Piccola premessa: Ebbene sì. Sono io che scrivo una seblaine.
Non una klaine. Non una kurtbastian, non una thadastian, ma una
seblaine. Non è che sia passata al lato oscuro della forza.
E' solo un mio pensierino anche per i miei lettori seblainer.
Per l'affetto e il supporto che mi danno nonostante scriva per loro
vere e proprie cavolate, diciamocelo XD!!
Questa os è dedicata sopratutto a Monica e Claris, senza la
cui passione per la seblaine, in effetti, non avrei mai scritto niente
su questi due, anche se devo dire che mi sono divertita.
Però ve lo dovevo. Per le volte che avete detto con me "ma
vaffa"!!!! E voi sapete a cosa!! XD
Ed è anche per la mia beta Oldlady, che era curiosa di
vedere cosa ne sarebbe venuto fuori. Spero di non aver fatto un gran
casino.
Non conoscendo il modo che il fandom seblainer ha di vedere questa
coppia, non avendo mai letto ff in merito, ed essendo solita trattare
di loro solo come amici, mi sono dovuta fare una certa cultura cercando
cose su tumblr, e ff in giro per efp. Ho letto soprattutto le
bravissime Medea e Ginny Potter e devo dire che ne ho scoperte di cose
interessanti! Blaine resta fondamentalmente il solito Blaine, mentre
Sebastian quasi mai è proposto come un Dio del sesso stronzo
ma bensì come un cattivo ragazzo dal cuore d'oro. Che chiama
Blaine “Killer”. Ho adorato questa cosa
così tanto che credo la userò anche nei miei
scritti dove presento la loro amicizia. Devo dire che preferisco il
modo in cui il fandom vede Sebastian con Blaine, che quello in cui il
fandom lo vede con Kurt. Ma di gran lunga. Il che potrebbe essere un
problema per una kurtbastian shipper direi.
Non diventerò una seblainer ma devo fare tanto di
cappello a chi lo è. Hanno egual rispetto per entrambi i
personaggi e dal mio punto di vista devastato dall'altro fandom, non
è poco.
BTW, spero che ciò che ho scritto sia credibile per voi fan
della coppia e che soprattutto vi piaccia.
Ovviamente Kurt in questa ff nemmeno viene nominato. Ovviamente non
è il mostro della situazione. Anche se fa parte della vita
di Blaine nel tf io SCELGO di non infamarlo in questa ff per
far splendere Sebastian. Non ne ho bisogno, e non è per
questo che ho scritto questa seblaine.
Il tutto parte da... un dopo. Dopo la sbornia, dopo il sesso, dopo il
cercarsi e il saltarsi addosso. Ci sono mille ff che parlano di questo.
Io volevo dare spazio al dopo tra questi due. E sono stata molto
ispirata, lo confesso!! Spero di aver fatto un buon lavoro per voi. XD
BUONA LETTURA!!!
XXXXXX
"Second chance"
Sebastian lo sa perfettamente. Lo sa con l'ineluttabilità
con cui sa che dopo il giovedì viene sempre un
venerdì, che i suoi occhi sono verdi e che il suo cognome
è Smythe.
Lo sa perché lo sente, da qualche parte vicino al suo cuore
(vicino perché no, non ammetterebbe mai che è il
cuore, è proprio lui il bastardo traditore quello che lo fa
sentire perso). E' come un vuoto che sembra impossibile da colmare.
Come un canto che cerca una melodia che nessuno ha mai inventato.
Non ha ancora aperto gli occhi eppure sa che Blaine non è
più vicino a lui dentro quel letto immenso.
Svogliato, allunga una mano continuando ostinato a tenere gli occhi
chiusi, giusto per avere una conferma che in fondo non gli serve e
sì, sente che il materasso vicino a lui
è freddo. La scia del suo profumo lo inganna
perché è ancora nell'aria ma Sebastian
a quello sa di non dover dare alcun peso. Il profumo di Blaine resta
sempre sopra ogni cosa per giorni dopo che se ne è andato.
Succede ogni volta.
E lui adora questa cosa.
Blaine è andato via, ma non da molto, pensa quando
girandosi sulla schiena nota una lama di luce che ferisce i suoi occhi
ancora chiusi. Di sicuro la finestra era chiusa ieri notte, quando un
po' brilli sono entrati in quella camera gettando i vestiti ovunque,
nella fretta di spogliarsi per amarsi. E di sicuro è stata
aperta da poco, o lui si sarebbe svegliato molto prima. Blaine deve
essere ancora vicino a casa quindi, magari a prendere un
caffè in quella tavola calda vicino all'appartamento di
Sebastian, quello dove vanno ogni venerdì sera da quasi tre
mesi, per un appuntamento che non è mai un
appuntamento. Anche se ne ha tutta l'aria.
Ma no, vanno lì solo perché Sebastian ama le loro
pizze e Blaine i loro primi. E andarci insieme sembra meno noioso che
farlo ognuno per i fatti propri.
