T
h e E n d O f N o t h i n g
II
Farfalle e Uragani
“Change
everything you are
And everything you were
Your number has been
called
Fights and
battles have begun
Revenge will
surely come
Your hard times
are ahead…”
“Cambia
tutto quello che sei
tutto quello che eri
Il tuo numero è stato
chiamato
I combattimenti e le
battaglie sono cominciati
La rivincita arriverà
sicuramente
I tempi difficili sono dritti
davanti a te…”
[Muse - Butterflies and Hurricanes]
2.1
Era sempre stato così, fin da quando era bambino. Si
illudeva sempre di poter cambiare le cose, di essere utile, di essere
nel giusto, ma per quanto si sforzasse tutti lo consideravano sempre
e solo per quello che era. Soltanto il Jinchuuriki, soltanto il
contenitore di Kyuubi.
Sapeva che cambiare la mentalità degli abitanti di Konoha
non sarebbe stato facile, ma c'era sempre stato qualcosa che rendeva
tutto meno amaro, che rendeva i suoi giorni meno grigi e gli sguardi
della gente meno freddi. Quando era diventato Genin aveva conosciuto
i suoi compagni di squadra, quelli che sarebbero diventati i suoi
migliori amici.
Sakura era stata il suo primo amore, nonostante l'indole manesca e
la sua incomprensibile passione per Sasuke. Con il passare degli anni
era cresciuta -come lui, dopotutto- e la lontananza di Sasuke non
aveva fatto che avvicinarli, sempre di più. Certi giorni,
quando la osservava dormire, era dilaniato dl dubbio, incapace di
capire se stessero insieme per amore, o per sentire meno la sua
mancanza.
In fondo erano amici, migliori amici. Non se l'era
inventato, erano parole sue.
A volte la gente sembrava non capirlo, ma quello strano rapporto
che si era instaurato tra loro non era solo rivalità. Era
rivalità, amicizia, rispetto...affetto? Forse era soltanto la
sua immaginazione, ma a volte ciò che li legava gli sembrava
molto più forte.
Ma di Sasuke erano andare perse le tracce da anni, probabilmente
era fuggito lontano da Konoha e dal suo passato, oppure era morto.
Tutto il rispetto che Naruto nutriva nei confronti dell'ex compagno
di squadra e nelle sue capacità di ninja gli impediva anche
solo di pensare a quell'ultima, remota possibilità. Sasuke era
vivo.
E se non tornava al villaggio era solo perché era un
maledetto testardo.
Con questi pensieri che con un po' di sforzo definì
confortanti, Naruto appoggiò pigramente la testa sulla
scrivania, nascosto da alcune pile di documenti che attendevano solo
di essere firmati. La riunione di quella mattina l'aveva distrutto
moralmente e fisicamente, ora aveva soltanto bisogno di dormire.
Fortunatamente il Rokudaime Hokage ignorava che, mentre cercava di
delinquere dai propri doveri, una squadra ANBU in ricognizione lungo
il confine nord-occidentale della terra del Fuoco seguiva le tracce
di Sasuke Uchiha.
Inequivocabilmente vivo.
L'avevano avvistato poche settimane prima, credendolo un semplice
invasore deciso a creare un po' di caos, ma dopo giorni e giorni
d'inseguimento l'avevano riconosciuto. Non appena erano stati certi
dell'identità del ninja misterioso, si erano premurati di
spedire un dettagliato resoconto all'Hokage.
Purtroppo anche loro non sapevano una cosa: da mesi gli anziani
intercettavano tutte le missive indirizzate a Naruto Uzumaki.
2.2
Un pensiero improvviso scosse Naruto dal suo torpore. Non si
trattava di una vera e propria necessità, quanto più di
una mera curiosità, unita ad un minuscolo e nemmeno troppo
infondato sospetto.
I resoconti. Erano settimane, forse mesi, che per un motivo o per
l'altro non riusciva mai a leggerli. Certe volte venivano persi,
altre volte distrutti da nemici occasionali, altre volte ancora
sembravano manomessi, dal momento che contenevano informazioni
decisamente irrilevanti.
Non era certo una coincidenza, se ne sarebbe accorto perfino un
genin alle prime armi... come aveva fatto ad ignorare la cosa per
tutto quel tempo?
Si diede dello stupido da solo, picchiandosi più volte la
mano sulla fronte.
Se gli avessero chiesto di pensare ad un possibile “colpevole”,
Naruto avrebbe di certo fatto i nomi dell'intero consiglio. Ancora
non sapeva quale motivo li aveva spinti a sottrarre i messaggi
inviati dai ninja della squadra ANBU in ricognizione presso i
confini, ma di certo era qualcosa di grosso. E presto avrebbe
scoperto cosa.
Gli anziani non erano degli ingenui, sicuramente non erano
talmente stolti da conservare tali messaggi, né da parlarne
pubblicamente; scoprire il loro contenuto si sarebbe rivelato più
difficile del previsto.
