Buon anno nuovo
Nick: monnalisa1974, bab1974 Titolo: Anno nuovo... cose nuove Fandom: Dragon Ball Rating: Giallo Generi: Commedia Avvertimenti: Slash (ma và) Introduzione: Vegeta
non sa come liberarsi della presenza ingombrante di Goku, che sembra
intenzionato a conquistarlo. Ma quando se lo leva dalle scatole... NdA (facoltative): /Anno nuovo... cose nuove
"Vegeeetaaa?
Tesoooorooo?" chiamò Goku con una vocina inquietante "Dove ti nascondi?
Vuoi giocare a nascondino? Ci sto, preparati, arriiiivoooo." L'altro
Sayan sentì i brividi corrergli lungo tutto il corpo, mentre era
immerso in un mare di sudore, cosa strana per uno della sua etnia.
Aveva annullato la sua aura il più possibile. Sperò fosse sufficiente per evitare che Goku lo trovasse, anche se non poteva
continuare a nascondersi in eterno. Aveva anche tentato di combatterlo
ma le cose non erano andate esattamente come aveva previsto. Era
cominciato tutto tre mesi prima, alla fine di agosto. Aveva notato in
quel demente di terza categoria un comportamento anomalo, ma non
riusciva a capirne la causa, almeno non finché non aveva tentato di
baciarlo durante un allenamento. Avrebbe dovuto sospettare che qualcosa
non andava, vista la sua insistenza di combattere con lui, anche se senza farsi
davvero del male, poiché sembrava preferire, di solito, che i suoi
compagni fossero quei deboli terrestri, anche se non valevano un mignolo dei
Sayan più scarsi e non gli servivano certo a migliorarsi. "Razza di rimbambito, che accidentaccio stai
facendo?" aveva chiesto, scaraventandolo lontano, appena capite le sue
intenzioni: era a un soffio dalle sue labbra. "Io... io non so
cosa mi stia succedendo." si era giustificato l'essere immondo "So solo
che sono attratto da te e ti voglio assolutamente." Vegeta
aveva espresso il suo disprezzo in maniera colorita e
inequivocabile ma Goku, invece di abbattersi, l'aveva presa come una
sfida. Non avendo nessun nemico da combattere e annoiandosi parecchio, aveva deciso che la sua
prossima missione sarebbe stata attentare di virtù di Vegeta.
Per i seguenti tre mesi il Sayan si era ritrovato quello stupido di Kakarot,
come insisteva a chiamarlo, in ogni luogo. I suoi tentativi di sedurlo,
se non ne fosse stato lui stesso il protagonista, lo avrebbero fatto
sganasciare dal ridere: era davvero l'essere più imbranato dell'intero
universo. Goku aveva cercato di corteggiarlo (poiché per fortuna di
Vegeta non era intenzionato a stuprarlo) in ogni forma, dando il
peggio di sé ogni volta. Gli
aveva appioppato una serie di serenate
da far venire i brividi, per quanto era stonato. E le poesie che gli
aveva dedicato, scritte da lui stesso? Oltre a non essere in grado di
recitarle, erano davvero orribili e senza grazia. Solo i cani selvatici
sembravano rispondere a quegli ululati sconnessi. O si stavano
lamentando anche loro?
In
seguito, forse dopo aver chiesto qualche consiglio a un amico, cominciò a
sommergerlo di fiori. Bulma, che fino a quel momento era stata
zitta, nonostante si fosse accorta delle sue manovre, lo prese
di petto e gli chiese spiegazioni. "Urca, te ne sei accorta?" chiese imbarazzato Goku, non riuscendo ad aggiungere altro. "Sì,
e hai tutto il mio appoggio." confessò la donna, lasciando di stucco
l'amico. "In realtà sono alcuni mesi che ho intrecciato una relazione
con un altro e non so come liberarmi di lui. Lo manterrei lo stesso, vi
manterrei entrambi senza che abbiate bisogno di muovere uno spillo, poiché alla fine la fedifraga sono io, ma
ho bisogno della mia privacy." "Sono davvero stupito, non pensavo
una cosa del genere." Goku le prese le mani "Mi sono dato un tempo
limite, se non riesco a farlo mio entro Capodanno, rinuncerò a lui.
