cap1 buono
Ciaooooooooo! Mamma come sono emozionata questa è la mia
prima fan fiction….spero che piaccia^^. Accetto ogni consiglio e ogni
correzione senza offendermi quindi se notate qualche errore … ditemelo^^. Adesso
vi lascio alla lettura ciao un kizzullo da 8Kanemi8.
(1) incontro!
Il sole era quasi tramontato e la sala da ballo era
illuminata dalla sua luce rossastra . Ormai erano ore che riprovava qui passi,
quella coreografia ma non riusciva a
capire cosa sbagliava… Eppure era perfetta, ma Inuyasha non era convinto.
Riprovò di nuovo, ormai era zuppo, erano 5 ore che provava.
I suoi lunghi capelli argentati erano tenuti fermi da un
elastico, il sudore scivolava dai lineamenti perfetti del suo volto, la
canottiera, già aderente, era resa ancora più aderente dal sudore e faceva
risaltare i suoi addominali.
Le sue orecchie canine erano ritte e concentrate sulla
musica i suoi occhi dorati erano fissi sullo specchio per individuare ogni
minimo sbaglio. Ormai stanco decise di andarsi a fare una doccia. Inuyasha
aveva 18 anni ,frequentava l’ ultimo anno di liceo dell’ istituto Sengoku, non
era uno dei migliori studenti andava avanti grazie al nome del padre, alla sua
società. Si, quella maledetta società che un giorno sarebbe diventata sua. Ogni
giorno,ogni istante della sua vita era tormentato da quel pensiero. Il problema
non era tanto di ereditare la società,ma il terrore di vivere per sempre con la
donna più odiosa, più cattiva e vanitosa del mondo… Kikyo Tsuki. Erano 10
minuti che si trovava sotto la doccia a riflettere, quando le sue orecchie
captarono dei passi e della musica,così decise di uscire e di rivestirsi per
andare a controllare.
Erano ormai le 8:30 e a quell’ ora non c’ era più nessuno
tranne lui che era il proprietario della palestra…edificio di 3 piani, piccolo
regalo del padre che sapeva l’ unica
vera passione di Inuyasha era la danza.
Uscito dallo spogliatoio, proseguì lungo il corridoio,
orientandosi con il suo udito sviluppato…arrivò all’ aula dove proveniva la
musica. Aprì la porta e ciò che vide lo stupì: una ragazza, ballava con
disinvoltura e grande eleganza, i suoi lunghi capelli color pece ricadevano
lungo la schiena, il suo corpo perfetto era ricoperto da un top grigio e da un
pantaloncino a ¾ rosso.
La osservò, rapito, seguiva ogni suo movimento…La ragazza
eseguiva dei passi di danza classica quando, tutto a un tratto, la musica passò
dalla classica all’ hip-hop rap e i suoi movimenti divennero più veloci,
accompagnati da acrobazie. La ragazza
sentendosi osservata si fermò immediatamente. Affannata guardava il suo
osservatore dallo specchio, mentre piccole gocciolina di sudore scendevano
dalla sua fronte, per scivolare sulle guance arrossate per fatica e finire il
loro tragitto sul pavimento. Inuyasha
era ancora incantato dall’ abilità della ragazza che non si accorse che
si era fermata. Quando tornò con i piedi per terra istintivamente il suo sguardo passo dallo stupito al cattivo e da
sbruffone che usava a scuola contro i più deboli. La ragazza dal canto suo era
imbarazzata e spaventata.
-Ehi tu ragazzina che ci fai qui? Non sai che a quest’ ora
la palestra è chiusa, ed è solo disponibile per il proprietario?- Domandò
sempre con l’ aria da sbruffone e con un sorriso compiaciuto per l’ imbarazzo
della ragazza che l’ affascinava tanto,
anche rossa in volto era bellissima, ma non riusciva a vederla bene in faccia
voleva incrociare quegli occhi.
La ragazza si girò imbarazzata ma anche arrabbiata per
essere stata chiamata ragazzina e per quelle cose che lui aveva detto. Non
c’erano regole che dicevano che la palestra alle otto e mezza era chiusa…Si, è
vero che chiudeva alle 8:45 …Però cavolo…Era il primo giorno che entrava lì ma
aveva già imparato le regole a memoria.
- Allora: io non mi chiamo ragazzina, ma Kagome Higurashi; il
regolamento dice che la palestra chiude alle 8 e 45 è sono le 8:30 ; ok la
palestra potrà anche essere disponibile al proprietario, ma tu chi sei per dirmi queste cose? Solo un altro
ballerino come tanti e come me e…- non finì la frase che, in un batter d’
occhio Kagome spalancò i suoi occhi poiché si ritrovò il viso di Inuyasha a tre
centimetri dal suo che la guardava in modo arrogante.
- Non mi interessa il tuo nome…ragazzina. Conosco benissimo
le regole e, impertinente che non sei altro, tu non puoi neanche immaginare
chi IO sia. Io ti posso cacciare e non
farti mai più entrare, io sono Inuyasha Taisho, e sono il PROPRIETARIO della
palestra- disse sorridendo malignamente . Kagome sbiancò….si sentì morire, non
solo perché aveva offeso il proprietario, ma anche la paura di essere veramente
cacciata…Quella era l’ unica palestra che avesse aule ben costruite. La danza
era tutto per lei, dedicava tanto tempo ad essa e, per lei, Kagome avrebbe
lasciato la scuola. Kagome cercò di dire qualcosa ma dalla sua bocca uscivano
parole senza senso. Dall’ altra parte Inuyasha si sentì davvero cattivo,
infondo Kagome aveva anche ragione, ma la sua reazione fu un pretesto per
avvicinarsi a lei e guardarla meglio negli occhi, due pezzi di cioccolata che
brillavano come non aveva mai visto nelle altre ragazze che erano state con
lui. Fu anche un pretesto per sentire anche il suo odore, che si sentiva anche
se coperto dal sudore e per vedere le sue labbra rosse come rose. Si, accorse
che a ogni sua parola, gli occhi di Kagome si stavano comprendo di un velo di
tristezza…
-anche se sei stata un impertinente e una maleducata,
infondo hai anche ragione la palestra
chiude…- guardò l’ ora dal suo orologio da polso-….fra 5 minuti….quindi va a
fare una doccia e corri a casa che domani le ragazzine come te hanno scuola.-
le disse con voce più controllata e fece un sorriso da sbruffone, ma più dolce
nel vedere gli occhi di Kagome accendersi di nuovo. Kagome prese la sua borsa e
arrivata alla porta si voltò verso Inuyasha e con un sorriso si rivolse a lui
-Grazie… e poi io
sono nuova della scuola quindi entro più tardi….fiato sprecato, a te non
interessa….ciao!- salutò un po’ imbarazzata per la stupidaggine che aveva
detto… che se ne faceva lui di quello ke gli aveva detto? E poi era probabile
che lui non andasse più a scuola.
Nel frattempo nell’ aula, sul volto di Inuyasha si dipinse
un sorriso di desiderio “quella ragazza deve essere mia…..m-ma cosa
dico…..stupido mezzo demone non puoi pensare a queste cose che dopo sono guai”
pensò uscendo dall’ aula. Kagome tornò a
casa sua, entrò nella sua stanza addormentandosi in poco tempo…Sognando un bel
mezzo demone.
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