L'Hokage iniziò a camminare avanti e indietro per il
proprio ufficio, cercando di trovare una possibile soluzione al suo
problema, ma senza venire a capo di nulla. Aveva soltanto due
alternative. La prima era evocare Gama e spedirlo al confine,
sperando che i ninja al servizio del consiglio non lo
intercettassero; la seconda possibilità era pedinare e spiare
ogni membro di persona.
Dopo una rapida riflessione decise per quest'ultima. Lo avrebbe
esposto troppo, sicuramente, ma la carica che ricopriva lo
qualificava come miglior ninja del villaggio della foglia. Lui era
l'Hokage e il suo principale compito era tutelare e difendere tutta
Konoha, anche dai suoi stessi capi.
Quella stessa sera avvisò Sakura che sarebbe rimasto a
lavorare fino a tardi, lasciando la compagna a dir poco stupita,
appese l'ampio mantello bianco e si preparò per la sua
missione.
Avrebbe seguito Kaname e Otsune, da tempo immaginava fossero loro
gli organizzatori dei consensi. Erano sempre loro ad
obbiettare e distruggere le sue proposte, erano loro a parlare ad
ogni riunione, erano loro -indubbiamente- a prendere le decisioni
fondamentali per l'intero consiglio.
I due abitavano in un'elegante villa ai margini del villaggio, il
muro di cinta era spesso e disseminato di sentinelle. Entrare non
sarebbe stato facile, ma Naruto non poteva permettersi errori.
Camminò lungo il muro, attento a non farsi notare dagli
shinobi di guardia, poi scavalcò il muro, deciso a raggiungere
la residenza principale il prima possibile. Il giardino era
straordinariamente ampio, decorato con siepi, piante di bambù
ed un piccolo stagno; lo superò con un unico balzo, poi scalò
la parete, mettendosi in ascolto fuori da una delle poche finestre
illuminate.
- Quell'idiota di Mokichi
- sbraitò una voce
maschile, facendolo sobbalzare - per poco non faceva saltare i
nostri piani! Consegnare i resoconti direttamente all'Hokage senza prima
consultarci... roba da pazzi! -.
- Calmati, Kaname
- lo tranquillizzò una
seconda voce - Ho detto personalmente a Hosai di occuparsene.
Ha fatto in modo che Mokichi non possa più commettere simili errori, se capisci
quello che intendo -.
Naruto assottigliò gli occhi e tese ulteriormente le
orecchie. Allora erano stati realmente loro!
- Si è anche
sbarazzato dei messaggi? - si
informò Kaname, con un tono di voce leggermente più
allarmato - Se qualcuno li trovasse o se quel moccioso
dell'Uzumaki ne entrasse in possesso... non oso immaginare i guai a cui andremmo
incontro -.
- Ho nascosto momentaneamente i documenti nel tempio votivo,
quello sul lato est della villa>> continuò la voce di
donna, probabilmente appartenente a Otsune - Domani
provvederò io stessa a distruggerli, in modo che nessuno possa trovarli
-.
- Perfetto. Se mi è concesso saperlo, che
informazioni contenevano quei resoconti? Ancora avvistamenti
dell'Uchiha? -.
- Ovviamente. Da
settimane le missive non parlano d'altro...-.
Naruto ebbe come l'impressione che il tempo avesse deciso di
fermarsi, bloccando ogni cosa. Non percepiva più il fruscio
dell'erba mossa dal vento, il sommesso vociare proveniente dalle
cucine... per quanto fosse incredibile, perfino il delicato profumo
dei cespugli fioriti sembrava essere scomparso.
In quel momento sentiva nelle orecchie soltanto l'assordante
rumore del silenzio, che gli impediva di pensare lucidamente.
Sasuke era vivo... e lui doveva trovare assolutamente quei
documenti!
2.3
- Nobile Hokage,
mi è concesso chiedere il motivo di questa riunione straordinaria? - chiese un
uomo seduto dall'altra parte del tavolo - abbiamo discusso solamente ieri, e
nonostante la mia memoria non sia più quella di una volta, non mi pare avessimo
lasciato dei punti in sospeso! -.
- Dei punti in
sospeso, eh? - ringhiò Naruto,
stringendo i pugni e guardando con odio ogni singolo membro del
consiglio - Durante questo incontro ho intenzione di risolvere
anni di punti in sospeso -
- Credo di non
capire - disse Otsune, ostentando
tranquillità e calma - vuole per caso illuminarci?
-.
- Ovviamente!
- Naruto gettò sul tavolo una
lettera evidentemente indirizzata a lui, recante la firma del capo
della squadra ANBU.
- Continuo a non capire - affermò la donna,
visibilmente più agitata. Come aveva fatto quel ragazzino a
trovare le lettere? Nessuno oltre a lei sapeva dove erano nascoste!
