Capitolo 1 kymberlin
Capitolo2
Sophie
Sophie si
svegliò nel suo letto. Le era mancato il suo letto.
Si guardò
allo specchio, il suo corpo era debole. Si mise la mano sui fianchi,
ormai erano inesistenti. Continuava a sentire il dovere di dover
dimagrire. Si vedeva sempre sbagliata. Sempre troppo grossa.
Prese i jeans
dall’armadio li indossò , poi
andò verso l’armadio e prese una cintura color
rosa antico. Si guardò nuovamente, ormai era diventata un
foglio di carta.
Si mise una
magliettina color pesca e si truccò un po’.
Scese le scale
andò via, senza farsi vedere da sua madre. Non voleva
mangiare. Non voleva fare colazione. Ricordava ancora quando Tom
l’obbligava a mangiare, quando Tom gli prendeva il cibo e lo
metteva dentro nella sua bocca. Poi ricordava quando Tom la prendeva e
la portava a scuola.
Ora invece Tom non
c’era e rimaneva come una deficiente, da sola, davanti allo
specchio a offenderti. Era l’unica cosa che sapeva fare.
Uscì di
casa, e trovai fuori casa Kyle, lo avevo perdonato da quella
nottata. Lo aveva perdonato perché era l’unica
persona che teneva ancora a lei. E infondo perché aveva
tenuto segreto il fatto di averne già parlato con lui.
Lo baciò
per poi abbracciarlo. Ora ricordò la sua amica. La ragazza
di suo fratello, ricordava quando la ragazza era stata in coma.
Ricordava il dolore
che aveva provato quando perse in pochi secondo la sua migliore a amica
e il suo unico fratello.
Guardò
nuovamente Kyle, per poi baciarlo nuovamente. Tenne il suo ragazzo
stretto fra le sue braccia.
“Ti amo
Kyle” disse la ragazza. Kyle si bloccò. Non
perché non amava quella piccola ragazza, semplicemente lui
no nera pronto. Non era pronto a dirle che l’amava. Non ne
aveva il coraggio. Così il ragazzo si limitò a un
sorriso e portò la sua ragazza a scuola. I due scesero e si
avvicinarono al loro gruppetto di amici. Erano seduti sopra al muretto
come facevano tutte le mattine.
Dopo pochi secondi
arrivarono Melanie e Sean in macchina, la loro decapottabile rosso
fuoco si notava da metri di distanza. Sophie nel frattempo cercava
Kimberlyn. Cercava disperatamente la ragazza.
Ami arrivò
con la sua bicicletta, sedendosi al fianco di Sophie.
Sebastian
salutò i ragazzi, per poi entrare subito nella sua classe.
Sophie, però stava ancora cercando la ragazza dagli occhi
verdi. Quando Kyle la prese e la baciò. Quando in
lontananza sentì una voce che l’ha chiamava.
Kimberlyn Smith era
appena arrivata, accompagnata da sua madre.
La madre di Kimberlyn
stava chiamando disperatamente la ragazza dai capelli biondi. Che si
avvicinò con cautela.
A Sophie faceva strano
rivedere quella donna, quella donna che prima considerava la sua
seconda mamma.
La donna era
sorridente, apparentemente felice.
Dai suoi occhi
però Sophie notava il dispiacere che aveva avuto per sua
figlia.
La salutò,
per poi prendere la mano si Kimberlyn e portarsela via con
se’.
Le due ragazze si
avvicinarono al muretto, quando Sophie disse con un tono basso
‘Entriamo? Suona tra poco’. Nessuno dei presenti
gli diede ascolto e cominciarono a ridere.
Ecco Sophie odiava
questo. Tutti la prendevano in giro per la sua precisione. Era
diventata così quando aveva imparato il suo modo di
dimagrire. Si organizzava il discorso da fare ai suoi genitori ogni
pranzo e cena per evitare di mangiare. Si organizzava ogni singola
parte della giornata.
Riguardò
ancora i ragazzi, quando senza pensarci li lasciò li e se ne
andò.
Camminò per
corridori per poi andare verso le macchinette della scuola. Prese
qualche barretta di cioccolato. Poi si chiuse in bagno, e
iniziò a mangiarle tutte. Faceva così quando era
nervosa. Prendeva più cibo possibile e lo mangiava.
Il vero problema
veniva dopo, come ogni volta si sentiva male. In colpa di
quello che aveva mangiato. Si guardò allo specchio, prese un
po’ d’acqua fresca e si lavò il volto.
Il suo viso era scavato.
Si guardò
nuovamente per poi mettere la mano sopra la pancia. Si disgustava.
Odiava tutto di se stessa.