Però tu mi devi promettere che lo lascerai comunque, non puoi essere
infelice per lui." Bulma promise che lo avrebbe fatto, intanto però voleva aiutarlo. "Se
continui così, lo farai fuggire. Non sai né cantare, né recitare e,
comunque, Vegeta non è certo il tipo che si fa incantare da queste
cose. Non
parliamo poi dei fiori, lo fai irritare ancora di più. Dovresti provare
a chiedergli di combattere, una cosa che amate entrambi, e
prenderlo di sorpresa." "In realtà è la prima cosa che ho tentato di
fare, istintivamente, ma non sono riuscito a concludere nulla. Mi ha
colto in fallo." Raccontò quello che era accaduto nei minimi dettagli. "Io
invece ti posso giurare che, per quanto strepita in tua presenza, ti
cerca sempre con lo sguardo quando non ci sei. Credo che dopo tre mesi
che lo torturi in quella maniera, potrebbe sentire la tua mancanza."
ridacchiò Bulma "Facciamo così, ti organizzo io un piano con i fiocchi,
tu d'ora in poi non lo cercare più. Ci vediamo alla mia festa
speciale di Capodanno. Anche tu, però, dovresti lasciare Chichi, per
essere
onesti." Goku le diede ragione. Non amava più la moglie, anche se le
voleva molto bene e vederla soffrire era l'ultima cosa che desiderava.
Vegeta,
all'inizio, accortosi che l'imbranato di prima categoria non lo
torturava più con la sua presenza, si sentì libero come l'aria. Lo si
vedeva sfrecciare per il cielo con aria da padrone del mondo e senza
problemi. Dopo qualche giorno si chiese se per caso Goku non stesse
male e cercando la sua aura si era accorto che era in pub contornato
dai suoi amici e pure da qualche estraneo. Insomma, si stava divertendo
senza di lui. La cosa lo inviperì: odiava essere disturbato da
quell'essere, ma, dopo più di tre mesi che sentiva la sua presenza
sempre accanto a lui, lo indispettiva ancora di più essere ignorato.
Certo, non l'avrebbe ammesso mai con nessuno, a cominciare da se stesso, ma gli mancava la sua presenza. Cercò di sentirsi contento di essere lasciato in pace. Persino Bulma lo aveva lasciato e il suo primo pensiero fu: -Accidenti, mi caverà la mia Gravity Room.- La
seconda cosa che gli disse l'ormai l'ex moglie, lo fece respirare
regolarmente (gli lasciava sia la GR, che una rendita, poi un appartamentino in capsula e una donna
che gli cucinasse e gli facesse le pulizie) e gli capì che forse
non amava molto la donna. Adorava il figlio, anche se non era un padre
amorevole e presente, ma ormai non provava più nulla per lei. Si
sentì finalmente libero. In realtà non sapeva che farsene di quella
libertà. L'unica cosa che gli piaceva fare era combattere e l'unico
essere in tutta la terra che gli potesse tenere testa, era l'ultima
persona cui mai si sarebbe avvicinato in quel momento.
