This Girl
(14)
I love you more.
*non
ho avuto voglia di mettere il bann, sorrateme c.c*
"Van.",
la richiamò dai suoi pensieri Louis. La mora si girò verso il fratello, e gli
regalò un sorriso a trentadue denti.
"Dimmi fratellone!", rispose Savannah.
Erano in macchina, di ritorno verso casa, dove Conor
li stava aspettando. Louis notò la sorella essere raggiante, e non sapeva come
spiegarsi ciò, visto l'accaduto di quella stessa mattina.
"Volevo scusarmi per la frase di stamattina..."
"Oh, ma non ti preoccupare!", lo interruppe lei.
"Ma stamattina sembravi così arrabbiata..",
Louis era estremamente confuso.
"Lo ero, e lo sono ancora. Ma è successo qualcosa che mi fa stare bene,
non perchè sia bella di per sè, ma perchè mi ha sollevata nella mia tranquillità.", spiegò la mora.
"Capisci cosa intendo?", aggiunse poi.
"Potrei capire soltanto se tu mi dicessi di che cosa si tratta.",
rispose tra il vago e l'ironico suo fratello.
"Al parco, prima che ti mandassi il messaggio, ho incontrato Niall.."
"Quel brutto verme, come ha osato? Io lo uccido. Lo uccido! Anche Conor l'aveva avvisato, ma
evidentemente neanche le parole del suo migliore amico son
efficaci. Vuole morire, è palese!..", Louis interuppe la mora nel suo discorso, dicendo parole a caso e
insultanti verso il biondo.
"Louis, Louis! Non mi ha fatto nulla, mi è solo venuto a parlare!",
gli disse Savannah.
"Non doveva comunque!", gridò il ragazzo
senza distogliere lo sguardo blu dalla strada.
"Lou! Se ne andrà, per sempre! Mi lascerà in
pace, a me e al bambino!", gridò a sua volta la ragazza, sconfiggendo la
paura che aveva delle grida.
Louis si girò di scatto verso la mora, per pochi secondi, con sguardo
interrogativo. I suoi occhi blu domandavano il perchè di tutto ciò, come fosse possibile. Sua sorella lo guardò
dolcemente, e dopo avergli regalato un sorriso, spiegò. "Mi ha
chiesto come poter fare per farsi perdonare. Io gli ho risposto semplicemente
che non avrebbe potuto far nulla, perchè non lo avrei mai
perdonato. Ma gli ho detto anche che se avesse
voluto rendermi almeno un pò di quella felicità che
lui stesso mi ha portato via, sarebbe dovuto andar via per sempre. E lui ha accettato. Tutto qua."
"Quindi non dovrò ucciderlo?", chiese rammaricato
Lou, mentre parcheggiava nel viale davanti casa.
"No fratellone, non dovrai commettere nessun reato!", gli disse
sorridendo, per poi sporgersi delicatamente per baciarlo su una guancia.
Scesero dall'auto contemporaneamente, dirigendosi verso l'entrata. Conor aprì la porta di casa prima che i due fratelli riuscissero a suonare il campanello, e la mora si fiondò
istantaneamente fra le braccia del rosso. Lo baciò sulle labbra, e lo ringraziò
più e più volte per averle lasciato lo spazio per
riflettere.
Quando furono nella camera
degli ospiti, che era diventata la loro camera,
distesi ed abbracciati sul letto, fra un bacio e l'altro, Savannah
parlò.
"Conor, devo dirti una cosa.", disse,
lasciandogli un ultimo bacio sulle labbra.
"Dimmi tutto, amore mio.", Conor rispose al
bacio, e nel mentre una sua mano era posata volontariamente sul ventre della
sua fidanzata.
"Inanzitutto, ti amo."
"Ti amo anche io piccola, da impazzire.", rispose lui,
interrompendola e dandole un altro bacio.
"Okay", rise. "Però quest'altra cosa è
importante."
"Sono serio."
"Ehm... oggi, quando sono stata via, sono stata al parco, ed ho incontrato
Niall lì."
"Ti ha fatto qualcosa? Ti ha importunata? Devo
picchiarlo o ucciderlo addirittura?", si preoccupò subito il ragazzo.
"No, assolutamente. Neanche tu dovrai ucciderlo.", sorrise appena Savannah.
"Perchè chi altro avrebbe voluto
ucciderlo?", chiese curioso.
"Beh, sai, c'è anche Lou!", lo informò
gesticolando e sorridendo, ora più visibilmente.
"Giusto!", sorrise anche lui. "Ora però vai avanti, che ti ha
detto?"
"Mi ha chiesto se avrei mai potuto perdonarlo, e come avrebbe potuto fare.
C'è stata una risposta negativa da parte mia ad entrambe le
domande, poichè io non lo perdonerò mai. Lui
ha insistito sul fatto che avrebbe voluto fare qualcosa per me, e allora io gli
ho chiesto di andare via per sempre.", spiegò.
