*spuntadaunangolino*
Saaalve ^^
Intanto buon anno.
Seconda cosa mi è venuta un'improvvisa voglia di scrivere
questa sera ma, allo stesso tempo, la mia testa non collabora nel
buttare giù nulla di sensazionale, perciò vi
propongo una os vecchissima, scritta forse anche questa due anni fa,
che mi era rimasta in cantiere perché mi convinceva poco.
Continua a convincermi
zero in effetti però vabbè, magari a qualcuno
piace. Non aspettatevi nulla di che, comunque uu
Se mai la vena creativa
coinciderà con un momento in cui avrò tempo per
soddisfarla tornerò con qualcosa di più
interessante...spero.
Grazie a chi
passerà di qui.
Vostra L.
Damn
Cut
“Per
chi diavolo mi ha preso? Pensa che io sia un fottuto
coglione?!!”
“Calmati
bro'!”
“No,
non mi calmo porca puttana! Chi si crede di essere quell'idiota di un
regista eh? Come diavolo si è permesso!”
Shan
fece un sospiro, grattandosi la nuca e non sapendo più che
pesci
prendere per cercare di farmi tranquillizzare ma ero nero,
completamente nero, non riuscivo a ragionare per la rabbia e mi ci
sarebbe voluto un'intera seduta di yoga -che non facevo- per farmi
passare quell'improvviso incazzo.
“Magari
ci sarà stato un motivo valido o...”
Mio
fratello non sapeva quanto si stesse andando ad infangare ancora di
più da solo e cominciò a capirlo quando lo
fulminai con uno sguardo
furente facendolo zittire del tutto e mettendo le mani avanti in
difesa.
“Non
può esserci nessun motivo valido, cazzo! Dura neanche un'ora
e mezza
quel cazzo di film, mi spieghi che bisogno c'era di fare dei tagli?!
Dannazione! Non mi sono sbattuto le palle per essere andato a New
York e girare quella scena inutile se avesse poi deciso di tagliarla
no? Mi ha completamente buttato fuori senza nemmeno avermelo detto!
Chi cristo pensa che io sia? Un attore del cazzo preso
improvvisamente dal nulla? Se gli faceva tanto schifo non mi
chiamava! Non l'avrebbe messa nel copione e non si sarebbe preso la
briga di girarla e di farmi girare i coglioni per averci messo anche
dell'impegno per una cosa che è durata venti
secondi!!!”
Non
me ne resi conto ma Shan si sarebbe ritrovato senza apparato uditivo
utile se avessi continuato a urlare in quel modo.
Nel
notare il suo sguardo decisi di prendere fiato dopo non averne tirato
uno per tutto il monologo precedente, facendo un respiro rumoroso per
enfatizzare il tutto, mentre mi misi le mani sui fianchi lasciando
ricadere un istante la testa all'indietro.
Avevo
il cuore che stava battendo a centomila per il nervosismo e anche la
mia voce stava assumendo un tono quasi roco per via di quelle urla.
Quando
riportai la testa in una posizione diritta mi ritrovai addosso lo
sguardo di mio fratello, seduto dall'altro lato del tavolo della
cucina che mi stava guardando indeciso se dirmi ancora qualcosa o
aspettare che mi fosse passata.
Gliela
risolsi prendendo un altro respiro prolungato poi mi sedetti nella
sedia di fronte alla sua.
“Non
è per i soldi, ok? Di quelli non me ne frega niente! E' una
questione di principio!” spiegai, aumentando la ragione con
un
gesto secco delle mani poste al centro “E' normale che
facciano dei
tagli durante il montaggio, lo sa chiunque lavori in questo ambiente,
e potevo capirlo se fossi stato nell'intero film ma, porca troia,
quella era la mia unica
scena! E non me ne frega un cazzo nemmeno della storia del film o del
fatto che potrebbe fare molti soldi, dio! Non doveva eliminarmi del
tutto e basta!”
Shan
aveva strizzato gli occhi, forse come tentativo retorico di non farsi
insordire dal mio tono, ma continuò a non dire nulla,
sospirando a
un certo punto e facendo fare uno sbuffo contrariato a me che poi mi
lasciai andare a peso morto sul tavolo con mezzo busto, appoggiando
la fronte sulle braccia stese in avanti.
“Mi
sta altamente sul cazzo questa cosa” lamentai con la bocca
mezza
coperta dalla stoffa, in un biascicare che venne strascicato e poco
udibile.
“Bro'
senti...”
Venne
interrotto dalla vibrazione del mio telefono che si mise a ruotare in
cerchio sul tavolo. Rialzai la testa e sgranai gli occhi quando notai
il mittente.