Il desiderio di afferrare il telefonino e mandargli un messaggio per
implorarlo di tornare è forte in Sebastian. Ma lui
non vi cederà. Non lo fa mai.
Ha ancora una reputazione da difendere, e sono già troppe le
volte in cui ha rischiato di perderla per stare con Blaine.
Blaine che non vuole impegni. Blaine che va sempre a prendersi il
piacere senza avvertire e non chiede mai che gli siano fatte promesse
dopo. Blaine che lo ama come se ogni volta dovesse essere l'ultima, e
che se ne va prima che Sebastian abbia il tempo di dirgli anche un solo
"vattene".
Perché quella è una parola che non gli
è mai piaciuta.
E non può essere lui. Non può essere lui a dirgli
che mai una volta ha pensato di dirgliela. Neanche quando Blaine
diventa un vero rompipalle e finiscono per litigare per vere e proprie
stupidate, come la mania di Sebastian di mangiare arance a letto e
lasciare che le bucce si infilino nelle lenzuola o quella di Blaine di
mettersi l'odioso gel in quei capelli che Bas preferisce di gran lunga
quando sono ricci e un po' indomati.
Così come non può essere lui
nemmeno quello che gli chiede di restare dopo il sesso,
perché farlo lo renderebbe debole. E lui non vuole sentirsi
debole.
Blaine lo fa, se vuole. Ma Sebastian non gli chiede mai di restare.
Non può perché nel disegno generale delle cose
è Blaine quello che crede nei sentimenti duraturi, quello
che aspetta un ragazzo con cui costruire una famiglia, quello che pur
scopando con Sebastian ancora esce con compagni di corso alla Nyada, la
scuola che frequenta da ben due anni, cercando qualcuno con cui
costruire qualcosa di serio e non solo qualcuno che gli faccia
semplicemente passare la serata. Per quello ha Sebastian.
Sebastian che invece è più un tipo da
scopate frettolose, attaccato al muro di un sudicio bagno di un bar
infimo con perfetti sconosciuti. E' più tipo da ragazzi che
possono restare un intero weekend, ma mai per una settimana.
E'più tipo da divertimento senza impegno.
Per quello ha Blaine.
Che resta. Che persiste. Che... c'è, da sempre, sembra.
Anche se non è veramente così. Il loro sempre
è cominciato piuttosto tardi a ben vedere. Si sono
conosciuti alla Dalton quando avevano 18 anni e hanno passato i due
anni prima del diploma a rincorrersi. O meglio, Sebastian lo
rincorreva e Blaine gli sfuggiva.
Già allora voleva qualcosa che era ben conscio che Sebastian
non poteva dargli.
Blaine ha sempre cercato qualcosa che Sebastian non sapeva o non poteva
dargli.
Eppure a un certo punto sono diventati amici. Di quel tipo
che non si risparmiavano frecciatine e dolori, ma che erano anche
sempre vicini l’uno all'altro comunque. E quando New York
è arrivata e con essa la vita da adulti, gli amici
piano piano sono diventati amici con benefici.
E anche se Blaine seppur più smaliziato, continua a cercare
l'amore, e Sebastian, sebbene più preso di quanto
voglia ammettere, continui a cercare solo la prossima bella scopata,
con il tempo sono diventati anche di più.
Ma non sanno dirlo, o non vogliono dirlo. O forse è solo
Sebastian che per la prima volta si illude.
Sono i loro ruoli quelli e entrambi li interpretano più che
bene.
Il loro in fondo è solo un accordo. Un accordo fatto per
comodità e interesse.
A Blaine piace essere posseduto da Sebastian. Quando questi lo prende
senza gentilezza, eppure ancora gli chiede il permesso per baciarlo,
per venirgli dentro, per assaporarlo ancora un po'. E Sebastian adora
perdersi nel odore della pelle di Blaine dopo il sesso.
E senza impegno tutto questo assume un’aurea di meraviglia.
Quando, dopo essersi amati frettolosamente ma intensamente, ancora
riescono a ridere e scherzare sui sederi degli altri ragazzi senza
sentirsi gelosi l'uno dell'altro. O quando Blaine riesce a raccontargli
del suo ultimo litigio con il padre mentre Sebastian è
intento a cercare di fargli perdere la testa con la propria
bocca. E' sesso ma anche complicità. Ed
è perfetto. E' quello che serve adesso a Blaine per non
sentirsi solo mentre ancora cerca. E' quello di cui Sebastian ha
bisogno per soddisfare un suo vecchio desiderio.
Ed è tutto qui. Dovrebbe essere tutto qui.
Tranne il fatto che in realtà non lo è. Non
più.
Non per Sebastian.
Blaine è la sua eccezione, e Sebastian sa di essere quella
di Blaine in un certo senso, eppure questo sembra non
contare.
Anche se per Sebastian adesso conta. Non vorrebbe. Ma
è così.
