Prigione
Cammino
verso l’eterno buio,
lacrime che scendono dal volto,
un grido straziato e disperato
rompe il suono del silenzio.
Perché? Ora mi ritrovo così…
Non ho più nessuno accanto a me,
che mi protegga
che mi ami
che mi stringa forte a sé…
Calpesto un ramo,
il suono di un cuore
che si infrange lentamente,
la sgradevole sensazione
di aver lasciato
il mio passato,
oscuro e tormentato
Cade una foglia,
cade il mio spirito
combattivo e imprudente.
Ho lasciato che queste cose
accadano soltanto a me.
Ora, devo subirne le conseguenze…
Sbatto le braccia,
urlo contro la parete,
nera come la pece…
Io, soltanto un essere oscuro
è caduto al sciocco gioco,
della sua stessa medicina
e finché ci sarò,
non permetterò che le venga fatto del male
da quell’arpia maledetta…
E quando di nuovo liberò sarò,
nulla potrà più fermarmi.
Nulla, la nebbia che è nulla e che è tutto. |