La ballata dei tributi senza nome.
Noi siamo i
tributi senza nome
Morti per l’
ascia o per il coltello,
Annunciati da
un colpo di cannone
Sulle note
del solito ritornello
Nessuno si
ricorda di noi morti
Prima di
tutti e mai ricordati
Colpiti e
uccisi dai tributi forti
Ma nei cari distretti mai dimenticati
Noi del
distretto tre, che inventiam
Tecnologie
per Panem e la Capitale
E nel quattro
che dalle reti creiam
Trappole per
ostriche e pesci, cibo ideale
Nel cinque formiamo
energia utile
Che in tutte
le case porta luce fallace
Nel sei si
trasforma in trasporto mobile
Ma
ahimè! Solo Mina(*) ci dona la pace
Nel sette
dagli alberi creiamo le carte
A maneggiare
l’ascia siamo i migliori
Come
nell’otto a lavorare tessuti, le sarte
Con cura,
maneggiano fili e ori
Noi del nove
vi diamo da mangiare
Con il
nostro grano sforniamo il pane
Al dieci gli
animali dobbiamo allevare
Se mangiar
volete le carni più sane
Noi siamo i
tributi che nessuno ricorda
Noi siamo i
volti nel cielo di Panem
Risucchiati
e mangiati da una mente ingorda
In cerca
della sospirata pace.
Se un giorno
sulla nostra tomba verrete
Portateci la
novella, è
finito il gioco?
Finisca la
guerra, fuggite, correte!
Salvaci
tutti, ragazza di fuoco.
(*)
la morfamina, drogra di largo consumo nel 6.
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