"Che significa che anche Kakarot si è separato da quella befana della moglie?" chiese Vegeta a Bulma. L'ex l'aveva raggiunto dove abitava ora, non molto lontano dalla CC, per
dargli la notizia e avviare il suo piano: aveva la convinzione che lui
e Goku non fossero una coppia così male assortita e che l'amico fosse
l'unico che potesse tenere testa a Vegeta. "Sì, a quanto pare Goku
l'ha lasciata perché ha scoperto di essere gay e hanno intenzione di
venire alla festa ognuno con un accompagnatore." lo informò. "Di già? Comunque non sono fatti miei." disse fingendo di fregarsene. "A
quanto pare hanno deciso di venire con degli amici intimi." continuò
Bulma imperterrita "Non so fino a che punto, ma sono contenta che si
siano già rifatti una vita, soprattutto Chichi. Pensavo che non sarebbe
sopravvissuta a un colpo del genere." Vegeta continuò a fare il
sostenuto, mentre in realtà avrebbe voluto farle una miriade di
domande. Bulma decise di parlare per conto suo. "Goku mi ha rivelato
di essersi invaghito di un uomo, ma non è riuscito a conquistarlo, per
quanto ci abbia provato." proseguì la donna "Poiché aveva deciso di non
arrivare oltre a Capodanno, con il corteggiamento, ha deciso che non
conveniva più insistere." "Quindi ha rinunciato?" sbottò Vegeta che,
per un motivo che non capiva, si stava irritando sempre di più. Sentiva
un'ira crescergli dentro il petto e temeva di esplodere. Avrebbe dovuto
chiudersi per ore nella GR, per sfogarsi, sperando di non distruggerla. "Tu
che faresti se dopo quasi quattro mesi, in cui ne hai provate di tutti
i colori, non avessi combinato nulla?" ribatté lei con un sorriso
tenero e pietoso. "Se uno è davvero innamorato, non ci sono
ostacoli. Anche a costo di usare la forza." disse Vegeta, cercando di
trattenere la rabbia e allo stesso tempo di spiegarsi senza fare capire
alla donna cosa stava succedendo dentro di lui, poiché anche lui non lo
sapeva. Bulma, con una calma invidiabile, poiché era abituata agli
sbalzi d'umore del suo ex, cercò di affondare il coltello nella piaga,
approfittandosi del fatto che lo vedeva quantomeno sconvolto. "Vegeta...
tesoro... tu davvero ce lo vedi Goku ad abusare sessualmente di
chiunque?" gli chiese "Anche se è il più grande guerriero
dell'Universo, è ancora piuttosto imbranato e immaturo a livello dei
sentimenti. Sono sicura che se tanti anni fa Chichi non l'avesse
cercato, lui sarebbe ancora uno zitellone impenitente, alla ricerca di
nemici più forti di lui piuttosto che di una compagna, o un compagno.
Oltretutto, nonostante la sua natura Sayan, è troppo buono perché pensi
solo di fare una cosa del genere." Il discorso di Bulma, calmo e
veritiero, fece sbollire un attimo la sensazione di occlusione nello
stomaco di Vegeta, che si rilassò. "Ho capito solo che a Capodanno sarò l'unico che verrà da solo!" esclamò alla fine il Sayan. Bulma alzò le spalle, mostrando che non le importava molto. "Fai tu, comunque se trovassi una ragazza non c'è problema. Ce ne sarà anche per lei." concluse la donna, prima di andarsene.
Il
giorno di Capodanno, Goku era nervosissimo, anche se non lo dava a
vedere. Doveva passare a casa di Chichi, dove lei l'attendeva con
l'uomo che l'avrebbe accompagnata, un certo Dylan Vattelapesca,
teletrasportarsi con loro da Pinkley Nonmiricordoaltro, e, tutti insieme,
andare da Bulma seguendo la sua debole aura. In realtà quest'ultima
aveva suggerito che si teletrasportasse da Vegeta, dandogli il primo
colpo ma Goku aveva preferito evitare. Bulma allora aveva cercato di
fregare l'amico passando più tempo possibile accanto all'ex, riuscendo
allo stesso tempo a non perdere d'occhio i preparativi per la festa.
Vegeta, che non capiva perché la donna gli stesse così appiccicato
(nemmeno da sposati era stata mai così attaccata a lui) si sentiva
sempre più sulle spine. Non vedeva l'ora di conoscere la dolce metà di
Kakarot, per criticarlo e fare raffronti. Con chi? Con se stesso,
naturalmente. Voleva vedere quanto quello gli somigliasse. Appena
Goku apparve assieme alla compagnia, Vegeta li studiò attentamente.
