GROWN YOUNG
17. Whole
Well you showed me
How it feels
To feel the sky
Within my reach
And I always
Will remember all
The strength you
Gave to me
Your love made me
Make it through
Oh, I owe so much to you
You were right there for me
There you’ll be- Faith Hill
“Ron! Datti una mossa! Non voglio arrivare
tardi!”
Urlò Hermione verso il piano di sopra sorridendo tra
sé mentre cercava di fare il nodo alla cravatta di Ben che non stava
fermo un secondo e sbuffava impaziente. Lui la fissò scocciato e si
passò una mano tra i capelli cercando di spettinarsi il più
possibile e non sembrare un figlio di papà.
“Non capisco perché devo venire anche
io.”
Hermione alzò gli occhi al cielo. “Benjamin,
è il matrimonio di tua sorella.”
“Lo so,” fece lui scrollando le spalle.
“Ma mica devo portarla io all’altare. Non posso semplicemente
venire al ricevimento? Avrò tempo per partecipare alle cerimonie, ho
altri quattro fratelli che si sposeranno prima di me.”
“Ci hai provato.” Ridacchiò Ron scendendo
giù dalle scale, vestito di tutto punto. Si accostò ad Hermione e
le baciò la fronte. “Quello che io non capisco è
perché non abbiano potuto sposarsi nel nostro giardino come avevo
suggerito.”
Hermione gli sistemò il colletto della camicia.
“Non te la prendere. Nessuno può dire di no a tua madre. E poi
sposarsi alla Tana è diventata un po’ una tradizione.”
“Beh, io e te non ci siamo sposati alla Tana.”
Fece lui mettendo il broncio. “Neanche una volta.”
Ben si allentò il nodo alla cravatta che Hermione
aveva faticosamente allacciato. “Posso andare adesso?”
Ron e Hermione si guardarono. “Dove?” Chiesero
stupidamente.
“Alla Tana.”
“Oh.” Hermione annuì. “Sì,
certo. Sai dove sono finiti Micheal e Simon?”
Ben alzò gli occhi al cielo. “Certo che lo so.
So sempre tutto di tutti qua dentro. Micheal è andato alla Tana, ha
detto di volersi accertare che Alex fosse perfetta ma abbiamo capito tutti che
voleva solo vedere Sarah. Simon è andato a prendere la professoressa
Willand…”
“Puoi anche chiamarla Sophia.” Interruppe Ron
con un sorriso.
“… a casa sua prima di venire al
matrimonio.” Continuò senza dar segno di aver sentito. “E se
vi interessa James è in veranda con C.j. mentre Thea…”
“Mamma!”
“Questa la so.” Disse improvvisamente Ron dopo
l’urlo proveniente dal piano di sopra. “Thea è in piena
crisi isterica.”
Thea si affacciò in quel momento in cima alle scale
vestita di azzurro e i capelli tutti sfatti che cadevano sulle spalle.
“Mamma!” Frignò. “Non riesco a sistemare i capelli!
Alex mi uccide se non ho i capelli a posto!”
Hermione sospirò pazientemente e si voltò
verso Ron con mezzo sorriso. “Vado a vedere cosa posso fare. Tu va a
vedere se James e C.j. sono pronti. Ci metto un minuto.”
Ron annuì guardandola salire su per le scale. Si
voltò verso Ben che stava lottando contro la cravatta e rise appena.
“D’accordo che non ci vuoi venire al matrimonio, ma cercare di
strozzarsi non è una soluzione.”
Ben roteò gli occhi e girò i tacchi
andandosene senza dire niente.
Ron rise di nuovo e si diresse verso la veranda dove Ben
aveva detto si trovavano James e C.j. . Non riuscì a trattenere un
sorriso quando li trovò seduti sul dondolo, C.j. appoggiata contro lo
schienale, chiusa in un vestito morbido per assecondare le sue forme, e James
con l’orecchio ormai incollato al pancione.
Si avvicinò alzando una mano in cenno di saluto.
“Ehi ragazzi.” Mandò un’occhiata divertita a James.
“C.j. , ma che diavolo gli hai fatto?”
Lei sospirò stancamente con un sorriso. “Ormai
non riesco più a togliermelo di dosso. Quando questo bambino
uscirà da qui non lo chiamerà papà, lo chiamerà
avvoltoio.”
“Sssh!” Li zittì James. “Si sta
muovendo!”
Ron scosse la testa e mandò un’occhiata alle
sue spalle verso casa. “Mi spiace interrompere ma credo che dovremmo
andare. Hermione sta cercando di mettere a posto i capelli di Thea, ci conviene
andare avanti.”
James sbuffò ma si alzò in piedi aiutando C.j.
“Se aspettiamo Thea non arriveremo più.”
C.j. sorrise. “Va bene, andiamo. Aspettatemi qui, vado
a prendere la borsa.”
Ron e James annuirono guardandola mentre si muoveva con un
po’ di difficoltà dentro la casa. James corrucciò la fronte
quando la vide fermarsi all’improvviso e voltarsi verso di loro con la
bocca semiaperta. Fece un passo avanti, incerto.
“Cate…?”
“James, abbiamo un problema. O mi sono appena fatta la
pipì addosso a ventisette anni,” Deglutì.
“O…”
“Oh, cazzo!”
“Esatto.” Fece lei annuendo.
Ron spalancò gli occhi mentre James sbiancò
parecchio. “Ben!” Chiamò subito Ron.
Ben venne in veranda con una faccia annoiata.
“Cosa?”
Ron lo fissò serio. “Vai subito a chiamare tua
madre e dille di scendere. Adesso!”
James intanto aveva raggiunto C.j. , che aveva cominciato ad
avere le prime contrazioni e gemeva dal dolore, e le passò un braccio
attorno ai fianchi aiutandola a stare in piedi. “Papà! Papà
adesso che facciamo? Cosa devo fare? Chi devo chiamare? Dove devo andare?
…”
“Datti una calmata, James!” Inspirò
profondamente Ron. Li raggiunse in due passi e prese l’altro fianco di
C.j. “Aiutami a farla sedere sul dondolo.”
I passi urgenti di Hermione e Thea si udirono anche dalla
veranda, qualche secondo dopo le due donne comparvero sulla soglia. Thea
trattenne il fiato e Hermione si catapultò al fianco di C.j. e le
sorrise prendendole una mano.
“Sembra che qualcuno stia per avere un bambino.”
Disse incoraggiante.
C.j. respirò con la bocca buttando fuori l’aria
a intervalli regolari. “Per come sta spingendo sembra che stia per avere
un muflone!”
James fissò sua madre nel panico. “Ti pare il
momento di stare a conversare?! Dobbiamo andare al S. Mungo! Sta
partorendo!”
Hermione sospirò e si voltò verso di lui
gentilmente. “James, c’è ancora tempo. I bambini non si
sparano fuori come palle di cannone.”
