Adgnosco veteris vestigia
flammae.
Chiuse gli occhi e sospirò,
togliendosi gli occhiali e mettendoli nella custodia.
Trasse
un altro respiro, lentamente,
con un tono che le parve addirittura greve, pieno dell'angoscia che
sentiva attanagliarle il petto.
Strinse
con rabbia il colletto della
camicia, incurante del fatto che il suo compagno di viaggio la stava
osservando in modo curioso e soprattutto preoccupato.
D'un
tratto si acquietò, lasciò
andare il lembo di stoffa che aveva torturato fino a un attimo prima
e prese dal bagaglio a mano Penelope
alla guerra;
voleva rileggerlo, ancora una volta, per perdersi tra quelle parole
che l'avevano resa finalmente cosciente e piena di volontà.
Aveva
capito che se avesse fatto finta e detto che tutto andava bene
sarebbe stata bugiarda verso se stessa.
E
dannatamente ipocrita,
come la gente che più odia al mondo.
Non
poteva, non voleva mentire, non era
da lei e non lo sentiva giusto.
Ma
Charlie non dimentica, né il
dolore né la delusione.
Non sarebbe stata capace di rimuovere tutto in così poco tempo e lasciare che i suoi
tristi ricordi non accompagnassero più l'oblio dei suoi pensieri, quelli che
bisognerebbe dimenticare per vivere più sereni, ma che
un'anima da infelice
cronica, invece, ritrovava puntualmente ogniqualvolta si
presentava una nuova difficoltà oppure quando si lasciava
andare per non pensare alla realtà.
Sì, ci provava, ma non ci riusciva; Charlie è
anche questo.
Non
avrebbe dimenticato nemmeno l'amore, quel sentimento che l'aveva
mutata, rendendola irriconoscibile addirittura ai suoi stessi occhi.
L'odio
aveva lasciato posto al disprezzo,
il rancore era diventato consapevolezza.
Non
era una debolezza
ammettere il proprio limite; era più infantile e stupido
crogiolarsi
nell'illusione di un qualcosa che per lei non aveva più
ragione di
esistere dopo che era diventato tutto fatiscente e crollato sotto i
suoi piedi, cosa che non si aspettava.
Non da lui.
Lei
non
perdona.
Se
le si fa un torto non lascia seconde possibilità.
È
una sua caratteristica, ha provato a vedere cosa sarebbe accaduto a
fare l'esatto opposto di ciò che il cuore e la mente le
suggerivano,
ma ha fallito.
Lei
non ha visto però la sconfitta; è cresciuta e si
è arricchita.
Ha
imparato a conoscersi e a volersi bene, più di
quanto le era stato detto dagli altri che poi, per un motivo o per un
altro l'hanno abbandonata.
L'amore
è un'esperienza totalizzante, passionale,
vissuto fino all'ultimo come un'ardente fiamma che poi, quando si
spegne, vede braci che non devono essere riattizzate.
Non
sarebbe
il fuoco di prima, è sbagliato convincersi del contrario.
Bianco
o nero, questi sono i colori dell'amore della ragazza, non ci sono
vie di mezzo, non più.
Di sicuro cercherà di non innamorarsi mai più, di
scongiurare ogni altro tentativo di avvicinarsi o di lasciarsi
avvicinare a quell'abbacinante mondo a cui sente di non appartenere.
È
tempo però che il gelo del suo cuore trovi
una nuova dimora in cui sciogliersi e cercare di divampare in
seguito, vivendo di nuovo, in un modo più coinvolgente
rispetto a prima... più
vivo, più vero.
Mettendo
le cuffie alle orecchie, si preparò a solcare i
cieli, dicendogli "addio" dall'oblò, anche se lui non
c'era.
Non
ci sarebbe stato mai più.
Charlie
lo sapeva, lo
aveva già deciso da tempo, ora è riuscita a
farcela.
Se
gli dèi
da lui venerati fossero stati clementi forse, un giorno, si sarebbero
rivisti.
Se
quelli di lei le avessero sorriso, invece, si sarebbero sì
visti, mentre bruciavano in due fuochi diversi.
L'una
in nuovo
amore, l'altro nelle fiamme del rimpianto eterno.
L'angolo di Layla.
Sarò
breve, è la prima volta che approdo in questa sezione e
spero non mi caccerete via.
Forse è un
nonsense, forse no, ma tra quelle parole, la mia alter ego ha detto
tutto quello che sentivo e che desideravo esprimere, dopo tanto tempo
passato nell'incertezza.
Grazie a tutti quelli
che leggeranno, commenteranno e altro ancora.
Barbara.
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