L'uomo che teneva il braccio attorno alla vita di Chichi era abbastanza
normale, di una certa età, adatto alla donna. Il ragazzo di Goku,
invece, era talmente effeminato che si spaventò a vederlo. Cominciò a
dubitare che Kakarot fosse davvero gay, nessuno cui piacessero gli
uomini, poteva essere sinceramente attratto da un essere come quello. "Carino
il ragazzo di Goku." commentò Bulma alle sue spalle, spaventandolo
"Pensi che sia una coppia interessante? Non hai staccato gli occhi un
attimo dai due, da quando sono apparsi." Vegeta sentì il cuore battergli in petto più forte, temendo che potesse capire che cosa stava pensando. "Tu credi che sia un uomo?" domandò di rigetto, cercando in quella frase una scusa per la sua curiosità. "In
effetti non è particolarmente mascolino, io preferisco gli uomini più
fatti, ma non si può avere tutto dalla vita, a volte bisogna
accontentarsi." Bulma aveva lanciato quel sasso, sperando che lo
colpisse nel profondo. "A proposito, a minuti ti presento il mio nuovo
fidanzato, sta per arrivare." annunciò. La
cosa non interessava particolarmente a Vegeta, che continuava a
osservare la coppia, cercando questa volta di non farsi notare. Ebbe
una visione non troppo completa di un uomo di mezza età, ben vestito,
curato ed evidentemente in imbarazzo a essere presentato all'ex della
compagna, con la complicità della quale lo aveva riempito di corna. Era
a conoscenza del carattere irascibile dell'uomo, per non parlare della
sua forza sovrumana, e fu contento di cavarsela con così poco. Vegeta, espletate queste formalità, attese il momento giusto per avvicinare Goku e chiedere spiegazioni.
"Kakarot,
pensavo che non ti saresti più liberato di quella piattola!" lo
apostrofò secco "Dove l'hai trovato? Mi sembra che i tuoi gusti siano
molto volubili. Fino a qualche settimana fa mi corteggiavi in maniera
esagerata, e ora vieni fuori con questa mammoletta." Goku lo osservò stupito: non capiva il motivo di quella specie di scenata. "Pensavo
fossi contento che non ti disturbassi più." fu la risposta "Se proprio
lo vuoi sapere è il primo vero appuntamento. Dani è un amico del nuovo
ragazzo di Chichi: hanno pensato bene di farci conoscere. Comunque non
sono alla ricerca di un altro come te, Vegeta. Tu sei unico, non potrei
mai trovare una tua copia neppure se setacciassi l'universo per dieci
vite, tanto vale che mi
accontenti e che mi faccia compagnia con chi mi vuole." Goku tornò al suo tavolino,ritrovando l'amico che era andato a lavarsi le mani, lasciando
Vegeta a bocca aperta. Lui lo riteneva unico e inimitabile! Ripensandoci meglio, non poteva che essere d'accordo con lui. Aveva
un'alta considerazione di se stesso, ma lo stupiva che potesse esserci
qualcun altro che lo amasse al suo pari. Si
discostò dal piccolo gruppo, lasciando Goku che cercava in ogni modo di
divertirsi, nonostante tutto e Bulma che fulminava l'amico in maniera
malevola. Si era dannata per quell'incontro e aveva la sensazione che
non collaborasse molto. Anche se da canto suo poteva essere
soddisfatta della reazione dell'ex nei confronti del nuovo fidanzato,
era ancora convinta di essere nel giusto e avrebbe dato tutta se stessa
perché prima che finisse l'anno, perciò entro un paio d'ore, i due si
baciassero (come minimo). Berdan,
la sua nuova fiamma, era stato avvisato del tentativo e non sapeva se
compatirlo o augurargli che tutto andasse in porto. Non aveva certo
l'aspetto di uno che si facesse sottomettere facilmente, però, allo
stesso tempo, non riusciva a distogliere lo sguardo dall'altro uomo e
il suo ragazzo. Il suo sguardo era truce e battagliero, come se si preparasse a partire per una guerra epica.