"E lui che cosa ti ha risposto?"
"Ha detto che sarebbe andato via, se questo mi avrebbe
reso felice."
"Quindi se ne va. Se ne va, e non mi ha nemmeno
chiamato per informarmi.", disse divincolandosi dall'abbraccio di Savannah. Si alzò e si diresse verso la finestra.
"Mi dispiace, Conor.
Non avrei mai voluto separarti dal tuo migliore amico, però lui mi ha fatto un
male atroce, e non voglio vivere con la paura di
rincontrarlo per strada ogni volta che uscirò.", lo raggiunse e gli posò
una mano sulla spalla.
"Non sono arrabbiato con te, Van.", si girò
circondandole i fianchi. "Sono arrabbiato con lui perchè, essendo il mio
ipotetico migliore amico, avrebbe dovuto avvisarmi."
"Ti amo per sempre, Conor!", disse la mora,
e lo baciò con foga, trascinandolo di nuovo sul letto.
Il rosso ricambiò il bacio, sentendo qualcosa accendersi dentro. Era il suo
stomaco che andava in fiamme, così come il cuore. Troppo amore contenevano, ed altrettanto potevano dare. Era innamorato
perso.
Si sistemarono di nuovo sul
letto, e Savannah appoggiò la testa sul petto del
ragazzo, così da poter sentire il suo cuore battere all'impazzata.
"Domani ritorna Harry, finalmente!", disse entusiasta.
"Chi è Harry? E perchè 'finalmente'?",
chiese leggermente alterato.
"Harry è il migliore amico mio e di Louis, e ho detto finalmente perchè
sono tre mesi che è in America."
"Ah.", disse solamente.
"Pensa che prima di incontrare te, credevo di
essere innamorata di lui.", confessò.
"Ah davvero?"
"Sì."
"E ti piace ancora?", chiese.
"Non ho occhi che per te, Conor.",
affermò guardandolo dritto negli occhi.
Lui sorrise soddisfatto e le posò un dolce bacio sulla bocca.
"Sei geloso, non è così?"
"Non dovrei?"
"Sei dolce.", gli fece un complimento semplice, piccolo, ma per Conor era qualcosa di estremamente
grande.
"Tu di più!", le baciò il naso.
Tra di loro calò un silenzio temporaneo, un silenzio
gradevole in cui i loro respiri si confondevano, e i loro cuori battevano
all'unisono.
"Devo dirti una cosa.", esordì Savannah
dopo un pò.
"Ti ascolto.", rispose il rossiccio senza aprire gli occhi.
"Ho voglia di fare l'amore con te. Voglio fare con te l'amore vero, quello
in cui ci si emoziona e ci si ama. So che detto ora può sembrare un'idea pazza,
ma pazza è la mia voglia di sentirti dentro di me. Conor,
io ti voglio."
Il ragazzo, sentendo quelle parole, venne inondato
ancora di più da una catastrofe di emozioni e sentimenti. Rimase immobile e
muto, perchè non sapeva cosa dire. Sentiva su di sè
lo sguardo insistente di Savannah, e improvvisamente
aprì gli occhi, incastrando i suoi due occhi celesti in quelli nocciola della
ragazza. Le sorrise, e le carezzò una guancia.
"Savannah, devi sapere
che anche io ti desidero più che mai. Ti amo e ti voglio.", prese un respiro. "Voglio fare anche io l'amore vero
con te, e farti capire tutto ciò che tu mi fai provare, e tutto ciò che tu sei
per me. Le tue parole mi riempiono il cuore di gioia, perchè attraverso di esse mi fai capire che ti fidi di me, e che - soprattutto -
non hai paura di me. Ti voglio anch'io, da morire. Ed
appena Zac nascerà, ti prometto che ti farò provare
le vere emozioni dell'amore. Quando tu sarai pronta
davvero, io non aspetto altro. Ti amo da morire amore!",
concluse.
"Io ti amo di più!"
My
Space:
Buon salve ragazzuole!
Comment ça va?
Ovviamente
scusate il mio enormissimo ritardo, ma è meno lungo
dei precedenti.
A proposito di questo capitolo, che stranamente mi piace un sacco, non ho da dire nulla. Ho fatto in modo che Van
spiegasse alle persone più importanti della sua vita ciò che le era accaduto, e
come regalino (?) in questo capitolo c'è anche molta dell'estrema dolcezza dei Vanor. Sono pucci pucci lo so ahahah
Spero che vi
piaccia almeno quanto piace a me, e spero anche che mi lascerete qualche
commento in modo tale da poter venire a conoscenza
della vostra opinione.
Ringrazio
tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, e anche quelli che lo
faranno con questo.
Love ya babes,
Mary ♥