Cinque
mesi
Harry,
a volte, è quasi ridicolo. Mentre sparecchia -e Louis
Tomlinson non
ha mai sparecchiato in vita sua, sia chiaro- lo osserva parlare da
solo, con un sorriso idiota stampato in faccia e le fossette sulle
guance, le mani aperte e calde sul pancione e un tono di voce che
sfiora lo smielato.
Harry
Styles è suo marito da circa tre anni, ma loro due hanno
sempre
voluto avere dei figli, anche giovani come sono. Perché sì,
sanno che un bambino è una grossa responsabilità
-un'enorme,
gigantesca responsabilità- e che sono
sempre in giro per il
mondo, ma non hanno voluto aspettare un giorno di più.
Grazie
a una serie di fortunate stranezze nel dna di Harry, e anche con
l'aiuto del loro medico di fiducia, il dottor Ronan, sono riusciti a
concepire senza l'intervento di persone secondarie. E loro figlio
-Louis quasi potrebbe piangere, semplicemente nel pensarlo-
sarà
soltanto loro, e di nessun altro.
Finisce
di mettere i piatti nella lavastoviglie, si asciuga le mani e
raggiunge Harry sul divano. Ha ancora quell'espressione entusiasta
stampata sul viso da circa quattro mesi; sì, sono proprio
quattro, è
da quattro mesi che Harry ha un bambino piccolo
piccolo nel
ventre, che gli parla come un idiota e che lo accarezza attraverso la
pancia ogni giorno un po' più grande.
Louis
si siede accanto a lui subito dopo avergli schioccato un bacio sulla
bocca rossa e morbida. “Come state?” domanda, ad
entrambi. Harry
ride, tranquillo, rivolgendogli un sorriso così bianco e
splendente
da accecarlo.
“Benissimo”
replica, gli occhi pieni di quella luce felice che fanno scintillare
il verde nelle sue iridi come non mai. “Ehi,
tesoro” Harry
abbassa gli occhi sul proprio ventre, abbassando il tono della voce
con dolcezza, “c'è papà Louis qui
accanto a noi!”
Louis
sente il proprio cuore tremare ogni volta che Harry pronuncia frasi
di quel tipo. Posa timidamente una mano sul pancione, appena sopra
l'ombelico, tentando di percepire un qualsiasi movimento di suo
figlio.
“Sono
convinto che sia felice di vederti” ed eccolo, un altro di
quei
sorrisi troppo belli per essere veri. Louis non lo sa,
perché non
può vedersi con gli occhi di Harry, ma è
così felice ed insieme
intimorito dalla novità da essere bellissimo anche lui; la
notizia
della gravidanza è arrivata all'improvviso,
inaspettatamente, ma
Louis ha deciso subito con coraggio che si sarebbe impegnato a fare
il padre -ed Harry non potrebbe essere più fiero di lui.
Non
sanno ancora se si tratta di un maschio o di una femmina, e ad Harry
nemmeno interessa. È suo figlio, suo e di Louis, lo sente
crescere
di giorno in giorno dentro di sé; e non c'è
sensazione migliore di
sentirlo vivere, esistere nel suo ventre.
È così bello,
tenerlo al sicuro dentro la sua pancia, che quasi Harry non vorrebbe
mai lasciarlo andare.
“Ciao,
babe” Louis ha sempre un tono timido nel
rivolgersi a loro
figlio, ed Harry trova quel comportamento adorabile. “Cresci
bene,
mh? Non vedo l'ora di giocare a calcio con te.”
“O
di comprarle tanti vestitini” aggiunge Harry -sì, okay,
per
lui non farebbe differenza; ma, a dire la verità, ha una
leggerissima preferenza per una femminuccia.
“No,
te lo dico io” scherza Louis, gli occhi pieni di immagini mai
viste
ma già così delineate, così perfette
nella sua mente, da sembrare
già vive e colme di luce, “qui dentro
c'è un campione di
Doncaster. Attaccante, maglietta 17, con 'Tomlinson' stampato sulle
spalle!”
Harry
alza gli occhi al cielo; dovrebbe essere Louis ad assecondarlo, non
il contrario, ma annuisce comunque con pazienza.
“Tomlinson?”
ripete poi, incuriosito.
“Certo,
è ovvio che avrà il mio
cognome” assicura Louis, un tono
fiero nella voce,
Harry
è quasi tentato di ribattere, di litigare solo per gioco, ma
non ce
la fa proprio. La verità è che ha sempre
desiderato avere un figlio
che porti il cognome di Louis, ed ha sempre voluto lui stesso essere
chiamato Harry Tomlinson. Desiderio che si
è avverato per
lui, e che si avvererà anche per loro figlio.
Si
sente gli occhi bagnati e capisce che sta per ricominciare a piangere
come uno stupido. Gli capita spesso di emozionarsi a tal punto da
commuoversi, ma non ci può fare proprio niente;
sarà colpa degli
ormoni, della gravidanza e chi più ne ha più ne
metta, ma l'idea di
una famiglia tutta loro lo esalta così tanto da farlo
piangere.