Un desiderio che però sembra essere solo suo.
Perché Blaine viene, prende e se ne va senza lasciare dietro
di sé altro che ricordi e quel profumo persistente che danna
l'anima e il corpo di Sebastian con piacevoli ricordi, come
un amante egoista. Un ruolo interpretato da Sebastian di solito, che
trova anche in Blaine un perfetto esecutore.
Sbuffando Sebastian lancia le lenzuola lontano dal suo corpo.
Comincia a sentire caldo in quella luminosa mattina di
settembre e soprattutto vuole vedere il proprio corpo. Vuole
vedere la scia del desiderio e del possesso che Blaine sente per lui
dipinta ancora sulla sua pelle.
Così si piazza davanti allo specchio dell'armadio e si
osserva. Osserva ogni segno rosso, ogni graffio, ogni succhiotto che
riesce a vedere. E sorride. Sorride al ricordo dell'irruenza con cui
Blaine si fa amare e lo ama, e sorride al pensiero che quei
segni resteranno lì' ancora un po' a ricordargli
che ogni tanto ci riesce. Ci riesce ad avere Blaine esattamente come
vorrebbe averlo sempre. Arrendevole, cedevole, come cera da plasmare
tra le sue mani.
Come se fosse suo. Davvero suo.
Stiracchiandosi Sebastian esce dalla camera nudo
com'è, senza sentire il bisogno di
mettersi nulla addosso. Vive da solo in quell'appartamento troppo
grande da quando si è trasferito a New York, e
anche se avesse dei coinquilini non è tipo da
essere pudico. Non lo è mai stato.
Sorride di nuovo pensando a come Blaine invece si senta in imbarazzo
quando Sebastian gira nudo per casa e anche lui è
lì. A volte lo fa apposta, lo ammette. Gli piace vedere le
sue guance arrossire per qualcosa che fa lui.
Sono cose che lo fanno sentire un po' più importante di un
semplice sfogo a un prurito intimo.
Anche se è quello che è. E' quello che
è diventato. E' quello che si accontenta di essere pur di
stare vicino a Blaine.
Quando entra in cucina lo sente subito. L'odore del caffè.
Blaine si sveglia sempre prima di lui quando resta a dormire in quella
casa e prima di andarsene gliene prepara sempre un po'. Sebastian ha
una di quelle macchine che lo mantengono caldo per ore e adora il fatto
che Blaine abbia questo pensiero per lui anche dopo che ha svolto
quello che crede essere il suo compito primario, e unico
scopo in quella relazione, e lo ha soddisfatto.
Se ne versa una tazza abbandonante e torna in salotto aspettandosi un
vero disastro. Hanno fatto una festa la sera prima. Era il compleanno
di uno degli amici della Nyada di Blaine, e Sebastian ha offerto il suo
appartamento. Lo ha fatto perché è in
una zona tranquilla e potevano fare tutto il casino che volevano senza
correre il rischio di disturbare nessuno visto che l'unico altro
abitante in quella parte dell'immenso stabile in cui vive
è sempre fuori per lavoro. Lo ha fatto perché
lui, a differenza di Blaine che vive con Sam e Tina, due sue vecchi
amici del liceo, vive da solo. E soprattutto lo ha fatto
perché voleva tenerlo d'occhio.
Non sa chi sia questo Jason che compiva gli anni ma ultimamente Blaine
gliene parla un po' troppo, e la cosa non gli piace. Da quello che ha
visto è un bel ragazzo. Un ragazzo anche divertente. Un
ragazzo che quando ha ballato sul tavolino in mogano spogliandosi ha
dimostrato di avere anche un fisico niente male, e un certo interesse
per il suo (no, non mio) Blaine, prima di finire con la faccia dentro
la ciotola di pop corn e restare lì per il resto della
serata. Mentre Sebastian faceva quello che temeva avrebbe fatto questo
Jason invece: si scopava Blaine come piaceva a lui. Con forza e ardore.
Sebastian si aspetta di trovare il tavolino ancora rovesciato come
è rimasto dopo quella performance. E un vero e proprio
macello in giro per la stanza. Non sarebbe la prima volta.
Non trova niente di tutto questo invece.
L'unico segno che trova del fatto che in quella stanza
è stato dato un party è l'enorme sacco nero,
pieno, che fa sfoggio di sé in un angolo della stanza. Il
resto è tutto al suo posto. Il tavolino è stato
raddrizzato e pulito, come il resto della stanza.
"Blaine" sussurra compiaciuto Sebastian, e la voglia di telefonargli
per dirgli grazie e per dirgli di tornare aumenta ancora.
Non lo ha mai fatto però. Per quanto spesso lo abbia
desiderato ancora non ha superato quel limite. Sarebbe tutto
inutile dopo, se lo facesse, e Sebastian lo sa bene.
Blaine è... lui. In quella storia Blaine ricopre
il ruolo che è sempre stato suo e se
Sebastian lo rincorre, Blaine gli sfuggirà. Esattamente come
ha sempre fatto lui quando qualcuno lo inseguiva.
