Breezy in love.

di OhHoran
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“No Joseph ti prego non può essere successo, non può” dico piangendo “hanno sbagliato vero? Hanno sbagliato a chiamare, l’incidente non l’hanno fatto i nostri genitori! Jo rispondimi.”
Era come se non mi sentisse, fissava un punto nel vuoto, con lo sguardo perso, e con le lacrime, che a dirotto, scendevano da quei occhi grigi, appena più scuri dei miei.
No Ally, non si sono sbagliati, purtroppo è tutto vero.” disse abbassandosi, per arrivare alla mia altezza, e asciugandomi le lacrime.
Mi accarezzava la guancia e mi guardava fissa negli occhi come per dirmi di stare tranquilla e che ci sarebbe stato sempre lui, e fu così!

 
Finalmente stava per finire tutto, sono passati tre anni da quel giorno!
Io e mio fratello siamo particolarmente euforici, visto che stiamo preparando i bagagli per ritornare nella nostra amata Tappahannock.
Io: Jo la maglia quella tua che hai comprato a New York, quella di football blu, dov’è? -
Jo: a che ti serve scusa? – disse guardandomi perplesso.
Io: lo sai che è la mia maglia preferita, voglio metterla per partire. – dico facendogli la faccia da cucciolo
Lui si mette a ridere e me la lancia in pieno viso “grazie eh” dico facendogli la linguaccia, lui mi abbraccia e mi da un bacino in fronte “ti voglio bene Ally” dice per poi scomparire in bagno.
Dio quanto amo mio fratello. È la persona più importante della mia vita, mi ha cresciuto, mi ha aiutata, mi ha sempre sostenuto e c’è sempre stato, sempre! E io davvero non so come ringraziarlo.
Mi preparo veloce, pantaloncini a vita alta con dentro la maglia, visto che è di mio fratello mi sta sia larga che lunga, quindi amo metterla con quei pantaloncini così la infilo dentro.
Mio fratello finalmente è uscito dal bagno così ci entro io pe mettermi un filo di matita.
L’aereo parte alle 22.15, cioè tra quattro ore, amo viaggiare di notte, è rilassante.
Salutammo la “nostra casa” e ci avviammo verso l’aeroporto, accompagnati dai nostri nonni che ci avevano ospitato per questi tre dolorosi anni.
Io e mio fratello siamo super felici, mi è mancata tanto la mia terra, e finalmente ora posso rivederla.
Il tempo passò in fretta, neanche il tempo di fare il ticket e tutte le altre cazzate che già eravamo sopra l’aereo.
Ancora non realizzavo che tra poche ore sarei atterrata a Tappahannock, la mia città natale.




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