Bar Transylvania

di wella_31
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Era una notte normalissima, i mostri si erano radunati al bar per abbuffarsi. Il barista stava, Quasimodo era intento nel servire i suoi amici mostri.

“Cosa posso sevivle a lei signova Enuice?”

“Mi dia un hamburger agli occhi di mulo.”

“Cevto, è una dieta sana signovina!”

Il portone si aprì, con passo lento Frankenstein si avviò verso sua moglie.

“Quasimodo fammi una zuppa al sangue con qualche pezzo di budella!” Disse.

“Come voi signov zombie.”

Quasimodo li stava servendo. Arrivarono anche Wayne e sua moglie, inseguiti dai molti figli.

“Cosa vuole ovdinave signov Wayne?”

“Un macinato di licantropi!” Disse scoglionato.

“Ma qui non ne abbiamo signove.”

“Usi i miei figli! Li cucini bene! Non vorrei mi rimanessero sullo stomaco!” Disse ancora più scoglionato.

“Ma caro, che ti salta in mente!” Gli disse sua moglie Wanda.

“Troppi figliii!!!!” E si mise a ululare come un ossesso.

“Prendiamo una bistecca di umano.” Corresse Wanda.

Quasimodo cucinava, serviva e incassava. Entrò poi anche Mavis seguita da suo padre.

“A me un drink al sangue arterioso grazie!”

“Subito signovina Mavis! A lei cosa posso sevivle signov Dvacula?” Chiese Quasimodo a Dracula mentre serviva sua figlia.

“Un bicchiere d'acqua bollente!” Disse con un sorriso.

Tutti i mostri appena sentirono questa frase si paralizzarono. Dracula non poteva pere acqua. Lo guardavano tutti come per dire “Drac ti sei fatto?”

“Dracula ti senti bene?” Gli chiese il suo migliore amico.

“Evidentemente no, non si è mai visto un vampiro bere dell'acqua, avrei capito Johnny, ma lui!” Rispose al posto del Conte il licantropo Wayne.

Tutti i presenti continuavano a guardare il Conte quasi spaventati. Dracula si sentiva osservato, troppo osservato per i suoi gusti.

“Papà stai bene?” Gli chiese stupita Mavis.

Dracula la guardò, poi guardò gli altri che avevano iniziato a sghignazzare.

“Ma tu guarda 'sti stronzi!” Urlò il Conte.

Tutti si immobilizzarono impauriti dal cambiamento del tono di voce di Dracula.

Il Conte prese da una tasca del mantello un assorbente stracolmo di sangue. Tutti lo guardarono incuriositi.

“Un mi posso fa neanche un the!”





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