Mancava
un'ora alla mezzanotte, quando Goku, rosso come un pomodoro in volto
e imbarazzatissimo, si avvicinò alla padrona di casa per chiederle se
poteva farle un grossissimo favore. "Goku, tesoro, chiedi pure." accordò la donna, curiosa di sapere che cosa poteva farlo comportare in quella maniera. "Beh...
ecco... non so da dove cominciare. Insomma... Pinkley vuole consumare,
subito. Spero di non dover aggiungere altro. Mi puoi dare una stanza?"
concluse con il suo solito sorriso, solo un po' più tremolante. Bulma allargò la bocca stupita. "Però,
si sta dando da fare il ragazzino. Non vuoi aspettare almeno fino alla
mezzanotte, prima di rinunciare a Vegeta?" gli chiese. "Uff, manca un'ora, che cosa credi che possa cambiare in così poco tempo?" ribatté Goku scocciato. "Non
si sa mai nella vita." disse Bulma, soppesando le parole "Senti, qui alla
CC non si può, le camere sono tutte occupate per la notte e non ne
posso dare una solo a te, ma vedrò di procurarti una capsula. Non ne ho
con me, aspetta due minuti che ne recupero una." Bulma, con un
sorriso malizioso, e un altro piano in testa, prese da parte Vegeta
l'unico che non sembrava divertirsi molto alla festa. "Vegeta!" chiamò "Hai con te la capsula della tua casa?" L'uomo la fissò irritato e, senza rispondere, si voltò di nuovo dall'altra parte. "Non
fare storie e dammela!" lo apostrofò "Goku mi ha chiesto un angolo in
cui appartarsi con il ragazzino e non ho voglia di andare in
laboratorio apposta." "Appartarsi?"
ripeté lentamente il guerriero, come se soppesasse il significato di
quelle parole. Automaticamente si portò una mano in tasca, porgendo la
capsula alla donna. "Grazie, Vegeta." disse Bulma "Sono certa che
Goku te ne sarà grato... e Pinkley pure." Si allontanò ancheggiando in
maniera allusiva, per fargli capire che sarebbe stata una notte di
fuoco. Vegeta
si rese conto di quello che aveva fatto: aveva gettato
Goku fra le braccia di quella checca da due soldi. Sentì l'istinto di
andare a disturbarli, ma non sapeva che scusa inventare. E poi perché
avrebbe dovuto interrompere le effusioni fra i due piccioncini? L'ira
che sentì nascergli dentro il petto gli fece comprendere che non aveva
molta importanza quale fosse il motivo: se non voleva esplodere,
facendo qualcosa di cui si sarebbe pentito, doveva trovare una
soluzione. Cercò di allontanarsi dagli altri senza farsi notare e, per
fortuna non fu molto difficile, poiché non era aggregato a nessun
gruppo. Osservò Kakarot, nervoso come non l'aveva mai visto, prendere
la capsula e ringraziarla. Poi, preso per la vita il compagno, si
allontanò con lui. Per fortuna non aveva intenzione di andarsene chissà
dove, altrimenti sarebbe stato difficile seguirlo senza mostrare la sua
aura. Voleva rendergli le cose difficili. Lo infastidiva essere messo da parte in quella maniera. -Ma
che sto pensando? Non m'importa nulla di quello che fanno quei due.-
pensò, stizzito con se stesso. Stava per girarsi per tornarsene
indietro, quando vide la checca, prima di entrare nella casa, bloccare
Goku e baciarlo sulla soglia. "Ora ti farò vedere le stelle." promise in un sussurro, poi lo prese per una mano, guidandolo verso l'interno.
Vegeta
faticò a trattenere la propria aura. Avrebbe desiderato prendere il
finocchietto per il collo, stringerlo fino a farlo quasi morire
soffocato e poi dargli un attimo di fiato, per poterlo strangolare
ancora. Lo avrebbe fatto almeno venti volte, prima di ucciderlo,
doveva soffrire il bastardo. Gli aveva rubato le attenzioni di
Kakarot con poche, semplici mosse da puttana. Logicamente
non poteva
farlo davvero, Goku a quel punto lo avrebbe detestato, piuttosto che
ammirato, ma sapeva che doveva ingegnarsi per fermarli. Decise di
tentare in maniera subdola, senza che il ragazzino potesse fermarlo.