Ron posò una mano sulla spalla di Hermione. “D’accordo
che c’è tempo, ma dobbiamo andare. Le si sono rotte le
acque.”
“Oh!” Scattò in piedi Hermione.
“Potevi dirlo subito!” Si voltò verso Thea che era rimasta
come paralizzata sulla soglia della veranda. “Thea, corri alla Tana con
Ben e avverti tutti che siamo al S.Mungo. C’è una passaporta in
cucina, si attiverà tra dieci minuti.”
Thea annuì e volò dentro casa.
C.j. continuò a respirare con la bocca mentre James
la aiutava ad alzarsi e entrava dentro casa a passo spedito. Ron si mosse per
seguirli e Hermione subito dopo di lui.
“Ah!”
Ron si ghiacciò sul posto. Si voltò molto
lentamente verso Hermione.
“Che cos’era quel ‘ah!’,
Hermione?”
Hermione cercò di sorridere nonostante sembrasse a
disagio. Fece come per scacciare una mosca e scosse la testa. “Niente, ho
solo ricordato una cosa.”
Ron alzò un sopracciglio e cominciò a scuotere
lentamente la testa. “No. Hermione, no! La riconosco quella faccia,
l’ho già vista sei volte in tutta la mia vita. Ti proibisco di
simpatizzare con C.j. in questo momento!”
Hermione fece una piccola smorfia di dolore piegandosi
appena su un fianco. “Non è niente, non sto simpatizzando. Ho solo
mangiato pesante.”
“Non ricordavo che avessi mangiato un bambino di
recente.” Fece Ron con tono ironico.
James tornò nella veranda con la faccia verdognola,
C.j. si era aggrappata alla sua giacca e si mordeva furiosamente un labbro.
“Si può sapere che state facendo?!” Urlò disperato.
“Datevi una mossa!”
Ron sospirò e si voltò verso di loro.
“Tua madre sta per avere il bambino.”
James e C.j. si scambiarono uno sguardo di pieno panico
prima di guardarli di nuovo.
“Che cosa?!”
**
Ben e Thea stavano correndo a perdifiato per le colline
vicino alla Tana. Erano stati costretti a prendere una passaporta, Alex voleva
essere sicura che non ci fossero intrusi e solo per quel giorno aveva fatto
chiudere il collegamento con il camino della Tana, consegnando agli invitati
una passaporta per arrivare al matrimonio.
Ben era più avanti, non si curava che gli si potesse
strappare il vestito o che si potesse spettinare. Thea invece aveva qualche
difficoltà a correre sui tacchi.
“Andiamo Thea, muoviti! Sei una lumaca!”
Proprio mentre si era voltato per urlare contro a sua sorella
Ben andò a sbattere contro qualcuno rimbalzando indietro di qualche
passo. Scosse la testa un po’ intontito. Alzò gli occhi e
incontrò il viso stupito di Micheal che lo fissava con divertimento.
“Si può sapere dove stai correndo?”
Chiese quasi con una risata nella voce.
Ben prese fiato. “Dobbiamo andare da Alex.
Subito.”
Micheal corrucciò la fronte. “Dubito che ti
faccia entrare nella sua stanza, da quando sono arrivato ha fatto entrare solo
nonna Molly e zia Ginny. Che ci devi andare a fare da Alex? Credevo che non
volessi neanche venire.”
Thea li raggiunse piegandosi su un fianco per riprendere
fiato, i capelli erano diventati un disastro e il vestito si era strappato sul
fondo della gonna. “Papà e mamma sono all’ospedale.”
Disse senza fiato.
Micheal spalancò la bocca. “Che cosa?!”
I due annuirono. “Sono con C.j. e James. A C.j. si
sono rotte le acque a casa nostra.” Puntualizzò Ben.
Oltre alla bocca Micheal spalancò anche gli occhi.
“C.j. è in travaglio?!” Ben stava per chiedergli cosa
significasse ma rimase zitto quando lo vide passarsi esasperato una mano tra i
capelli. “D’accordo, io vado in ospedale. Chiederò al capo
se possono farmi entrare in Sala Operatoria, io e C.j. non siamo ancora
legalmente parenti e non dovrebbero farmi problemi. Voi correte alla Tana e
dite tutto ad Alex.”
Thea lo fissò allucinata. “Dobbiamo ancora
correre? Io non ce la faccio più!”
Ben fece una smorfia. “Mi vergogno di essere tuo
fratello il più delle volte, sai?”
Micheal alzò gli occhi al cielo e li spinse verso la Tana che si vedeva in
lontananza a qualche metro da loro. “Veloci! Ci vediamo dopo!” E si
smaterializzò dal nulla.
Ben fissò sconsolato il punto dov’era
scomparso. “Hai notato che i compiti più ingrati spettano sempre a
noi?”
Thea prese un respiro profondo e chiuse gli occhi.
“Chiudi il becco e corri, Ben.”
**
C.j. cacciò un altro urlo quando entrarono al S.
Mungo, aveva la fronte ormai imperlata di sudore e Ron e James erano costretti
a sostenerla per farla camminare. Le cose stavano andando più velocemente
del previsto.
“Non preoccuparti, andrà tutto
benissimo.” Disse rassicurante Hermione camminando più svelta che
poteva con una mano sul pancione.
C.j. gettò la testa indietro disperata. “Non mi
sembra che stia andando tutto bene!”
“Che vuol dire che non ti sembra che stia andando
tutto bene?” Chiese disperato James.
“Un bambino sta per uscire dal mio utero! E io
sinceramente non ci vedo niente di positivo in tutto questo!”
Insieme si avvicinarono al bancone informazioni al centro
della grande sala. L’ospedale era stracolmo di maghi e streghe e tutti
sembravano andare di corsa. Ron si assicurò che James riuscisse a tenere
su C.j. da solo e si rivolse alla curatrice che stava dall’altra parte
della scrivania col capo chino su un foglio.
“Salve, scusi il disturbo ma la ragazza di mio figlio…”
La signorina alzò la testa con fare distratto ma
focalizzò la sua attenzione su Ron con un’espressione stupita e si
aprì in un sorriso. “Signor Weasley! E’ proprio lei?”
Disse sorpresa. “E’ da parecchio tempo che non la vedo da queste
parti!”
Ron le sorrise di rimando. “Oh, Verena! Speravo
proprio che ci fossi tu, adesso so che siamo in buone mani.”
Hermione fece capolino da dietro le spalle di Ron, anche lei
con un bel sorriso gentile. “Mi fa tanto piacere vedere che sei di turno
oggi, Verena. Non sai quanto! Eric come sta?”
“Hermione!” Squittì. “Oh, Eric sta
bene. E’ stato promosso giusto una settimana fa.” Fece lei
annuendo. “Ma cosa ci fate voi qui? No, aspettate, non ditemelo! Non
ditemi che siete qui per il solito motivo!”