E' qualcosa che ha imparato e che adesso può usare per se
stesso, ed è più di quanto si possa dire del
resto della vita dissoluta che ha condotto fino a quel momento.
Ha 23 anni del resto. Non è più un bambino.
Trangugia il resto del caffè in un solo sorso e si bea della
sensazione di calore che gli scende giù per la gola. Gli
serve una doccia adesso. Una bella doccia che porti via con
sé un po' dell’odore di Blaine. E soprattutto gli
serve tenere le mani lontano dal suo telefonino il tempo sufficiente a
far sì che Blaine arrivi alla Nyada. Poi
staccherà il telefono per seguire le lezioni e non ci
saranno più problemi.
E' distratto dal fatto che Blaine presto rivedrà Jason,
quando si dirige verso il bagno. Distratto dal fatto che trascorrendo
insieme ben 5 ore e, avendo diversi corsi insieme, i due potrebbero
combinarne molte. Prendersi un caffè insieme. Uscire per un
pranzo veloce e poi magari finire a casa di Blaine o di Jason. A fare
sesso.
E' distratto da quella che non ammetterebbe mai essere
gelosia, o lo sentirebbe. Il rumore dello sciabordio dell'acqua. La
voce che canta una canzone di Katy Perry.
Blaine che canta.
Ma è distratto e quando apre la porta con irruenza
è più che sorpreso di trovarsi davanti l'immagine
che si trova davanti.
Blaine completamente immerso nella vasca, circondato da schiuma e con
un sorriso aperto e sincero, felice di vederlo, che da solo, illumina
tutta quella stanza.
Due pensieri sono quelli che fanno subito capolino nella sua mente.
1. Blaine è nudo dentro quella vasca.
2. E' rimasto.
Ed è la prima volta che Sebastian lo trova ancora in casa al
suo risveglio.
"Sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo, Blaine. Che ci fai
qui?" Chiede, anche se in quel momento avrebbe solo voluto dirgli
grazie per essere rimasto.
"Non è esattamente la reazione che mi aspettavo questa." Gli
risponde l'altro, il sorriso che sparisce dalle sue labbra
rendendo di colpo cupo il suo bel viso.
Sebastian non lo ammetterà mai ma quella è una
delle tante cose di Blaine che ha imparato ad amare. Il fatto che le
sue emozioni gli si leggano in viso con una sorprendete chiarezza. Una
chiarezza che lo disarma ogni volta.
Sebastian difficilmente è chiaro in ciò che
vuole. A lui sono sempre piaciuti i sotterfugi, i trucchetti, e
le mezze verità. Non è un tipo che
mente ma adora giocare e per farlo spesso deve nascondersi. E'
così che si diverte. Stare con Blaine gli ha insegnato la
bellezza dell’essere privo di difese.
Ma quando lasci che il tuo cuore sia visibile a tutti è
più facile spezzarlo, e questo ancora lo terrorizza.
"Se mi dai il tempo di svegliarmi e di connettere i pochi neuroni
rimasti attivi dopo ieri sera, vedrai che sarà
un’altra la mia reazione a questa invitante vista." Sussurra
Sebastian con voce improvvisamente più calda, dando
un’occhiata allusiva al suo pene che sta già
facendo il suo lavoro al pensiero di Blaine nudo, eccitandosi.
"Buongiorno, killer" continua poi, avvicinandosi a lui come
un felino che ha appena avvistato la sua preda.
Ed è fiero, del modo in cui Blaine si perde a fissarlo. E'
fiero dell'effetto che riesce a fargli ogni volta. E' fiero
del modo in cui Blaine lo fissa senza perdersi nessuno dei
suoi movimenti lenti, godendo di ogni dettaglio del suo
corpo. E' fiero del desiderio che sa scatenare nell'altro.
Poi Blaine si passa lento la lingua sulle labbra e anche Sebastian cede
un po' e lascia che il fuoco divampi in lui. E all'improvviso lo
ricorda. Non dovrebbe dimenticarlo mai, in effetti. Non
è il solo ad avere potere in quella piccola stanza.
Sedendosi sulle ginocchia vicino alla vasca si sporge per dare un bacio
a Blaine e questi, subito docile e remissivo, apre la bocca e lascia
che la propria lingua si intrecci alla sua.
Il bacio è lento e voluttuoso ma troppo breve per il gusto
di Sebastian. Quando si staccano Blaine dice direttamente sulle sue
labbra: "Buongiorno a te, Smythe."
E' tutto molto intimo, forse troppo. Troppo per i loro standard almeno,
e una piccola spia comincia a lampeggiare nella mente di Sebastian.
Pericolo!!Pericolo!!
"A cosa devo l'onore di vedere che sei rimasto per usufruire della mia
vasca?" chiede così cercando di buttarla sullo scherzo.
