotto il mento, Rin, pensando – per finta, ovviamente – alla pena che affronterò.
«Bene! Kurumi.»
Dannazione.
«Avvicinati a lui e lasciagli un–»
«NO!» Non ce la faccio. Il viso sembra esplodere da un momento all’altro.
«Ti prego, se mi vuoi bene … non farlo! Ti prego!» Mi ero praticamente gettata ai suoi piedi, al diavolo l’orgoglio!
Tutti mi guardavano con occhi sgranati, compresi Rin e Shiro. Vergogna, vergogna, vergogna!
«Ma io volevo–»
«No, Rin! Lo so che non aspettavi altro, ma no!»
«Strano! Pensavo ti piacesse …»
Bomba nucleare in procinto di esplodere. Allarme. Allarme.
«Piacere? Ah ah! Come sei divertente!» Sto facendo la figura dell’isterica, la mia risata non dimostra altro che questo. Rin, sappi che non avrai vita lunga.
Ride. Che cosa divertente, certo.
«Dato che ti rifiuti di dargli un bel colpo in faccia …» C-cosa?
«Dagli un bacio! E sulle labbra, mi raccomando.»
«Preferisco il colpo in faccia!» E nonostante ciò, detto da lui fa male. In questo momento, anche io avrei preferito quel pugno. Oh, perché non mi sono stata zitta? Stupida di una Kurumi!
«Un pugno te lo posso dare anche come bonus!» sbotto, trattenendo le lacrime.
Niente lacrime, Kurumi. Le lacrime sono per i deboli, solo per i deboli. Ingoio a vuoto e tremo per la vergogna.
«Su, Kurumi! Che aspetti?» Ci voleva soltanto Nozomi. Guardo Shiro, che mi guarda a sua volta.
Imbarazzo.
«P-Possiamo evitare?» tento di svignarmela, ma tutti, tranne me e Shiro, scuotono la testa in segno di negazione.
Lo vedo avvicinare, a gattoni, sempre di più.
Com’è sensuale.
...
Mi darei uno schiaffo per ciò che ho appena pensato.
Calma, Kurumi, calma. È un bacio che per lui significherà nulla e per te tutto.
No, non mi aiuto così. È ad un palmo dal mio naso e lo sento respirare su di me, mentre io porto la testa leggermente indietro, quasi spaventata.
«Allora?» sussurra, mentre i suoi occhi nocciola scrutano i miei come non hanno mai fatto.
L’aria intorno a me si fa sempre più calda. Diamine, non posso tirarmi indietro!
Dopotutto, è solo uno stupido bacio … stupido e innocente. Non devo mica baciarlo appassionatamente ... spero.
Poggio le mie labbra sulle sue, mentre gli altri urlano in segno di vittoria. Odiosi.
Li sento per poco perché le farfalle nel mio stomaco sono impazzite e non sento altro che quelle.
Si stacca subito, allontanandosi indifferente e con un leggero velo di rossore sul viso, lasciandomi come una statua tra i miei pensieri e con il viso più infuocato dei capelli di Rin.
È stato, uhn, piacevole.
Ne è valsa la pena.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2382105