Cibo

di slanif
(/viewuser.php?uid=517877)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Cibo
di slanif

**

Cibo. Cibo. Cibo. Cibo. Cibo. Cibo. Cibo. Cibooo!
Questo era l’unico pensiero fisso di Luffy. Non pensava ad altro durante tutta la giornata, solo a mangiare. E al One Piece, ma quello non era imminente e continuo, perciò diciamo che effettivamente la cosa a cui pensava con più intensità e amore era il cibo.
A volte si mordeva persino un braccio, con quella consistenza gommosa, perché gli ricordava una soffice caramella.
Quando si addentava però si faceva male, e capiva che era il caso di rivolgersi al loro superlativo cuoco Sanji per farsi preparare qualcosa di realmente commestibile.
Era proprio uno di quei momenti, infatti, e Luffy era mezzo sdraiato sul tavolo di legno della cucina a sentire la propria pancia brontolare: “Sanjiii…” si lamentò per l’ennesima volta.
“Luffy, porta pazienza! Il cibo deve cuocere!” sbottò Sanji, affettando un po’ di pane appena sfornato e di cui era molto soddisfatto per la consistenza croccante “Non potevi dirmi mezzora fa che avevi fame, invece di ridurti all’ultimo secondo?”. L’ennesimo sbuffo uscì dalla bocca del cuoco della nave.
“Sanjiii…” fu solo in grado di dire il capitano della Going Merry mentre il rumore del suo stomaco brontolante rimbombava su tutte le pareti.
Sanji sbuffò di nuovo.
Nel mentre, la porta si spalancò: “Sbaglio o sento odore di cibo?” domandò Usop, annusando l’aria, col naso che faceva su e giù, sgarrando le narici, per assicurarsi di acchiappare ogni minimo odore. Aveva gli occhi chiusi e la bava ad un angolo della bocca.
“Eccone un altro…” sbuffò Sanji, mescolando velocemente le verdure che erano a cuocere nella padella, per poi richiuderle col coperchio di metallo.
“Per caso si mangia?” tuonò la voce possente dello spadaccino, spalancando la porta con malagrazia e facendola sbattere contro la parete di legno. Le gambe divaricate, un braccio teso, l’occhio vigile. Anche Zoro aveva fame.
Sanji si voltò a guardarli basito: “Ma cos’è... vi siete messi d’accordo per avere fame tutti nello stesso momento?” domandò, mentre già si adoperava nel prendere una nuova padella dove mettere a cuocere qualche fettina di carne.
Stette a sfaccendare per qualche istante, ma il silenzio che si era creato alle sue spalle lo preoccupò, perciò decise di dare un’occhiata. Quando si girò a fissare i tre compagni di avventura, li trovò tutti seduti al tavolo, fazzolettone legato a bavaglino intorno al collo, coltello in una mano e forchetta nell’altra tenuti per verticale sul tavolo a fissarlo minacciosi: “Cibo” sibilarono tutti e tre in coro.
Sanji li guardò stupefatto, poi ridacchiò: “Siete irrecuperabili…”.

**FINE**





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2416942