Hermione rise e mostrò il suo pancione gonfio e Ron
scrollò le spalle con un sorriso. “Sai come si dice, il lupo perde
il pelo…”
“Scusate!” Arrivò la voce disperata di
James alle loro spalle, Ron e Hermione si voltarono. “Mi spiace
interrompere la vostra animata conversazione ma avremmo bisogno di aiuto
qui!”
“Oh sì.” Ron si voltò in fretta
verso la curatrice. “Hermione ha pensato bene di farsi venire le doglie
proprio mentre a mia nuora si sono rotte le acque. Potresti avvertire i
medimaghi e dirci in quale stanza portarla?”
Hermione intanto aveva preso una sedia a rotelle e vi ci
aveva fatto sedere C.j. che continuava a lamentarsi. Verena annuì e
indicò in fondo al corridoio mentre si allontanava per andare a chiamare
qualcuno. “Meglio se la porti nella stanza 121 al reparto B.”
Alzò un sopracciglio preoccupata. “Hermione, non credi che sia
meglio farla portare a qualcun altro la sedia?”
Hermione fece cenno come per scacciare una mosca. “E’
tutto ok, le mie contrazioni sono ancora brevi e con una distanza di dieci
minuti. C’è ancora tempo.”
C.j. alzò la testa speranzosa e la fissò negli
occhi. “Ci vorrà poco, vero?”
“No, tesoro.” Hermione la guardò con un
sorriso impietosito. “Non la prima volta. Mi dispiace.”
La faccia di C.j. perse colore.
“Non preoccuparti! Si sono già rotte le acque,
è un buon segno. Vuol dire che il travaglio non sarà lungo e
sembra che le cose stiano andando veloci…”
Come se stessero andando ad una scampagnata comincio a
spingerla lungo il corridoio continuando a discorrere come nulla fosse. James
boccheggiò e si voltò senza parole verso Ron che sospirò
scotendo la testa. “Mai che si dia una calmata, anche in situazioni come
queste. D’accordo che sa esattamente a cosa sta andando incontro,
però…”
James emise un verso strano. “Ma come diavolo fai a essere così
calmo?!”
Ron alzò un sopracciglio. “Scherzi vero? Ci
sono già passato sei volte… beh, cinque a dire il vero… so
esattamente passaggio per passaggio tutto quello che sta per succedere e tutto
quello che devo fare. Perché dovrei agitarmi?”
James mandò un altro sguardo alle due donne, che si
allontanavano sempre di più, e di nuovo verso Ron. “E chi diavolo era quella Verena?”
“Oh, lei.” Rise Ron. “Ha aiutato a far nascere
quattro dei tuoi fratelli. Con oggi cinque.”
Hermione si voltò indietro fermandosi un attimo.
“Ron!” Urlò per farsi sentire. “Datti una mossa, ci
vorranno solo due ore prima che questo bambino esca fuori e mi piacerebbe che
tu fossi lì con me!”
Ron allargò le braccia. “Sto arrivando! Per la
miseria, Hermione, pensa a C.j. adesso, io e te sappiamo esattamente cosa
dobbiamo fare.”
Si incamminò verso le due donne a passo sostenuto
lasciando indietro James bianco come un cencio e con gli occhi fuori dalle
orbite. James alzò gli occhi al cielo, congiunse lentamente le mani e
sospirò.
“Ti prego, dammi la forza.”
**
Alex si stirò il vestito mirandosi davanti allo
specchio. Prese un respiro profondo. Non era mai stato tanto nervosa in vita
sua. Si mise di profilo cercando di guardarsi con la coda dell’occhio,
stava controllando ogni centimetro della sua persona perché dovesse
essere assolutamente perfetta. Era il suo matrimonio, tutto doveva essere
perfetto.
“Ehi, come va?”
Alex rilasciò un sospiro e si voltò verso
Ginny che la fissava con un gran sorriso mentre si richiudeva la porta alle
spalle. Erano nella vecchia camera di Ginny e lei sorrise guardando ancora dei
vecchi poster appesi alle pareti.
Alex fece mezzo sorriso. “Nervosa. Molto
nervosa.”
“Sei davvero bella, Alex.” Ginny si sedette sul
bordo del letto. “L’ultima volta che ho indossato un vestito del
genere ti tenevo solo su una mano. Eri così piccola, con quegli occhioni
azzurri che sembravano due diamanti in quella faccetta paffuta.”
Lei rise e scosse la testa, i suoi capelli non si mossero
neanche tanto era costruita la sua acconciatura. “Per favore zia, ci
saranno già mamma e papà a dire questo tipo di cose per tutto il
giorno.”
“Già. A proposito, dove sono finiti?”
Alex la fissò nel panico. “Mamma e papà
non sono qui?!”
Qualcuno bussò alla porta, Ginny e Alex si voltarono.
Thea fece capolino con una faccia biancastra che impaurì non poco le due
donne, entrò velocemente nella stanza con Ben a seguito e prese un
respiro profondo prima di scuotere la testa mortificata.
“Devo dirti una cosa che non ti piacerà per
niente.”
Alex esitò con la bocca semiaperta, fece un minuscolo
passo avanti smarrita. “Cosa…” La squadrò da capo a
piedi. “Non penserai di venire all’altare in quel modo, vero? Ti
avevo detto che i capelli…”
“Mamma e papà sono all’ospedale con James
e C.j.” Buttò fuori Ben stufo.
Ginny schizzò in piedi con una mano sulla bocca.
“Oh mio Dio! Si è fatto male qualcuno? E’ grave? Santo
Cielo, proprio oggi che né io né Nathan e Micheal siamo di
turno!”
“Micheal è andato in ospedale cinque minuti fa.
E’ corso via appena l’ha saputo.” Disse di nuovo Ben.
“Allora è grave per davvero!” La voce di
Ginny si era alzata di almeno un’ottava.
“No, no.” Thea sospirò pesantemente e si
rivolse ad Alex. “Mi dispiace rovinare il tuo grande giorno, ma C.j. sta
per avere tuo nipote.”
Alex spalancò la bocca. “Sta…”
disse flebilmente. “Sta per partorire?”
Thea e Ben annuirono.
Alex rimase un minuto ferma, poi con uno scatto improvviso
cominciò a rincalzare l’orlo della gonna per poterla tenere su con
le mani e si catapultò fuori dalla stanza, i suoi tacchi risuonarono
sulle scale. Ginny e Thea si scambiarono uno sguardo allarmato e la seguirono.
Al piano di sotto Alex attraversò di corsa il salotto
sotto lo sguardo perplesso di alcuni invitati, che si sgranchivano le gambe
prima della cerimonia, mentre Ginny lanciava sorrisi di scusa a destra e manca
seguendo la sposina.
Molly Weasley soffocò quasi quando se la
ritrovò davanti ma prima che potesse aprire bocca Alex chiese in fretta.
“Dov’è Jonathan?”
