IO MI ARRENDO
A TE, RISA
"Perfetto", mormoro tra me, segnando l'esercizio di aritmetica che mi
è appena uscito giusto e leggendo il testo del successivo.
È diventata ormai una questione di principio passare questi
esami e ce la farò, checché ne dicano Nakao, Nobu
o Koizumi.
Maledizione, Koizumi.
Non posso pensare sempre a lei.
Tra noi è finita. Devo togliermela dalla mente. Devo
dimenticarmi delle sue risate, delle sue battute, di quanto sia stato
bene quel poco tempo che abbiamo passato veramente assieme.
Scuoto la testa, concentrandomi di nuovo sul libro.
In quel momento mia madre bussa alla porta ed entra, portandomi un
pezzo di torta natalizia, la mia preferita. La ascolto con un orecchio
solo, trascrivendo sul quaderno la prossima equazione da risolvere.
"È Natale", dice ad un certo punto. "Sei sicuro di voler
lasciare Risa da sola?".
Ti prego, mamma. Non iniziare anche tu. C'è già
la mia coscienza che mi sta distruggendo il cervello.
"Ah, prima l'ho vista davanti alla stazione con un ragazzo piccolino
della tua età".
Ragazzo piccolino. Kohori. Quel brutto nanetto. Di nuovo.
No, non mi porterà via Koizumi.
Mi alzo di scatto dal pavimento, ignorando le urla di mia madre e
uscendo di casa in ciabatte e con ancora addosso l'anthem di
incoraggiamento che quella spilungona mi ha regalato.
Non la perderò. Non perché non sono stato
abbastanza uomo da starle accanto e renderla felice.
Torno qui
per dirti che
non so più
vivere senza te
torno qui
e non è facile
ho sbagliato io
e ora lo so
Corro tra le strade della città come un matto,
dirigendomi verso la stazione. Probabilmente non sarà
più lì, ma è un punto di inizio. Nella
mente mi ripeto mille volte quello che vorrei dirle, ma so
già che non ne sarò capace.
E invece la vedo correre nella mia stessa direzione, la testa bassa,
per poi inciampare e ruzzolare per terra.
Mi ritrovo a reprimere un sorriso e accelerare il passo, fermandomi
davanti a lei.
"Otani", sussurra alzando gli occhi lucidi.
La guardo intenerito, afferrandola per le braccia e aiutandola ad
alzarsi. Come ho fatto a pensare di poterla dimenticare? "Sei
così grande grossa e inciampi in continuazione", ridacchio.
Lei tira su con il naso, asciugandosi le lacrime. "Il mio anthem",
sussurra.
Annuisco. "Sì. Confesso di avere qualche riserva sui
riciclaggi, ma comunque grazie".
Lei mi guarda seria negli occhi, ignorando la mia battuta. "Quando
avrai finito gli esami voglio dichiararmi a te un'altra volta".
"Eh?", esclamo, sorpreso.
Koizumi sorride e mi ritrovo a fissarla imbambolato. Come sono potuto
essere così idiota da credere di poterla lasciare e basta?
Lei è Risa Koizumi. Quella che ha continuato ad amarmi
nonostante la mia stupidità, che mi aspettato e mi ha fatto
scoprire un lato di lei che mai avrei pensato potesse esistere, ma che
è il migliore in assoluto.
Lei è Risa Koizumi, la mia ragazza.
Di slancio l'abbraccio, senza nemmeno ascoltare le sue ultime parole.
Certo, è un po' ridicola come situazione, ma non m'importa.
Sto così bene così vicino a lei, con l'orecchio
sul suo cuore che batte furioso e il suo respiro tra i miei capelli.
"Scusa, dimentica che voglio lasciarti. Ritiro tutto".
"Sì, ma... gli esami".
"No, lascia stare".
"Cosa...".
"Io... io credo che tu mi piaccia più di quanto pensassi,
Koizumi".
Hai vinto tu
io mi arrendo
voglio te
io mi arrendo
ti amo e
io mi arrendo
da oggi solo te
io mi arrendo
Non avrei mai creduto che sarei stato capace di pronunciare
quelle parole ad alta voce.
Ma, in fondo, cos'altro ho da perdere? Koizumi è diventata
troppo importante per me e non riesco a immaginarmi un futuro senza di
lei. Certo, gli esami sono essenziali se voglio andare
all'università, ma che senso hanno senza lei al mio fianco?
Quindi, Risa Koizumi, io mi arrendo. Mi arrendo all'evidenza
perché non riesco a dovermi nascondere ancora. Tu mi piaci,
un sacco. E ti voglio al mio fianco.