Poi si girò
di scatto e andò verso il bagno. Rimase dentro qualche
secondo. Quando uscì il peso in eccesso era scomparso.
Non era facile per lei
mangiare come tutte, ogni volta che si sentiva in colpa andava in bagno
ed espelleva tutto.
Nessuno se ne era mai
accorto. L’unico era stato Tom.
Uscita dalla porta,
andò verso la classe, quando le arrivo un messaggio di Kyle
“Ehi, dove sei sparita?”, la ragazza prese il
telefono e lo rimise in tasca.
Andò in
classe e si mise nel suo solito posto con a fianco Sean. Sean
arrivò in classe pochi secondi dopo Sophie. Si mise di
fianco a lei poi le sorrise.
‘Sophie,
cosa succede? Come mai sei andata via?’ disse il ragazzo
guardando verso il basso. Quando Sophie lo guardò e sorrise
dicendo ‘Niente Sean, semplicemente dovevo
entrare…’. Il ragazzo fece finta di crederci, era
molto più facile vitare certi discorsi con lei.
Guardò
Sophie e le sorrise, per poi prenderle la mano, e tenerla stretta. La
ragazza aveva bisogno di un amico, di un fratello. Ricordava suo
fratello, li ricordava insieme.
Ricordava la loro
affinità, poi ricordava Kimberlyn, era una ragazza dolce,
era sempre sorridente, la ricordava solo al fianco di Tom, non riusciva
a ricordarla lontana da lui. Erano una persona sola.
L’insegnante
riprese l’attenzione di Sean, allora lui si girò e
si allontanò da quei pensieri.
Sophie,
uscì dalla classe, dopo le varie lezioni.
Finita la mattinata,
era pronta ad andare a mensa, anche se sapeva che non avrebbe mangiato
nulla. Fuori dalla classe vide il volto di Kyle, che la prese per le
mani e la baciò.
‘Ehi,
tesoro. Non sparire mai più okay? Ci hai fatto
preoccupare.’ Disse guardandola negli occhi, Sophie
guardò Kyle e lo baciò, le serviva un amica con
cui parlare. Le serviva qualcuno con cui poteva piangere. Di certo non
era lui. Lu era semplicemente il suo ragazzo.
Andarono a mensa, e si
riunirono tutti.
Kimberlyn, era
l’unica che mancava all’appello, allora Sophie si
alzò per mandarla a cercare.
Come aveva immaginato,
era sul muretto con un canna fra le mani.
La guardò
da lontano, non la riconosceva più. Non serviva
uno psicologo per capire che lei si rinchiudeva dentro mille mura, per
superare lo shock che aveva passato.
Le andò di
fianco, facendosi notare, per poi dirle senza guardarla in volto
‘Me ne dai un po’? Ne ho bisognò,
Kimberlyn di girò, per poi passarle la canna.
Le due rimasero li
fuori in silenzio per qualche minuto, quando Sophie si giro e le disse
e ’Vieni da me oggi? Ho bisogno della mia vecchia
amica.’, la ragazza si bloccò. Kimberlyn non aveva
mai ripesato cosa sarebbe successo, se fosse andata a casa di Tom. Non
entrava più in quella casa da tanti anni.
Poi vide gli occhi
gonfi di Sophie, la guardò e annuì.
La ragazza sorrise,
prese lo zaino e tornò verso la mensa.
Kimberlyn invece
rimase sul muretto.
Guardava il vuoto,
doveva tornare in quella casa. Ce l’avrebbe fatta?
Non avrebbe sofferto troppo? Perché le ha detto si.
Finte le lezioni,
Sophie aspettò fuori dalla sua classe Kimberlyn e la
portò verso la macchina di Kyle. I tre ragazzi andarono
verso casa di Sophie, quando dopo pochi minuti arrivarono.
Sophie
salutò il suo amato, per poi uscire dalla macchina.
Kimberlyn si
bloccò sul vialetto, gli vennero in mente troppi ricordi.
Ricordò il suo primo bacio con Tom, era stato sulla panchina
davanti a casa sua. Ricordò la sua prima volta con lui, sul
suo letto in camera. Entrarono in casa, si sentì morire.
Vide intorno a lei, la casa che prima conosceva a memoria. Era uguale a
quando lei l’aveva lasciata. La madre di Sophie
andò verso la stanza, vide il volto di Kimberlyn, sorrise.
La madre
ricordava benissimo quella ragazza, la ricordava. Suo figlio
l’amava ala follia, e ora era solo un estranea.
‘Kim, ciao.
Dai venite ragazze è pronto da mangiare.’ Disse la
madre, per rompere il silenzio che si era creato. Le due ragazze
andarono verso la cucina, si sedettero una di fronte
all’altra. Non parlarono, mangiarono e basta quello
che c’era dentro il loro piatto.