Lei cercò lo sguardo di Ginny, che le fece cenno di
dirglielo, e più confusa che mai rispose tremolante. “Nella stanza
di Ron… ma non credo che…”
Senza dare tempo alla signora Weasley, Alex ripartì
in quarta. Tenendo alzata la gonna si precipitò su per le scale, con
qualche difficoltà per via dei tacchi, e salì in fretta i gradini
fino ad arrivare all’ultimo piano. Bussò con forza alla porta e
dopo qualche secondo Harry venne ad aprirle.
Spalancò gli occhi verdi. “Alex?!
…”
“Devo parlare con Jonathan!” Fece lei senza
fiato. Ginny e Thea arrivarono in quel momento. “Fammi entrare!”
La voce di Jonathan arrivò da dentro la stanza.
“Alex, che succede? Non avevi detto che porta sfortuna che ti veda prima
del matrimonio?”
Alex scansò Harry da una parte e irruppe nella
stanza. Jonathan, che stava davanti allo specchio sistemandosi la cravatta, sbarrò gli occhi e si voltò
verso di lei spaesato. Alex prese un respiro profondo.
“Non possiamo sposarci.”
Jonathan la fissò un po’ stupidito pensando di
non aver capito bene. “Prego?”
Harry corrucciò la fornte. “Alex, ma che
diavolo…”
“C.j. sta per avere il bambino.” Tagliò
corto lei senza staccare lo sguardo da Jonathan. “Lo so che avevamo
preparato tutto ma dobbiamo andare all’ospedale. Adesso.” La sua
voce era quasi implorante.
“C.j. sta per avere il bambino?!” Alex
annuì e lui sospirò sollevato. “Cavolo, per un attimo ho
pensato di essere io il problema.”
“Alex, non essere sciocca!” Disse Thea
all’improvviso. “Di sotto ci sono più di duecento invitati,
non possiamo rimandarli a casa!”
Lei scrollò le spalle. “Facciamoli restare,
c’è da mangiare per tutti.”
Jonathan rise e scosse la testa abbracciandola. “Vuoi
andare al San Mungo?”
Alex si appoggiò con una guancia contro al suo petto
e sorrise appena. “Sì. Non mi posso sposare senza
papà.”
“Bene.” Sospirò Jonathan. “Adesso
dobbiamo solo andare di sotto e dire a tutti che non se ne fa di
niente…”
**
Ron lanciò un rapido sguardo all’orologio sulla
parete. Erano passati solo quarantacinque minuti da quando erano arrivati. C.j.
e Hermione erano entrambe dentro ad una stanza d’ospedale con medimaghi
che le preparavano al parto. Sospirò e si voltò distrattamente
verso James seduto su una panca alle sue spalle, ma si costrinse a focalizzarsi
su di lui quando notò il verdognolo che aveva preso la sua faccia.
“Oh, James. Non sarà così male.”
James alzò lo sguardo misero su di lui.
“Pensavo di essere pronto. Non sono pronto. Papà, non sono ancora
pronto!”
Ron incrociò le braccia al petto e si umettò
un labbro appoggiandosi alla parete dietro di lui. “James, pensi che io a
diciotto anni mi sentissi pronto per fare il padre? Né io né tua
madre lo eravamo, eppure ti abbiamo cresciuto e…”
“E guarda che razza di persona sono diventato.”
Disse sconfitto abbassando la testa.
Ron alzò un sopracciglio. “Mi stai dicendo che
non sono stato un buon padre?” James non rispose e Ron si mise più
dritto guardandolo negli occhi. “Ascoltami bene, non so che razza di
persona credi di essere ma ti assicuro che sei venuto su bene. Hai dei sani
principi, ti preoccupi per le persone che ami… fai tanto il duro ma lo so
che prima di andare a letto passavi a dare la buona notte a tutti i tuoi
fratelli quando facevo il turno di notte.”
James scosse la testa. “Dovevo. Sono il più
grande. E se mi preoccupassi davvero non avrei passato tutta la mia adolescenza
a far soffrire C.j. come ho fatto.”
“Sei il più grande, ma nessuno ti ha mai
obbligato.” Sorrise Ron. “E ognuno compie qualche piccolo sbaglio,
ma alla fine anche tu ti sei ravveduto. E’ questo
l’importante.”
“Papà!”
Una voce dal fondo del corridoio li riscosse. Micheal stava
correndo all’impazzata verso di loro, scansò due curatrici
chiedendo scusa e si avvicinò a loro senza fiato.
“Ho fatto prima che ho potuto.” Ansò
passandosi una mano tra i capelli.
Ron fece una smorfia divertita guardando il suo abito da
cerimonia. “Bel camice!”
James si illuminò e si alzò in piedi.
“Ben e Thea sono alla Tana?”
Micheal scrollò le spalle. “Penso che a
quest’ora siano già arrivati. Li ho incontrati che stavano
correndo giù per la collina. Alex si è voluta assicurare che non
ci fosse nessun intruso e ha fatto chiudere il camino dando a tutti una
passaporta che si sarebbe attivata sulle colline vicini alla Tana. Così
solo chi conosceva il luogo avrebbe saputo dove andare.”
Ron lo fissò preso in contropiede e sussurrò.
“… Alex è una pazza sclerotica…”
“E tu che ci facevi sulla collina?” Chiese
James.
Micheal arrossì e si schiarì la gola guardando
altrove. “Cercavo dei fiori.” James e Ron si scambiarono un
sorrisino. “Non erano per Sarah!” Disse subito.
James roteò gli occhi. “Certo, sicuramente
erano per la prozia Muriel.”
“Beh, comunque penso che a quest’ora siano da
Alex.”
“Oh ti prego, fa che non mi uccida per averle rovinato
il matrimonio!”
Ron scosse la testa. “Tua sorella è crudele ma
non fino a questo punto.”
Micheal interruppe bruscamente. “C.j. come sta?”
“L’hanno portata in una stanza per prepararla.
Le si sono rotte le acque a casa nostra quindi stanno cercando di fare in
fretta, i tempi si accorciano in queste situazioni. Ci vorrà ancora del
tempo, temo.” Ron lanciò uno sguardo a James. “Ho chiesto ad
un Medimago di venirci a chiamare quando saranno pronte.”
Micheal corrucciò la fronte. “Saranno?”
James si passò due dita sugli occhi. “Mamma ha
le doglie.”
“Cosa?!” Micheal spostò lo sguardo da
James a suo padre. “Dimmi che non è vero!”
“Tua madre ha sempre avuto un tempismo pessimo per le
gravidanze.” Fece lui sospirando.
Micheal si
umettò un labbro. “D’accordo, adesso vedo cosa posso fare.
Teoricamente non potrei assistere mamma, ma forse posso stare con C.j. .
Chiederò al Primario se posso assistere. In che stanze sono?”