“Pronto?”
presi la chiamata con una voce tombale ancora molto vicina allo
scazzo nonostante stessi provando un po' di sorpresa, anche se
dall'altro lato sembrò non accorgersene.
“Jared?”
domanda titubante e mi trattenni per non rispondergli male.
Era
ovvio che fossi io, cristo santo! Mi aveva chiamato lui.
No
ok, calma.
“Sì?”
“Ciao
senti...l'ho appena saputo e...insomma, se ti va di parlarne
o..”
“Parlare
di cosa? Del fatto che mi hanno tagliato fuori?..no grazie, sto
meglio così!” ma poi mi pentii subito di aver
risposto in quel
modo, aggredendolo.
Notai
anche lo sguardo dubbioso che mio fratello mi aveva lasciato addosso
e che, dall'altro lato, ci fu del silenzio pesante per qualche
secondo.
Mi
sentii un ingrato in quel momento, stavo facendo troppo vittimismo.
Alla
fine non era colpa sua, non erano gli attori che decidevano quelle
cose, anzi gli attori erano proprio quelli che ne rimanevano fottuti
e lui stava solo facendo una cosa....gentile, nel chiamarmi.
O
almeno credevo.
“Ahm...”
cercai di riparare il danno, sentendomi improvvisamente io titubante
e anche con un pensiero in più nella testa che fino a un
momento
prima non c'era proprio stato “...scusa....sono solo un po'
nervoso”
Un
po'? Mi avrebbero dovuto dare del valium per cavalli per farmi
rilassare ma, stranamente, dopo aver sentito la sua voce, la
pesantezza che avevo avuto dentro al petto fino a prima si era
leggermente assopita.
“Uhm
no tranquillo...non volevo disturbarti..solo che, mi dispiace che sia
successo...e, insomma...sono qui in questo periodo...se ti va una
chiacchierata, fammi uno squillo...solo se ti va eh..” non
avevo
mai sentito una richiesta più incerta e detta in maniera
tentennata
di quella ma, proprio per quel motivo, mi addolcii di più e
persino
liberai un mezzo sorriso tra me e me.
“Ok...beh
grazie..”
“Niente...ok,
ciao”
“Ciao”
Spensi
il telefono quasi confuso, mi aveva destabilizzato in maniera
sconosciuta quel breve momento.
“Chi
era?” chiese mio fratello incuriosito, guardandomi nello
stesso
modo e facendomi alzare lo sguardo su di lui.
“Ahm..”
lo guardai mezzo spaesato mordendomi il labbro inferiore senza
accorgermene “...Colin”
“Colin?”
aggrottò le sopracciglia.
“Farrell”
rettificai.
Le
alzò del tutto dimostrandomi la sua totale sorpresa.
“E
cosa voleva?”
“Parlare”
“Di
cosa? Lui non dovrebbe aver avuto tanti problemi”
affermò, ma mi
parve di recepire un leggero astio nella sua voce che non compresi.
Alzai
le spalle “Niente..così, per scambiare due
parole”
Shan
mi guardò storto “Non ti farai compatire
spero”
Sospirai
guardandolo scettico “No bro', è solo una
chiacchierata”
ribattei piatto, cercando di non dimostrare nulla ma poi sgusciai via
dalla sedia, per spostarmi fino in camera mia.
Avevo
sentito il bisogno, inspiegato, di terminare in fretta quel discorso.
Lo
cercai con lo sguardo dopo aver varcato la soglia e lui mi aveva
già
notato per via di un braccio alzato con cui stava tentando di
attirare la mi attenzione.
Non
seppi perché mi venne da trattenere un sorriso appena lo
vidi e mi
spostai verso di lui facendo un rapido calcolo del tempo.
Due
mesi? Forse tre...non ricordavo esattamente quando avevamo finito
quelle pseudo riprese che per me, ora, non erano valse a un cazzo ma
il rendermi conto che fosse passato relativamente così tanto
dall'ultima volta in cui ci eravamo visti mi fece agitare.
E
anche quello non mi fu del tutto chiaro.
Continuai
lo stesso a nascondere le evidenze, plastificando l'espressione in
una di apparente calma fino a che un mezzo sorriso lo liberai
comunque quando arrivai al tavolo e gli presi la mano che mi stava
allungando, per stringerla.
Lui
sorrise completamente. Momento di blocco totale e ci rimasi ancora.
“Ehi..mi
fa piacere che tu mi abbia richiamato, è da un sacco che non
ci si
vede uh, come stai?”
Disinvolto.