"La tua è una gran bella vasca che non usi mai
perché preferisci la doccia. Mi sembrava uno spreco. Se ne
stava qui bella e invitante. E visto che oggi non intendo
andare alla Nyada mi sono detto : perché no? Non ti dispiace
vero, micetto?"
"Micetto?" ridacchia Sebastian a quell'appellativo. E' raro che Blaine
li usi con lui. Ma quando lo fa sono sempre una provocazione per farlo
infuriare. E Sebastian lo sa. Lo sa lui come Blaine quello che sta per
succedere anche se forse non lo ha tenuto in conto prima di usare quel
vezzeggiativo. Ma Blaine ci mette molto poco a capire e
cominciare a implorarlo con ripetuti " no no no" ma Sebastian non lo
ascolta.
Svelto infila una mano nella vasca e schizza Blaine in faccia.
Ed è tenero quando chiude gli occhi e boccheggia. E' tenero
anche quando subito dopo impreca e passa alla contromossa ripagandolo
subito con uguale trattamento. Sebastian se lo aspettava. Il lato
combattivo di Blaine è un’altra delle mille cose
che ama di lui.
E in quel momento non gli interessa di tutta l'acqua che finisce sul
marmo del bagno. Non gli interessa nemmeno che dopo sarà lui
a dover sistemare tutto quel casino perché Roza, la donna
delle pulizie, passerà solo venerdì.
Gli interessa solo la risata squillante di Blaine e il fatto
che sia ancora lì e, santo cielo! stia usando il suo
bagnoschiuma. E solo al pensiero che dopo la pelle
ambrata di Blaine profumerà come la sua
è sufficiente per rendere di nuovo dolorosamente noto a
Sebastian che è nudo e che lo è anche Blaine e
che ci sarebbero almeno altri 100 modi di impiegare il tempo piuttosto
che bagnarsi.
Così si sporge, afferra le mani di Blaine e le blocca, poi
assale di nuovo le sue labbra in modo vorace e selvaggio.
Stavolta il bacio dura di più. Sebastian si prende il tempo
di esplorare la sua bocca e di assaporare il sapore di Blaine, di
mordicchiare le sue labbra e di bearsi degli ansimi che ne escono.
Sono amanti o amici adesso? Non può fare a meno di
chiederselo. Non sa che ruolo interpretare quindi decide di essere solo
Sebastian e stringendo ancora di più i polsi di Blaine tra
le mani, lo tira verso di sé fino a che il suo torace non
è attaccato a quello bagnato di lui e lo bacia ancora
più approfonditamente.
"Che ci fai qui?" chiede a tradimento poi quando si
stacca, ora che le difese di Blaine sono basse.
In lui ha trovato un abile avversario, capace di reggere i suoi
attacchi e usare difese impenetrabili. Se vuole la verità
deve chiederla quando Blaine è rilassato e docile.
"Puzzavo di birra e patatine." Risponde debolmente lui
infatti fissando negli occhi Sebastian e questi sorride
languido. Puzzava anche di sesso con lui, sicuramente. Ma Sebastian sa
che quello non lo disturba perché è capitato
tante volte che da casa sua, dopo una sessione di sfiancante sesso,
Blaine vada alla Nyada senza farsi una doccia. Quando Sebastian gli
ha fatto notare che la cosa è un tantino
disgustosa, Blaine con semplicità gli ha risposto:"Certi
giorni mi piace avere il tuo odore addosso."
Ma non è quella la risposta che voleva quindi chiede
ancora: "Non resti mai, Blaine. Perché stavolta lo
hai fatto?"
"Pensavo... è mercoledì e tu non hai mai nulla da
fare il mercoledì e neanche io devo fare molto oggi,
perciò pensavo che avremmo potuto passare la giornata
insieme" bofonchia allora Blaine, e per un attimo sembra imbarazzato.
Sebastian lo trova strano. Terribilmente carino e eccitante, ma strano.
Come la sua motivazione. Sa che non è vero che il
mercoledì non ha da fare nulla alla Nyada. Anzi! E' uno dei
giorni più impegnativi della settimana per lui con i corsi,
ma se Blaine vuole un giorno di vacanza, un giorno intero da passare
con lui, Sebastian non si tirerà certo indietro. Qualsiasi
sia il motivo.
Per un attimo pensa se Blaine per caso ricordi che giorno è
esattamente quello. Ma no, sarebbe assurdo. E lo è
già abbastanza che lo ricordi lui, onestamente.
Così lascia andare i polsi di Blaine e lascia che lui si
adagi di nuovo nella vasca mentre aspetta il verdetto di Sebastian.
"Blaine, devo dirti una cosa" comincia a dire lui. "Non uscire di
testa. Non è nulla di...beh orribile" si affretta ad
aggiungere poi quando nota lo sguardo impaurito dell'altro.
