Ciao
a tutti, sono tornata! Lo so che ho finito la scorsa FF proprio due
giorni fa però non riuscivo a stare lontana da questo
sito… sigh, mi mancava il fatto di aggiornare ma,
soprattutto, mi mancavate voi!
Così
mi sono detta “Ma se la nuova FF è quasi finita,
perché non pubblicarla?” e quindi eccomi qui!
Allora,
vi premetto un paio di cose prima di lasciarvi leggere: la FF, come ho
già detto, è ispirata a Twilight (il mio libro
preferito!), però ci sono un sacco di cose che ho cambiato;
ad esempio qui ci sono personaggi ed avvenimenti che nel libro non
hanno riscontri.
Vi
dico anche che c’è un vago riferimento alle carte
di Clow, ma che, in ogni caso, non hanno un ruolo significativo in
questa FF.
Aggiungo
solo, in extremis, che questo cap è di una cortezza assurda
ma si tratta solo di un’introduzione.
Detto
questo, non posso che augurarvi buona lettura!
Something’s
Gonna Change Now
Un
trasferimento… tutto inizia così di solito no?
Tomoeda, una
tranquillissima cittadina lontana qualche chilometro dalla costa est;
città famosa per la sua calma e la sua immane
tranquillità: industrializzata, ma non troppo; una
popolazione numericamente nella media; tenore di vita dei suoi abitanti
né eccessivamente alto, né eccessivamente basso.
Davanti ad una casa
a due piani di colore giallo sole v’era un camion di una
ditta di traslochi ed alcuni uomini vestiti con una divisa degli stessi
colori del mezzo che trasportavano degli scatoloni dentro e fuori da
quell’abitazione.
Nel vialetto era
parcheggiata una Station Wagon blu notte, probabilmente appartenente ai
nuovi padroni di quella casa.
Seduta sul sedile
posteriore di quell’auto c’era una ragazza;
diciotto anni circa, i capelli corti e color miele, gli occhi grandi e
di un colore che faceva invidia ai più brillanti smeraldi,
un’espressione accigliata che proprio stonava coi delicati
lineamenti del suo volto.
Nelle orecchie
teneva le cuffiette del suo Ipod rosa metallizzato, alzato a palla con
della musica altamente rumorosa sperando di poter in quel modo
dimenticare per quale motivo in quella fresca mattinata di inizio
settembre si trovava seduta nell’auto di famiglia, nel
vialetto di quella casa sconosciuta, in quella cittadina dove mai aveva
desiderato abitare.
All’improvviso
una tasca della sua grande borsa a tracolla beige iniziò ad
agitarsi freneticamente.
Per nulla
intimorita da quell’insolita agitazione la ragazza
sbuffò ed allungò una mano sul bottone a
pressione di quella tasca slacciandolo con il secco movimento di tre
sole dita.
Da lì
uscì un buffo pupazzetto giallo con grandi orecchie e due
piccole alucce bianche sulla schiena.
Il peluche si
librò a mezz’aria sbattendo veloce le ali e si
avvicinò al volto della giovane, togliendole poi con un
violento strattone entrambe le cuffiette.
“Ma che
cavolo combini?!” abbaiò la ragazza senza
rilassare la sua espressione buia.
“Sakura,
dannazione! Come hai potuto chiudere la borsa sapendo che
c’ero io dentro?! Ho trascorso tutto il viaggio nel tentativo
di non soffocare!” esclamò isterico il pupazzo
mentre sbraitava come un forsennato nelle orecchie della giovane,
già lungamente provate dalla musica altissima.
“E tu
perché ti ci sei infilato dentro?! Ormai tutti sanno di te,
potevi evitarlo!” ribattè seccata la castana.
“Beh…”
l’altro fissò lo sguardo verso il basso, un
po’ imbarazzato dalla sua avventura dentro alla borsa.
“… Ho visto che avevi lì dentro un
sacchetto di caramelle, così sono entrato per mangiarle ma
tu poi mi ci hai chiuso dentro! Lo hai fatto apposta! Confessa
ragazzina scorbutica!”
“Lasciami
in pace, baka-peluche!” sbraitò di nuovo lei,
Sakura, cercando di rinfilarsi almeno una delle due cuffie
dell’Ipod, ma il peluche la precedette, afferrando il piccolo
arnese e spegnendolo, gettandolo poi su uno dei due sedili anteriore
dell’automobile.
“Sentimi,
so che Tokyo ti manca terribilmente e che questa città,
beh… non regge il confronto, ovvio, ma non è
colpa mia se ti sei quasi fatta scoprire là! Se siamo venuti
via è stato solo per la tua
incolumità…” mormorò il
pupazzetto sedendole sul sedile accanto.
“Lo so,
Kero, lo so…” sbuffò Sakura incrociando
le braccia al petto e soffiando via una ciocca di capelli dal viso.
“Però
sai…mi trovavo così bene
lì…” ammise infine con delle timide
lacrime che premevano per uscirle dagli occhi.
“Forza,
non piangere! Vedrai che anche qui ti ambienterai presto!
Piuttosto… la prossima volta quando usi le Sakura Card cerca
di stare più attenta. Non possiamo fuggire in lungo ed in
largo per tutto il Giappone scappando da chi ha dei sospetti riguardo
ai tuoi poteri!” Kero sorrise e risalì
all’altezza del volto della ragazza, asciugandole quelle
lacrime che avevano preso a scenderle lungo le guance. “E poi
domani inizia un nuovo anno scolastico, ottima occasione per conoscere
gente nuova!” asserì infine il pupazzetto
sedendosi sulle sue ginocchia.
All’improvviso
la portiera posteriore dell’auto si aprì ed
apparve il volto di un ragazzo moro, dagli occhi castani, sembrava
davvero esausto; evidentemente aveva sfacchinato parecchio con tutti
quegli scatoloni.
“Ehy
mostriciattolo! Potresti venire a darci una mano in casa o pensi che te
ne starai in macchina a frignare ancora un po’?”
domandò sarcastico il bel giovane fissandola un
po’ trafelato.
“Touya,
ma si può sapere perché devi sempre
scassare?!” sbuffò la giovane poco prima di uscire
controvoglia dall’auto afferrando la sua borsa a tracolla.
Lo sguardo del
ragazzo cadde poi su Kero che lo fissava interrogativo.
“Anche tu
potresti essere d’aiuto, sai? Forza, muovi le tue chiappette
gialle ed entra in casa!” lo esortò infine Touya.
Anche il pupazzetto
uscì dall’auto, evitando di farsi notare da occhi
indiscreti ma, poco prima di avviarsi verso l’ingresso della
casa, alzò gli occhi al cielo con la schiena percorsa da un
brivido.
C’era
qualcosa di veramente strano nell’aria, forse una sorta di
cattivo presagio.
Non sapeva bene
perché, ma improvvisamente desiderò con tutte le
forze portare subito Sakura via da quella città, colto dalla
sensazione più brutta che avesse mai provato.
Spero
che vi sia piaciuta, come introduzione, e che vi abbia incuriositi
almeno un po’! Dal prossimo la situazione
comincerà un poco ad evolversi, promesso! Ci si vede al
prossimo cap, ciaoooo!
MoKO-cHAn
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