salviamoci

di __Kate__
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22 gennaio, prima tappa del concerto, mi chiamo Kate ho 18 anni di professione faccio la bodyguard , si vi sembrerà strano.. come può una ragazza fare la bodyguard? Sono stata addestrata dall’età di 5 anni per fare questo, posso essere una specie di “agente segreto” o “spia” come preferite voi. Ovviamente vi sarete chiesti, sarà un armadio di ragazza!!! Ebbene no peso 53 chili e sono alta 1.70 diciamo che sono piuttosto avanti con il karate e quant’altro.
Ma tornando a noi, io e altre 4 ragazze siamo state scelte per portare a termine questa missione, proteggere gli one direction, da quando si sono formati un’associazione segreta sta cercando in tutti i modi di ucciderli, l’unica cosa che siamo riusciti a scoprire fin’ora è che sono 5 ragazze russe e che non si fermeranno d’avanti a nulla.
Entrammo, un’enorme stabile e d’avanti a noi un grande palcoscenico già allestito per l’occasione,  si faceva fatica a camminare ma soprattutto si faceva fatica a capire se tra i presenti ci fosse qualcuno di sospetto. Le luci si abbassarono e tutti cominciarono ad urlare e a starnazzare, ecco che a quel punto scesero le scale Harry, Liam, Louis,Niall e Zayn, parlarono un po’, saltarono, corsero, ridacchiarono e poi presentarono la loro prima canzone.
Quando dietro di me si udì uno sparo, come se quel qualcuno non volesse ascoltare un altro minuto di quelle canzoni, mi ripresi, corsi verso il palco strattonata tal volta da qualche fan impazzita, riuscii finalmente a raggiungerlo, salii e io come le mie altre 5 compagne mi misi  con la pistola puntata verso il pubblico, a quel punto sii udì un altro sparo, proveniva dall’alto e senza indugiare sparai verso quella direzione presi harry sotto braccio e lo accompagnai fuori, per poi farlo entrare in macchina, dovevamo andare subito in aeroporto, nessun momento nessuna spiegazione doveva essere così , se si voleva salvare.
Nel viaggio verso l’aereo che ci attendeva harry mi tempesto di domande, cosa mi vuoi fare? Mi vuoi uccidere? Dove mi stai portando? Domande a qui non diedi risposta, fino a quando << senti, non ho scelto io di essere famosa e di avere una vita da schifo con grandiose fan si, ma anche con persone che tentano di ucciderti, ti sto salvando la vita, quindi invece di lamentarti come se non ci fosse un domani stai zitto, ah e posso vedere il tuo cellulare?>> mi porse gentilmente il suo telefono che io presi e lanciai fuori dal  finestrino ,gliene porsi un altro << eri troppo rintracciabile con quello, tieni questo, è tutto segnato, l’unica cosa diversa è che questo segna ogni giorno una posizione diversa, nessuno ti troverà mai>> sbuffo e si lascio andare in rassegna sul sedile. Arrivammo in aeroporto.




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