Allucinazioni

di Not Found
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Un boato assordante nel buio della notte.
Pioggia che lenta e costante cade.
I miei passi affrettati nell’erba infangata. Schizzi di pozzanghere nere sui pantaloni.
La terra trema. Gli alberi cadono.
Ho visto il fuoco nelle montagne. Ho visto sciogliersi le rocce.
Mi sento diventare leggero e inconsistente, mentre attorno a me dimora la morte.
Corro disperato errando all’infinito.
E il sudore lo sento, sento il calore, il respiro affannato.
La fatica nelle gambe, i crampi allo stomaco. Le mani che iniziano a gonfiarsi.
Lo sapevo. Sapevo che prima o poi sarebbe successo.
E ora corro disperato, in cerca del nulla.
Vedo l’acqua evaporare, vedo le ossa dei miei amici.
Cado e mi rialzo, ma non c’è tempo. Non c’è più tempo.
Le ore sono finite, non posso più far nulla.
Guardo dietro di me e vedo nero.
La sua presenza incombe tetra nell’abisso dei miei giorni.
Non posso più aspettare. Non posso più andare avanti.
Solo fermarmi.
E allora mi fermo. Sulla soglia di casa mia, piangendo.
Mi accuccio vicino alla porta e copro la testa fra le mani.
Solo.
Non devo avere paura.
Verrà e poi non sentirò nulla. Sarà un attimo.
Poi potrò riaprire gli occhi e vivere in un mondo migliore, senza affanni.
Poi sarà tutto diverso.
Devo farmi coraggio. Non è nulla.
Sarà solo un attimo.
E mentre lai arriva silenziosa io mi guardo per l’ultima volta attorno.
Devastazione e buio.




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