- Sono i resoconti degli shinobi
che si trovano al confine -
continuò l'Hokage con decisione - Per qualche
strano motivo non mi erano pervenuti, ma ora che sono nelle mie mani posso agire
di conseguenza... signori miei, ho intenzione di sciogliere il consiglio degli
anziani di Konoha, per riformarlo con elementi più degni e leali nei confronti
del villaggio -.
Un brusio concitato si diffuse tra i presenti, assieme a molte
lamentele e parole di dissenso.
- Non può farlo!
- urlò Kaname, alzandosi in piedi a sua volta -
Noi siamo gli uomini più influenti dell'intera terra del Fuoco. Mettersi
contro di noi equivale al suicidio politico, moccioso -.
- Non posso farlo, lei dice? È un vero peccato,
perché tecnicamente l'ho già fatto - gli
rispose lentamente Naruto, gustandosi ogni singola parola -
Inoltre
non sono un moccioso, non siete gli unici ad aver conosciuto la
guerra e la sofferenza; e vi dirò di più... ho
intenzione di cercare Sasuke Uchiha per riportarlo a Konoha, e voi non potrete
fare nulla per fermarmi -.
- Glielo sconsiglio, rispettabile Hokage
- ribatté Otsune melliflua - lei non sa cosa comporterebbe il ritorno di Sasuke Uchiha
al villaggio della foglia. L'equilibrio si romperebbe, il ruolo di rilievo che
molte famiglie hanno ottenuto andrebbe in rovina...-.
- Equilibrio,
ruoli di rilievo, potere... sapete parlare solo di questo? -
chiese amareggiato e adirato - agite soltanto per il
vostro tornaconto personale, senza pensare realmente al bene del villaggio: la
pace e l'equilibrio che tanto vantate è soltanto quello delle vostre tasche.
Siete voi a non capire che le guerre non terminano da un momento all'altro, che
il potere e l'autorità si merita, non si ottiene per sangue o ricchezza!
-.
Si fermò un attimo per riprendere fiato, cercando di
inumidirsi la labbra ormai secche per la discussione.
- ...quindi, a prescindere dalla vostra opinione, io andrò
di nuovo da Sasuke, e lo riporterò qui. Sarà libero di seguirmi o meno, ma
almeno avrò la certezza che è vivo -.
- Fallo e verrai
considerato un traditore di grado S -
lo avvisò il vecchio Kaname, cercando gli sguardi d'assenso di
altri membri dell'assemblea.
- Chi lo decide
questo? - domandò Naruto con
rinnovata spacconeria - un consiglio che è appena stato
esautorato del suo potere? Io lo troverò, che voi lo vogliate o no
-.
- Non lo farai!
- urlò Otsune con il volto
completamente trasfigurato dalla collera. Rapidamente compose un
complicato sigillo e si avventò con rabbia sull'Hokage, pronta
ad attaccarlo con odio.
- Impediscimelo!
- rispose questi con voce più
bassa, per poi sparire in una nuvola di fumo.
L'intero consiglio era allibito: Naruto Uzumaki era già
alla ricerca dell'Uchiha... per tutto quel tempo avevano discusso con
un clone d'ombra.
Sakura lo guardò seria, con gli occhi lucidi e le labbra
tremanti.
- Quindi è...vivo?
- domandò, come
per ricevere un'ulteriore conferma sulla veridicità
dell'informazione. Non poteva crederci. Poche attimi prima Naruto
aveva fatto irruzione nell'appartamento -senza nemmeno esser tornato
per la notte- e l'aveva messa al corrente di tutto.
- Secondo gli ANBU
inviati al confine, si - asserì
il biondo, guardandosi attorno nervosamente.
- ..e ora tu vorresti andare a cercarlo
- continuò
la ragazza, cauta e sempre più insicura.
Naruto non sapeva cosa rispondere, né cosa fare. Una
parte di lui, quella razionale, gli suggeriva di lasciare perdere;
già una volta aveva provato a fermarlo, a farlo tornare, ma si
era rivelato tutto inutile. Un'altra parte, quella più
umorale, voleva trovarlo e... dannazione, non sapeva nemmeno lui
quello che voleva fare.
Senza padroneggiare completamente il proprio corpo, Naruto si
ritrovò ad annuire e sotto lo sguardo lucido e po' spaventato
di Sakura, a prepararsi per la partenza. In quello stato di
semi-incoscienza la baciò -senza sentirne realmente il
bisogno-, si affacciò alla finestra e spiccò un agile
balzo, in direzione a nord-ovest.
- Sasuke,
sto arrivando -.
***
Eccovi il secondo e
penultimo capitolo della mia NaruSasu ^^
Voglio ringraziare chi
l'ha messa nei preferiti, ma soprattutto chi ha recensito, ovvero:
CloudRibbon, Kairi84, Ryanforever, Gaaralover e Capitatapercaso.
Grazie!
MM
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