IL DOLORE TI TRASFORMA

di alexis_92
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IL DOLORE TI TRASFORMA


Ultimo giorno di scuola.
Tutti i ragazzi stavano uscendo da scuola allegri e straordinariamente allegri per l'arrivo delle vacanze estive.
Camilla stava uscendo correndo dall'aula. Quel giorno finalmente avrebbe confessato i suoi sentimenti a Fabrizio. Si erano messi d'accordo di trovarsi dietro alla scuola; il posto l'aveva scelto Camilla in modo che Alessia non li avrebbe trovati.
Stava uscendo dalla scuola, attraversò di colpo la strada e non vide che un ragazzo si stava avvicinando con una moto.
Si sentì solo una frenata improvvisa e poi più niente.
La ragazza era per terra che fissava l'asfalto terrorizzata. Fortunatamente il ragazzo dai riflessi pronti aveva frenato e fermato la moto.
Camilla si stava ancora riprendendo quando notò che il ragazzo le stava parlando e pensare che non si era nemmeno accorta che il ragazzo fosse sceso dalla moto.
-Tutto bene?- le chiese. Lei alzò il viso e rimase come in trance.
Non aveva mai visto una cosa del genere: era come se un angelo fosse disceso dal cielo. Davanti a  lei c'era un ragazzo molto bello con dei capelli biondi come i suoi e degli occhi color cioccolato davvero travolgenti.
Dentro di sé aveva come l'impressione di averlo già visto e fissandolo capì che lui stava pensando proprio quello che stava pensando lei.
Senza che me ne resi conto gli risposi che stavo bene e lui mi offrì la sua mano per alzarmi. Quel lieve contatto ci provocò una strana sensazione che ci fece allontanare subito uno dall'altra.
-Scusa se ti sono venuta addosso e che avevo la testa da un'altra parte!- dissi scherzando ma soprattutto per rompere quel silenzio imbarazzante.
-Figurati ma le bambine come te dovrebbero stare più attente- disse con un tono acido che mi fece infuriare. “Bambina” a me, ma chi si crede di essere. Io non sono una bambina, ho già 16 anni!!!!!
-Ehi bambina a chi! Brutto presuntuoso e io che ti avevo chiesto anche scusa...- e detto questo me ne andai arrabbiata più che mai anche se quell'incontro, in qualche modo mi aveva sconvolto dentro.
Mentre se ne andava il ragazzo si accorse di un piccolo oggetto in terra. Lo raccolse e notò che era una collanina con una C incastonata.
-Che stupida, deve averla persa mentre ci siamo scontrati e non se n'è neanche accorta- disse con un mezzo sorriso sulle labbra.
Starno per lui perché da tempo niente e nessuno riusciva più a farlo sorridere.
Se la mise in tasca e se ne andò.
“Che rabbia!!!” penso mentre cammino. Ad un certo punto mi guardo intorno e non riesco neanche a ricordarmi come sono arrivata lì. Guardo l'orologio e per un pelo non mi viene un infarto: erano le 17 e io avevo appuntamento con Fabrizio alle 16....  “Accidenti sono in super ritardo. Per colpa di quello sbruffone non mi sono resa conto che il tempo passava!”




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