Quella precisazione fa ridere nervosamente Blaine e nel movimento un
po' di acqua straborda dalla vasca bagnando Sebastian sulle cosce. E'
allora che si rende conto che sarebbe tutto più
facile se anche lui entrasse in quella benedetta vasca, invece di
restare lì fuori, seduto con il sedere nudo su delle
mattonelle bagnate, così lo fa.
E Blaine smette di ridere all'istante quando Sebastian si alza e gli
mostra di nuovo tutta la sua nudità.
"Dovresti metterti d'accordo con te stesso prima di aprire bocca, Bas!
Non vuoi che mi innervosisca, ma poi ti presenti così"
sussurra poi con la voce roca, cercando di far
finta di non essersi eccitato solo per averlo visto nudo.
Ma a chi vuole darla a bere? Sebastian conosce ogni sfumatura degli
occhi limpidi di Blaine. E quella che ha adesso è
sicuramente la sfumatura del suo desiderio per lui.
"E tu dovresti rinfoderare la lingua, killer. Sembri il lemure di
Madagascar quando mi guardi in quel modo."
"Ah ah ah" finge di ridere Blaine, e mette un po' le cosce di
lato perché Sebastian possa sedersi
davanti a lui, dall' altra parte della vasca, e distendere le
gambe a sua volta.
L'acqua è piacevolmente calda e il profumo che emana piace a
Sebastian. E' il suo profumo del resto, e lo adora. Ma preferirebbe di
gran lunga se fosse quello di Blaine.
Come preferirebbe di gran lunga che Blaine andasse a sedersi vicino a
lui.
E come leggendogli nel pensiero, l'altro lo fa.
Si muove piano nella vasca e lo raggiunge posando un altro bacio
delicato sulle sue labbra. Un semplice bacio a stampo che fa sorridere
sia lui che Sebastian, poi aspetta che apra le gambe, dopo di
che si volta e appoggia la schiena al suo busto, lasciando andare la
testa sulla spalla di Sebastian.
Questi lo accoglie abbracciandolo subito e pensa che gli
piace sentire il peso e il calore del corpo di Blaine attaccato al suo.
La sua latente eccitazione sussulta un po' quando le natiche di Blaine
la sfiorano e Sebastian si piega per dare un leggero morso
alla pelle della spalla di Blaine, lì dove fa sfoggio di se
un altro dei suoi succhiotti.
Blaine sa di sapone, acqua e desiderio. E Sebastian ne vuole ancora.
Vuole di più. Vuole mille altre mattina come quelle,
svegliarsi e trovare Blaine che lo aspetta nella vasca.
Lo vuole per sé. Tutto per sé.
"Allora cosa devi dirmi?"chiede Blaine quando il silenzio di Sebastian
perdura.
"Ti va se oggi andiamo a vedere quella mostra di fotografie che ti
interessava tanto, giù nel Bronx?" domanda di
getto. E non è quello che voleva chiedere
veramente ma a un tratto ha di nuovo paura. Paura di esporre quel cuore
che ha scoperto di sapere amare forse troppo tardi per poterlo davvero
fare.
"Oh, l'ho vista settimana scorsa con Jason, a dire il vero" risponde
laconico Blaine e Sebastian sente una fitta invadergli il cuore. E'
fastidio ma non solo. Fastidio nell’udire il nome di Jason,
nel sapere che come sospettava i due escono insieme e fastidio nello
scoprire che Blaine sta uscendo con quel damerino da più di
una settimana, sta facendo con lui cose che aveva programmato di fare
con Sebastian e senza dirlo a lui.
E poi c'è quella sensazione che non è solo
fastidio, ma rabbia mal celata e invidia. Per Jason, per il tempo che
può passare con Blaine senza doversi attenere a un copione
in un ruolo che comincia ad andargli stretto.
Gelosia.
Non ha diritti su di lui, non li ha mai avuti perché il loro
è solo un patto di reciproco conforto e piacere fisico, e
nulla più. Un modo per divertirsi.
Eppure lo è.
Sebastian Smythe è geloso.
E non lo ammetterà mai. Non ammetterà mai di aver
passato quasi tutta la notte precedente a cercare segni che non fossero
suoi sul corpo nudo di Blaine mentre lui gli dormiva placido a fianco.
Non ammetterà mai che ogni volta che Blaine dovrebbe esserci
ma non c'è, lui si chiede con chi sia e a fare cosa, e una
tremenda sensazione di ansia e paura lo coglie rendendolo debole e
fragile.
"Non fa niente, killer, meglio per me. Quelle mostre mi annoiano, lo
sai" dice allora, cercando di tornare nel suo ruolo. Quello dell'amico
di scopate un po' stronzo e duro. Indifferente. Come da tempo non
riesce più a essere.
Blaine si volta leggermente per guardarlo. Deve aver colto qualcosa di
diverso dalla solita strafottenza nella sua voce perché
sembra genuinamente preoccupato.
"Se ti va possiamo andare a vedere i Monster Truck invece" gli propone
poi tornando a poggiare la testa sulla sua spalla.