Kimberlyn finita il
pranzo, chiese a Sophie se poteva uscire a fumare.
La ragazza
annuì, allora Kimberlyn uscì e fumò la
sua sigaretta.
Madre e figlia
rimasero sole in stanza a guardarsi.
Quando la madre non
riuscì a stare in silenzio ‘Mi fa strano vederla
qua, Sophie. Non è più lei, è
totalmente diversa. Manca anche a lei, come a noi. Vero
Sophie?’.
Sophie prese i piatti
e li mise sopra il tavolo in cucina. Guardò nuovamente il
volto della madre, per poi notare che Kimberlyn stava rientrando.
La guardò
per poi fargli segno di salire.
Kimberlyn sorrise e
andò dietro a Sophie.
Salirono le scale,
quando Kimberlyn si sentì morire, rivedere quella stanza
dove tanto amava passare il tempo. La stanza di Tom. La ragazza
guardò nuovamente Sophie, la ragazza sorrise.
‘Se vuoi
entrare, è uguale a come lui l’ha
lasciata.’ Disse la ragazza guardando verso il basso.
Kimberlyn
riuscì solamente ad annuire con la testa, per poi mettere la
mano sulla maniglia della porta. Ci fece poca pressione per poi aprirla.
Rimase bloccata per
qualche secondo. Era esattamente come se la ricordava. I muri color
verde smeraldo, il profumo preferito di Tom si sentiva
nell’area, le solite coperte color verde abbinate
ai muri.
Il mobiletto di fianco
al letto presentava tutte le foto due e di Kimberlyn, dove la ragazza
si avvicinò con cautela. Prese una delle foto tra le mani e
l’osservò.
Erano loro due al
mare, si erano messi insieme da poco.
Erano felici,
Kimberlyn aveva un sorriso che ora nemmeno per sbaglio mostrava, e i
suoi occhi erano sinceri.
Tom, era perfetto come
sempre. Dopo qualche secondo Kimberlyn la rimise al suo posto.
Poi andò
verso l’armadio. Lo aprì e vide dentro i
vestiti di Tom. Li prese tra le mani, si riusciva ancora a sentire il
suo profumo, alla ragazza si spense il cuore.
Lo stava aspettando,
inconsciamente stava aspettando che Tom varcasse la porta, con la sua
cioccolata calda in mano, e i suoi pantaloni troppo stretti.
Invece, doveva
rinunciarci, non avrebbe mai più visto il suo volto.
E questo la faceva
sentire strana, le aveva riaperto quella ferita che lei aveva cercato
di coprire.
Sophie
entrò nella stanza guardando negli occhi la sua cara vecchia
amica.
Le andò al
fianco, per poi abbracciarla stretta, tenendola a se’.
Le due rimasero li in
quella stanza, abbracciate l’una all’latra.
La madre di Sophie
passò per quella stanza, quando vide le due ragazze. Rimase
inerme per qualche secondo, quando la madre si mise a piangere, e corse
giù dalle scale. Si appoggiò al divano e rimase
li. Immobile.
Perdere un figlio non
era stato facile da superare per lei, non aveva nemmeno avuto il
coraggio di chiudere a chiave la stanza di Tom. Gli andava sempre a
cambiare le coperte, la puliva e spruzzava il profumo preferito di Tom.
La teneva come se lui fosse ancora in vita.
Kimberlyn si
spostò da quell’abbraccio e andò verso
la stanza di Sophie, la ragazza la seguì per poi tenerle
stretta la mano.
Le si guardarono e
senza un vero e proprio motivo iniziarono a ridere, per poi gettarsi
sul letto.
Si guardarono per poi
prendere il telefono e mettere su della musica. La scena che si
presentava era una delle migliori, erano due ragazze che si
divertivano.
Almeno cercavano di
farlo.
Pochi secondi dopo
Kyle chiamò Sophie.
Kimberlyn della
chiamata sentì solo qualche si, qualche ti amo e qualche
frase fatta che dicevano tutte le persone innamorate.
‘Kim,
andiamo a prendere una cioccolata calda al bar qua di fronte? Ci sono
anche i ragazzi!’ disse soddisfatta Sophie,
Kimberlyn annuì. L’unica cosa che voleva era
uscire da quella stanza e fumarsi una delle sue sigarette per calmarsi.
E così
fece, pochi secondi dopo le ragazze si ritrovarono fuori casa con in
mano una sigaretta. Sophie sorriso, e andò verso il suo
Kyle. I due si salutarono baciandosi.
Kimberlyn
andò dagli altri ragazzi e li salutò con un
semplice cenno.
Melanie, sorrise per
poi avvicinarsi a Sean.
