He promised. And he did it.

di Finnick_
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He promised. And he did it.





 
“Signori e signore, un’utlima cosa, prima che questa serata cominci sul serio.”
 
Sherlock ha estratto la pistola dalla tasca. Quale tasca, poi, non l’ho capito.
L’ho vista appena in tempo per trattenere il fiato.
Il vento prodotto dall’elicottero sopra di noi mi disturba più di quanto dovrebbe.
 
“La cosa più importante è che oggi abbiamo visto due persone scambiarsi i voti.”
 
Che sta facendo?
Oh, no… Sherlock! Non lo grido, ma lo penso. Penso il suo nome fino a sentirmi scoppiare la testa.
Il rumore dello sparo misto alle grida del mio migliore amico mi invade totalmente.
Faccio un passo indietro.
 
“Non ho mai fatto un voto in vita mia, e non lo farò più dopo stasera.”
 
“Cristo, Sherlock!” urlo. Ecco sì, ora ho urlato. Mi prendo la testa fra le mani.
Perché? Perché gli hai sparato?
 
“Perciò, qui davanti a tutti voi, il mio primo ed ultimo voto.”
 
Le grida metalliche che provengono dall’elicottero di Mycroft permeano l’aria, insieme all’assordante frastuono delle pale in movimento. Sherlock ha gettato a terra la pistola. Si volta verso di me e mormora:
“Porta i miei saluti a Mary. Dille che è al sicuro, ora.”
Ed ora ricordo. I ricordi tornano con la violenza di un uragano e le frasi dell’ultimo discorso di Sherlock al mio matrimonio scorrono veloci.
 
“Mary e John, in qualunque modo, qualunque cosa succeda da oggi in poi…”
 
Da quel momento in poi, lui ci è stato accanto, più di quanto potessimo immaginare.
 
“Giuro che ci sarò sempre. Sempre. Per tutti e tre.”
 
Lo guardo, mentre alza le mani e si inginocchia davanti all’elicottero. I laser rossi dei cecchini macchiano il suo volto. Non lo vedo, ma lo immagino.
Deve essere sconvolto, come il mio.
Ed è come se il piccolo Sherlock, il bambino, fosse tornato. Fosse qui, per me e per la mia famiglia, e avesse smesso di essere solo un sociopatico.
Adesso è l’eroe sociopatico.
E mentre tutto scorre, io ricordo.
L’aveva promesso, e l’ha fatto: ci ha protetti tutti e tre.




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