Giornata d'Estate.

di Hariberu
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Giornata d’Estate.

 
Una ragazza correva a perdifiato per le strade, spingendo e strattonando i passanti, lanciando occhiate colpevoli all’orologio sul suo polso. Possibile che nonostante si preparasse due ore prima dell’evento faceva sempre un grande ritardo?
Poi lo vide, in tutto il suo splendore era appoggiato al muro e la fissava indifferente.
“S-scusa per il ritardo.” Ansimò dalla lunga corsa, il cobalto ammiccò un sorriso.
“Meglio tardi che mai, mocciosa.” Soffiò vicino alle sue labbra, facendola diventare rossa come un pomodoro.
“Shade quando la smetterai di chiamarmi ‘mocciosa’? Ho praticamente sedici anni.” Fece una smorfia di disapprovazione.
 Le scompigliò i capelli e rise. “Di certo non sei una donna vissuta, ho tutto il diritto di chiamarti mocciosa, ci togliamo tre anni. Io sono un adulto e tu una bambina. Chiaro il concetto?”
“Allora ho anche il diritto di chiamarti papà. Papà, lo compri un gelato a questa mocciosa?” Lo convinse con due occhi dolci.
Si presero la mano ed iniziarono a camminare.
“Va bene, andiamo piccoletta. Ti comprerò il gelato.”




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