Tranquillo. Solare. Amichevole.
Tutto
il contrario di come mi sentivo io ora e di come mi era sembrato lui
al telefono.
Mi
spiazzò ancora facendomi rimanere un attimo senza parole, lo
sguardo
bloccato sul suo che non sapevo perché mi stesse facendo
quell'effetto.
Con
i capelli non più sulla fronte, scarmigliati in aria, e solo
un
leggero pizzetto sul mento quasi invisibile sembrava ancora
più
giovane di quello che era e di come me lo ricordavo.
Dovetti
deglutire e riprendermi la mano, ancora nella sua, prima di
riottenere l'utilizzo della voce.
“Già
infatti...a posto grazie, anche tu ti trovo bene” spiccicai
sedendomi e sentendomi anche un po' idiota.
Lui
alzò le spalle con indifferenza “Sono alle prese
con un film nei
dintorni..non mi fa rilassare un attimo”
Non
si direbbe.
Non
glielo dissi.
Annuii
con fare interessato, poi rendendomi ancora più conto che
non avevo
pensato sul serio a come sarebbe potuto andare un incontro del genere
con lui. Non sapevo nemmeno di cosa avrebbe voluto parlare.
Sì,
un po' sul set ci eravamo conosciuti, avevamo scambiato anche qualche
drink al di fuori del lavoro ma il tutto era durato neanche quattro
giorni. Non potevo certo dire di conoscerlo o considerarlo
già un
'amico'.
“Tu
invece?”
Mi
ripresi, tornando a focalizzare la visuale e guardandolo per un
istante come se fossi appena uscito dall'acqua. Infatti la sua
espressione mezza incerta mi fece capire che non stavo dando la
migliore impressione di me.
“Ahm..ho
fatto una piccola parte ma sono soprattutto impegnato con la band
ora”
Annuì
e scese un istante di momento imbarazzante che fortunatamente
interruppe lui, io mi ero improvvisamente spento senza sapere il
motivo.
“Cosa
prendi? Non ho ordinato perché non sapevo cosa
preferissi”
“Ah...”
feci finta di pensarci, io non bevevo alcolici ma chiedere solo
dell'acqua mi sembrava decisamente fuori luogo “...una birra
leggera”
Lui
annuì di nuovo, con un cenno accondiscendente e appena
arrivò anche
la mia ordinazione continuò a parlare lui, facendo
finalmente
sbloccare anche me su argomenti spiccioli che continuammo per qualche
minuto fino a che fu sempre lui a cambiare discorso.
“Jared..”
si morse inconsciamente il labbro inferiore e deglutii senza volerlo
a quel gesto, soprattutto per il modo in cui pronunciò il
mio nome
“...insomma, riguardo alla faccenda del film...mi dispiace
che sia
andata così”
Aprii
per un istante di più lo sguardo, non sapendo cosa dire e
nemmeno
perché lui se ne fosse interessato così tanto o
ci avesse dato peso
ma, se era davvero sincero, mi stava facendo piacere.
Scossi
la testa, cercando di rimanere più o meno indifferente senza
farmi
riprendere dal nervoso che avevo provato il giorno prima.
“Non
è colpa tua e non so che dire...insomma ci sono rimasto, non
me
l'aspettavo”
Lui
mi guardò dispiaciuto e mesto con un'espressione da cane
bastonato
che mi fece deglutire di nuovo.
Che
diavolo mi prendeva?
“Magari
parlandogli si può risolvere qualcosa”
Perché
ti interessa così tanto?
Mi
trattenni. Non volevo fare la parte dell'insopportabile e continuavo
a ripetermi che non era colpa sua, non c'entrava niente...anche se
non capivo perché me la stessi davvero prendendo
così tanto per una
cosa del genere.
Non
era la prima volta che subivo, come dire, dei 'dispiaceri' riguardo a
dei film o delle parti...ma in questo caso era diverso.
Mi
sembrava di essere stato colpito realmente nell'orgoglio.
“Per
come mi ha liquidato al telefono non credo proprio...mi ha anche
detto di non farmi vedere all'anteprima”
Rimase
leggermente a bocca aperta non aspettandoselo e provai un leggero
brivido caldo lungo la schiena.
Cristo!
Da quand'è che era così affascinante? O meglio,
perché me ne stavo
accorgendo ora?
“Fuck...questa
si che è stronza come cosa...Joel non si è mai
comportato così
prima d'ora, poi perché diamine? Non ha senso”
La
sua enfasi mi lasciò basito ancora una volta ma
riuscì persino a
farmi ridere sommessamente e, senza preavviso, mi resi conto
perché
l'avessi presa così sul personale ma ancora non capivo
perché fosse
quello il motivo.
