Arena, giorno 4. Carol Walsh

di Carla_HpHg
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Arena,giorno 4

Carol Walsh 14 anni. Distretto 11.
Sono sveglia da 10 minuti circa, il sole non è ancora alto ma capisco che manca poco all'alba. Decido quindi di sistemare meglio che posso lo zaino, arrotolo la mia coperta,ricavata dalla pelliccia di qualche coniglio,e mangio una striscia di carne essiccata.
Ora che la luce ha illuminato,in parte, l'arena,credo sia meglio mettermi in marcia e cercare una fonte d'acqua. So che senza non posso sopravvivere a lungo.  
Sento che qualcosa mi sta fissando. Mi guardo intorno, ma non vedo niente. Forse è solo la mia immaginazione. 
Sento un sibilo alla mia destra e per istinto mi abbasso immediatamente. Ho fatto bene ad allenarmi sui riflessi. Una lancia si conficca nella corteccia di un albero. Estraggo dalla mia giacca il  coltello e lo lancio contro il nemico. Lo colpisco, nel cuore. Il ragazzo cade a terra morto, mentre io lo guardo con gli occhi pieni di lacrime. La prima persona che uccido, la prima persona a cui tolgo la vita. Sento il cannone e l' Hovercraft raccoglie il cadavere appartenente al Distretto 9. Aveva credo sui 13 anni. Così piccolo.

Ma non posso provare pietà. Mi avrebbe uccisa !  Questi sono gli Hunger Games. Non è un gioco. 
Mentre mi ripeto queste parole, lo sguardo terrorizzato del ragazzo/bambino mi rimbomba nella mente, insieme al verso smorzato che emise quando il coltello gli perforò il petto e al suo viso, rigato dalle lacrime. 


Non ce la faccio più, il senso di colpa è troppo forte. Ma devo andare avanti, per la mia famiglia. Non lo dimenticherò mai. Non voglio dimenticare.




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