Io mi arrendo a te, Risa.
Guidami tu
nell'infinità
nel cielo blu
che volerò con
te
e da adesso io mi fermo
qui
non cercherò
un'altra via
perché il mio
arrivo adesso è qui
per sempre accanto a te
Sono stato davvero stupido, lo so.
Ma all'inizio di tutta questa storia davvero non riuscivo a vederti
come la mia ragazza. Insomma, eri la mia compagna di scemenze, quella
con cui potevi divertirti in qualunque occasioni. Mi piacevi
già allora, ma eri così diversa da Kanzaki,
così alta, così espansiva, così
estroversa, così perfetta per me.
Però adesso che mi sono reso conto di quanto noi due,
nonostante i nostri stupidi complessi, stiamo bene insieme, ti prometto
che non me ne andrò. Ho trovato il mio arrivo, quello che
cercavo e di cui nemmeno sapevo di avere bisogno.
Eppure ora è tutto così evidente.
Ogni alba che verrà
la vedrò al tuo fianco
prenderemo ogni raggio
che farà
"Otani", mormori stringendomi un braccio con la mano.
"Che c'è?", rispondo.
"Qui ci stanno guardando tutti", squittisci imbarazzata.
"Lo so benissimo", borbotto, affondando la testa nel tuo petto e
chiudendo gli occhi.
"Sicuro, tanto tu hai la faccia coperta e io invece sono qui in bella
vista".
"Sei scema? Ma se ho una scritta sulla schiena che dice -metticela
tutta!-".
"Era il mio tifo per te -metticela tutta!-".
Alzo la testa e incontro i tuoi occhi castani. Sorrido. "Diamocela a
gambe".
"Sì".
"Uno, due...".
Mi sciolgo dall'abbraccio e ti prendo per mano, guardandoti raccogliere
la borsa da terra e iniziando a correre. Le persone in mezzo alla
strada ci guardano ridendo, ma non m'importa.
Sono con te, questo mi basta.
Oddio... il Natale! "Senti, io ormai non ho preparato nessun regalo di
Natale per te", ammetto. Sto per continuare, offrendole qualsiasi cosa
voglia, ma lei m'interrompe.
"Scherzi? Tu il regalo me l'hai già fatto".
La guardo stranito. La solita scema svampita. "Eh? Ma se non ti ho dato
niente?".
Lei si volta e mi sorride. "Ho ricevuto una cosa stupenda".
Hai vinto tu
io mi arrendo
voglio te
io mi arrendo
ti amo e
io mi arrendo
da oggi solo tu
io mi arrendo a te
mi inchino a te per sempre
ti amo e
io mi arrendo
io mi arrendo
Arrossisco un poco a quelle parole, poi mi ritrovo a
sorridere.
Dove altro potevo trovare una persona come lei? Dove altro poteva
esistere una ragazza tanto forte come lei?
Ero così fortunato ad averla vicina e avevo avuto anche il
coraggio di negarlo, inizialmente.
Ma da oggi sarà tutto diverso, Koizumi.
Tengo davvero a te, anche se non sono in grado di dimostrartelo come
meriti.
Quindi mi arrendo, Koizumi.
Sei l'unica persona che voglio al mio fianco, l'unica adatta a me.
Sei l'unica persona che è stata capace di combattere per me,
l'unica che ha sofferto per me.
E il minimo che possa fare è volerti bene.
Io mi arrendo a te, Risa.
Un'altra song su
Lovely Complex. Ormai ci sto prendendo gusto.
Per questa devo
ringraziare Kazuha95
che, recensendo l'altra storia, mi ha consigliato questa canzone ("Io
mi arrendo" di Paolo Meneguzzi -->https://www.youtube.com/watch?v=YhLGn_VnfA8 ), che personalmente trovo
perfetta, quasi come se fosse lo stesso Otani a pronunciare quelle
parole.
Se nell'altra
storia era Risa la protagonista, qui è Otani che,
finalmente, capisce quanto la ragazza sia importante per lui. Mentre
scrivevo pensavo che Otani può sembrare un po' OOC in certe
frasi, ma personalmente credo che, pur rimanendo nella sua timidezza,
dentro di sé Otani queste cose le pensava eccome!
Quindi un bacio
enorme a Kazuha95 a cui dedico questa fic.
Ah, i dialoghi sono
dell'episodio 23, da cui è anche presa tutta la scena. Non
credete che la canzone sia perfetta?
A presto
mikchan
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