Nothing lasts forever

di AnnaSykess
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Dopo quel giorno decisi di non farlo mai più, davvero. Ma purtroppo durò poco e pensai che forse non ero tanto meglio dei miei veri genitori. Alla fine la droga era solo un modo per definire in fatti reali la loro dipendenza, ma alla fine io ero come loro. Solo a differenza loro io ero un'autolesionista, ma cosa cambiava? Anche io ero finita in riabilitazione, anche io ero finita in una spirale che sembrava non avere mai una fine. Ora mi sentivo peggio, una fallita, un caso patologico. Perchè non mi andava niente bene? Vorrei solamente che qualcosa girasse per il verso giusto, almeno una volta. Rimpiangevo il fatto di essermi comportata così con Laila. Quella che forse era l'unica persona ad avermi voluto bene, ad essermi stata accanto. Era la mia migliore amica e l'avevo persa per sempre, solo a causa del mio egoismo. Domani ho di nuovo scuola, pensai. Volevo morire, sarebbe stato meglio di tornare in quella merda. Non avevo amici, speravo davvero di passare inosservata come sempre. La sera passò e il giorno nuovo iniziò. Come al solito arrivai a scuola e mi misi a sedere da sola infondo alla classe. Vedevo gli altri che ridevano, scherzavano, si confidavano segreti e pensavo a quanto mi mancassero cose del genere nella mia vita. La prima campanella suonò, l'inferno iniziò. Dopo qualche minuto bussarono alla porta e un ragazzo entrò nella classe. Era un ragazzo alto, dai capelli scuri e con dei riccioli che gli arrivavano sopra gli occhi. Aveva gli occhi di un colore chiaro, immenso. Rimasi qualche momento a guardarlo ma poi mi persi nei miei pensieri. Si presentò alla classe, si chiamava Jason, era inglese e si era trasferito da poco qui ma conosceva benissimo la lingua. Per la prima volta ero come ipnotizzata da un ragazzo.




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