‘Tra qualche
giorno, compio diciott’anni. Mi sembra ovvio che debba
esserci una grande festa, no?’ disse guardando suo fratello.
Sean sorrise, e
guardò Nicolas e Sebastian ,li incoraggiò ad
accettare, anche se non ce ne era bisogno.
Nicolas
andò verso Kimberlyn e poi sorrise ‘Verrai anche
tu, vero?’ disse il ragazzo fissando gli occhi verdi di Kim.
Lei annuì ,
e il ragazzo la prese per mano e la fece sedere al tavolo con loro.
Sophie
arrivò dopo alcuni secondi.
‘Cosa
prendete?’ tutti ordinarono, tranne Sophie che con una scusa
non prese nulla, come faceva sempre.
Kimberlyn sorrise, per
poi guardare Kyle cercando disperatamente qualcosa di buono da fumare.
Il ragazzo lo capì allora sorrise, e le diede una canna.
‘Giusto,
no?’ disse guardandola ‘Perfetto’ rispose
lei.
‘Melanie, mi
accompagni dentro?’ disse Sebastian, guardandola negli occhi.
La ragazza annuì e i due sparirono per una ventina di
minuti.
Kimberlyn
guardò verso Ami e Sean, i due iniziarono a ridere.
‘Non ci
vogliono dire che stanno insieme, Sebastian ha paura della mia
reazione’ disse il ragazzo, quando Ami si girò e
gli diede un bacio sulla guancia ‘Deficiente, quale sarebbe
la tua reazione?’ il ragazzo rise e prese un sorso della
birra che aveva ordinato.
Kimberlyn rise con gli
altri, poi guardò Sophie. Alla fine, si era ripresa. Tutto
sommato la ragazza ora era felice, anche se non era più
presente il suo caro fratellino.
Melanie e Sebastian
arrivarono dopo qualche secondo, mano nella mano. I due, si lasciarono
la mano in pochi secondi per poi sedersi al tavolo.
Sean si
girò per poi iniziare a ridere. Non poteva farne a meno,
pensare a Sebastian e sua sorella insieme gli dava un senso di nausea.
Sean guardò
nuovamente Kimberlyn, era seduta a fumarsi la sua solita sigaretta. La
continua a guardare, perché ancora non capacitava il fatto
che la perfettina Kimberlyn Smith, stesse fumando.
La ricordava quando a
malapena parlava con gli altri, visto che lui era uno dei migliori
amici di Tom.
Anche a lui mancava,
eppure era riuscito a superarlo ed andare avanti. Aveva dovuto per
Sophie. Il suo punto debole. Sophie.
Era innamorato di lei
da sempre, eppure lei non se ne era mai accorta. Anzi lo considerava
solo un grande amico.
Sophie
guardò l’orario, per dire che doveva tornare a
casa. Kyle la riaccompagnò, per poi entrare in casa con lei.
Sophie, lo fece stare
zitto per qualche secondo, poi quando sentì che la madre non
c’era, fece scendere la sua mano, fino a sganciargli i
pantaloni.
Il ragazzo
capì allora prese Sophie, in braccio e la mise delicatamente
sul divano.
I due stavano facendo
l’amore come non l’avevano mai fatto. Sophie era
completamente sicura di amare quel ragazzo che aveva di fronte.
Kimberlyn
arrivò a casa, quando si sentì persa. Dopo la
giornata che aveva passato le serviva uno sfogo, uno sfogo che non
sapeva con chi condividere.
Allora si mise il
trucco, e un lucidalabbra. Una maglietta abbastanza scollata e un
vestito corto. Si guardò allo specchio e uscì di
casa. Appena uscita, mentre andava al pub incontrò Kyle
uscire dalla casa di Sophie.
‘Dove vai
vestita così bella sperdutella?’ disse il ragazzo
guardandola negli occhi, la ragazza rise e rispose ‘Non te ne
devi importare, caro. Ma se vuoi saperlo, vado al pub.’ La
guardò ancora qualche secondo, quando le disse se voleva
salire in macchina.
La ragazza sorrise e
salì.
I due andarono verso
il pub, e quando arrivarono scesero.
I due passarono la
serata a ridere, bere e drogarsi.
Sophie,
andò verso la camera di Tom. Prese tutta la sua roba e
iniziò a lanciarla in giro. Prese i vestiti e con una
forbice li tagliò.
Quando prese il
telefono e digitò il numero di Kimberlyn, rispose la
segreteria e lei lasciò un semplice messaggio ‘Ho
bisogno di te, Kim. Vieni ti prego.’.
La ragazza era
ingenua, non poteva nemmeno immaginare che la sua cara amica se la
stava spassando con il suo caro ragazzo.
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