Gli ostacoli nell'ordine naturale delle cose
Atto VII
Gli ostacoli nell'ordine naturale delle cose
La vedo e penso: questo non ha minimamente senso.
Qualcosa nell'ordine naturale delle cose in un dato momento sicuramente
dev'essere andato storto. La geometria ci insegna, infatti, che per
raggiungere un dato punto B da un dato punto A, la strada è una, semplice ed è retta.
Va bene forse in questo caso è leggermente più
complicato: il punto A è sconosciuto e B è fin troppo
vago, non siamo in un piano a due dimensioni e non abbiamo un righello.
E poi il vero problema è l'ostacolo.
Dubitavate che ce ne fosse uno?
Certo che no, non site così sprovveduti voi. Ogni volta comunque
è sempre la stessa storia: c'è questo benedetto punto C
che si frappone tra noi e la meta e rompe le scatole. La maggior parte
delle volte la questione diventa personale, si tratta di stabilire chi
è più cocciuto.
La meta temporaneamente dimenticata, io devo passare e tu me lo
impedisci (tra l'altro senza motivo). Vista da questa prospettiva
è una faccenda seria, si sono fatte questioni per molto meno di
un diritto di passaggio negato.
Il problema con gli ostacoli è che non ci rendono mai le cose
facili, sopratutto quando le risorse (e le forze) sono così poco
equamente distribuite e le alternative così tristemente poco
considerate, anche se su questo punto c'è da essere comprensivi,
lei non ha tutte queste astrazioni di pensiero. Noi purtroppo
sì, e quindi quando guardiamo una mosca sbattere testardamente
contro un vetro non possiamo esimerici dal compatirla con malcelato
fastidio, considerandola una sciocca e una disperata. Sarà che
rivediamo un po' noi stessi nella sua insensata missione?
Lei intanto continua fiduciosa, prima o poi qualcuno aprirà la finestra.
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