“121 e 122.” Disse Ron indicando il corridoio
alle sue spalle. “Le hanno messe vicine apposta.”
Micheal annuì e fece un cenno con la mano per
salutare dirigendosi verso il corridoio indicato da Ron. Non ebbe neanche
bisogno di guardare il numero sulle stanze, ormai conosceva l’ospedale a
memoria. Lanciò un’ultima occhiata verso suo padre e suo fratello,
che si era rimesso seduto con la testa tra le mani, prima di entrare nella 121.
Due curatrici stavano sistemando il letto e controllavano
che tutto fosse a posto attorno a C.j. mentre un medimago scrutava una cartella
medica. Il volto pallido di C.j. si illuminò appena quando lo vide sulla
soglia.
“Micheal!” Fece con voce allegra ma stanca,
aveva tutta la fronte sudata.
Micheal si fece avanti con un bel sorriso, salutò di
sfuggita il collega, e si avvicinò al letto sedendosi sul bordo stando
attento a non intralciare nessuno. “Ehi, quasi-mamma. Come ti
senti?”
Lei respirò a fondo come le era stato insegnato.
“Beh, come se avessi un pallone nello stomaco che sta cercando di
uscire.” Lo guardò sconsolata. “Non ce la faccio più,
fa già un male tremendo! Ci vorrà ancora molto?”
“Beh…” Si schiarì la gola
più volte diventando un po’ rosso sulle guance. “Non saprei,
dovrei… dare un’occhiata… per giudicare, e non sono poi
così un esperto. E James mi ucciderebbe se…”
“Per favore.” Lo supplicò C.j. con uno
sguardo miserevole. “Per favore, Micheal, siamo quasi parenti.”
Micheal arrossì anche sulle orecchie e abbassò
lo sguardo. Si schiarì nuovamente la gola e si alzò lentamente
dal letto camminando a piccoli passi verso il fondo del letto. Alzò
appena il lenzuolo appoggiato sulle gambe di C.j. e diede una veloce occhiata
prima di riabbassarlo. Rimase fermo qualche secondo a riflettere.
“Allora?” chiese lei impaziente.
Lui corrucciò la fronte. “Quando hai detto che
si sono rotte le acque?”
“A casa vostra. Non lo so, un’oretta fa forse di
più.”
Micheal annuì. “Beh, non sembri ancora…
ehm, pronta… ma forse nel giro di un’ora…”
C.j. affondò la testa nel cuscino. “Lo sapevo
che ci sarebbe voluto tanto! Tua madre l’aveva detto!”
Lui sorrise. “Non abbatterti, per non aver mai avuto
figli stai facendo tutto abbastanza veloce.”
“Non ci è mai riuscita a rimandare le cose, se
deve fare qualcosa lo fa subito e in fretta.” James era appena entrato
nella stanza ma era rimasto sulla soglia, in attesa.
C.j. gli sorrise e gli fece cenno di avvicinarsi. James
andò a sedersi al suo fianco e le prese una mano.
“Va tutto bene?”
Lei annuì. “Benissimo. Sembra che tuo figlio
non veda l’ora di vederti.”
“Mio figlio…” sussurrò.
“Dieci galeoni che ha i capelli rossi.”
Ridacchiò lei tenendosi il pancione.
James cercò di fare un sorriso nonostante il terrore
lo stesse mangiando. “Venti che è un maschio.”
Micheal sorrise e decise che era l’ora di lasciarli da
soli. “Meglio che vada a vedere come sta mamma.”
James alzò un sopracciglio. “Come se avesse
bisogno di aiuto! Potrebbe fare tutto da sola se glielo permettessimo.
Papà è appena andato da lei, comunque.”
“Ok. Allora a dopo.” Fece Micheal con un
sorrisone. “Chiederò di assisterti C.j., se per te va bene.”
“Sarebbe fantastico.” Rispose lei con un flebile
sorriso.
Micheal annuì e con un cenno della mano lasciò
la stanza. Si avvicinò alla 122 e sentì la voce di sua madre,
allegra e divertita, che raccontava concitata una storia. Sorrise quando
riuscì a capire di cosa stava parlando.
“… abbiamo attraversato il corridoio di casa
nostra e ce lo siamo ritrovato davanti. Ron è diventato rosso di rabbia,
per un attimo ho temuto che volesse ucciderlo. Poi ha mosso il mantello scuro e
ci ha tirato una polvere addosso e quando siamo riusciti di nuovo a vedere
qualcosa il druido era scomparso e noi eravamo tornati normali.” Concluse
Hermione con un sorriso sereno.
Verena, la curatrice, le mandò uno sguardo
impressionato mentre sistemava una flebo. “Questa sì che è
una storia! Ne avrete da raccontare ai vostri nipoti!”
Ron rise. “Ne avremo da raccontare ai nostri figli,
anche.”
“Beh, speriamo che sia l’ultimo.” Disse
Micheal ridacchiando mentre entrava con un sorriso. Si avvicinò al letto
e baciò la fronte di Hermione che gli sorride di rimando tranquilla e
rilassata.
“Ciao tesoro. Alex si è arrabbiata
molto?”
Micheal scosse la testa. “Non lo so, mi sono imbattuto
in Ben e Thea mentre correvano alla Tana e mi sono precipitato qui. Come sta
andando?”
Hermione represse una smorfia di dolore e si
accarezzò il pancione. “Credo che ci siamo quasi. Sta spingendo un
sacco. Mi ricorda tanto quando ero incinta di James.”
Ron si lasciò andare contro lo schienale della sedia
e sospirò. “Per lo meno stavolta sei in ospedale.”
“C.j. come sta?” Chiese Hermione interessata.
“Sembra abbastanza tranquilla.” Fece Micheal
scrollando le spalle. “Mi ha… mi ha fatto controllare per sapere a
che punto… direi che ci siamo quasi anche per lei. E’ strano
perché mi ha detto che è cominciato solo un’ora
fa…”
Hermione annuì. “A volte può capitare.
Con Ben ho fatto così in fretta che quasi non me ne sono accorta.”
“Sì, ma Ben è il tuo sesto
figlio.” Alzò un sopracciglio Ron.
Micheal scrollò le spalle. “Comunque credo che
sarò in Sala Parto con lei. Se il Primario me lo permette. Dovrei avere
un camice pulito nel mio armadietto.”
“E’ molto carino da parte tua.” Disse
Hermione con un sorriso.
“Non hai bisogno di me, vero?” Chiese Micheal.
“Non è un problema se sto con C.j. mentre tu…”
“Non essere sciocco, Mickey. Nessun problema.”
Rispose lei con un sorriso rassicurante.
Micheal annuì e uscì la stanza, lasciando Ron
e Hermione a raccontare in modo avvincente a Verena gli ultimi mesi che avevano
vissuto e tutto il caso che si era creato.
**
Un’ora dopo James e Ron erano di nuovo nel corridoio.
