Under the rain.

di Lady Atena
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Personaggi: Tony, Loki.
Prompt: Magliome.
Lanciato da: Claudia De Sessa.

Tony guardò Loki seduto a gambe incrociate sul letto, strinse le labbra passandosi la mano tra i capelli scompigliati e sospirò avanzando. 
“Si può sapere che facevi in quel posto?” chiese.
Loki si tirò su le maniche del maglione, facendo strofinare contro la pelle candida la lana verdastra.

Strinse le gambe al petto, la pioggia gli picchiettava tra i capelli neri facendoli aderire al volto pallido; tremò battendo i denti e incassò il capo tra le spalle accucciandosi maggiormente tra due sacchi d'immondizia; l'odore di rancido misto a quello della pioggia gli pizzicava le narici. 
< Non tornerò a casa, a costo di gelare > pensò.

Sobbalzò al suono di una macchina, indietreggiò maggiormente; un sacco nero gli scivolò addosso e lui saltò di lato aderendo con la schiena al muro, guardò i bicchieri di plastica sporca e le bustine di carta impregnata d'acqua in terra ed espirò. Deglutì, si accucciò maggiormente.

Loki strinse le labbra, le maniche ricaddero coprendogli le mani, facendo fuoriuscire solo la punta delle lunghe dita affusolate.
“No” disse.
Tony inarcò un sopracciglio, si sedette ai piedi del letto sul bordo del materasso e piegò il capo si lato socchiudendo gli occhi.
“Andiamo. Va bene che il mistero rende sexy, ma quel maglione rovina abbastanza la tua aria tenebrosa da permetterti di parlare”.
Loki strinse le gambe incrociate, le portò sotto di sé sedendosi sui talloni; il maglione gli coprì le ginocchia ondeggiando attorno ai fianchi.
“La tua principale preoccupazione non dovrebbero essere le mie vesti”.
Tony sbuffò, roteò gli occhi allargando le braccia; voltò il busto verso il ragazzo e sogghignò.
“No, la mia principale preoccupazione è che quell'orribile maglione verde muschio taglia XXL si trovava nel mio guardaroba!”.
Loki poggiò le mani sul materasso, si sporse in avanti con il capo e socchiuse gli occhi verdi; le ciocche di capelli neri ondeggiavano attorno al volto candido e alcuni ciuffi sfioravano il colletto del maglione.
“Perché mi hai preso con te?” domandò.
Tony poggiò una gamba sul letto, piegò il capo di lato arricciando le sopracciglia verso l'alto e rizzò la testa alzando le spalle.
“Sono un filantropo”.
Loki socchiuse gli occhi, schioccò la lingua sul palato e gattonò in avanti.
“Allora non chiedermi più di quanto tu non sappia già”.
Tony si morse il labbro, abbassò la testa poggiando una mano sul materasso e sogghignò.
“Hai il nome di un Dio nordico e pessimo gusto nella scelta dei vestiti?”.
Loki sogghignò, le iridi verdi brillarono e sporse il capo verso l'alto avvicinando il proprio naso a quello di Tony; piegò la testa facendo ondeggiare i capelli neri.
“Resterò qui. Fin tanto che mi andrà di farlo, resterò qui”.
Tony roteò gli occhi, si alzò e fece due passi indietro, incrociò le braccia al petto.
“Puoi restare quanto ti pare, ad una condizione” disse.
Loki si sedette, il maglione gli ricadde sulle ginocchia e sorrise leccandosi le labbra.
“Parla”.
Tony lo indicò, mosse la mano in tondo e scosse il capo.
“Togli quel maglione. È ridicolo”.




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