"Kakarot, Kakarot!" chiamò la voce di Vegeta nella testa di Goku. Il
Sayan, che stava cominciando a prenderci gusto a limonare con Pinkley,
scattò in piedi come se fosse stato punto da una vespa. "Vegeta!" rispose in tensione "Sei impazzito? Sono impegnato, non disturbarmi." L'altro pensò con che scusa poteva farlo uscire, poi capì che non era il caso di tergiversare. "Ho bisogno di parlarti, esci di lì immediatamente." ordinò con voce che non ammetteva repliche. Goku,
che non voleva ammettere che solo a sentire la sua voce nella testa
aveva i brividi, decise di rimanere fermo nelle proprie decisioni: non
poteva, quello, prendersi gioco di lui. Ma che voleva proprio in quel
momento così delicato! "Non mi sembra proprio il caso." pensò, mentre Pinkley osservava la sua espressione concentrata come se fosse pazzo. "Davvero?" lo sfidò con un sorriso maligno che l'altro non poteva vedere "Se non esci subito, entro io. Sono sicuro che tu non voglia che accada, vero?" Goku
pensò con terrore a Vegeta che entrava e li trovava mezzi nudi davanti
all'entrata e capì che non era proprio il caso. Bulma non lo avrebbe
perdonato se Vegeta avesse distrutto la capsula. "Uff... Dammi un secondo per sistemarmi." cedette infine.
Pinkley si stava preoccupando. L'espressione del suo accompagnatore era davvero strana. "Che succede, stai male?" gli chiese, toccandogli la fronte con la mano. Goku scosse la testa, prendendogli la mano e cercando le parole giuste per potersi allontanare. "Stavo
parlando telepaticamente con uno dei miei amici." ammise non essendo
molto bravo a inventare balle "Ha bisogno di me un attimo. Farò
il prima possibile." Il ragazzo alzò un ciglio, stupito e arrabbiato, osservandolo rivestirsi in fretta. "Accidenti che tempismo!" sbottò "Sembra quasi fatto apposta." -In effetti.- pensò Goku ridacchiando, ma preferì non esprimere quel pensiero a voce alta. "Esco,
prima che mi vengano a cercare." Si portò due dita alla fronte e si
teletrasportò seguendo l'aura di Vegeta, che ora la mostrava senza
problemi. Si ritrovò a pochi passi dalla casetta. "Mi hai seguito?"
chiese all'altro Sayan "Perché? Non ti capisco. Fino a qualche giorno
fa solo la mia vista ti irritava. Ora che ti ho finalmente lasciato in
pace, mi disturbi tu. Si può sapere che vuoi da me?" Vegeta, che nei
pochi istanti in cui Goku era rimasto dentro, si era reso conto che non
sapeva che dire, come esprimere il subbuglio che aveva dentro, cominciò
con quello che sentiva più impellente dire. "Non tornare là dentro." gli implorò secco. Goku
si stupì, era la prima volta che sentiva Vegeta che lo pregava di fare
qualcosa, a patto che non fosse moribondo o costretto. Cercò di
rimanere nelle sue posizioni. "Non puoi chiedermi qualcosa del genere. Non sarebbe giusto per nessuno." La spiegazione di Goku non faceva una piega. Vegeta se ne rendeva conto, se voleva davvero che il suo Kakarot si slacciasse definitivamente dalle braccia della checca, doveva dargli una ragione più che valida. "Allora?" insistette Goku "Sono uscito solo perché temevo che distruggessi la capsula che Bulma mi ha prestato." Il sorriso di Vegeta lo colse impreparato. "Perché dovrei distruggere casa mia?" chiese. Goku si rese conto in quel momento che Bulma era stata davvero velocissima a recuperargliela, nonostante non ne avesse con sé." Si rilassò un attimo: forse Vegeta voleva solo indietro la sua casa? "Oddio, non lo sapevo." ridacchiò nervoso, massaggiandosi la nuca "Ti disturba che facciamo cose lì dentro? Non ti preoccupare, lo libero subito, troverò un altro posto." Vegeta scosse la testa. "No, voglio che tu lasci quello e torni alla festa con me." ammise, non riuscendo a trovare scuse. Goku
non sapeva più che dire. Si appoggiò a un albero della radura in cui
aveva fatto apparire la casa e cominciò a ragionare. Non capiva cosa lo
portava a reagire in quella maniera. "Ti lascio la casa." concesse infine "Non posso fare altro." Si
era girato per tornare dentro, ma fu trattenuto da una mano sul
braccio. Si voltò per recriminare, ma si ritrovò tirato giù di qualche
centimetro. Vegeta, che non riusciva a esprimere a parole quello che
sentiva dentro, decise che tanto valeva passare ai fatti. Avvicinò il
viso a quello di Goku e lo baciò.