Stavolta però facevano su e giù davanti a due porte, una sulla
parete sinistra e l’altra sulla destra. Micheal era tornato una
mezz’ora prima con il camice e una mascherina legata al collo e con un
cenno della mano era entrato in una delle due stanze. James stava diventando
sempre più verde, mentre Ron passeggiava solo su e giù annoiato,
in attesa che qualcuno li venisse a chiamare.
All’improvviso Ron si fermò e strinse gli occhi
per vedere meglio. Aveva visto una specie di valanga rotolare verso di loro
dalla fine del corridoio. Man mano che quell’ammasso candido si
avvicinava Ron riconobbe dei capelli rossi e si rese conto che era Alex che
correva nel suo abito da sposa. Spalancò la bocca incredulo e le andò
in contro di qualche passo.
“Oh papà!” Alex gli si gettò al
collo appena fu più vicina. “Siamo ancora in tempo, vero?”
Jonathan fece capolino dietro di lei. “Abbiamo fatto
più veloce che potevamo, ma abbiamo perso un sacco di tempo a spiegare
agli invitati che non potevamo sposarci…”
“Non vi siete sposati?” Chiese ancora più
basito Ron. “Alex…”
“Non potevo sposarmi con C.j. in ospedale. E neanche
senza di te.”
James sospirò stanco. “E nemmeno con mamma che
sta per avere tuo fratello…”
“Mamma sta per avere il bambino?!”
Ron riconobbe la voce di Simon ma non riusciva a capire da
dove provenisse fino a che Alex e Jonathan si scansarono rivelando Simon,
Sophia, Thea e Ben. Ron alzò un sopracciglio. “Siete tutti
qui?”
Thea annuì. “Sarah, Matt, May e gli zii stanno
arrivando. Erano appena dietro di noi.”
James si lasciò andare contro al muro. “Sto
impazzendo a stare qua fuori!”
“Eccoli!” Disse improvvisamente Sophia indicando
la fine del corridoio. Sarah era la prima e correva a perdifiato, appena dietro
di lei Matt e May si tenevano per mano e Harry e Ginny chiudevano la fila.
“Non occorreva che veniste tutti quanti.” Disse
semplicemente Ron.
Ginny sospirò a metà corridoio e alzò
appena la voce per farsi sentire. “Per favore, ringrazia che ho convinto
mamma a stare a casa. Volevano venire anche lei e papà.”
James annuì e abbassò la testa. La
rialzò improvvisamente con la bocca semiaperta e fissò Thea.
“Dov’è Diego?”
Tutti si voltarono verso Thea e lei chiuse lentamente gli
occhi. “Miseriaccia…”
“Hai dimenticato di avvertire Diego?! Thea! C.j.
è sua sorella!”
“D’accordo, vado subito a spedire un
gufo.” Fece lei riaprendo improvvisamente gli occhi.
Alex guardò Thea correre via e si rivolse a suo
padre. “Da quant’è che sono là dentro?”
Ron guardò l’orologio al polso.
“Più o meno un’ora. Un medimago ha detto che ci sarebbe
venuto a chiamare appena fosse stata ora… stiamo aspettando.”
In quel momento la porta della stanza di C.j. si aprì
e ne uscirono un medimago, che entrò subito nella stanza di fronte, e
Micheal bardato di camice, cuffia e mascherina. Si vedevano solo gli occhi ma
si poteva comunque scorgere la sua sorpresa nel vederli tutti lì e si
tirò giù la mascherina velocemente riportando in alto le mani
coperte dai guanti, stando attento a non toccare nulla. “Oh, siete tutti
qui.”
Sarah fece un passo avanti. “Ciao amore.”
Micheal si chinò su di lei e la baciò tenendosi però a
debita distanza.
“Non pensavo venissi anche tu.”
Lei scrollò le spalle. “Abbiamo boicottato un
matrimonio. Sta andando tutto bene?”
Micheal annuì con un sorriso e si voltò verso
James. “Tutto benissimo. Anzi, ti consiglio di entrare, non vorrai
perderti la nascita di tuo figlio. C’è un camice appena dietro la
porta.”
James si mise dritto come una statua, un po’ sbigottito,
e chiese come se non avesse capito bene. “Sta… sta…
devo…”
Micheal gli fece un cenno con la testa verso la porta e lui
senza pensarci un secondo di più si precipitò dentro. Micheal
rise e indicò la porta alle sue spalle. “Vado a vedere come sta mamma.”
Ron e gli altri annuirono e Micheal scomparve dietro la
porta. Harry sorrise. “Nervoso?”
Ron alzò un sopracciglio. “Mi prendi in
giro?”
Micheal riapparve dopo qualche secondo. “Papà,
credo che tu debba venire. Subito.”
Ron lo fissò con la bocca semiaperta e si
voltò verso il resto dei ragazzi. “Ci vediamo tra un
po’.” Si avviò verso Micheal e entrò nella stanza.
Faceva un caldo tremendo. Si tolse la giacca e Micheal gli porse un camicie che
infilò al volo.
Non appena si avvicinò a Hermione spalancò la
bocca. “Stai già spingendo?!”
Hermione
buttò la testa all’indietro, un po’ dal dolore e un
po’ per riuscire a vederlo, e sospirò tra lo stanco e
l’arrabbiato. “Cosa dovevo fare, aspettare che arrivassi prima di
far nascere questo bambino? Non sono un robot, non vado a comando!”
Ron sospirò e le prese una mano che lei strinse
subito forte istintivamente. “D’accordo, scusa.”
Micheal comparve dietro a Ron. “Mamma, se non hai
bisogno di me io tornerei da C.j.”
Hermione si morse un labbro e cercò di respirare
regolarmente. “Vai pure, adesso c’è papà.”
Lui annuì e sparì dalla vista di Hermione. Ron
le sorrise. “Riusciresti a fare tutto anche senza di me. A dire il vero
riusciresti a fare tutto anche da sola.”
Hermione diede un’altra spinta e scosse la testa.
“Non è vero, non riuscirei proprio a fare niente. Ero
terrorizzata, Ron, terrorizzata! Quando ho iniziato a spingere e tu non
c’eri, stavo per mettermi a piangere!”
La voce di Verena arrivò dal fondo del lettino.
“Vai, Hermione, stai andando benissimo.”
Ron riportò l’attenzione su di lei sorpreso e
sospirò. “Perché avresti dovuto esserlo. Hermione, ci sei
già passata sei volte.”
“Lo so.” Fece lei con gli occhi umidi mentre
continuava a spingere. “Ma tutte le volte eri lì, persino la
prima. E poi sono undici anni che non…”
“Dodici.” La corresse lui.
“Sinceramente, Ron, in questo momento non me ne
può fregare un accidente di quanti anni… ah!” Hermione gli
strinse più forte la mano e Ron alzò gli occhi su Verena.
“Vedo la testa.” Disse lei concentrata.