Sebastian prende una delle sue mani e comincia a giocarci passando le
dita in mezzo a quelle di Blaine, e accarezzando con cerchi concentrici
il suo palmo. Sta sorridendo per quell’invito. Sa che Blaine
detesta i Monster Truck e che le rare volte che è stato con
lui a vederli si è annoiato molto. Ma apprezza il fatto che
forse sentendosi in colpa per aver ceduto un loro piano a un altro,
adesso voglia rimediare proponendo di fare qualcosa che piace a lui.
"Onestamente non ho voglia di osservare delle macchine fuori misura
stasera. Che ne dici se invece andiamo a mangiare in quel ristorantino
francese che ti incuriosisce tanto ma in cui non trovi mai posto ?"
Propone, sentendosi tremare per l'ansia.
Blaine ride però, e nel farlo il suo corpo si
scuote staccandosi per un attimo da quello di Sebastian. Il vuoto che
sente è così immediato e totale che Sebastian ne
resta frastornato. Lo resta anche di più quando il corpo di
Blaine torna avvinghiato al suo e quel dolore si placa all'istante.
Dio, ma che gli ha fatto?
"Non dire idiozie. Quello è un ristorante a 5 stelle e per
prenotare bisogna farlo con mesi di anticipo. Non puoi certo telefonare
adesso e aspettarti che ti diano un tavolo per stasera." Obietta Blaine
ed è tutto giusto, Sebastian lo sa.
Il "La magie de sense" è uno dei ristoranti
più rinomati di New York. Con una lista d'attesa che fa
impressione.
Il punto è che però Sebastian un tavolo lo ha.
Per quella sera. Proprio in quel ristorante. Ha dovuto chiedere un
favore a suo padre e ungere molte ruote, ma ce l'ha. Da un mese per
l'esattezza. Lo ha prenotato in attesa proprio di quel fatidico giorno.
Il loro anniversario. Il 1 per l'esattezza.
Più o meno.
L'anniversario del loro primo bacio, del loro patto, dell'inizio di
qualcosa di diverso da una semplice amicizia. L'inizio di tutto.
E Sebastian non sapeva, quando ha prenotato, come avrebbe fatto a
invitare Blaine, cosa gli avrebbe detto e soprattutto se lo avrebbe
potuto fare. Ma aveva agito d'impulso come al solito.
Blaine voleva tanto mangiare in quel ristorante almeno una volta e
quella era una cosa che Sebastian poteva e voleva dargli, e quindi
perché no?
Si era sentito stupido molte volte i giorni dopo aver prenotato,
ovviamente. Si era detto che Blaine non era certo una principessina del
cavolo che lui doveva conquistare. Si era detto anche che avrebbe fatto
la figura del coglione a dimostrare, non solo di ricordarsi di una data
come quella ma di voler pure festeggiarla in quel modo.
Si era detto tante cose. A un certo punto si era anche detto che non
avrebbe mai invitato Blaine e che nessuno avrebbe usufruito di quel
piccolo tavolo appartato con la vista migliore, come aveva richiesto.
Ma non aveva disdetto.
Aveva messo in conto tutto quanto, ivi compreso il rinunciare, ma poi
Blaine era rimasto e Sebastian si era detto: oh diavolo! Io ci provo!
Perché quella era la sua chance e Sebastian non era tipo da
rinunciare a chance che gli venivano offerte così su un
piatto d'argento. Non certo per sciocca paura di un rifiuto.
"A dire il vero un tavolo ce l'ho eccome. Da circa un mese. E'
prenotato per stasera e se ti va, possiamo andarci"dice quindi senza
fronzoli e poi attende.
Blaine tra le sue braccia si è irrigidito, lo sente bene, ma
Sebastian non allenta la stretta con cui lo tiene vicino a
sé. Non la aumenta neanche però,
perché se Blaine vorrà scappare lui glielo
lascerà fare. Lo fa ogni volta.
Un po' perché non è bravo a inseguire
le persone, e un po' perché sa che con Blaine non
servirebbe.
Lui adora essere corteggiato, ma essere costretto è una cosa
che detesta. Se si sente oppresso fa tutto il contrario di quello che
dovrebbe e vorrebbe, e Sebastian lo ha imparato bene questo.
Quindi attende e quando Blaine si stacca dal suo corpo per voltarsi
verso di lui, glielo lascia fare.
"Hai prenotato per noi." Dice Blaine guardandolo e non
è una domanda ma una precisazione. "Perché?
Perché per questa sera?" Chiede poi con enfasi ed
è ciò che Sebastian temeva avvenisse.
E se da una parte è felice di non essere l'unico
evidentemente a ricordare che data sia quella e a intuire quindi le
conseguenze di quel gesto, dall'altra pensa: "E adesso che mi invento?"
Perché non esiste che si esponga. Non in quel momento, e non
in quella vasca.
Se deve mettere in gioco il cuore sarà alle sue condizioni e
alle sue regole. Sarà su un terreno in cui si sente
minimamente pronto.