Perché
c'era anche lui.
Scrollai
le spalle “Fa niente ok? Si vede che doveva andare
così..”
Mi
guardò indeciso “Ma perché chiamarti
allora? E' stata una
bastardata bella e buona”
Risi
di nuovo, capacitandomi del fatto che il suo interesse fosse reale.
“Dovresti
saperli meglio di me i casini che ci sono in questo ambiente”
“Sì,
ma continua a dispiacermi....”
“Perché?”
Ok
lo chiesi.
Mi
uscii spontaneo e smisi di trattenermi anche se lo lasciai senza
parole per qualche secondo, forse capendo anche lui che si era
immerso in un campo minato.
Tentò
di rifilarmi un'espressione 'normale'.
“Insomma...per
te, perché ci hai messo dell'impegno per quanto sia stata
una cosa
breve e...” fece una leggera pausa che mi creò
un'aspettativa
enorme che nemmeno io realizzai del tutto “...mi è
piaciuto
lavorare con te” soffiò, dopo aver abbassato il
tono e anche lo
sguardo, quasi in imbarazzo.
Per
l'ennesima volta deglutii, poi si ripresentò il brivido e in
aggiunta, tanto per essere felici tutti quanti, lo stomaco divenne
improvvisamente caldo.
“Ah
beh...” non me l'ero aspettata, davvero.
Io
non ci avevo pensato granché a dir la verità.
Sapevo chi fosse
ovviamente, prima di trovarmi sul set, lui era uno degli attori
affermati hollywoodiani per quanto non fosse americano e persino
più
piccolo di me, ma non ci avevo dato un gran peso e avevo fatto la
scena senza ragionarci più di tanto.
Non
seppi cosa dire tranne l'unica frase che avrei dovuto trattenere tra
i denti.
“Magari
faremo un altro film insieme...chi lo sa” spiccicai, fingendo
tranquillità che non provavo mentre lui risollevò
lo sguardo e ci
lessi quasi una speranza malcelata sul fatto che avesse pensato la
stessa cosa ma non fosse riuscito a dirla.
Si
riprese e sorrise di nuovo, annuendo.
“Mi
piacerebbe....magari qualcosa di più lungo”
Risi
“Non sfottere”
Alzò
le mani, ridendo “No davvero! Almeno avere la soddisfazione
di più
scene....intense
se vuoi”
Ridemmo
insieme e mi accorsi solo in quel momento che mi aveva risollevato
del tutto il morale, oltre che impiantato anche dentro di me la
stessa speranza, senza volerlo.
“Non
so se sia una buona idea..”
Alzò
le sopracciglia con una leggera provocazione.
“Non
ti senti all'altezza?”
Lo
guardai con sfida “Non è questo,
è..” il telefono nella mia
tasca mi interruppe, cominciando a diffondere la suoneria per
l'intero locale “...scusa un attimo” mi
annuì e presi la
chiamata di mio fratello che mi intimava a muovermi perché
avevano
bisogno allo studio.
Quando
riattaccai, sbuffai inconsciamente e vidi, per un velocissimo
istante, del dispiacere anche sul viso di Colin.
“Scusa
devo tornare...” indicai retoricamente dietro di me come se
lo
studio sarebbe comparso improvvisamente alle mie spalle, ma lui
capì
annuendo con un cenno d'assenso anche se poco convinto.
“Ok...beh,
mi ha fatto piacere rivederti”
“Anche
a me” finalmente lo dissi senza sforzo.
“Ci
sentiamo se ti va”
“Sì
volentieri..” confermai, prendendogli di nuovo la mano dopo
essermi
alzato e scusandomi di nuovo per dover praticamente fuggire
così.
Fu
a pochi passi prima dell'uscita che mi fermai, sentendomi chiamare.
“Jared?”
lo guardai in aspettativa “..forse ci rivedremo prima di
quanto ci
aspettiamo sul serio...su un set intendo”
Sorrisi
“Lo spero”
Mi
ricambiò il sorriso con un ultimo cenno e le sensazioni
precedenti
tornarono a farmi visita in un attimo.
Ero
riuscito a sfuggire dal rispondergli ma non sapevo perché mi
fossi
sentito così nervoso al riguardo. Di certo non immaginavo
che quella
possibilità sarebbe comparsa davanti ai nostri occhi, molto
prima di
quanto ci saremmo mai aspettati.
*nda-per chi non lo sapesse, il
'taglio' fa riferimento al film Phone Booth
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