Ron diede una piccola stretta alla mano di Hermione.
“Hai sentito? Ci sei quasi, solo qualche altra spinta.”
Hermione spinse più forte che poteva e si
lasciò andare contro il lettino. “Non ce la faccio
più…”
“Solo una spinta, Hermione, solo una.” Disse
urgentemente Verena.
Hermione spinse di nuovo e stavolta un pianto si
liberò nella stanza. Hermione si lasciò andare definitivamente
contro il lettino e Ron le baciò la fronte continuando a tenerla per
mano. “Sei stata bravissima.” Hermione sorrise stanca.
Verena si avvicinò a loro con un bebé
già pulito e avvolto in un lenzuolo. “E’ un maschio.”
Lo porse ad Hermione, che si tirò appena su a sedere per prenderlo in
braccio.
“Beh, in questo caso benvenuto Logan.” Disse Ron
accarezzandogli la testa già piena di capelli rossi.
Hermione gli toccò il nasino. “Che avesse i
capelli rossi c’era da aspettarselo.” Ron ridacchiò e
Hermione sussurrò. “Logan, apri gli occhietti e fa vedere a mamma
e papà di che colore sono.”
Come se fosse riuscito a capirla Logan spalancò
immediatamente gli occhi, che si rivelarono essere di un accesissimo…
verde.
Hermione e Ron
si scambiarono uno sguardo confusi. Ron si schiarì la gola.
“Ehm… Hermione, sei sicura che… cioè, sei sicura che
è mio, vero?”
Lei barrò gli occhi e si voltò verso di lui a
bocca aperta. “Ma sei impazzito? Con chi altri potrei essere
stata?”
“Beh, non lo so… Harry…”
Lei lo guardò male. “Oh per favore! E i capelli
rossi da chi li avrebbe presi?”
Lui scrollò le spalle. “Beh, la mamma di
Harry…”
“Mio padre aveva gli occhi verdi, Ron!” Lo
interruppe lei prima che continuasse a farneticare. “Mio padre!”
“Oh.” Fece lui sorpreso e improvvisamente di
nuovo tutto allegro. “Certo, tuo padre.”
Hermione roteò gli occhi e mormorò qualcosa
che Ron non riuscì a sentire. Ron la guardò mentre coccolava
Logan tra le sue braccia e le posò un altro bacio sulla fronte.
“Tesoro, ti dispiace se vado di là da C.j.? Voglio vedere come sta
andando.”
“Oh!” Fece lei illuminandosi. “Voglio
venire anche io!”
Ron la fissò come se fosse pazza. “Non puoi
venire! Hai appena affrontato un parto!”
“Ma anche io voglio assistere alla nascita del mio
primo nipote!” Si imbronciò lei. “Non è giusto! E poi
sto benissimo e…”
“Hermione.” Disse dolcemente Verena. “Non
ti faremo andare proprio da nessuna parte, quindi distenditi e rilassati. Non
abbiamo ancora finito.”
Lei si imbronciò un po’ e si voltò verso
Ron. “Prometti che mi racconterai tutto per filo e per segno.”
“Promesso.”
Con quella promessa ad Hermione, Ron lasciò la stanza.
I ragazzi fuori voltarono la testa verso di lui, in attesa di spiegazioni, ma
Ron non si fermò neanche un secondo e si precipitò dentro la
stanza di C.j. .
C.j. era già a lavoro e stringeva forte la mano di
James spingendo più che poteva. Ron si precipito al suo fianco e le
prese l’altra mano, C.j. alzò gli occhi su di lui.
“Oh Ron! Posso chiamarla Ron?”
“In questo momento potresti chiamarmi anche stronzo e
non me ne potrebbe importare di meno.” Disse Ron con un sorriso.
James si voltò verso di lui. “Mamma?”
Ron sorrise. “E’ di là con tuo
fratello.”
La voce di Micheal li riscosse. “Avanti, C.j., spingi!
Ormai ci sei.”
C.j. respirò a fatica e guardò sia James che
Ron esausta. “Non credo di potercela fare, sono troppo stanca.”
James le strinse la mano e la fissò intensamente.
“Ehi, non puoi mollare. Io e Diego abbiamo scommesso sul sesso del
bambino. Ho puntato venti galeoni!”
C.j. fece uno strano verso e gettò la testa
all’indietro. “Ti prego, Jay, non farmi ridere!”
Micheal parlò di nuovo. “Avete scommesso anche
sul colore dei capelli?”
“Sì, perché?” Chiese James
corrucciando la fronte.
“Perché vedo la testa, e congratulazioni a chi
ha puntato sul rosso.”
Ron catturò l’attenzione di C.j.
“D’accordo, tesoro, solo un altro piccolo sforzo e ci sei. Vuoi
farmi diventare nonno?”
C.j. annuì e strinse i denti spingendo ancora. A Ron sembrò tanto di avere un
deja vu quando un pianto riempì la stanza e Micheal si alzò con
un neonato dai capelli rossi. Lo vide sorridere emozionato. “Chi aveva
puntato sul maschio?”
James lo fissò a bocca aperta incapace di far nulla,
si riscosse solo quando Micheal si avvicinò e gli sistemò il
bambino tra le braccia. Lo scrutò per bene come se volesse imparare a
memoria ogni dettaglio.
Ron rise quando lo vide contare le dita delle mani e dei
piedi.
“E’ così… piccolo.”
Soffiò James.
C.j. lacrimò commossa. “Fammelo vedere.”
James si sporse verso di lei per farglielo vedere. Ron li
guardò con un sorriso. “Avete già deciso come
chiamarlo?”
“Jason.” Rispose secco James senza alzare gli
occhi dal bambino. “Jason Ronald Weasley.”
Ron alzò gli occhi su James, preso alla sprovvista.
“Ronald? Jason Ronald?”
C.j. rise ed annuì. “Nella speranza che diventi
un grande uomo, proprio come lei.”
Ron si gongolò un po’ sui piedi, lasciando che
i due ragazzi si godessero il nuovo arrivato. Dopo qualche minuto non
resistette più e fece un passo avanti. “Posso prenderlo? Vado a
mostrarlo al mondo.”
C.j. glielo porse e James annuì. “Certo
papà. Io resto qui ancora qualche minuto con C.j.”
“Io intanto vado a prendere Logan.” Disse
Micheal uscendo dalla stanza.
Ron rimase un attimo fermo a contemplare suo nipote.
“Se avesse gli occhi verdi, giuro che potrebbe essere scambiato per il
gemello di Logan.”
James lo fissò a bocca aperta. “Logan ha gli
occhi verdi?!”
“Già. Un verde brillante.” Annuì
lui. “Bene, Jason, è ora di affrontare la mandria di parenti
là fuori.”
Senza staccargli gli occhi di dosso uscì dalla stanza
e nello stesso momento Micheal uscì dalla stanza di fronte. Con un sorriso
Micheal gli diede il bambino e Ron sistemò Jason su un braccio e Logan
su l’altro, infine alzò gli occhi sui presenti.