"Volevo prenotare per il tuo compleanno, ma avevano posto solo per
stasera così mi sono buttato. Prendilo come un regalo di
compleanno molto anticipato." Si inventa quindi ed è
piuttosto fiero della bugia che ha tirato fuori.
Blaine ne sembra deluso però. Sebastian lo legge chiaramente
nei suoi occhi.
"Solo per questo?"chiede poi con voce triste e Sebastian ne
sorride.
Non vorrebbe illudersi e non vorrebbe nemmeno giocare con Blaine, ma
sono mesi che lo aspetta e ora che sa che la sua chance è
arrivata vuole che quella sera sia tutto perfetto.
Per cui muove la testa in un segno affermativo.
"Beh è un pensiero gentile da parte tua" bofonchia Blaine, e
torna nella posizione di prima, di nuovo appoggiato a Sebastian. E'
ancora rigido però e l'altro lo sente bene.
"Sebastian ehi!" Esclama a un tratto Blaine tirandosi di
nuovo su e Sebastian si lascia andare a un gemito frustrato. Ne ha
abbastanza di parlare, ora vuole agire. Vuole prendere Blaine dentro
quella vasca e poi passare il resto del pomeriggio dentro il letto con
lui e uscirne solo per andare fuori a cena. "Non è che
è tutto uno scherzo vero? Proprio oggi sarebbe
crudele". Precisa Blaine e per un attimo Sebastian è tentato
di chiedergli cosa intenda con questo.
Possibile che stia intendendo che quella data ha un valore e un senso
anche per lui? Ma no. Non devi illudersi. Non può
permetterselo.
Il cuore è li tra le sue mani ma ancora non può
esporlo.
"Beh, io mi do tanto da fare per te e tu nemmeno apprezzi? Certo che
sei un bell’ingrato" scherza quindi, e comincia a dare
pizzicotti al fianco di Blaine che ne ridacchia, lì dove sa
che è più sensibile al solletico.
Una delle tante cose di Blaine che sa.
"No fermati ti prego fermo!" Lo implora Anderson e Sebastian obbedisce
sdraiandosi di nuovo nella vasca.
"Volevo solo farti una cosa gradita. Sapevo quanto ci tenessi e mi
andava di farti questo regalo"dice poi usando un tono di voce troppo
dolce per i suoi standard. Non se ne pente però.
"Hai bevuto più del previsto ieri, mi sa" e quando lo dice,
Blaine ha quell'aria da cucciolo, quella in cui
chissà come riesce a far brillare gli occhi e Sebastian sa
di essere perduto.
Prima di incontrare Blaine ha sempre creduto che le cose tra due uomini
non avrebbero mai potuto essere romantiche o dolci. Quanto casomai
pratiche e spicce. E' sempre stata una sua convinzione e gli stava
più che bene, perché lui non sa essere dolce e
romantico. Eppure Blaine gli ha insegnato anche quello. Lo ha costretto
a raggiungere livelli di dolcezza che lo hanno anche inquietato e reso
piuttosto vergognoso di se stesso. Eppure adora essere dolce
per lui.
"E' una cosa che mi andava di fare. Per te" Si limita a rispondere
quindi stavolta. E nel farlo attira un confuso Blaine verso di
sé e torna a stringerlo.
Non sa se c'è davvero il significato che spera lui nel fatto
che Blaine proprio quel giorno sia rimasto, nella sua confusione e nel
suo indulgere sul significato di quel giorno. Ma per un po' vuole
sperarci. Il tempo necessario almeno per fare quello che vuole fare
quella sera.
Rischiare.
Di perdere del tutto Blaine per averlo.
Il cuore è lì, nelle sue mani. Deve solo esporlo.
"Beh, è un pensiero molto carino e accetto volentieri." Gli
dice Blaine che riprende a giocare con le sue mani.
"Per il mio compleanno ballerai il twerking solo per me? Per ripagarmi
intendo."Chiede Sebastian quando il silenzio si fa intimo e troppo
carico.
"Non ci penso minimamente." Risponde Blaine e Sebastian lo ripaga con
la linguaccia fingendosi adirato.
La sua farsa dura soli pochi secondi però. Perché
Blaine prende la sua mano e la porta dentro la vasca direttamente sul
suo pene già eretto e dopo ci sono solo ansimi e gemiti e
morsi e baci e richieste di avere di più. Sempre
di più.
Potrebbero essere anche questo, capisce in quel momento Sebastian.
Non amici. O amanti. Ma amici che sono anche amanti. Amanti
che si amano. Veramente, senza bugie.
E' quello che sono sempre stati del resto.
E quella sera, quella sera ......
THE END
L'angolo della pirla che scrive sta roba:
E che dire? E' una cosa semplicissima ma mi sono divertita a scriverla
e spero che voi vi siate divertiti a leggerla.
Grazie di essere con me.
Baci Bay24
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