..: Misa and Him :..
I corpi rotolano su quel letto cigolante, causando un rumore
fastidioso.
Ma in questo momento non sembra avere tanto importanza, quasi loro non
lo udiscono.
Troppo impegnati a pensare ad altro.
A fare altro.
I loro corpi caldi sono compatti, perfettamente adiacenti, ne formano
uno.
Così come le loro labbra, sempre unite, distaccate a tratti
solo per prendere fiato.
Ma la pausa è breve.
Non c’è tempo, non c’è voglia.
Lui sopra, lei sotto.
Lui sotto, lei sopra.
E’ un cambio di posizioni continuo, dei movimenti frenetici
senza sosta.
Quando c’è la passione…
Finalmente riescono a trovare una posizione a loro adatta.
La prima citata.
Quando lui comincia ad assaporarle il collo, Misa porta le mani nei
suoi capelli, toccandoli, scompigliandoli, accarezzandoli.
Prima il collo, poi comincia a scendere giù per la spalla.
E poi giù, sempre più giù.
Sul viso della bionda appare un espressione di pieno godimento.
E’ piacevole, si dice, quella sensazione.
Mai provata, Misa-Misa?
Non pensava che lui potesse farglielo pensare.
Sempre così freddo, così impegnato a pensare ad
altro.
E’ piacevole, ripete, la sensazione che ora sta provando.
Mai provata perché è lui che la crea, Misa-Misa?
Ma ora non è tempo di pensare, no.
La situazione non permette di pensare.
Bisogna agire, agire soltanto.
E che si agisca, allora.
Misa prende tra le mani il suo volto, e lo porta davanti al proprio.
Cerca le sue labbra, e quando le trova, comincia una danza sfrenata tra
le due lingue.
Una sorta di gioco.
Non per bambini, questa volta.
Poi le labbra si staccano, e c’è silenzio.
Qualche secondo per guardarsi negli occhi.
Nero nell’azzurro.
Che abbinamento.
Lei quasi si perde nei suoi occhi, scuri e profondi.
Attenzione, Misa-Misa, dopo sarà difficile uscirne fuori.
Ma lui non perde tempo, non ne vuole perdere.
Cerca nuovamente le sue labbra, e lascia che le mani percorrano il suo
corpo, le sue curve.
Ora non serve più il cervello.
L’unica cosa che comanda ora è l’istinto.
Quell’istinto che, in questo preciso momento, ha preso il
pieno controllo delle azione dei due.
In particolar modo di lui.
E qui ci si lascia andare.
La passione li avvolge, i gemiti rompono quel silenzio creatosi poco
prima.
E non è il caso di entrare nei particolari.
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Arriva la mattina, il sole filtra attraverso le bianche tendine
dell’appartamento, illuminando l’intera camera da
letto.
E quello stesso sole arriva dritto in viso a Misa, che strizza gli
occhi infastidita da quei raggi solari che insistenti penetrano
attraverso le sue palpebre.
Maledizione…
Apre con difficoltà gli occhi, posandoli sulla sveglia
riposta sul comodino accanto a lei.
Le 8.45.
Poteva dormire ancora un po’, effettivamente…
Sbuffa scocciata, prima di ritrovarsi a guardare il soffitto, con le
braccia ampiamente aperte che occupano gran spazio di
quel letto.
Solo ora si accorge che l’uomo accanto a lei non
c’è più.
Colui con la quale poche ore prima si era scambiata l’anima.
Si alza di colpo, guardandosi in giro.
Non vede niente, tranne che i propri vestiti e quelli di lui sparsi per
la stanza…
Disordinati.
Sente però dei rumori, provenienti dal bagno.
- Ehi, sei li? –
- Si, Misa, sono qui. –
Accenna un ok, Misa Misa, e ritorna a guardare i panni sparsi per
l‘intera stanza.
Notte movimentata…ricordi?
Sorride, ripensando a quanto successo la notte stessa.
Ecco.
- Misa, io torno a lavoro.-
Esce dal bagno, quello, vestito e pulito.
- Ma come! Lasci Misa da sola?! Avanti, resta qui con Misa-Misa!
–
- Mi dispiace, proprio non posso.-
Sbuffa la bionda, formando dei grossi palloncini su entrambe le guancie.
La sua arma segreta.
Lui si avvicina, rapito da così tanta dolcezza, e si
inginocchia per arrivare alla sua altezza.
- Dopo ritorni qui, per stare ancora con Misa-Misa? –
- Cercherò di fare il possibile.-
- No, promettilo!Prometti a Misa che tornerai! –
- Ok, lo prometto.-
Lo guarda felice, Misa-Misa, con un grosso sorriso sulle labbra.
E gli schiocca un sonoro bacio sulla guancia, infine, per salutarlo.
E lui arrossisce, ancora.
Mentre percorre la strada per arrivare alla sua postazioni di lavoro,
lui non fa che pensare a ciò successo la notte stessa.
Non fa che pensare a lei.
L’ha tenuta per così tanto tempo davanti a
sé, ma sembra che solo ora si sia accorto della sua presenza.
Così piacevole, così incredibilmente necessaria.
Eppure lei ti ha amato da molto prima che cominciassi a farlo anche tu.
Non lo sapevi?
E forse anche tu hai cominciata ad amarla prima che tu stesso te ne
rendessi conto.
Dì, è così?
Anche questo non lo sapevi?
Un sorriso gli appare sul volto.
Si, probabilmente è stato così. E’ lui
non ci era arrivato.
Ma come…
Allora non sei il detective più bravo del mondo. Eh, Ryuzaki?
Saaalve!
Allora? Letta la fic?
Non so da dove mi sia uscita, ma sapete…erano le 2.10 di notte,
sapevo un gran sonno ma la voglia di andare a letto non c’era
xD E così è uscita questa One Shot :)
…*Risatina malefica*
Ghghghgh…non ho voluto dire dall’inizio chi era il
“lui”, volevo creare un effetto sorpresa xD
Ci son riuscita? Spero di si :p
Dai che mi sto appassionando sempre di più alle Fic su Death
Note! Questa è la seconda che scrivo ^w^
Beh, per concludere volevo ringraziare tutte coloro che hanno recensito
al’altra mia fic,
“Credo d’amarti”, e chi l’ha
messa tra i preferiti ^^
Ora volevo un attimo uno piccolo spazio per rispondere a KaDe, che mi
rivolgeva una domanda :p
Beh, ti rispondo subito!
Misa in “credo d’amarti” l’ho
fatta parlare secondo la versione italiana del manga, dove Misa parla
esclusivamente in prima persona.
E nella fic in alcune scene ho usato la terza persona perché
era come se Misa cercasse attenzione da L, che infatti non manca nel
mostrargliene. Diciamo che lo fa anche abbastanza involontariamente,
tanto che io stessa non mi ero accorto di aver usato la 3°
persona mentre scrivevo i dialoghi :D
In questa One Shot però come vedi mi sono affidata alla
versione giapponese ;) Spero di averti tolto i dubbi ^w^
Un bacione a tutte, ciao!
…Oh, e recensite anche questa, se volete :p.
MellyVegeta
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