“Beh…” Iniziò con un sorriso.
“Questo qua a destra con questi magnifici occhi verdi è mio figlio
Logan, e questo a sinistra è il mio primo nipote.”
Tutti emisero degli urletti eccitati e si avvicinarono per
guardare i due bambini che sbadigliavano e si appisolavano contro le braccia di
Ron. Harry rise. “Se tengono gli occhi chiusi sarà un bel problema
distinguerli i primi mesi. Sono identici!”
Alex strinse appena la mano minuscola del fratellino.
“Ehi papà, pensi che ci lasceranno Logan e Jason ancora per
qualche minuto?”
Ron corrucciò la fronte. “Perché?”
Alex e Bonar si scambiarono un sorriso d’intesa.
“Al piano di sotto c’è una cappella.”
FINE
… ah no! Scusate c’è l’epilogo XD
**
Un parto trigemino, ecco cosa è
stato. Ho dovuto partorire un capitolo, Logan e Jason!
Però
ammettetelo, ne è valsa la pena XD
Ebbene sì, si
può dire che siamo arrivati al capolinea. Ragazzi che tristezza, mi
sembra ieri che iniziai a scrivere nte1… che allora non si chiamava
nemmeno così.
La cosa che mi ha
fatto davvero ridere nelle recensioni stavolta è che c’è
stato un netto schieramento tra chi odia la coppia Diego/Thea e chi li adoro XD
siete peggio dei drunks contro aurors!
Comunque, vi
raccomando ancora di visitare il blog
http://cid-d176360165c7198a.spaces.live.com/
che vi terrà informati sul resto delle ff e eventuali.
E, anche se
c’è il link anche sul blog, vi invito a vedere il video su nte3 http://www.youtube.com/watch?v=TR8cpMUA1vs
Enjoy!
E qui i thanks…
Dracuccio88: Sono sicura, la saga
Nte finisce qua. Ogni storia ha bisogno di un finale. Ma questo non vuol dire
che non possiate sognare e continuare la storia nella vostra testa.
Robby: Fedelissima
fino alla fine! Ci credo che ti mancherà questa storia, l’hai
praticamente vissuta passo passo con me. E credimi, mi piange il cuore ma devo
mettere fine a questa saga, si è già dilungata troppo. Purtroppo
sono sotto esame anche io, quindi ti mando un bacio veloce.
Sbirolina93: Nte
finirà ma non smetterò di scrivere. Certo, è molto
probabile che mi prenda una pausa ma ricomincerò presto. Non riesco a
stare senza scrivere. Devo solo organizzarmi e trovare il tempo per fare tutto
ma non ho intenzione di mollare nessuno dei miei progetti.
Flyingstar16: Per un
druido è facile eludere la sorveglianza, ha poteri che i maghi non
hanno. Eh tesoro, vabbé che qui ho i fan che mi acclamano XD ma manca
una settimana all’esame e non ho ancora scritto una parola della tesina!
Ninny: Grazie mille.
Marty McGonagall:
Ragazzi miei, come vi faccio diventare violenti! Ti dirò, non mi
considerò più di tanto originale, è l’insieme che
sembra una cosa nuova XD in realtà sono tanti pezzetti di cose viste
mille volte, rivisitate e messe insieme. E’ difficile essere originali al
giorno d’oggi. Comunque benvenuta.
Sandy85: Ti pare che
in una mia storia rimanga in sospeso qualcosa? Certo che si sistemerà
tutto XD. Sono rimasta basita, di solito la coppia D/T non piaceva mai a
nessuno, ho ricevuto animate lamentele… sono contenta che a qualcuno vada
a genio! XD No figurati, il druido nasce tutto da dentro la mia testa, lo so
che in realtà le fonti storiche dicono ben altro… ma un essere
strano e ripugnante era quello che mi serviva per dare un tocco in più
alla storia. Un baciu.
Saty: Su su,
riprenditi! Ci sono sempre gli scrittori veri XD non è una tragedia la
fine di questa ff. Eh, ora rimane il dubbio però… ce la faranno
Alex e Bonar a sposarsi? L’unica cosa di cui mi rammarico è, in
sedici capitoli, di non essere riuscita a farti cambiare idea su Diego. Sono
veramente delusa da me stessa. Non preoccuparti ^^” l’epilogo
straborderà di piccini! Siamo tutti sotto esame quindi don’t worry
^^ un bacio.
Kristen S Kryssy: Beh,
improvviso… in fondo sono rimasti a quel modo quasi un anno. Non
preoccupatevi per la fine della storia, ci sono ancora i MM. Ma figuriamoci se
elimino uno Weasley così su due piedi, naaah! Grazie ancora per tutti i
complimenti!
Hermione_06: Eh, pensa
che io vorrei aver scritto Harry Potter ^^ ma ci dobbiamo accontentare. Magari
tra poco comincerai a scrivere ff e diventerai più brava di me. Un
bacio.
Fiamma90: Mi fate
morire XD gente come te vuole insieme Diego e Thea, altri li odiano… eh
ma mi sa che vincete voi ^___- Lo sho! Mancherà un sacco anche a me!
Lill: u.u sono sempre
i migliori quelli che se ne vanno… a parte gli scherzi, se continuassi
alla fine diventerebbe peggio di beautiful. Le cose sono belle quando hanno una
fine. Mi dispiace che non ti piacciano Diego e Thea ma hai fiutato bene…^^
Hermione96: Hai
scritto talmente tante cose che non so neanche da dove cominciare XD posso solo
dire grazie, per qualunque cosa, e che sono contenta che tu sia così
entusiasta di questa ff!
Seiryu: E’ la
prima volta che scrivo bene il tuo nick alla prima, record mondiale! Si
effettivamente mi mettevo a ridere da sola mentre scrivevo u.u so che è
strano ma me le scrivo e me le rido da sola. Io dico che si è commosso
per Hermione incinta, lasciarli così sarebbe stato mettere il dito nella
piaga. No basta, nte3 è l’ultimo della saga, per le storie del
bisnonno Weasley ci saranno i MM e niente più. Grazie per la
fedeltà XD
Animablu: Santa donna,
che hai capito! Ti bacerei! L’unica che ha accettato di buon cuore la
fine di questa storia XD grazie per non avermi fatto sentire una m***a a
chiudere questa ff.
GiulyWeasley: Nonna!
Che piacere! Non ti smentisci mai, solo dopo due parole hai mostrato la tua
vera natura -___-“ che pazienza ci vuole con te! Ti ricordi quando ancora
ero giovane e non capivo niente di come si scrivesse una ff? XD Dio, rileggere
nte1 mi fa venire i brividi!! E’ orribile! Grazie grazie nons, un
baciotto!
Stavolta ho fatto le
cose in grande XD
Baci, zia Fufù