Goku rimase senza fiato
per un istante, temendo di sognare a occhi aperti. Appena passato il
primo momento di stupore, sentì il proprio corpo reagire a quella
provocazione e avvolse Vegeta con entrambe le braccia, approfondendo il
bacio. Lo paragonò con quello che si era scambiato poco tempo prima con
Pinkley e capì che, per quanto fosse stato appassionato, non poteva
essere paragonato a quello. Vegeta
era adatto a lui, era forte,
lo poteva stringere con passione senza rischiare di fargli male.
Lo sbatté con forza contro l'albero cui si era appoggiato prima,
sradicandolo quasi completamente, ma sembrò che nessuno dei due se ne
fosse accorto. Goku passò dalla bocca al collo, mentre le sue mani
ansiose cercavano uno spiraglio per infilarsi sotto i vestiti. Sentì,
all'improvviso, che Vegeta s'irrigidiva e decise di fermarsi. Continuò
a baciarlo, tenendo le mani sulle sue spalle. "Non mi sento pronto." ammise Vegeta arrossendo. "Non importa, abbiamo tutto il tempo del mondo." lo consolò Goku. Stavano per allontanarsi per ritornare dagli altri a festeggiare la mezzanotte, quando Goku si fermò. "Pinkley!" esclamò "Bisogna che lo vada a prendere." Prima
che Vegeta potesse lamentarsi (fosse stato per lui, avrebbe chiuso la
capsula gettandola in mare) Goku si staccò dal suo abbraccio e si
teletrasportò. Vegeta
attese con quanta più pazienza gli permettesse il suo carattere (cioè
davvero poca). Goku tardò qualche istante più del dovuto, ma tornò da
solo. "Non ha voluto restare. L'ho teletrasportato il più vicino possibile alla civiltà" Vegeta sorrise, anche se cercò di ricomporsi per tornare dagli altri senza che sospettassero nulla. "Beh, in realtà ti devo dire una cosa, prima di tornare." confessò Goku. Gli
raccontò di Bulma, che sapeva tutto, e dei suoi piani per avvicinarli.
Vegeta arrossì. Non avrebbe mai pensato di poter essere manovrato in
quella maniera. Tutto ciò che l'ex moglie aveva fatto o detto in quei
giorni, era volto a fargli comprendere che desiderava Kakarot, anche se non se ne rendeva conto. "Non importa. Mano nella mano con te, davanti a tutti, come facevi con quello, non ci sto." sbottò. Goku rise per il suo scatto d'orgoglio: in fondo gli piaceva anche per quello. Mancavano
dieci minuti alla mezzanotte quando raggiunsero il gruppo di amici.
Erano state tirate fuori bottiglie di ogni genere per festeggiare
l'anno nuovo: champagne per i più chic, spumante dolce per i
golosi e di tutto un po'. Sia a Goku che a Vegeta furono consegnate due bottiglie ciascuno. "Che almeno la vostra forza scimmiesca serva a qualcosa." rise Bulma alla loro volta. La
donna, di nascosto, fece l'occhiolino a Goku, contenta di vedere con
quanta facilità si era liberato dell'accompagnatore. Goku tentava in
ogni maniera di stargli lontano, poiché la tentazione di passargli il
braccio alle spalle era troppo forte e non voleva che il fragile
equilibrio del loro rapporto appena cominciato, si rompesse prima del
tempo. Non era così facile perché era proprio Vegeta, nonostante tutto,
a volergli stare appiccicato. "Vegeta, se continui così mi farai impazzire." sussurrò Goku, pronto al via per aprire le bottiglie. Il Sayan lo fissò con un'espressione indecifrabile. "Voglio solo tastare la tua soglia di resistenza." lo stuzzicò. Ok,
Goku se l'era cercata. Doveva immaginarsi che non fosse facile stare
con qualcuno come il principe dei Sayan. A lui, però, le cose facili non erano mai piaciute. |