Aishiteru means Je t'Aime.

di fulmineo
(/viewuser.php?uid=85629)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era una bella giornata a Parigi e l'Agente Speciale dell'ICC Anne-Marie San, ex componente dell'Intelligence della Polizia Francese, era ritornata a casa sua per il matrimonio di sua sorella Kelly-Ming.

La madre Wei Hong-San ed il padre Reng San le avevano più volte raccomandato di portarsi un'accompagnatore, ma i suoi colleghi erano tutti impegnati e lei non conosceva nessun'altro, data la scarsissima vita sociale. Il Capo Unità Michel Dorn era più vecchio di suo padre e l'aveva subito bocciato, così com'era successo al Detective di Primo Grado Carl Hickman, il Maggiore Louis Daniel aveva un'impegno con la moglie, Sebastian Berger, l'ex Commissario ed Analista della Polizia di Berlino era ritornato nella sua città Natale e l'ex Detective dei Reparti Speciali Irlandesi Tommy McConnell doveva finire del lavoro arretrato.

"Ma come, cara?" Le chiese subito la madre "Non ti sei portata nessuno?"

"No, mamma, mi dispiace tanto! Nessuno dei miei colleghi era libero."

"Se può andarvi bene, ci sarei io!" Disse una voce dolce ed autorevole e, voltatisi verso la porta della stanza sul retro della piccola cappella della Cattedrale di Notre-Dame, ove Kelly-Ming si stava preparando, i presenti videro una ragazza alta, dai capelli rossi mossi e legati in un chignon perfetto, gli occhi azzurro-verdi ed in alta uniforme. Anne-Marie sgranò gli occhi, incredula.

"Eva! Ma cosa ci fai qui?" Chiese, avanzando verso la collega di origini Italiane ed ex esponente dei NOCS Eva Vittoria, che le sorrise teneramente.

"Dorn mi ha chiamata, spiegandomi la situazione."

"Ma eri in Italia, è il tuo weekend libero! Perchè?"

"Perchè ci tenevo ad essere qui. Sai che puoi chiamarmi in qualsiasi momento, se hai bisogno!" Ammise Eva "Per questo sono andata subito all'aeroporto Leonardo Da Vinci, a Firenze, per arrivare qui in tempo!"

Anne-Marie era felice, anche se senza parole e si limitò a cingere d'istinto il collo della collega con le esili braccia "Grazie! Grazie mille, Eva. Xie xie!"

Eva sorrise appena, corrispondendo il tenero gesto ed i genitori di Anne-Marie fissarono la figlia visto che, sin da quando era bambina, non era mai stata molto aperta e propensa a mostrare i sentimenti in pubblico oppure ad aprire il cuore a qualcuno. Ma i signori San conoscevano Eva attraverso i racconti della figlia ed ora era davanti a loro, in carne ed ossa "Mi scusi, lei è l'Agente Speciale Eva Vittoria?" Domandò Reng.

"In persona! Lei è il signor San?"

"Può chiamarmi Reng." Disse l'uomo, stringendo la mano alla rossa "Lei è mia moglie Wei e quella laggiù è la sposa, Kelly-Ming, sorella maggiore di Anne-Marie. Può non sembrarle, ma sono molto simili!"

"Lo immagino. Ma la prego, non sia formale con me."

"Allora anche tu non devi esserlo, cara."

Pochi minuti dopo, i San ed Eva udirono la marcia nuziale e subito Reng s'avvicinò alla figlia ed assieme s'avviarono verso l'entrata principale della Cattedrale dalla quale, prima di loro, entrarono i parenti, Anne-Marie ed Eva.

Le due colleghe erano sedute vicine e spesso Anne-Marie fissava Eva. Le piaceva molto, dal primo giorno in cui avevano iniziato a lavorare insieme e le piaceva tutto di lei, dal fisico al carattere e persino la forza che dimostrava, visto che spesso prediligeva gli scontri corpo a corpo alle sparatorie.

Presto la cerimonia finì e la famiglia San ritornò a casa loro, vicino agli Champs Elysèes, per il banchetto nuziale di Kelly-Ming e Dong-Hai "Dicci, Eva." Avanzò la signora San durante il pranzo "Hai il ragazzo? Oppure un marito."

"Mamma! Ma che domande le stai facendo?"

"Ma Anne-Marie, io sono curiosa e voglio saperlo."

"No, sono single. Il lavoro occupa la maggior parte della mia vita!"

"Le piace Anne-Marie?" Domandò allora la donna e la mora figlia arrossì selvaggiamente.

La mora Agente Speciale, nonostante l'imbarazzo, era curiosa di sentire la risposta di Eva "Si, mi piace molto! Anne-Marie è una ragazza speciale, dolce, intelligente e sensibile." Ammise e la collega, tra l'altro sua coetanea, arrossì. Ma dentro era felice.

Poi Reng fece cenno ai quattro suonatori invitati per deliziare gli invitati e gli sposi, che iniziarono a suonare un valzer ed i due sposi iniziarono a ballare, presto seguiti anche da alcuni invitati e persino Eva invitò Anne-Marie.

"Balli molto bene. Non smetterai mai di sorprendermi!"

"Anche tu! Beh, io adoro ballare e potremmo uscire insieme, qualche volta. Posso insegnarti!"

"Mi piacerebbe molto." Sorrise la mora.

"Sai, mi piaci molto quando sorridi. Sei ancor più bella!"

"E tu sei un'adulatrice!" Ribadì Anne-Marie, mentre il valzer terminava ed iniziava un lento.

Le due ballarono in silenzio, per qualche minuto, finchè Eva non strinse a sè Anne-Marie "Aishiteru, Anne-Marie San."

La mora sgranò gli occhi, imbarazzata, ma sorrise teneramente, stringendosi ad Eva "Io sono per metà Cinese, non Giapponese. Ma per fortuna lo parlo abbastanza bene e posso solo dirti Je t'Aime Eva!"

Anche la rossa sorrise ed i signori San fissavano soddisfatti le due ragazze "Posso farti una confidenza, caro?"

"Ma certo! Cosa vuoi dirmi?"

"Credo proprio che presto avremo un'altro matrimonio, in famiglia."

"Ne sono convinto anch'io!" Ribadì l'uomo, sorridendo felice, perchè una ragazza timida e chiusa come Anne-Marie era riuscita a trovare un'ottimo lavoro ed un amore che, ne erano certi, l'avrebbe sempre amata e rispettata.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2422747