I 75esimi Hunger Games

di HanMarin99
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Abbiamo vinto.
Io e Peeta siamo tornati a casa, sopravvissuti agli Hunger Games.
Sembra incredibile, generalmente i tributi del dodici sono i primi ragazzi a morire, deboli come sono. Mentre i favoriti si allenano fin da subito per poi offrirsi volontari, vincere e rendere orgogliosa la propria famiglia, i distretti più poveri lottano contro la miseria.
Noi invece ce l'abbiamo fatta, siamo riusciti a tornare a casa e ho mantenuto la promessa di vincere fatta a mia sorella Prim.
E adesso? Saremo dei mentori fino al resto della nostra vita.
Guideremo dei ragazzi che conosciamo, perché appartengono al nostro stesso distretto, ci affezioneremo a loro e faremo di tutto per portarli alla vittoria. Adesso capisco come si senta Haymitch. Lui lo fa da anni e non riesce ancora ad affrontare questa realtà.
Potremmo essere dei buoni mentori, o forse no. Potrei perfino fare da guida ad alcuni miei amici o parenti.
Penso che tutto questo sia così ingiusto e privo di logica, penso che Capitol City sia un mostro.
Sfortunatamente non posso farci nulla. Potrei affogare i miei pensieri nell'alcol, ma poi mi sentirei ancora peggio. Quindi decido di andare avanti e di concentrarmi su quello che mi aspetta.
"Katniss è pronta la colazione." Mi avvisa Peeta dolcemente e io mi siedo alla grande tavola che si trova in mezzo all'imponente salone della nostra casa dei vincitori.
È tutto buonissimo come sempre, grazie alle badanti che cucinano squisitezze e puliscono perfettamente la casa.
Afferro un cornetto al cioccolato e comincio a masticarlo lentamente, avvolta nei miei pensieri.
"Ragazzi fra pochi giorni ci sarà la nuova mietitura. Dovete imparare il vero ruolo dei mentori e quindi ci ritroveremo ogni giorno in sala alle cinque del pomeriggio. Alle otto sarete liberi di andarvene e di fare quello che volete." Esordisce Haymitch con sguardo cupo, stanco ma finalmente sollevato di venir sostituito dal suo duro incarico.
"Certo Haymitch, ci saremo" risponde Peeta mentre io continuo a mangiare indisturbata il mio adorato cornetto senza alzare lo sguardo.
"Katniss?" Il nostro ex mentore alza un sopracciglio aspettando una risposta e io mi limito ad annuire tristemente.
La colazione continua in un silenzio imbarazzante ed infine io mi alzo e mi ritiro in camera seguita da Peeta che cammina a passo veloce nel tentativo di raggiungermi.
Mi sdraio sul letto, ma prima che la porta si chiuda il ragazzo entra in camera e la spinge istintivamente.
"Qual è il problema, Katniss? Perché non rispondi, non parli quasi mai e sei sempre così triste? Pensi che io mi sia dimenticato che fra pochi giorni dovremo tornare a Capitol City e assistere a tutti quei disastri? Soltanto che io, al contrario di te, affronto il problema, sorrido anche e vado avanti. Non serve a niente fare in quel modo."
Continuo a fissare i bellissimi motivi del cuscino sul quale sono appoggiata e non rispondo.
"Dovresti farlo anche tu" ribadisce Peeta, ed esce dalla stanza.

Dopo giorni di lezioni su come ottenere sponsor per un tributo e come spronarlo a vincere arriva il giorno tanto atteso.
Tutti gli abitanti del distretto si riuniscono in piazza e io e Peeta ci posizioniamo di fianco ad Effie Trinket, più felice che mai. Se una volta voleva lavorare al distretto uno, adesso è stra contenta poiché è riuscita a portare alla vittoria non uno, ma addirittura due tributi del suo distretto. Ora è diventata ancora più ricca e famosa. Il suo nome, oltre al nostro e a quello di Haymitch, è sulla bocca di tutti.
Indossa una parrucca blu mare abbinata al suo strambo vestito dello stesso colore, le ciglia sono lunghe almeno dieci centimetri per l'occasione e gli occhi sono pesantemente truccati ma le danno un aspetto quasi normale.
"Come sempre, prima le signore!"trilla con la sua acutissima voce e immerge la mano nell'enorme boccia di fianco a lei in cerca di un bigliettino che l'attiri. Finalmente si decide a tirarne fuori uno, mentre tutte le ragazze del distretto trattengono il respiro.
Decido di non ascoltare il nome che viene ripetutamente chiamato e osservo la ragazza a me molto familiare camminare a testa alta e raggiungere il palco.
"Vieni pure cara".
Solo pochi secondi dopo realizzo chi sia quella ragazza.

ANGOLO DELL'AUTRICE : Salve! Eccomi qui con un'altra storia di Hunger Games!(adoro questa saga se non si è capito!). Avete mai pensato a che cosa sarebbe successo se non ci fosse stata quella particolare edizione della memoria, ma un'altra e se i nostri protagonisti avessero dovuto fare da mentori (come sarebbe stato giusto) e se non ci fosse stata nessuna rivolta? Beh a me è venuto in mente proprio oggi e spero che questa storia vi piaccia!! Fatemi sapere se apprezzate la mia idea magari con una piccola recensione :)
Byee




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