“Ehi,
amore” lo richiama Louis, preoccupato,
“perché stai piangendo?”
“Perché
sono felice!” spiega Harry, sentendosi un bambino lui stesso.
Si
asciuga le lacrime, ma non fa in tempo ad esibire un sorriso
entusiasta che quello è già apparso sulle labbra
di Louis.
Il
ragazzo lo abbraccia delicatamente, sentendo la pancia di suo marito
premere contro i suoi fianchi, e “Dio, quanto ti
capisco”
sorride, immergendo il naso nei suoi ricci per inspirarne il
piacevole odore di cocco.
Harry
tira su col naso, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo,
sentendosi protetto e meraviglioso nell'abbraccio del suo uomo.
E
Louis, ad essere proprio sincero, non si può proprio
lamentare di
quel periodo o della gravidanza di suo marito. Harry è
tranquillo,
quasi beato, non ha voglie assurde e non è affatto
suscettibile; è
sempre il solito calmo, rilassato ragazzo di cui si è
innamorato sin
dall'inizio. Certo, qualche volta è capitato che abbia perso
le
staffe per nulla o gli abbia fatto richieste impossibili nei momenti
meno opportuni, ma è successo raramente e Louis ha sempre
assecondato i suoi capricci.
Poi
c'è stato l'episodio in cui Harry gli ha fatto gli occhi
dolci
chiedendogli di accompagnarlo a fare shopping per il bambino, e sono
stati sei ore in un centro commerciale
perché suo marito non
sapeva mai decidersi su cosa comprare, ma Louis preferisce non
ricordarlo.
Harry
prende la stoffa della sua maglietta nelle mani, e Louis ha imparato
che quello è il suo modo di essere un po' debole, di
appigliarsi a
lui come ad un'ancora capace di trarlo in salvo. Perché lo
sa che
Harry ha un po' paura del parto cesario che lo aspetta, delle
complicazioni che potrebbero esserci e dei problemi che potrebbero
presentarsi all'ultimo momento; ma Louis è assolutamente
sicuro che
loro figlio crescerà sanissimo -e sarà anche il
campione della
squadra di calcio di Doncaster, naturalmente.
“Sai,
Lou” dice Harry, qualche minuto di profondo e tranquillo
silenzio
dopo, “sono felice che aspettiamo un bambino.”
Louis,
con la coda dell'occhio, vede una delle sue mani sul suo fianco e una
sul pancione. Sorride, accarezzando i suoi capelli, pensando che
protegge quel bambino dentro di lui come se non ci fosse un domani e
affiancando anche la propria mano alla sua, per fargli sentire che lo
tiene al sicuro anche lui.
“Anche
io, Haz. Non sai quanto” afferma, posandogli un bacio sulla
tempia.
Harry
è accoccolato tra le sue braccia, Louis riesce a sentire che
sta per
addormentarsi. Sa bene che è stancante usare l'energia di un
solo
corpo per mantenerne in vita due, perciò sta sempre attento
ai
segnali che Harry gli manda inconsapevolmente.
“Hai
sonno?” gli domanda, con un sussurro tranquillo nel suo
orecchio.
Harry annuisce piano, già stanco come un cucciolo -Louis
riesce
quasi a vedere in lui il figlio che avranno fra poco.
“Però
volevo fare l'amore con te...” protesta subito dopo, la mano
ancora
sul ventre gonfio, sentendo subito dopo la risata lieve di Louis
dritta nel suo timpano.
“Adesso
riposati un po', sweetcheeks” gli
consiglia dolcemente,
“altrimenti poi finirai addormentato prima ancora di
cominciare.”
Harry
mette su un broncio adorabile. “Non me lo
rinfacciare” borbotta,
ricordandosi di quella volta che è successo per davvero,
facendo
scoppiare Louis a ridere.
Lo
stesso Louis che, teneramente, lo mette a letto e gli bacia
delicatamente una guancia mentre lui già dorme. Si ferma per
qualche
secondo, seduto accanto a lui, gli accarezza il pancione dolcemente e
non riesce a smettere di sorridere.
Ancora
cinque mesi, si ripete fra sé e sé, e poi
stringerà tra le braccia
il suo campione.
Angolo
Autrice
Non
ho nemmeno il tempo di rileggere, perché devo correre a cena
dopo
aver fatto circa 32987354 esercizi di matematica, quindi spero mi
perdoniate gli eventuali errori.
Comunque,
se siete arrivati fin qui senza morire per il fluff- ne ho messo
troppo, quintali direi, ma spero vogliate
perdonarmi;
pregnant!Harry è una cosa a cui pensavo da troppo, non
potevo più
resistere. E ovviamente sono l'unica pazza del fandom
che
scrive di Harry
e non Louis
incinto
La
dedico alle mie
ragazze di ask,
perché sono la dolcezza e , se ho pubblicato questa storia,
è solo
merito loro. ♥
Se
dovesse interessarvi, comunque, ecco qui il link della
mia long
Larry e dei miei contatti; il mio twitter
e il mio ask.
Un
bacione e tanto fluff per voi ♥
Seele
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