sarà la primavera e la ragione
Sarà la primavera e la ragione
Infine che è rimasto dei miei canti?
Un mormorar soffuso nelle notti
Confine insuperato dall’ardire
Di un sogno già sfumato nel mattino
Tra gl’immortali versi delle Muse
S’è arrampicato il volto del mio inchiostro
E vi è rimasto, silenziosa voce
Sfiorata appena dal glicine in fiore
Mio popolo, abbandona questo mirto!
Sentieri e polvere di stelle nuove
S’affaccian sulle gote della luce
Sarà la primavera e la ragione
Delle favole antiche e dei profeti
Sospinti come navi al folle mare
Note di Tawara:
tutto ciò è stato scritto in 3 minuti netti, in
una pausa dallo studio delle guerre di successione del Settecento (il
divertimento della domenica sera -.-).
Lucrezio? Dante? Leopardi? Fitzgerald? Sarà che ho bisogno di
raccontare un po' di me, e sembra che
loro ne sappiano di più in merito :D Sarà anche
che sto ritrovando la gioia di scrivere cose che non si capiscono
molto, di nascondermi dietro alle parole e paradossalmente di liberarmi
di più così, perchè sento che la
lingua della poesia è l'unica con cui mi esprimo davvero, e
sono certa che in molti provate la stessa cosa. Insomma, spero
vivamente di sapere le vostre interpretazioni: è così
bello scoprire cosa possono evocare ad altri le proprie parole! ^_^ Non
voglio elemosinare recensioni (anche perchè tanto non
servirebbe) ma sappiate che mi fa davvero piacere leggere il vostro
parere, perciò se vi è piaciuta (che è la mia
great expectation personale xD), ma anche e soprattutto
se vi ha lasciati perplessi o se vi ha fatto altamente schifo,
scrivetemelo! Non fatevi problemi a dire che quei venti secondi di
lettura avreste potuto impiegarli in modo più costruttivo, che
ne so, mangiando una fetta di pizza per esempio (e in questo caso sarei
con voi: nulla è più costruttivo della pizza XD)!
Bon, mi ritiro nel mio libro di storia, accidenti a lui.
Saluti gentili lettori di EFP! ^^
Tawara
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